Visualizzazione dei post in ordine di data per la query ricotta. Ordina per pertinenza Mostra tutti i post
Visualizzazione dei post in ordine di data per la query ricotta. Ordina per pertinenza Mostra tutti i post

Parmigiana light di melanzane alla norma

Per l'ultima uscita (quest'anno abbiamo deciso di allungarle) prima della vacanze estive, alla rubrica "al km0" dedichiamo le nostre pietanze alle verdure, io ho scelto uno dei big dell'orto: la melanzana, così buona e versatile. Qualche esempio? La classica caponata da conservare, le melanzane saporite arrostite al forno, le golosissime (ma ipocaloriche) pizzette di melanzane i sandwich di melanzane con ricotta e prosciutto la parmigiana di melanzane classica ed infine straccetti di melanzane sott'olio ma se cerchi la parola "melanzane" sulla banda di ricerca qui in home page ne troverai tante altre. 

Questa è un'alternativa alla classica parmigiana di melanzane, più leggera ma altrettanto appagante. La ricotta salata fresca (lo dice già il nome), è più morbida e più dolce di quella più stagionata e dura, si compra a fette e si può comunque ridurre a julienne utilizzando una grattugia a fori grandi. Le melanzane non le ho grigliate, ma arrostite in una padella antiaderente oliandola leggermente ad ogni padellata, trovo che la cottura risulti più uniforme, seccandole di meno. Ho usato le melanzane nere che, quando sono nel pieno della stagione, non sono affatto amare e contengono pochi semi, la fetta rimane più compatta. Se si prepara la parmigiana in altri periodo, secondo me, meglio optare per la qualità viola (però la polpa facendole arrostite, si spappola un po'...) 


Cosa serve per DUE persone (o quattro se si serve un quadratino come antipasto):

2 melanzane nere (o viola, se si preferiscono) medio/grandi
300 g polpa finissima di pomodoro datterino (o passata)
ricotta salata fresca q.b. (circa 150 g) di ovino e caprino
alcuni ciuffi basilico fresco
mix parmigiano e pecorino stagionato siciliano (senza pepe) grattugiati q.b.
una spolverata di pangrattato
1 spicchio aglio
poca cipolla tritata
olio evo q.b.
sale q.b.

Lavare e tagliare a fette non troppo sottili le melanzane. Scaldare una larga padella antiaderente e oliarla, fare arrostire a fiamma media tutte le fette da ambedue i lati, oliare la padella ogni volta che si mettono nuove fette a cuocere, salarle leggermente (ma proprio poco perché ci sono già i formaggi che sono saporiti) e tenere da parte. 
Preparare la salsa: in una casseruolina fare insaporire l'aglio e la cipolla in un filo d'olio, attenzione che non prendano colore, unire la polpa finissima di pomodoro oppure la passata, salare leggermente, aggiungere un goccio d'acqua e fare cuocere una decina di minuti.

Mettere sul fondo di una pirofila un filo d'olio e un pochino di salsa, adagiare le fette di melanzane arrostire sovrapponendole appena-appena, in modo che non ci siano spazi vuoti, cospargere poi con un po' di salsa (non bisogna mai esagerare, non vanno affogate…) distribuire qua e la pezzettini di ricotta salata fresca e una generosa spolverata di parmigiano e pecorino siciliano e poco pangrattato. Aggiungere quindi alcune foglie di basilico (se sono grandi spezzettarle con le mani), continuare così fino a terminare gli ingredienti (io ho fatto tre strati).

Aggiungere quindi alcune foglie di basilico (se sono grandi spezzettarle con le mani), continuare così fino a terminare gli ingredienti (io ho fatto tre strati). Infornare in forno già caldo statico a 180° per una mezz'ora, togliere dal forno e lasciare riposare almeno 15 minuti prima di servire, secondo me è più buona il giorno successivo anche fredda (come tutte le parmigiane), si può agevolmente congelare sia dopo il passaggio in forno che prima, a piacere.

Carla: Torta di melanzane e pomdorini
Sabrina: Ciambotta
Simona: Parmigiana light di melanzane alla norma



Ventaglietti con sfoglia alla ricotta e cannella

Questi deliziosi pasticcini sono facilissimi da fare, l'operazione più lunga è preparare la pasta sfoglia alla ricotta ma ne vale la pena perchè sono davvero deliziosi. 


Cosa serve per la pasta sfoglia alla ricotta:
110 g burro morbido a temperatura ambiente
55 g farina manitoba
55 g farina 0 220-240W
110 g ricotta ben sgocciolata

Poi serve:
3 cucchiai zucchero semolato + q.b. per la superficie
cannella in polvere q.b.
due noci di burro morbido
1 pizzichino sale
1 cucchiaino acqua calda

Prima di tutto preparare la  pasta sfoglia alla ricotta consiglio di farla il giorno precedente o comunque tenerla in frigo alcune or prima dell'uso. 

Spolverizzare il piano da lavoro con un cucchiaio circa di zucchero semolato (come se fosse farina) adagiare il panetto rettangolare di pasta sfoglia alla ricotta e con l'aiuto del mattarello leggermente infarinato, stenderlo ad uno spessore di mezzo centimetro. In una ciotolina mescolare con una piccola frusta a mano (o semplicemente con una forchetta) il burro morbido con due o tre (o quanta si gradisce) pizzichi di cannella, un pizzichino di sale, 2 cucchiai zucchero semolato (anche di canna va benissimo) e mescolare per ottenere una spuma. Spalmare la crema ottenuta sulla sfoglia aiutandosi con una spatolina, quindi arrotolare il rettangolo contemporaneamente dalla due estremità (guardare le foto) arrivando a farle combaciare, mettere quindi in frigo per 15 minuti coperto da pellicola.


Intanto preriscaldare il forno statico a 180°
Riprendere il doppio rotolo e, con un coltello dalla lama liscia e affilata, tagliare i ventaglietti larghi circa un centimetro, sistemarli un po' distanziati su una teglia rivestita con carta da forno, oppure su un tappetino di silicone, rimettere quindi di nuovo in frigo per 5/10 minuti. Spolverizzare con poco zucchero semolato e infornare. 
Cuocere per circa 15 minuti rivoltando i ventaglietti a metà cottura. I pasticcini devono essere cotti e caramellati ma attenzione a non bruciarli altrimenti il sapore della cannella diventerà amaro.
Togliere la teglia dal forno, lasciare intiepidire prima di toglierli e metterli su una gratella per farli completamente raffreddare. Si conservano in una scatola di latta







Tagliatelle al tartufo fatte a mano con ragù di pesce spada

Amo moltissimo fare la pasta a mano, in casa, sia quella più semplice come ad esempio i miei tajarin con gorgo, mascarpone e mandorle oppure gli gnocchi di ricotta e gli gnocchi di patate e zucca

Puoi vedere tutte le mie ricette cliccando su questo link pasta fresca batuffolando ricette troverai tantissime proposte.

Oggi, alla rubrica "al km 0" dedichiamo le nostre ricette al pesce ed io ho cucinato squisite tagliatelle che ho condito con pesce spada


Per 460 g di tagliatelle fresche serve:

200 g semola rimacinata di grano duro (per me qualità Russello)
100 g farina 00 per pasta fresca
2 uova
10 g salsa al tartufo nero estivo (1 cucchiaino)
1 filino d'olio evo
acqua q.b. se serve (io ne ho aggiunti 35 g)

Per il condimento serve:
500 g pesce spada
100 g datterini rossi
100 g datterini gialli
una manciata olive nere denocciolate
uno spicchio aglio
peperoncino a piacere
sale e pepe q.b.
due pizzichi origano secco
un ciuffo basilico fresco
vino bianco secco q.b.
olio evo q.b.

Fare la pasta: mescolare tutti gli ingredienti (l'acqua in aggiunta se si valuta che la pasta è troppo dura, dipende dalle farine usate), impastare, formare un panetto, avvolgerlo con pellicola e porlo in frigo (o lasciarlo a temperatura ambiente se non fa tropo caldo) per una mezz'ora. Poi stendere le sfoglie ripiegando più volte l'impasto spolverizzato con semola. Arrotolare quindi sfoglie e tagliare alla larghezza desiderata, formare i nidi che siano dello stesso peso (in modo da averli già porzionati) e conservare la pasta (coperta) in frigo fino al consumo (al massimo un giorno) oppure congelarla; al momento dell'utilizzo tuffarla nell'acqua a bollore salata ancora congelata


Mettere sul fuoco abbondante acqua salata per cuocere le tagliatelle, intanto preparare il ragù di pesce spada: in una larga e capiente padella scaldare un filo d'olio evo, unire l' spicchio d'aglio schiacciato, tritato o intero a seconda della propria preferenza (io lo trito), peperoncino q.b. e lasciare insaporire, unire il pesce spada tagliato a cubetti non troppo piccoli, farli saltare pochi istanti, sfumare col vino bianco e appena è evaporato unire i datterini tagliati a metà o quarti, unire le olive tagliate a metà e l'origano, lasciare insaporire qualche minuto. Cuocere due minuti le tagliatelle, scolarle e tuffarle nella padella con in condimento e mezzo mestolino d'acqua di cottura della pasta, fare mantecare ed in ultimo aggiungere il basilico e un filino d'olio evo a crudo. Servire subito


Carla: Filetti di pesce con panure aromatica



Cappellacci di mortadella e ricotta con salsa alle noci e pistacchi

Alla rubrica "al km0" siamo già al lavoro per organizzare il pranzo di Pasqua, io ho deciso di preparare succulenti cappellacci fatti a mano, la pasta ripiena in Piemonte si prepara spesso e a casa mia piace sempre tanto in ogni sua declinazione. 

Se vuoi dai un'occhiata anche alle altre mie ricette di pasta fresca fatta in casa 


Per 650 g circa di cappellacci (4 persone)

per la pasta serve:
200 g farina 00
20 g semola rimacinata di grano duro
2 uova (volendo a pasta gialla)
un goccio d'acqua

Per la farcia serve:
200 g ricotta vaccina
90 g mortadella con pistacchi
un pizzico sale
pepe e erbe aromatiche q.b. (mix rosmarino, maggiorana, salvia, timo)
30 g parmigiano grattugiato

Per il condimento serve:
vai a leggere la mia ricetta della salsa alle noci (fanne metà dose)
granella di pistacchi q.b.

Mettere la ricotta in un colino dentro ad una ciotola, coprire con pellicola e mettere in frigo a scolare tutta una notte o comunque almeno 6-8 ore. Buttare via il siero, mettere la ricotta nella ciotola ed unire la mortadella tritata finemente, condire con sale, pepe ed erbe aromatiche, aggiungere anche il parmigiano. Tenere da parte in frigo.

Fare la pasta con gli ingredienti elencati, formare una palla, metterla dentro ad un sacchetto per surgelati apri e chiudi oppure avvolgerla con pellicola. Fare riposare 20-30 minuti poi stenderla in una sfoglia sottile (penultimo foro della macchinetta o sfogliatrice).


Formare tanti mucchi con l'aiuto di una sac a poche (o un cucchiaino), inumidire i bordi con l'aiuto di un pennello e poca acqua, adagiare sopra un'altra sfoglia, schiacciare delicatamente per fare aderire bene la pasta e coppare con un coppapasta rotondo da 6D, con i polpastrelli schiacciare bene per eliminare l'aria poi congiungere due lati formando i cappellacci. Adagiare la pasta su un vassoio ben infarinato con farina di riso ( o semola) e proseguire fino a terminare gli ingredienti.



Cuocere un paio di minuti i cappellacci in acqua al bollore salata, scolarli con una schiumarola e mantecarli in padella con salsa di noci allungata con mezzo mestolo di acqua di cottura, impiattare e spolverizzare con granella di pistacchi. Servire.
Si possono congelare mettendo i cappellacci appena formati, distanziati su un vassoio rivestito con carta da forno, quando risultano surgelati riporli in un sacchetto idoneo e al momento di cuocerli buttarli in acqua al primo bollore ancora congelati, lasciandoli bollire un minuto in  più.





Strangolapreti ricotta e spinaci con salsa borgogna

Gli strangolapreti sono deliziosi e soffici gnocchi trentini di pane raffermo impastati con ricotta e spinaci, li ho conditi con una salsa saporita e vellutata.


Cosa serve per DUE persone:
450 g strangolapreti ricotta e spinaci Valsugana Sapori
250 ml vino rosso leggero
1 scalogno
30 g porcini secchi
1 piccola foglia alloro
40 g burro
olio evo q.b.
1 cucchiaino amido di mais
sale q.b.


Mettere i funghi secchi in ammollo in acqua calda per una mezz'oretta, poi strizzarli, tritarli e farli cuocere a fuoco lento in un tegamino con poco olio evo, la foglia dell'alloro e lo scalogno affettato finemente (che non deve colorire ma stufare), aggiungere un po' d'acqua in cottura, salare e tenere da parte. Nel frattempo mettere sul fuoco il vino in una padella abbastanza capiente, lasciarlo ridurre la metà, poi fuori dal fuoco unire il burro e l'amido, mescolare velocemente con una frusta perchè non si formino grumi, aggiungere quindi i porcini cotti (dopo aver eliminato l'alloro) ed amalgamare il tutto riportando la padella sul fuoco per pochi istanti.

Nel frattempo fare bollire acqua leggermente salata, tuffare gli strozzapreti e lasciarli cuocere un minuto, quindi con una schiumarola spostarli nella padella con la salsa borgogna, aggiungere anche un po' d'acqua di cottura, lasciare insaporire pochi secondi e servire subito.




Agnolotti fatti a mano, ricotta di capra e fiori di zucchina con pesto basilico e limone

Oggi, 25 ottobre, si celebra la Giornata Mondiale della Pasta, evento, giunto alla 26° edizione e voluto dall'Unione Italiana Food insieme all'International Pasta Organisation (Ipo) che ogni anno celebra il piatto simbolo della condivisione e della convivialità.

Per l'occasione io ho preparato la pasta fresca ripiena che rappresenta il Piemonte, non l'agnolotto classico, ma un po' più grande e rivisitato sia nella farcia che nel condimento.


Per 450 g circa di agnolotti
Cosa serve per la pasta:
150 g farina per pasta fresca
60 g farina verna (tipo 2 di grani antichi) oppure semola rimacinata, oppure farina integrale
1 goccio olio evo
2 uova grandi
Cosa serve per il ripieno:
250 g ricotta di capra
1 filo olio evo
2 pizzichi sale fino
1 pizzico pepe nero
1 pizzico noce moscata
6 fiori zucchina
1 pezzettino aglio
2 cucchiai pecorino sardo grattugiato
Per il condimento serve:

Preparare la pasta impastando gli ingredienti, formare una palla, avvolgerla con pellicola alimentare e metterla a riposare il frigo se preparate la pasta d'estate (o se l'ambiente è particolarmente caldo) altrimenti lasciarla a temperatura ambiente.
Intanto occuparsi del ripieno: lavare ed asciugare i fiori delle zucchine, eliminare il pistillo, tagliarli a striscioline e farli leggermente appassire in una padella con un filino d'olio evo e l'aglio, salare e cuocere qualche minuto, poi metterli in una ciotola, aggiungere gli altri ingredienti (se la ricotta ha del siero, meglio metterla a scolare alcune ore prima), mescolare bene e tenere da parte.
Riprendere la pasta e stenderla sottile con la sfogliatrice (penultimo foro) oppure col mattarello, avendo cura di coprire quella che è da stendere nel caso si usi la macchinetta per non farla seccare.


Disporre in modo distanziato e regolare mucchietti di farcia, se necessario inumidire leggermente spennellando con un po' d'acqua la sfoglia per farla aderire meglio, ripiegarla facendo attenzione che non si creino bolle d'aria (altrimenti in cottura si rompe), sigillare quindi con la rotella dentellata per pasta fresca, ottenendo così gli agnolotti, spolverizzare con semola rimacinata di grano duro o farina di riso e, man mano che si fanno, disporli su un ripiano ad asciugare (se non si dispone di asciugapasta, usare un vassoio rivestito con carta da forno), poi conservarli in frigo avvolti da carta da pane per un massimo di un giorno. Si possono congelare, in questo caso per cuocerli occorre tuffarli in acqua salata a bollore ancora surgelati, calcolando un minuto o due in più di cottura.


Cuocerli in acqua salata al bollore per alcuni minuti, scolarli con l'ausilio di una schiumarola e condirli col pesto di basilico e limone (o burro e salvia, o sugo d'arrosto o semplicemente con olio e parmigiano)



Rotolo di pasta fresca agli spinaci con ricotta e zucca

Oggi, per la rubrica "al km 0",  una ricetta vintage, degli anni '80 e '90, praticamente quando si mangiava bene :-)))  sono di parte, lo so.



Per 6/8 persone

Cosa serve per la pasta verde:
200 g farina 00
50 g semola rimacinata di grano duro
2 uova
un goccio d'olio evo
50 g spinaci già lessati e ben strizzati (peso ortaggio cotto)

Cosa serve per la farcia:
50 g spinaci già lessati e ben strizzati(peso ortaggio cotto)
15 g pecorino grattugiato
15 g grana grattugiato
300 g ricotta vaccina ben sgocciolata
200 g zucca (peso ortaggio cotto) tipo delica o butternut
sale e pepe q.b.
noce moscata q.b.
due rametti rosmarino
1 spicchio aglio
olio evo q.b.

Per il condimento serve:
sugo di pomodoro q.b. (circa 600 g)
grana grattugiato q.b.


Per prima cosa fare lessare gli spinaci qualche minuto in acqua leggermente salata. Scolarli.
Pulire la zucca, farla a dadini e farla saltare in padella con rosmarino, aglio e olio, aggiungere un goccino d'acqua e portarla a cottura, poi frullarla.
Preparare un sugo di pomodoro semplice utilizzando pomodori pelati o datterini conservati (come ho fatto io) poca cipolla, olio, sale e pepe e se c'è un bel ciuffo di basilico tenere da parte.


Preparare la pasta fresca come di consuetudine: in una ciotola mescolare le farine, unire l'uovo, un goccio d'olio evo, mescolare con una forchetta, unire gli spinaci già cotti, ben strizzati e tritati, mescolare ed impastare per ottenere una pasta liscia ed omogenea. Avvolgerla con pellicola alimentare e farla riposare una ventina di minuti.
In una ciotola amalgamare la ricotta con la zucca frullata, gli spinaci tritati, sale, pepe, noce moscata. Stendere la pasta col mattarello a formare una sfoglia rotonda di circa 40/45 di diametro, distribuire la farcia in modo omogeneo poi avvolgerla, ripiegando i bordi verso l'interno, formando un rotolo. Chiuderlo quindi ben stretto in pellicola (che possa essere utilizzata in cottura) oppure nel vecchio metodo del canovaccio, quindi legare il rotolo con spago da cucina e lessarlo in una casseruola ampia (tipo pescera o lasagnera) in acqua già al bollore per 30 minuti, quindi toglierlo dall'acqua e lasciarlo raffreddare. Eliminare lo spago e la pellicola o canovaccio, tagliare il rotolo a fette abbastanza spesse. A questo punto si possono congelare per poi essere utilizzate al bisogno. Io ne ho congelate la metà, l'altra ho terminato di cuocerle (in questo caso naturalmente si dimezza la quantità di sugo di pomodoro)




In un tegame che possa andare in forno e in tavola (perchè queto è un piatto bello da fare vedere ai commensali) distribuire sul fondo abbondante sugo di pomodoro, le fette del rotolo di pasta leggermente sovrapposte, condire la superficie con il restante sugo e abbondante grana grattugiato


Fare gratinare in forno già caldo possibilmente ventilato a 190° per altri 30 minuti circa, gli ultimi 5 col grill acceso per formare la crosticina. 



Carla: Cocktail di gamberi
Sabrina: Polpettone ripieno al forno con patate
Simona: Rotolo di pasta fresca agli spinaci con ricotta e zucca



Ravioli allo zafferano con ricotta e carciofi

Oggi una nuova ricetta per la rubrica "al km0"; approfittando degli ultimi carciofi mi sono rimboccata le maniche e ho impastato creando dei ravioli leggeri ma molto gustosi, li ho voluti fare triangolari ma si può scegliere la forma che si preferisce, la cosa importante è ottenere una sfoglia sottile. 

Io ho usato il seirass (che è una ricotta a pasta finissima piemontese, metà vaccina e metà ovina) temo si riesca a trovare solo in Piemonte, per cui si può utilizzare una ricotta mista a piacere, l'importante è farla sgocciolare in un colino alcune ore prima di utilizzarla e possibilmente passarla al setaccio per renderla setosa. Ho poi usato uno zafferano coltivato a Cuneo e dunque del territorio, se non avete gli stimmi consiglio, in alternativa, mezza bustina di zafferano in polvere ma che sia di qualità (spesso è tagliato" con curcuma o altre spezie di minor pregio).

Ho volutamente colorato poco la pasta per non rischiare di coprire il sapore delicato della farcia, ma la spezia si può aumentare o diminuire a seconda dell'intensità voluta, tenendo conto che cambia anche il sapore, come appena detto.



Cosa serve per circa 800-850 g di ravioli (6 persone) (il peso dipende dalla grandezza dei carciofi)

Per la pasta all'uovo e zafferano:
200 g farina 00
50 g semola rimacinata di grano duro
un goccio d'olio evo
2 uova medie + 1 tuorlo
una quindicina stimmi di zafferano
30/50 g acqua calda (a seconda di quanta ne occorre in base all'assorbimento della farina e della grandezza delle uova)


Per la farcia serve:
4 carciofi freschissimi con le spine
250 g ricotta seirass
sale e pepe q.b.
un pizzico maggiorana secca
un pizzico noce moscata
un pizzico scorza di limone grattugiata
2 cucchiai parmigiano grattugiato (o grana padano vecchio)
un pezzettino di aglio schiacciato o mezzo cucchiaino di aglio granulare
olio evo q.b.
acqua calda q.b.

Poi serve:
acqua e qualche goccia di succo di limone per i carciofi

Per il condimento serve:
* 1/3 scarso dei carciofi cotti
un paio cucchiai di salsa di noci (per la ricetta clicca qui


Mettere gli stimmi di zafferano in  30 g. d'acqua calda e lasciare in infusione 45 minuti (almeno). Mettere la ricotta in un colino perchè il siero scoli via e si asciughi, tenere da parte in frigo. Trascorso questo tempo fare la pasta mescolando le farine, il goccio d'olio, le uova e l'acqua aromatizzata; si deve ottenere un impasto malleabile, non appiccicoso ma elastico, valutare se aggiungere ancora un goccino d'acqua. Formare una palla e metterla in un sacchetto per congelare gli alimenti o avvolgerla con pellicola e fare riposare 15-20 minuti a temperatura ambiente se non troppo caldo, altrimenti in frigorifero.


Intanto preparare la farcia: pulire i carciofi come di consuetudine: eliminare tutte le foglie esterne dure senza lesinare, tenere un pezzettino di gambo che da sapore, eliminando con un coltello affilato la parte esterna coriacea e filamentosa, togliere anche abbondantemente le punte spinose (attenzione che a volta si trovano piccole spine anche internamente), poi tagliare i carciofi a metà, con uno spelucchino eliminare la barbetta e tuffarli in una ciotola con acqua leggermente acidulata co qualche goccia di succo di limone (non esagerare altrimenti avranno un sapore troppo aspro che prevarrà), proseguire con tutti i carciofi. 
Riprendere i mezzi carciofi, asciugarli con carta assorbente da cucina e tagliarli abbastanza sottilmente, a rondelle i gambi. In una padella antiaderente fare scaldare un filo d'olio evo con l'aglio schiacciato, unire i carciofi e, tenendo la fiamma bassa, spadellarli per fare prendere sapore, unire poi il pizzico di maggiorana, sale e pepe, aggiungere poca acqua per colta e portare a cottura, fare poi intiepidire. Togliere circa 1/3 scarso dei carciofi cotti e tenerli da parte (serviranno per condire)
Tritare i restanti carciofi a coltello oppure in un tritatutto elettrico usando gli impulsi, ma attenzione che non si deve ottenere una crema.


In una ciotola mescolare: i carciofi tritati, la ricotta, noce moscata, parmigiano, un goccino d'olio evo, un pizzico di scorza di limone grattugiata (che da freschezza), regolare il sale e il pepe se necessario, mescolare bene.
Riprendere la pasta e stenderla sottilmente formare dei mucchietti di farcia a distanza regolare e coppare con uno stampino a scelta o formare a mano i ravioli con l'aiuto di una rotella dentellata (o liscia, a piacere) facendo attenzione a fare uscire bene l'aria (altrimenti in cottura si spaccano) e facendo sigillare bene le due sfoglie soprapposte (altrimenti in cottura si aprono), consiglio di stendere poca sfoglia per volta se si tira con la macchinetta, tenendo la pasta sempre chiusa nel sacchetto (o avvolta con pellicola), se si tira a mano col mattarello, cercare di essere rapidi ed eventualmente inumidire la sfoglia di sotto (quella da farcire) spennellando con poca acqua.



Preparare la salsa di noci cuocere i ravioli in acqua salata a bollore per qualche minuto, scolarli con una schiumarola e versarli nella padella in cui sono stati fatti cuocere i carciofi, unire la salsa alle noci, poca acqua di cottura. Mescolare delicatamente per mantecare e servire con parmigiano o grana padano grattugiato a parte.


Carla: Agretti al pesto
Sabrina: Waffle salati
Simona: Ravioli allo zafferano con ricotta e carciofi


Cannelloni di crespelle

Adoro le crêpes (o crespelle, all'italiana) sia dolci che salate, trovo che siano un validissimo passe-partout veloce e facile da fare, che conquistano tutti. Negli anni '80 e '90 erano immancabili sulle nostre tavole, confesso che quelle pietanze mi mancano un po', non tanto per una vena malinconica quanto proprio per la semplice bontà, ormai si vedono piatti assurdi, ed io sono molto curiosa e mi piace assaggiare di tutto eh? non sono fossilizzata alla tradizione, tutt'altro, occorre andare avanti, ma se una ricetta è buona e un'altra non lo è, e i sapori in bocca stridono, è oggettivo. 

Questa buona lo è, anzi buonissima. Credetemi. A tal proposito noi della rubrica dedicheremo sicuramente un'uscita proprio a questo tema, restate sintonizzati. 

A noi piacciono tanto anche di ricotta e tris di verduredi grano saracenoalla valdostana 

Cosa serve per 8 crêpes (4 persone):
80 g farina 00
1,5 dl di latte
2 uova
1 cucchiaio di burro fuso + quello che serve per la piastra
1 pizzico di sale

Cosa serve per la farcia:
200 g arrosto di arista di maiale (o manzo)
100 g prosciutto cotto
parmigiano o grana grattugiato abbondante
alcune foglie di verza bollite
sale e pepe q.b.
poca mollica di pane raffermo
latte q.b.
un pizzico noce moscata

Cosa serve per condire:
sugo di pomodoro q.b.
parmigiano grattugiato o grana q.b.

Cosa serve per la besciamella:
250 g latte
15 g farina 00
25 g burro
pizzico sale
pizzico noce moscata

Per prima cosa preparare un sugo di pomodoro molto semplice (io scaldo un filo d'olio evo con poca cipolla tritata, aggiungo una scatola di pelati spezzati con le mani, aggiungo sale e un po' di basilico, copro e faccio cuocere a fiamma molto bassa)
Per fare le crêpes:
Io metto tutti gli ingredienti in un frullatore e miscelo.
Prendere una padella per crêpes se ce l'avete, in alternativa una padella per frittate, imburratela appena, quando è calda, con un mestolo versate una minima quantità di impasto sufficiente da ricoprire il fondo, mentre fate questa operazione roteate la padella in modo tale che si uniformi bene sul fondo.
Fate cuocere a fuoco medio-basso finchè i bordi della  crêpes iniziano ad incresparsi.
A questo punto, prendetela delicatamente da un bordo con una mano, con l'altra aiutatevi con un utensile in legno piatto e rigiratela. Fate cuocere per qualche minuto anche dall'altro lato, a cottura avvenuta, lasciatela scivolare su un piatto piano che la contenga bene.
Continuate così fino ad esaurimento dell'impasto. Tenere da parte.

Nel robot da cucina provvisto di cutter (ma si può tritare a mano se non si è provvisti dell'elettrodomestico) inserire: l'arrosto preparato in precedenza e tagliato a pezzi, il pane ammollato e strizzato, le foglie di verza fatte ammorbidire e bollire in acqua salata fin quando risultano tenere (eliminare la costola interna prima di cuocerle) e strizzate. unire il prosciutto cotto e tritare molto finemente, mettere il composto in una ciotola, aggiungere quindi il formaggio grattugiato e la noce moscata, regolare sale e pepe. Quando la besciamella è pronta aggiungerne un po' per ammorbidire la farcia.
Preparare la besciamella: Sciogliere il burro senza che prenda colore, aggiungere il sale e una grattata di noce moscata, lontano dal fuoco aggiungere (tutta in una volta) la farina.
Mescolare velocemente con una frusta.
Aggiungere, poco per volta, il latte sempre mescolando.
Rimettere sul fuoco, lento, fare raddensare e cuocere alcuni minuti sempre mescolando con la frusta.

Prendere le crespelle, allargarle su fogli di carta da forno su un piano da lavoro e distribuire la farcia, arrotolarle piegando i lembi arrotondati verso l'interno (oppure tagliarli ed inserirli dentro il cannolo, è uguale), infine tagliare le crespelle a metà, ottenendo 8 cannoli, adagiarli quindi dentro una pirofila da forno (magari carina che si possa portare a tavola) ben imburrata. Cospargere col sugo di pomodoro, la besciamella e abbondante parmigiano, mettete a cuocere in forno già caldo ventilato a 180°/190° per 20 minuti circa.


Qui dovete regolarvi voi in base al vostro forno, deve formarsi una golosa crosticina, se serve lasciare dieci minuti in più.
Togliere la pirofila dal forno, lasciare riposare qualche minuto e servire.


Carla: Biscotti al cacao con gocce di cioccolato
Sabrina: Trippa alla romana
Simona: Cannelloni di crespelle



Vol-au-vent con robiola, aneto e uova di salmone

I vol-au-vent sono immancabili sulla tavola delle feste, da noi in Piemonte sono una certezza soprattutto se farciti con la nostra classica fonduta con o senza porcini. Se li comprate pronti vi consiglio di spendere qualche centesimo in più ma di acquistarli in pasticceria, che siano di sfoglia col burro, se volete cimentarvi a fare la pasta sfoglia fatta in casa, potete provare una delle mie ricette (dalla classica a quella facile alla ricotta) cercando nella sezione preparazioni base.

Questi piccoli vol-au-vent possono essere un'idea elegante e sfiziosa per qualunque occasione, soprattutto se si tratta di una cena a buffet, in piedi; sono molto facili e veloci da preparare e sono davvero delicati e sublimi. Se non gradite (o non trovate da acquistare) le uova di salmone, potete sostituirle con il salmone selvaggio affumicato, oppure il pesce spada affumicato, vi consiglio di evitare le uova di lompo che sono solo un blocco di sale (a mio avviso), la robiola è l'ideale per questa preparazione ma potete sostituirla con ricotta a pasta fine.


Per 8 vol-au-vent mignon serve:
50 g robiola di capra (o vaccina)
50 g uova di salmone
sale, pepe, olio evo q.b.
qualche pizzico aneto fresco o secco bio

Fare (o comprare) i vol-au-vent, scaldarli 5-6 minuti in forno preriscaldato statico a 160°, intanto in una ciotolina mescolare con una forchettina la robiola condendola con un pizzichino di sale, pepe e un filo d'olio evo. Farcire i vol-au vent per metà con la robiola e metà le uova di salmone, guarnire poi con aneto. Servire 


Questa è la mia ultima ricetta prima di Natale, per cui auguro a tutti Buone Feste. 

Agnolotti montanari con funghi

Mancano tre settimane a Natale (...) e si inizia a pensare cosa offrire ai nostri commensali; in Piemonte, sulla tavola delle feste gli agnolotti sono immancabili. Avendo già postato le ricette classiche e di magro (link di seguito), oggi propongo una versione dettata dalla mia fantasia, si possono naturalmente fare anche a mano senza bisogno dello stampo, io ho voluto usarlo perchè tradizionalmente l'agnolotto piemontese lo richiede, la pezzatura e formato è proprio quello.

Ho cambiato la farcia, che è di mia fantasia, per questa uscita del Km 0 che prevede un benvenuto all'inverno, ho voluto dedicare un piatto tipico del territorio variando completamente il ripieno, infatti l'agnolotto classico piemontese è costituito da carni diverse (arrosto di vitellone/manzo e maiale, poco salame, a volte coniglio) e verdure. Poi abbiamo quelli davvero antichi di ris e coj (ovvero riso e cavolo), gli agnolotti di magro fatti a mano, gli agnolotti ricotta e speck. Naturalmente non possono mancare gli agnolotti o ravioli del plin e i raviolini langaroli da fare in brodo, e molti altri.

Abbiamo altre versioni più moderne, e la lista si allungherebbe.


Cosa serve per la pasta all'uovo:
2 uova medie
150 g farina 00
50 g semola rimacinata di grano duro

Cosa serve per la farcia:
50 g speck magro
50 g mortadella col pistacchio
150 g ricotta seirass (o ricotta asciutta)
1 tuorlo (l'albume solo se serve*)
20 g parmigiano grattugiato
150 g patata dolce (batata rossa) peso netto
due o tre pizzichi saporita (o noce moscata)
(non serve il sale, il ripieno è già molto saporito)

Per condire:
300 g funghi portobello
1 spicchio aglio
prezzemolo tritato q.b.
olio evo q.b.
una noce burro
alcuni cucchiai panna liquida
sale e pepe q.b.
parmigiano grattugiato q.b.


Fare la pasta fresca all'uovo come di consueto impastando gli ingredienti, formare una palla e coprirla a campana con una ciotola.
Preparare il ripieno: sbucciare la patata dolce, tagliarla a cubetti e farla lessare fino a quando sarà tenera.
In un robot da cucina provvisto di cutter tritare finemente lo speck con la mortadella e mettere questo trito in una ciotola, unire la ricotta ben sgocciolata e asciutta, aggiungere il parmigiano e la saporita.
Prendere i pezzi della patata dolce cotta e ancora calda e metterli in uno schiacciapatate, posizionarsi su un piatto e iniziare a schiacciare lentamente, uscirà dapprima l'acqua dei tuberi che andrà buttata (per me circa due cucchiai da minestra), quando inizia ad uscire la polpa delle patate dolci, spostarsi sulla ciotola della farcia e aggiungere questo purè al resto degli ingredienti, aggiungere anche un tuorlo e iniziare a mescolare bene con una forchetta, valutare se è il caso di aggiungere anche un po' di albume, si deve ottenere un composto abbastanza sodo ma non asciutto (io non l'ho aggiunto), dipende dall'acquosità della patata.
Tenere da parte.


Tirare la sfoglia sottilissima, andare per gradi ed arrivare fino all'ultimo numerino della sfogliatrice o nonna papera; ovviamente si può fare anche col mattarello.
Usare uno stampo classico da agnolotti ben infarinato con la semola rimacinata, adagiare una sfoglia, farcire con un cucchiaino di composto, adagiare una seconda sfoglia facendola aderire bene allo stampo, rigirarlo con un movimento sicuro e veloce, dare qualche colpetto e sfilarlo in modo che gli agnolotti si stacchino.
Ritagliare uno ad uno gli agnolotti con la rotella dentellata, infarinarli bene e metterli in un vassoio anch'esso infarinato e coperto con un sacchetto del pane e riporre in frigorifero fino al momento del consumo; si possono anche congelare, in questo caso buttarli in acqua salata al bollore ancora surgelati.




Per il condimento: lavare velocemente sotto acqua correnti i funghi o pulirli con carta da cucina poi tagliarli a fette non troppo sottili. In un tegame capiente scaldare un filo d'olio evo con uno spicchio d'aglio e abbondante prezzemolo tritato, fare saltare i funghi a fiamma media, salare e pepare, quando l'acqua di vegetazione sarà consumata, aggiungere uno o due mestoli d'acqua calda, mettere il coperchio e terminare la cottura, occorreranno 15-20 minuti circa.



Nel frattempo mettere a bollire abbondante acqua salata per cuocere gli agnolotti, farli lessare 4-5 minuti poi unire qualche cucchiaio di panna liquida e una piccola noce di burro ai funghi, unire gli agnolotti scolati con una schiumarola e farli mantecare nel tegame coi funghi (dopo aver eliminato l'aglio), unendo poca acqua di cottura se necessario. Servire con parmigiano grattugiato a parte.