Castagne arrostite in forno (metodo chef Bruno Barbieri)

Il metodo del "materassino" di sale funge da isolante evitando che le castagne brucino nella parte appoggiata, una vera chicca. Io ho usato castagne del mio territorio, della Val Pellice, appena raccolte nel bosco del mio amico Mauro.

Cosa serve:
1 kg. castagne (o quante si desidera)
sale fino e grosso q.b.
alcune foglie di alloro


Lavare le castagne e metterle in ammollo in abbondante acqua fredda per alcune ore. Eliminare quelle venute a galla perchè cattive, scolarle e praticare un taglietto con l'apposito attrezzo o con uno spelucchino nella parte bombata. 
Rivestire la placca del forno con carta di alluminio, cospargere di sale grosso e fine per formare un materassino, coprire con altra carta di alluminio il letto di sale e quindi adagiare le castagne, inserire alcune foglie di alloro tra i frutti, non conferirà sapore ma profumo. 


Infornare in forno statico già caldo a 200°/220° per circa 40 minuti (inserire un stuzzicadenti nella castagna per stabilirne la cottura), poi riversare le castagne dentro un canovaccio pulito e inumidito, (questo del canovaccio umido era il trucchetto di mai nonna), chiudere bene per creare umidità, lasciare riposare 5-6 minuti e poi sbucciarle poche alla volta, richiudendo ogni volta il "pacchetto" in modo da mantenerle al caldo, così facendo sarà più semplice eliminare sia la prima buccia che la seconda pellicina.

Una merenda sostanziosa, accompagnata da un buon bicchiere di vino rosso per i grandi e di latte per i piccini, così come si faceva un tempo :-)

Bucaneve (crêpes) con grano saraceno, zucca, porri e provola di bufala affumicata

Oggi vi propongo un primo piatto davvero godurioso, non complicato da fare, si può preparare in anticipo (si può anche congelare) è leggero (giuro) ma bello farcito e succulento; è vegetariano piace a tutti, se non gradite il sapore affumicato, optate per la provola classica. L'ho pensato per la rubrica al km 0, oggi portiamo in tavola le verdure, dall'antipasto al dolce.


Cosa serve per 10 crêpes (8 persone):
150 g. farina 00
50 g. farina grano saraceno integrale
500 g. latte
2 pizzichi sale
3 uova grandi
80 g. polpa di zucca butternut (peso netto, decorticata, priva di filamenti e semi)
30 g. burro fuso + q.b. per la padella
1 spicchio aglio + una noce burro

Cosa serve per la besciamella:
700 g. latte
70 g. burro
40 g. farina 00
sale e noce moscata q.b.

Per la farcia serve:
500 g. zucca butternut (peso netto, decorticata, priva di filamenti e semi)
200 g. porri bianchi (peso netto)
2 cucchiai parmigiano grattugiato + q.b. per la superficie
due pizzichi fior di finocchio secco
200 g. provola di bufala affumicata
sale e pepe q.b.
burro q.b.


Per prima cosa preparare la pastella per le crêpes:
Nel bicchiere del mimipimer inserire latte, le farine, burro fuso, sale e uova. Emulsionare bene fino ad ottenere una pastella senza grumi, aggiungere quindi la zucca tagliata a cubettini e frullare ancora, coprire con pellicola e lasciare riposare in frigorifero 30/40 minuti.
Intanto preparare la farcia: tagliare a cubettini piccoli la zucca, tagliare i porri a metà per il lungo e poi sottilmente a mezze rondelle; fare stufare in una noce di burro a fuoco dolce per una mezz'oretta col coperchio, aggiungendo poca acqua se serve, sale e pepe, due pizzichi di fior di finocchio secco se gradito, deve rimanere un composto cotto e asciutto. In una ciotola mescolare la farcia raffreddata con il parmigiano e la provola di bufala affumicata tagliata a cubettini.

Cuocere le crêpes mettendo poca pastella in una padella antiaderente da 24D imburrata, roteare velocemente in modo che il composto si distribuisca in modo uniforme sul fondo, lasciare cuocere qualche minuto fino a quando si vedono i bordi "incresparsi" poi con l'aiuto di una spatola, rivolarla e proseguire con la restante pastella imburrando nuovamente la padella se necessario (io l'ho imburrata tre volte), tenere da parte e farle intiepidire. 
Intanto preriscaldare il forno statico a 180° e fare la besciamella: in un pentolino sciogliere il burro col sale e noce moscata, fuori dal fuoco unire la farina e mescolare velocemente con una frusta per amalgamare senza formare grumi, mettere sul fornello piccolo e, sempre mescolando, fare tostare qualche istante, unire poco alla volta il latte e lasciare addensare, quando la besciamella è densa, sempre mescolando lasciarla cuocere qualche minuto.



Allargare tutte le crêpes su carta assorbente da cucina e distribuire su ognuna un po' di farcia e un po' di besciamella ancora calda, ripiegare i lembi delle crespelle in modo da poterle arrotolare ed ottenere dei cilindri, quindi ricavare delle girelline (4 o 5 ogni cilindro di crespella).



Rivestire con 2-3 cucchiai di besciamella il fondo di una pirofila grande o due più piccole (come ho fatto io perchè una l'ho congelata), adagiare i bucaneve e condire la superficie con la restante besciamella, abbondante formaggio grattugiato e fiocchetti di burro..



Infornare per una ventina di minuti o comunque fino a quando si forma una deliziosa crosticina, servire subito

Salutiamo Laura che per impegni vari da oggi esce dal team, e diamo il benvenuto a Micaela che sarà dei nostri dalla prossima pubblicazione.

Feta al forno con aromi

Una preparazione veloce, facilissima, l'ideale per quando il tempo è poco e anche il frigo non è ben fornito. La feta, oltre ad essere davvero buona, ha il vantaggio di essere conservata sotto vuoto, per cui con una scadenza lunga. Da tenere sempre di scorta.

Cospargere la feta con aromi freschi e secchi misti. Io ho usato erba cipollina, origano siciliano, mix pepi macinati al momento, aglio granulare, salvia secca in polvere, timo fresco, basilico fresco, maggiorana fresca, un filino d'olio evo. Chiudere a pacchetto con un foglio di carta da forno e cuocere in forno preriscaldato a 190° per 20-30 minuti secondo i gusti personali.

Servire 5 minuti dopo averla tolta dal forno e spacchettata

Pane di soia, avena, orzo, segale e semi con lievito madre

Per questo pane ho usato il mio lievito madre che si può sostituire con 3-5 g. di lievito di birra fresco sbriciolato direttamente nella farina, in questo caso accorciare i tempi della prima lievitazione, lasciare intatto il tempo di maturazione del passaggio in frigo e accorciare poi il tempo della lievitazione finale, nel cestino. Sono sufficienti un'ora e mezza/due invece di tre ore.


Cosa serve:
250 g. farina 0
150 farina di frumento integrale
50 g. farina di soia
50 g. farina di fiocchi di segale
50 g. farina di fiocchi d'orzo
100 g. lievito madre rinfrescato e al raddoppio (oppure 2-3 g. di lievito compresso)
12 g. sale fino marino integrale
330 g. acqua a t.a.
1 cucchiaino malto d'orzo bio in polvere
1 cucchiaio semi di lino
1 cucchiaio semi di miglio

Rinfrescare il lievito necessario per la ricetta e rinfrescarne una piccola parte da mettere via per le panificazioni successive.
Nel frattempo preparare l'autolisi mettendo nella ciotola le farine e irrorare con tutta l'acqua. Dare una mescolata sommaria e veloce, coprire con pellicola/canovaccio e lasciare riposare il tempo che il lievito sarà pronto. (quindi tre orette)
Nella ciotola aggiungere il malto e il lievito a pezzi o il lievito di birra sbriciolato e il malto, impastare almeno una decina di minuti e in ultimo aggiungere anche il sale, continuare fino a quando si ottiene un impasto liscio ed omogeneo, unire i semi
Spegnere, ungere le mani prelevare l'impasto e metterlo in una capiente ciotola leggermente oliata; coprire con pellicola e canovaccio (io poi lo tengo fermo con un grande elastico in modo che non passi aria, l'impasto non deve assolutamente seccare) e lasciare la ciotola a t.a. per 3 ore, (un'ora se si usa il ldb) poi trasferirla in frigo a fare maturare l'impasto per 10-14 ore, a seconda dei propri impegni.

Prendere la ciotola dal frigo, lasciarla ad acclimatare almeno mezz'ora, poi prelevare l'impasto e delicatamente rovesciarlo sul piano da lavoro. Dare una piega a libro, coprire con pellicola e canovaccio e lasciare riposare 15-20 minuti e ripetere un'altra volta. Questo passaggio è importante, serve a dare corpo e volume al pane.
Trascorso il tempo per la puntatura, allargare l'impasto con delicatezza, usando i polpastrelli in modo da ottenere un rettangolo, dare un paio di pieghe di rinforzo (guardare il video nella categoria degli impasti)  porlo in un cestino da lievitazione ben infarinato con la chiusura di sopra, coprirlo con pellicola e canovaccio e lasciarlo lievitare circa 3 ore.


Preriscaldare il forno statico a 250° con la leccarda all'interno.
Capovolgere il pane sulla leccarda tirata fuori dal forno e rivestita con carta da forno, spolverizzare leggermente il pane e rimuovere l'eventuale eccesso di farina, praticare alcuni tagli con l'aiuto di una lametta o un coltellino affilato.


Spruzzare le pareti e il fondo del forno con acqua (usando uno spruzzino o le mani semplicemente), infornare. Dopo 10 minuti aprire il forno e vaporizzare di nuovo acqua per creare umidità  - attenzione non sul pane! (serve a non fare formare una crosta dura al pane, altrimenti non cresce e non cuoce più bene) poi abbassare a 220° e lasciare cuocere per 15 minuti, di seguito abbassare la temperatura a 190° e lasciare cuocere per altri 50 minuti, poi abbassare ancora il forno a 150° e lasciare 10 minuti con lo sportello aperto a fessura.
Infine spegnere il forno, aprire lo sportello a fessura ma lasciare ancora il pane all'interno per 5 minuti.
Tutto questo calare graduale della temperatura farà sì che il pane possa avere una bella crosta croccante esterna, che sia ben cotto internamente e che l'umidità del pane stesso possa evaporare rendendolo asciutto oltre che cotto.
Sfornare la pagnotta e metterla a raffreddare su una gratella (se possibile inclinando il pane dato che è una pezzatura grande, il vapore interno evaporerà meglio).


                                   

Il nostro paniere completo ha sfornato:

Edvige: Arepas

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Succo di pera fatto in casa

I succhi di frutta fatti in casa sono facili e veloci da fare, il sapore è mille miglia distante dai succhi industriali, per non parlare della qualità. Io ho usato una varietà non trattata di pere antiche piemontesi, molto dolce e gustosa, ma va benissimo la pera williams perchè poco granulosa e molto acquosa. Vedrete i bambini (ma anche i grandi) quanto lo apprezzeranno. 


Cosa serve:
1 kg. pere mature non trattate (peso netto)
il succo di 1 limone
200 g. zucchero semolato
150 ml. acqua (aumentabile a 200 ml. a seconda dell'acquosità delle pere)

Lavare e sbucciare le pere, farle a pezzetti e pesarle, ottenere il peso voluto, irrorare la frutta col succo di limone, tenere da parte.


Fare lo sciroppo: in un pentolino di acciaio sciogliere lo zucchero nell'acqua mescolando bene, accendere il fuoco moderato e portare ad ebollizione. poi spegnere e lasciare raffreddare.
Col minipimer ad immersione frullare accuratamente le pere, unire lo sciroppo, emulsionare bene con una frusta a mano (o un cucchiaio), quindi imbottigliare in bottigliette piccole o medie precedentemente sterilizzate (anche i tappi devono essere sterilizzati e nuovi).


Pastorizzare così il succo facendo sobbollire le bottigliette per 20 minuti (dal bollore), lasciare poi raffreddare il succo nella pentola, controllare che le capsule dei tappi sia correttamente abbassata (segno dell'avvenuto sottovuoto), etichettare e riporre in cantina o comunque in luogo fresco. Al momento del consumo, agitare vigorosamente la bottiglietta (la parte più liquida si depositerà verso il fondo, è normale), aprirla e servire.






Polpette con funghi portobello

Oggi al km 0 il tema delle nostre ricette è:  "a tutto tondo, le polpette" io le amo follemente, ma vorrei sapere a chi non piacciono, beh certo per me devono essere umide e morbide all'interno, avere la giusta croccantezza esterna, rosolate e non fritte per immersione in olio, mi piacciono gustose ma non troppo sapide ne troppo pasticciate, ok... facile dire "polpette"  :-)  Non le acquisto mai già pronte perchè so per certo che a volte gli ingredienti non proprio di qualità, diciamo così, per essere gentili. Se vuoi dai un'occhiata anche alle mie polpettine di ceci con crema di zucca (vegan) poi per un aperitivo polpettine morbide mignon (carne e ricotta) per una versione vegetariana polpette melanzane e feta, poi le goduriose polpette alla norma ma anche le polpettine ceci e prosciutto con salsa al curry, quelle classiche al sugo, quelle leggere vegetariane di zucchine gialle e ricotta e, tra le mie preferite, le polpette di lesso e patate.

 Oggi, sull'onda di questa stagione che, per inciso, adoro, le ho preparate coi funghi coltivati.


Per DUE persone:
250 g. carne tritata di vitello
50 g. tritata di maiale
4 fette di pancarrè o la mollica di un piccolo panino
1 uovo
prezzemolo tritato q.b.
latte q.b.
una grattata generosa noce moscata
200 g. funghi portobello
uno spicchio aglio
olio evo q.b.
sale e pepe q.b.
pangrattato q.b. per impanare
un rametto rosmarino


In un tegame capiente fare scaldare un filo d'olio evo con l'aglio e fare saltare a fuoco vivo i funghi lavati e tagliati a fette non troppo sottili, quando l'acqua di vegetazione sarà evaporata, sale e pepare, prelevarne un paio di cucchiai ed unire prezzemolo tritato mettere il coperchio, aggiungere poca acqua per volta e proseguire la cottura ancora per una decina di minuti circa, quando risultano abbastanza teneri spegnere e tenere da parte.
Ammorbidire il pane privato dalla crosta nel latte, poi strizzarlo e metterlo in una ciotola, unire la carne tritata, i due cucchiai di funghi precotti tritati a coltello, poi aggiungere il prezzemolo, l'uovo, sale e pepe e la noce moscata, amalgamare bene con le mani e lasciare riposare una decina di minuti l'impasto.

Formare le polpette, impanarle poi rosolarle in un tegame in cui si sia fatto scaldare olio evo insieme ad un rametto di rosmarino, rosolare bene ogni parte della polpetta, poi trasferirle nel tegame dei funghi, abbassare la fiamma e cuocere per 10 minuti circa, se necessario aggiungere un goccio d'acqua.
Infine negli ultimi due-tre minuti di cottura aggiungere poca panna (o latte) per amalgamare e creare un po' di salsina.

Io ho accompagnato il piatto con radicchio precoce di Treviso fatto semplicemente brasare in padella con un filo d'olio, sale e pepe.


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Pasta di marroni fatta in casa (tutorial)

Oggi un'altra ricetta base: la pasta di marroni. Non è così difficile da produrre in casa, diciamo che nei negozi specializzati di forniture per pasticcerie si trova pronta nelle lattine come tantissime altre creme ... ma intanto non saprei la loro provenienza (io ho usato quelli del mio territorio) e, visto che a me piace mangiare genuino, me la faccio (una volta all'anno si può investire un po' di tempo e pazienza zen).

E' una preparazione base concentrata (un po' come la pasta di nocciole o di pistacchi ad esempio) ad uso pasticceria, ha una consistenza solida, non si consuma così com’è ma si lavora con una frusta amalgamandola ad altri ingredienti soffici (come la panna) e serve per creare creme, gelati, semifreddi, pasticcini e bignole, torches aux marrons e il nostro più famoso e godurioso mont blanc che prima o poi rifarò e posterò. Da non confondere con la crema di marroni che si trova comunemente in commercio sullo scaffale delle confetture e marmellate, e non è nemmeno da confondere con la pasta di marroni canditi (che sono semplicemente frullati e setacciati finemente).


Questa è la mia ricetta, a mio avviso e gusto personale per creare il monte bianco (essendo presenti meringa e panna montata) è perfetta, se si utilizza per altri dolci (meno dolci) si può pensare di aumentare un po' la dose di zucchero. L'ho aromatizzata con alloro e semi di finocchio che ci stanno davvero benissimo, a mio gusto, danno una spinta e un quid in più, ma se non si gradiscono, si possono omettere.


Per 450 g. circa di pasta di marroni serve:

300 g. marroni (o castagne dolci o un mix dei due frutti) peso netto già lessati* (lordo è circa 500 g. ma dipende da quanto scarto e quanti frutti non buoni sono da eliminare, per cui magari calcolarne qualcuno in più)
300 g. latte
1 bacca intera vaniglia
una piccola presa sale grosso (per lessare i marroni)
1 foglia alloro
1/2 cucchiaio semi di finocchio
60 g. zucchero semolato
2 cucchiai rum bianco
25 g. cacao amaro

Lavare i marroni (o castagne che siano di qualità dolce), praticare un taglio orizzontale dalla parte bombata del frutto e metterli in una ciotola coperti d'acqua tiepida e lasciarli ammorbidire per 40-60 minuti, poi scolarli e sbucciarli eliminando la parte esterna, (se viene via anche la pellicina, tanto meglio) questo farà si che i marroni in cottura assorbiranno meglio gli aromi e saranno più gustosi, quindi metterli in una pentola capiente con acqua abbondante (come se si stesse facendo la pastasciutta), aggiungere l'alloro, i semi di finocchio e una piccola presa di sale, coprire e cuocere per circa 45 minuti dall'ebollizione, dipende dalla qualità del frutto e dalla grandezza, devono risultare teneri, non importa se si rompono, tanto andranno ancora cotti e poi ridotti in purea. 



Spegnere il fuoco e scolarne pochi alla volta con una schiumarola, eliminare la pellicina ed ogni impurità metterli in una ciotolina, finito questo lavoro certosino pesare i marroni: devono essere la quantità indicata negli ingredienti.


Rimettere i marroni in un tegame (non troppo grande altrimenti il latte si consuma troppo in fretta) antiaderente ed aggiungere: la bacca di vaniglia (sia semi che scorza) e il latte mettere sul fuoco dolcissimo con il coperchio e lasciare che il latte si consumi mescolando molto spesso, occorreranno circa 30 minuti, attenzione a non distrarsi e a non far bruciare il composto, appena assorbito il latte spegnere e, allontanando il tegame dal fuoco, eliminare le bucce della bacca di vaniglia, unire subito lo zucchero e il cacao setacciato, mescolare con una spatolina molto bene, quindi aggiungere il rum. 


Coprire con pellicola a contatto e lasciare raffreddare. La pasta di marroni è pronta per essere utilizzate nelle varie preparazioni, si può anche preparare in anticipo e conservarla in frigo per un paio di giorni o alcuni mesi in freezer.

Pflaumenkuchen (torta lievitata tedesca con prugne e streusel)

Questa torta tedesca (tipica della Germania del sud) si chiama  Pflaumenkuchen oppure Zwetschgenkuchen  (in dialetto) è davvero deliziosa si tratta di pasta lievitata poco dolce e semplice, simile ad una focaccia dolce (anche se in alcune ricette aggiungono l'uovo) con alla superficie le prugne tagliate in quattro che devono essere obbligatoriamente la qualità santa clara, e sopra ancora godurioso e burroso streusel. 

Come sempre io ho diminuito la quantità di lievito per avere un prodotto più leggero e digeribile e senza alcun retrogusto fastidioso; quindi  ho fatto il passaggio a temperatura controllata (frigo) a fare maturare l'impasto, se volete fare prima aumentatela e diminuite i tempi della prima lievitazione, mantenendo l'impasto a temperatura ambiente o addirittura metterlo in luogo tiepido. Fate come preferite. Una torta perfetta per la colazione o la merenda, infatti nella sua terra si consuma e si compra principalmente nelle caffetterie. (per mangiarla si utilizzano forchettina e coltello da dolce, la base non si taglia come fosse una torta di mele o una crostata, ma una focaccia, appunto, per cui occorre tagliarla).

Io ho usato una piccola parte di farina di farro chiaro, per dare un tocco rustico, che mi piace tanto, la la ricetta prevede solo farina di frumento (quindi tutta manitoba o comunque ad alta percentuale di proteine).


Cosa serve per uno stampo rettangolare cm. 30x40

Per l'impasto serve:
220 g. farina manitoba
70 g. farina di farro chiaro
3 g. lievito di birra fresco
40 g. zucchero semolato
60 g. burro morbido
145 ml latte
2 g. sale fino (la punta di un cucchiaino)
1/2 cucchiaino estratto di vaniglia

Per coprire serve:
kg. 1.200 circa prugne santa clara 
1 cucchiaino cannella in polvere 
1 bustina (8 g.) zucchero semolato vanigliato

Per lo streusel serve:
115 g, farina 00
75 g. burro freddo
65 g. zucchero semolato 
1 pizzico sale
la buccia grattugiata di mezzo limone
uno o due pizzichi cannella in polvere

Poi serve: 
200 ml panna fresca da montare
1 cucchiaino zucchero a velo

Scaldare leggermente il latte al microonde e sciogliervi dentro il lievito, versarlo sulle farine setacciate, mescolare ed unire lo zucchero, la vaniglia e la cannella. Impastare per ottenere un composto omogeneo, poi aggiungere il sale ed infine il burro morbido poco alla volta. Formare una palla e metterla in una ciotola imburrata, coprire con pellicola e lasciarla a temperatura ambiente un paio d'ore, poi metterla in frigo 12 ore. Trascorso il tempo, tirare fuori dal frigo la ciotola e lasciarla acclimatare per un'ora, bagnare e strizzare un foglio di carta da forno, versare l'impasto e stenderlo sottilmente con un mattarello, deve avere uno spessore sottile ed uniforme, poi trasferirlo nello stampo. 

Coprirlo con pellicola e lasciare lievitare una mezz'oretta, intanto lavare e asciugare le prugne, tagliarle a met, eliminare il nocciolo e tagliarle ancora metà ottenendo 4 spicchi per ogni frutto, sistemarli quindi sull'impasto in modo che non si creino spazi, schiacciandoli leggermente, spolverizzare con lo zucchero e la cannella. Tenere da parte e preriscaldare il forno statico a 190°


Preparare lo streusel:
in una ciotolina inserire i cubetti di burro freddo e tutti gli ingredienti tutti insieme con la punta fare assorbire il burro senza impastare ottenendo briciole d'impasto disomogenee distribuirle quindi su tutta la superficie della torta ricoprendo le prugne. 

Quando il forno è pronto, infornare e cuocere per 25-30 minuti. Intanto montare la panna con poco zucchero a velo in modo che rimanga morbida e conservarla in frigo. Quando la torta sarà raffreddata, tagliarla e servirla con una bella cucchiaiata di panna.

                                   

Oggi al nostro team si sono unite due nuove compagne di viaggio, benvenute Edvige e Micaela!

Il nostro paniere completo ha sfornato:


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Peperoni e tonno (da conservare) classico antipasto piemontese

I peperoni sono ancora belli e carnosi, la temperatura è ideale e quindi anche quest'anno l'ho rifatta; questa conserva è buo-nis-si-ma, la preparo identica da 35 anni e non stanca davvero mai. E' facile ed ha una fantastica resa. Consiglio di leggere tutti i passaggi per sterilizzare i vasetti cliccando qui 


Cosa serve per 6/8 vasetti (grammatura varia 250/320 g.)

kg. 1,800 peperoni gialli e rossi (peso netto dagli scarti) per me di Carmagnola
210 g. tonno sott'olio ben sgocciolato (peso netto)
80 g. acciughe di ottima qualità sott'olio sgocciolate
1 ciuffo basilico fresco
340 g. rubra classica (1 bottiglietta) NON altro tipo di salsa
1/2 bicchiere abbondante olio evo
1/2 bicchiere abbondante aceto di vino bianco
una dozzina mix pepe in grani
qualche granello di sale grosso
1 cucchiaio e mezzo raso zucchero semolato


Lavare i peperoni, pulirli da semi e filamenti, tagliarli a falde sottili e poi a tocchettini.
In una pentola d'acciaio dal fondo spesso e capiente, inserire l'aceto, il pepe in grani, l'olio, lo zucchero, il sale e le acciughe tritate grossolanamente, mescolare e quando le acciughe sono sciolte (al bollore) unire i peperoni, mantenere sempre la fiamma alta e mescolare spesso, lasciare bollire 15 minuti poi unire la rubra, il tonno e il basilico.


Quando riprende il bollore abbassare il fuoco e, mescolando, lasciare insaporire 3 minuti, spegnere ed invasare in vasi già sterilizzati e bollenti. Usare anche capsule nuove e sterilizzate.
Fare sterilizzare per 30 minuti da quando l'acqua bolle e lasciare raffreddare completamente nella pentola, poi etichettare i vasetti e riporli in cantina, si conservano per un anno.