Torta rovesciata di pere estive e mandorle

Questa è una torta soffice e molto semplice, con deliziose pere estive, poco zucchero e pochi grassi, perfetta per la colazione e la merenda e per chi vuole concedersi un dolcino ma senza sensi di colpa.


Cosa serve per una tortiera da 18D (io ho usato uno stampo di carta da forno usa e getta, in alternativa usare uno stampo NON a cerniera):
70 g. farina 00
30 g. fecola di patate
20 g. farina di mandorle (oppure mandorle spellate tritate molto finemente)
1 uovo grande
50 g. latte
60 g. olio d'oliva delicato
1 cucchiaio vino bianco
1/4 bustina lievito per dolci
50 g. zucchero semolato
1 pizzico sale
la buccia e il succo di 1/2 limone bio
6-8 pere estive tipo coscia o ercolina
zucchero di canna q.b. (un paio di cucchiai)
burro q.b.

Preriscaldare il forno statico a 170° Imburrare abbondantemente il fondo e i bordi dello stampo, poi cospargere con zucchero di canna.
Lavare le pere senza sbucciarle, dividerle prima a metà, eliminare torsolo e filo centrale, poi tagliarle ancora a spicchi in modo da ottenere 4 parti di ogni singola pera. Disporre i frutti a raggiera nella tortiera, sullo zucchero.



In una ciotola montare l'uovo con lo zucchero semolato, il pizzico di sale e la buccia del limone, quando il composto è gonfio unire il succo, il latte, il vino e l'olio, mescolare ed aggiungere le polveri precedentemente setacciate e mescolare ancora quel che basta per rendere l'impasto omogeneo, versarlo dunque sulle pere ed infornare per 40 minuti circa.


Togliere lo stampo dal forno, attendere 10-15 minuti e poi con un movimento leggero ma deciso, capovolgere lo stampo su un piatto da portata. (non aspettare che la torta si raffreddi e non sformarla quando ancora troppo calda). Buonissima appena tiepida. Conservandola sotto una ciotola di vetro messa a campana, si conserva per alcuni giorni.



Cipolline borettane sott'olio aromatizzate (da conservare)

Queste cipolline sott'olio aromatizzate sono squisite da gustare con l'aperitivo, come antipasto, come contorno a formaggi e carni bianche, sui crostini. Il peso netto è variabile rispetto a quello lordo in base allo scarto, per le conserve occorre molta precisione nell'eliminare ogni parte dell'ortaggio (o della frutta) che sia minimamente intaccata perchè si rischia di buttare via l'intera preparazione, quindi a parte la buccia, ho preferito eliminare anche uno strato esterno di qualche cipollina che non mi sembrava perfetto. Si possono naturalmente acquistare già pelate ma anche in questo caso controllare se ci siano parti da togliere.



Per n. 4 vasetti da 300 g. + n. 1 vasetto da 500 g. serve:

Kg. 1,400 cipolline borettane (peso netto) lordo Kg. 1,750
500 ml. aceto bianco bassa acidità
250 ml. vino bianco secco
una presa sale grosso
n. 3 bacche ginepro
n. 3 chiodi garofano
alcune foglie alloro
alcune foglie salvia
alcuni rametti timo
alcuni rametti origano
maggiorana secca q.b.
aglio q.b.
olio d'oliva q.b.


Lavare le cipolline, metterle in una grande ciotola e ricoprirle con acqua bollente per due minuti, poi scolarle e farle intiepidire. In questo modo l'operazione di eliminare la pellicina sarà agevolata, quindi con un coltellino e tanta pazienza, pulirle per bene.
Mettere sul fuoco una pentola alta e stretta con l'aceto, il vino bianco, la presa di sale, due foglie di alloro e due di salvia, le bacche di ginepro e i chiodi di garofano, quando bolle tuffare metà delle cipolline, metter il coperchio e da quando riprende a bollire calcolare un minuto. NON di più, le cipolline si saranno già ammorbidite in quei due minuti in acqua bollente prima di spellarle e ammorbidiranno ancora, tenuto conto che devono rimanere croccanti e consistenti come conserva.
Passato il minuto di bollitura, prelevarle con una schiumarola e  metterle in una ciotola, fare bollire l'altra metà sempre con la stessa modalità. 
Mettere le cipolline ad asciugare su un canovaccio pulito steso su due gratelle (in modo che circoli l'aria) e lasciarle asciugare per 5 o 6 ore.


Trascorso questo tempo inserirle nei vasetti precedentemente sterilizzati, disponendole a strati con gli aromi, coprire con olio d'oliva, schiacciare le cipolline in modo delicato con una forchettina. Appoggiare (senza chiudere) il coperchio sul vasetto (o mettere pellicola) e lasciare riposare tutta la notte.


La mattina seguente controllare il livello dell'olio, se è sceso rabboccarlo in modo che arrivi ad un centimetro dal bordo del vasetto; a questo punto chiudere i vasetti con le capsule sterilizzate e pastorizzare le cipolline: mettere i vasetti in una grande pentola, proteggerli inserendo un canovaccio tra un vasetto e l'altro in modo che bollendo non strofinino, rompendosi, coprire abbondantemente con acqua fredda e lasciare bollire per 30 minuti. lasciare poi che i vasetti si raffreddino completamente nella pentola. Etichettare e riporre in luogo fresco. Si mantengono un anno






Galette di farro semi-integrale con susine selvatiche e amaretti

La peculiarità di questo dolce è che non vanno usati stampi, si tratta di un torta rustica, senza fronzoli, stesa come una sfoglia, farcita al centro e poi si ripiegano i bordi verso l'interno per contenere la farcia di frutta, senza stare li a guardare misure, decorazioni e ghirigori, anzi... è il contrario.

Ho utilizzato susine selvatiche dolcissime per dare maggior rusticità al mio dolce, anzi ai miei dolci, invece di fare una grande galette, ne ho fatte tre piccole (perfette per una porzione abbondante o due assaggi) e le ho portate ad una serata tra amiche, così che ognuna di loro potesse portare a casa la colazione per l'indomani, ma naturalmente si può fare una gallette unica.


Per la pasta brisèe al farro semi-integrale serve:
200 g.farina di farro spelta semi-integrale macinata a pietra (io di un mulino vicino casa mia)
100 g. farina 00
125 g. burro freddo a pezzi
1 pizzico sale
60-70 g. acqua gelata (dipende da quante ne assorbe la farina, se si usa solo quella bianca può bastarne 50 g. se invece se ne usa di più quella di farro aumentarla)

Per la farcia serve:
300 g. susine piccolissime gialle selvatiche (peso netto senza nocciolo)
150 g. susine grandi nere (peso netto senza nocciolo)
3 cucchiai abbondanti zucchero di canna + quello per spolverizzare le gallette
1 noce burro
1/2 cucchiaino raso farina di semi di carrube (per addensare lo sciroppo della frutta) se manca sostituirlo con maizena
70 g. amaretti
scorza di limone naturale q.b.
cannella q.b. (una bella presa)


Per prima cosa fare la pasta brisèe mettendo le farine, il sale e il burro freddissimo a pezzi nella planetaria con la foglia (in mancanza usare un robot da cucina col cutter oppure sfarinare a mano con i polpastrelli, in questo caso manipolare il minino indispensabile altrimenti la pasta non verrà, si surriscalderà col calore delle mani e risulterà dura invece che friabile), azionare l'elettrodomestico pochi istanti ed unire l'acqua, non tutta insieme, occorre valutare quanta ne assorbe. Non deve essere un composto duro e non assemblato, anzi il contrario, ma non deve essere morbido e appiccicoso. Avvolgerlo subito con pellicola e mettere nella parte più fredda del frigo una o due ore.


Intanto denocciolare le susine piccole e farle a metà, tagliare a fette quelle grandi e metterle in una padella antiaderente con zucchero e burro, scorza di limone e cannella poi accendere il fuoco, fare caramellare ed addensare un po' lo sciroppo formato, unire la farina di semi di carrube e spengere subito. Serve ad addensare.


Preriscaldare il forno a 180/185° e foderare una leccarda con un foglio di carta da forno.
Riprendere la bisèe in frigo e pesarla, ricavare 3 porzioni uguali o anche 4 oppure potete farne una grande, a piacere. Stendere ogni porzione con il mattarello ricavando tre cerchi di 22D, (considerare che il dolce finito sarà molto più piccolo avendo ripiegato abbondantemente i bordi) quindi una sfoglia abbastanza sottile ma che si possa ripiegare senza romperla.
Posizionare in centro ad ognuna 1/3 degli amaretti sbriciolati con le mani e sopra 1/3 delle susine caramellate; ripiegare dunque i lembi verso l'interno, inumidirli con il polpastrello bagnato sotto un getto d'acqua corrente e poi spolverizzare i bordi con zucchero di canna. 



Infornare per circa 35 minuti, ma controllare, ogni forno è diverso e dipende anche se avere mini galette come ho fatto io o una più grande, magari occorrono quei 5 minuti in più.
Fare raffreddare e servire. Ma buonissime anche tiepide! Ottime con gelato fiordilatte o classica  crema inglese.




Melanzane all'Adela

Questa ricetta non è mia, io l’ho solo replicata, bensì della fidanzata del mio primogenito, è una brava cuoca molto fantasiosa ed eclettica ed io quando posso approfittarne ne sono ben lieta :-) Tra pochi giorni è ferragosto e vi suggerisco di preparare queste melanzane facili, perfette da cucinare con anticipo e semplici da trasportare per le vostre grigliate in montagna o giornate in spiaggia.


Cosa serve:
1 Kg. melanzane lunghe medio-piccole
2 cucchiai aceto
prezzemolo tritato abbondante
1 spicchio aglio schiacciato
sale e pepe q.b.
olio evo q.b.

Lavare e asciugare le melanzane, togliere le estremità e tagliarle a rondelle spesse circa 1 cm. disporle in un unico strato in una teglia rivestita con carna da forno, condire con un giro d'olio evo ed infornare in forno già caldo a 200° finchè risultano tenere e ben dorate avendo cura di mescolarle ogni tanto.


Toglierle dal forno, lasciarle raffreddare e metterle in una ciotola, condire con l'aglio schiacciato, sale, pepe macinato al momento e il prezzemolo, aggiungere ancora un giro d'olio a crudo e l'aceto, mescolare bene, coprire con pellicola alimentare e lasciarle riposare in frigorifero almeno una notte.

Servirle fredde o a temperatura ambiente, ottime!!! Perfette da gustare con grigliata di pesce o carne ma anche con i formaggi, con i salumi, con i legumi, praticamente con tutto :-)