Zucca in padella agli aromi dell'orto

Cosa serve:

Zucca q.b.
olio evo q.b.
aromi misti freschi: rosmarino, salvia, santoreggia, timo a piacere (io quelli del mio giardino)
un pezzettino d'aglio
sale q.b.

In una padella, dal fondo spesso o in rame, scaldare un filo di olio evo con l'aglio e gli aromi lavati e ben asciugati (fuoco basso! attenzione a non farli bruciare)


Unire la zucca tagliata a dadini e, mescolando spessissimo, fare cuocere alzando il fuoco per qualche minuto per farla dorare esternamente, poi abbassare la fiamma e continuare la cottura a fuoco moderato una quindicina di minuti o comunque secondo il grado di cottura desiderato.
Salare alla fine
A volte si cercano ricette complicate o si utilizzano tanti e/o inusuali ingredienti per cucinare le verdure, quando poi, secondo me, preparate in modo semplice e sano con aromi che troviamo nei nostri giardini che ne esaltano il sapore, sono più buone.

Arrosticini di ovino e polenta alla piastra.. evviva l'equinozio d'autunno


Oggi non una vera ricetta (sarebbe come spiegare come si prepara una bistecca ai ferri :-)) piuttosto una proposta per salutare l'equinozio d'autunno (è avvenuto ieri) che io amo particolarmente!!! 
Finalmente si respira, l'aria è frizzantina, i colori degli alberi e dei campi si tingono di giallo, arancione, ruggine. IL cielo si vela di svariate tonalità fredde che adoro. I laghi anche.
A tavola si propongono cibi corroboranti ed appaganti. Potrei parlare per ore ma mi fermo qui.


(fotografia coperta da copyright All Rights Reserved http://www.batuffolando-ricette.com/)


Cosa serve a persona:

polenta q.b.
arrosticini di ovino (oppure suino o tacchino o misti) q.b.
un bel panorama da poter ammirare mentre si mangia

Per fare la polenta leggere il mio post cliccando qui
Prepararla il giorno precedente, se possibile.
Tagliarla a fette regolari, spennellare di olio evo una piastra e farla arrostire bene.
Oliare allo stesso modo un'altra piastra (o padella larga antiaderente) e rosolare gli arrosticini pochi minuti per lato. Salare alla fine
Servire! Piatto semplicissimo, super-veloce e buonissimo!




Budino di cioccolato e castagne con nocciola in pasta

Cosa serve:

550 g. latte intero
1 cucchiaino di pasta di nocciole pura
3 tuorli medi
125 g. zucchero semolato fine (o a velo)
6 g.di gelatina in fogli
15 g. farina di castagne
una presa di cannella in polvere
40 g. cacao amaro in polvere
100 g. cioccolato fondente tritato grossolanamente o spezzettato.
burro q.b. per lo stampo


In una ciotola mettere: i tuorli, lo zucchero, il cacao, la farina di castagne e la cannella.
A parte mettere a scaldare il latte in un bollilatte abbastanza capiente. Mettere la gelatina in ammollo in acqua fredda.
Iniziare ad amalgamare gli ingredienti nella ciotola, ammorbidendo piano-piano con qualche goccio di latte che sta scaldando.
Unire poi sempre poco per volta, mescolando, la pasta di nocciola al latte, ed unire il tutto nel composto della ciotola.



Travasare poi nella pentola in cui si è fatto scaldare il latte precedentemente, unire subito anche la gelatina ben strizzata, unire anche il cioccolato fondente.
Riportare sul fuoco, che deve essere medio e, sempre mescolando fare raddensare.
Imburrare leggermente uno stampo a piacere per budini (o più stampini), versare il budino, farlo raffreddare a temperatura ambiente, poi passarlo qualche ora in frigorifero.

N.B. siccome non ho copiato questa ricetta ma è un mio elaborato, replicala pure,mi fa molto piacere e sarò felice di leggere commenti e critiche costruttive, consigli in merito, se la pubblichi sul tuo sito/blog inserisci per piacere il link di riferimento di appartenenza a questo sito.
Grazie!!!






Garitole (finferli) in umido alla nonna Chicca

Mia nonna materna, piemontese, si chiamava Egidia ma tutti noi l'abbiamo sempre chiamata Chicca, era golosissima di garitole, molto più dei (per me insuperabili) porcini, lei faceva un ragù gustosissimo con questi funghi che poi cucinava anche in modo molto tradizionale (ovvero annegati nel burro spumeggiante) 
Non si parlava, all'epoca,  certo di contaminazioni sul come cucinare le pietanze che non fossero cibi del luogo e con ingredienti di stagione comprati al mercato. La cucina leggera era riservata ai convalescenti o a chi non poteva permettersi di comprare un panetto di burro o una bottiglia di buon olio.
Questo per dire che ho intitolato la ricetta col suo nome, (anche se io ho usato una noce di burro e non un etto) ma credo che in ogni famiglia piemontese le gustosissime garitole si cucinassero (e si preparino tuttora) più o meno in questo modo. In umido praticamente, niente di più semplice.
Aggiungo che avevamo, fino a qualche anno fa, una grande casa in campagna e lei, mia nonna, conosceva bene i boschi vicini, sapeva benissimo dove andare a colpo sicuro da poter raccogliere i funghi, ma non ce li diceva :-) quindi era lei che tornava sempre con una cavagna (cesta di vimini) bella colma :-) e ci sbeffeggiava.


Cosa serve:

500 g. di garitole (finferli - gallinacci) - si pronuncia garitule in piemontese
2 spicchi d'aglio
olio evo q.b.
una noce di burro
sale e pepe q.b.
mezzo cucchiaio scarso di doppio concentrato di pomodoro
prezzemolo tritato q.b.


Lavare molto bene i finferli, asciugarli e tagliarli a fette spesse (quelli piccoli lasciarli interi).
In una casseruola antiaderente fare insaporire, senza che prenda colore, l'aglio con un filo d'olio, una noce di burro ed un bel generoso trito i prezzemolo. Unire i funghi rilasceranno parecchia acqua. Cuocere a fuoco alto.


Quando l'acqua di vegetazione è evaporata aggiungere un mestolo e mezzo di acqua tiepida nella quale sciogliere il doppio concentrato di pomodoro. Abbassare la fiamma tenendola media, mettere il coperchio e completare la cottura.

Salare e pepare solo alla fine. Mescolare spesso.
Il tempo di cottura è variabile secondo il gusto personale, possono servire una ventina di minuti per garitole croccanti o anche una mezz'oretta perchè siano morbide. (Assaggiare dunque..) servire.




Risotto al nero di seppia con gamberi argentini (al cognac)


Cosa serve per DUE persone:

160 g. riso carnaroli o vialone nano
olio evo q.b.
brodo vegetale o fumetto di pesce q.b. (circa 650-700 ml.)
200 g. gamberi argentini (che sono belli grossi e carnosi)
sale e pepe q.b.
prezzemolo q.b.
cipolla di Tropea q.b.
vino bianco secco q.b.
cognac q.b.
1 sacca di nero di seppia SOLO se sicuri della freschezza! (deve essere stata pescata non più di 24 h prima, altrimenti optare per una bustina da 4 g.)


Per prima cosa sgusciare i gamberi e pulirli bene incidendo, con un coltellino, il dorso per eliminare il budello, lavarli poi sotto acqua corrente fredda e tenerli da parte.


Preparare il fumetto di pesce con il carapace del gamberi e scarti di altri pesci che potete reperire dal pescivendolo oppure optate per un brodo vegetale classico: carota, sedano, un gambo di prezzemolo, poco sale e cipolla. Tenere al caldo.
In una casseruola antiaderente e capiente fare stufare cipolla q.b. in un filo d'olio, unire il riso e mescolando, farlo tostare, sfumare con vino bianco (due dita) e, sempre mescolando, farlo evaporare.

Unire poco alla volta il brodo, mescolando spessissimo, quasi continuativamente.
Intanto in un padellino scaldare un filo d'olio evo e, a fuoco vivace, mettere i gamberi: devono cuocere  30 secondi per parte. Quando li girate, unire un bicchierino scarso (da liquore) di cognac, lasciare evaporare, Spegnere.
Dopo 8 minuti di cottura del riso, unire il nero di seppia e continuare la cottura sempre unendo poco alla volta il brodo e sempre mescolando. A due minuti dalla fine della cottura, unire i gamberi. Pepare. Assaggiare se c'è da regolare di sale. Occorre tenersi cauti, il nero di seppia è già sapido.

Per un effetto puramente cromatico di impiattamento, lasciare qualche gambero da parte per guarnire il piatto volendo. Io li ho inseriti tutti nel risotto, non mi interessava l'estetica, in questo caso.
Spegnere e mantecare con un filo d' olio evo a crudo e prezzemolo tritato. Attendere 2-3 minuti e servire.


Antipasto di fagioli dall'occhio e tonno

... lo so che i legumi vanno abbinati agli ortaggi e non con altre proteine ma.. santo cielo! Come resistere all'antipasto probabilmente più veloce, ma il più goloso che esista nel ricettario Italiano? (ogni regione asserisce che sia sua di origine ed il piemonte non è da meno)


Cosa serve per 4 porzioni:


200 g. fagioli dall'occhio già lessati (pesati cotti)

1 pomodoro cuore di bue
cipolla rossa q.b. (un pezzettino)
160 g. tonno al naturale
prezzemolo tritato q.b.
sale e pepe nero q.b.
olio evo e succo di limone q.b.
1 foglia di alloro


Sciacquare i fagioli mettendoli in un colino, eliminare eventuali impurità, metterli in ammollo 2-3 ore (Io ho usato fagioli freschi, se si adoperano secchi occorreranno 8-12 ore), scolarli e farli lessare in acqua abbondante con la foglia di alloro per 30 minuti Controllare con la forchetta dovrebbero essere perfetti, devono risultare morbidi ma assolutamente non disfatti, ci impiegano poco a cuocere sia perchè sono piccoli, sia per la qualità, pregiata e delicata, che per il fatto di essere stati appena colti.
Scolarli, passarli sotto un getto di acqua fredda corrente.


Quando ben scolati (un'idea in più: il brodo dei fagioli non buttatelo! si può utilizzare per saporitissime zuppe o risotti, magari con la salsiccia o, perchè no, con i gamberi) metterli in una ciotola, aggiungere il tonno scolato e sminuzzato (se si preferisce quello sotto'olio va bene lo stesso ma rimanere poi più scarsi nel condimento), il pomodoro lavato e tagliato a cubettini piccoli, (i semi vanno eliminati), la cipolla tritata ed il prezzemolo, regolare sale e pepe, poi condire con un'emulsione fatta con olio evo e succo di limone.
Lasciare insaporire in frigo coperto da pellicola un'oretta. Impiattare e...
Servire! Gnam.. buono!


N.b. nella ricetta originale il pomodoro non c'è, io ho voluto aggiungerlo per dare acidità e colore al piatto ed è prevista una dose generosa di cipolla, tagliata a rondelle. Invece io ne ho messa un'idea e tritata.