Crostata mandorle e cacao con crema al latte di cocco

Questa è una crostata dal sapore leggermente esotico, molto delicato e poco dolce poichè ho usato un latte di cocco light, se si desidera una crema più ricca e più zuccherata, consiglio di utilizzare quello classico; ho poi aggiunto del latte senza lattosio (che è parzialmente scremato) ma si può sostituire con quello intero per avere più cremosità, oppure con una bevanda vegetale, in questo caso l'importante che abbia un sapore neutro altrimenti andrebbe a coprire quello del cocco già di per se molto delicato.

Esteticamente mi è venuta davvero brutta (l'ideale quindi per halloween anche se non ci sono fantasmi o zucche :-) il punto è che sono bellissime ed eleganti quelle torte con le decorazioni e biscottini a semicerchio messe tutte da un lato ma io penso anche a quando si mangia e chi cucca la fetta tagliata da quella parte è fortunato ma gli altri? E così ho distribuito le decorazioni un po' su tutta la superficie, ma si sa, questi lavoretti non sono proprio il mio forte, quindi questa crostata è brutta ma, in compenso, molto buona. La prossima volta però faccio la griglia classica che è meglio.



Per una tortiera da 22/24D (meglio se col fondo amovibile)

Cosa serve per la frolla cacao e mandorle:
160 g burro freddo
210 g farina 00
25 g cacao amaro in polvere
90 g zucchero semolato
40 g farina di mandorle (o mandorle spellate ridotte in polvere)
1 pizzico sale
2 uova medie
1 pizzico lievito per torte

Cosa serve per la crema al cocco:
400 g latte di cocco magro in lattina (o classico, a piacere)
250 g latte parzialmente scremato (o intero, a piacere) + un cucchiaio
2 cucchiaini rasi amido di mais
la scorza grattugiata di 1 lime bio
50 g farina di mandorle
50 g farina di cocco bio (NON cocco rapè)
100 g zucchero semolato (si può ridurre ad 80 g se si adopera il latte di cocco in lattina classico che è più dolce)
zucchero a velo q.b. per la superficie (facoltativo)

Per prima cosa preparare la frolla: in un robot da cucina provvisto di cutter o planetaria con la foglia (o a mano in una ciotola impastando velocemente con i polpastrelli) sfarinare il burro tagliato a cubetti freddo con la farina e il pizzico di sale, occorrono pochi minuti. Unire quindi le farine restanti setacciate con il pizzico di lievito e il cacao. Unire lo zucchero e le uova. Amalgamare lo stretto necessario per ottenere un impasto omogeneo. Stenderlo in mezzo a due fogli di carta da forno e riporlo in frigorifero.


Intanto preparare la crema: in una casseruolina mescolare con una frusta il latte di cocco e il latte vaccino, aggiungere lo zucchero e la scorza del lime grattugiata, mescolare bene ed aggiungere la farina di cocco e la farina di mandorle porre sul fuoco e, sempre mescolando, portare ad ebollizione. Allontanare dal fuoco. In una tazzina mescolare i due cucchiaini rasi di amido di mais con poco latte freddo, sciogliere bene i grumi ed aggiungere alla crema, rimettere sul fuoco e fare addensare sempre mescolando per 3/4 minuti. Lasciare intiepidire o raffreddare mescolando molto spesso con una spatola.
Intanto preriscaldare il forno statico a 175°
Riprendere la frolla stesa in frigorifero e stenderla nello stampo per crostate (se è come il mio in alluminio pressofuso antiaderente non occorre imburrare) facendolo ben aderire anche ai bordi, quindi togliere l'eccesso di pasta e formare delle decorazioni a piacere (io farfalle e foglie) o la classica griglia.
Con i rebbi di una forchetta bucherellare il fondo della crostata, riempire con la crema, livellandola, decorare con la frolla rimasta.


Infornare e cuocere per 50 minuti (controllare ogni forno è diverso), la superficie deve risultare leggermente caramellata, morbida ma non molle. Non bisogna però cuocerla troppo altrimenti risulterà asciutta, non è facile stabilire a cottura perfetta con le frolla al cacao e/o con le mandorle all'interno dell'impasto. La farcia si raddensarà ancora quando si raffredderà. A piacere spolverizzare con poco zucchero a velo 
Si conserva fuori frigo in luogo fresco per 2/3 giorni. Ottima per la colazione o la merenda



Gnocchi di patate dolci e carote viola con sugo di pomodoro piccante

Alla rubrica "al km 0" oggi abbiamo fretta :-) le nostre ricette sono dedicate alle cotture veloci, quindi io ho dedicato un po' di tempo alla preparazione, ma sul fuoco il passaggio è stato breve. 

Cosa serve per TRE persone:

250 g patate farinose (vecchie) pasta gialla o bianca
180 g patate dolci (americane)
50 g carote viola
180 g (il peso dipende dall'acquosità delle patate)
sale q.b.
noce moscata grattugiata q.b.
un pizzico di lievito per torte salate
semolino q.b. per spolverizzare

Cosa serve per il sugo:
300 g polpa di pomodoro fine
1/2 spicchio aglio tritato
olio evo q.b.
peperoncino q.b.
sale q.b.


Per accorciare i tempi io ho cotto le patate e le carote in forno microonde con la funzione vapore, se non si dispone si possono cuocere a vapore in pentola a pressione. II tempo dipende dalla modalità, lasciare intanto 15 minuti e controllare infilzando una forchetta nella polpa che deve risultare ben cotta. 
Intanto preparare il sugo: in un pentolino scaldare poco olio evo con l'aglio e il peperoncino tritati, attenzione che non prendano colore, unire subito la polpa del pomodoro, salare leggermente e fare cuocere 15 minuti aggiungendo un po' d'acqua se necessaria, tenere da parte.
Passare patate carote con il passaverdura oppure con lo schiacciapatate, salare quando ancora calde, lasciare che intiepidiscano poi unire la farina e il pizzico di lievito per torte salate, impastare brevemente, formare i consueti salsicciotti e tagliare gli gnocchi, passarli mano mano nel semolino.


Cuocerli tuffandoli in acqua salata un attimo prima del bollore, scolarli con la schiumarola appena vengono a galla e condirli con il sugo di pomodoro e parmigiano grattugiato a parte a piacere.

Carla: Straccetti di spada con melanzane
Sabrina: Scaloppine al latte (di cocco)
Simona: Gnocchi di patate dolci e carote viola con sugo di pomodoro piccante



Seppie con polenta ottofile croccante

Questo può essere un antipastino per quattro persone o un secondo piatto per due. Io ho usato una polenta di mais autoctono, chiaramente si può fare quella che si preferisce.


Cosa serve per la polenta:
160 g polenta di mais integrale ottofile
640 g acqua
una presa sale grosso
un goccio olio evo

Cosa serve per le seppie:
500 g seppie fresche col nero
qualche pomodorino o mezzo cucchiaino concentrato di pomodoro
la sacca del nero (se non c'è ometterla)
trito di: carota, cipolla, aglio, sedano
un pizzico di peperoncino in polvere
una spruzzata vino bianco
fumetto di pesce (o acqua o brodo vegetale)


Mettere a cuocere la polenta come di consueto: fare bollire l'acqua col sale e l'olio, aggiungere la farina di mais a pioggia, mescolare vigorosamente e abbassare la fiamma al minimo (meglio se con spargifiamma), lasciare cuocere 50/60 minuti mescolando molto spesso. Intanto fare cuocere le seppie: in un tegame soffriggere il trito in un filo d'olio, unire le seppie spellate, pulite e lavate, tagliate poi a listarelle abbastanza spesse, aggiungere il peperoncino se piace e in vino, lasciare sfumare ed unire i pomodorini e il nero, coprire con fumetto o acqua o brodo. Mettere il coperchio e lasciare cuocere per 45 minuti. 

Tenere da parte. Versare la polenta su un tagliere, schiacciarla per ottenere una sorta di lingotto, lasciare raffreddare quel tanto che basta per farla rassodare. Tagliarla poi a fettine e farla rosolare in una padella antiaderente in poco olio evo ben caldo. Servire le seppie con la polenta croccante.

Vellutata di porcini e patate

Oggi alla rubrica "al km 0" portiamo piatti di casa, in tempo di funghi faccio sempre creme e vellutate (c'è differenza tra l'una e l'altra, ma quasi sempre si legge questo errore, lo dicevo qui), non inserisco i link delle mie ricette perchè sono troppe, ma se nella mia home page, nella casella di ricerca, inserite la parola "funghi" oppure "porcini" troverete primi, pasta fatta in casa, carni, minestre, antipasti ecc. in cui questo eccellente ingredienti sia il protagonista. 


Cosa serve per DUE persone:
300 g funghi porcini freschi
100 g funghi champignon freschi
100 g patate
120 g latte
brodo vegetale o acqua q.b.
sale q.b.
30 g burro + q.b. per i crostini
10 g fecola di patate (opzionale, leggere il procedimento)
1 pezzettino aglio
olio evo q.b.
1 o 2 cucchiai panna liquida
crostini di pane q.b.
parmigiano reggiano o grana padano q.b.
poco prezzemolo tritato

Pulire i funghi con un coltellino e poi con carta da cucina bagnata per eliminare ogni impurità, tagliarli a fette.
Tenere da parte qualche fetta di cappella di porcino per guarnire il piatto.


In una pentola antiaderente fare sciogliere il burro con un'idea di aglio,  unire il latte mescolando velocemente, eliminare l'aglio ed unire subito i funghi e le patate a tocchetti, mescolare e fare insaporire 5 minuti, poi aggiungere il brodo (o acqua) q.b. fino a coprire di 2-3 dita, unire il profumo di poco prezzemolo, mettere il coperchio, mescolare spesso e portare a cottura a  fuoco dolce (quando funghi e patate, infilando con una forchetta risultano teneri, è pronta), regolare il sale e il liquido secondo la consistenza desiderata, io l'ho voluta molto densa.
Quando è pronta frullare con il minipimer aggiungendo poca panna, se la vellutata risultasse troppo liquida  unire un mestolo d’acqua fredda in cui si sia fatto scogliere la fecola di patate, aggiungere al composto e far cuocere ancora qualche minuto.


In una padellina con poco olio evo fare saltare pochi istanti le fette di porcino tenute da parte, salarle leggermente.
Impiattare e servire con costini di pane abbrustolito precedentemente in una padella con una noce di burro, guarnire con le fette di porcino ancora calde e un filino d'olio evo a crudo.
Parmigiano se gradito a parte.

Carla: Baccalà in umido
Sabrina: Minestra erbe e legumi di Nonna Rosa
Simona: Vellutata di porcini e patate


Chiffon cake mele e zenzero

Oggi è la festa dei nonni ai quali dedico una sofficissima e deliziosa chiffon cake, una variante tutta mia, come sono solita fare con la maggior parte delle ricette, con alcune delle quali però, senza stravolgere gli ingredienti principali. Generalmente per questa misura di stampo si usa il rapporto 3 uova/150 g. farina ma ho aggiunto la polpa della mela, riequilibrato dunque il rapporto coi liquidi e per cui occorre diminuire le dosi altrimenti l'impasto può strabordare dallo stampo


Cosa serve per uno stampo da chiffon cake da 17D:
100 g farina 00
90 g zucchero semolato
1 pizzichino sale
2 uova
40 g olio di semi
35 ml acqua naturale
15 ml succo di limone
100 g polpa mela golden (senza sbucciarla)
un pezzettino zenzero fresco (o un cucchiaino in polvere)
1/4 bustina lievito
1/4 bustina cremor tartaro
zucchero a velo q.b. per decorare

Usare tutti gli ingredienti a temperatura ambiente (tirare fuori le uova dal frigo almeno un'ora prima di usarle) idem per le fragole
Preriscaldare il forno statico a 170°
Non imburrare lo stampo. 

In una ciotola, con la frusta a mano, mescolare tuorli e 80 g di zucchero fino a che sia sciolto, poi unire zenzero e mela tagliata a pezzi frullati con il succo del limone e l'acqua, unire l'olio infine aggiungere la farina setacciata con il lievito e il pizzico di sale in due o tre volte e tenere da parte.



In un'altra ciotola con le fruste elettriche montare a neve (leggi il post della chiffon cake alle fragole) gli albumi col restante zucchero ed unire il cremor tartaro setacciato.
Unire gli albumi al composto dei tuorli in tre step usando una spatola o cucchiaio di legno con un movimento dal basso verso l'alto per non smontare il composto.
Versare subito l'impasto ottenuto nello stampo da chiffon cake ed infornare per circa 45-50 minuti, fare la prova stecchino, quando è asciutto sfornare e capovolgere subito lo stampo, NON toccarlo, il dolce si staccherà da solo quando sarà freddo, eventualmente passare un coltello dalla lama piatta alla base in modo delicato per agevolare questa operazione, se serve.


Spolverizzare con poco zucchero a velo. Si mantiene per molti giorni conservata semplicemente su un piatto e coperta a campana da una ciotola di vetro