Plum-cake di mais al limone


Questo è un dolce di una semplicità imbarazzante ma mi riporta alla mia infanzia quando nella mia cittadina, in piemonte, durante le feste ammiravo(e qualche volta potevo gustare) nelle vetrine delle pasticcerie i dolci preparati con la farina di mais. Profumatissimi, semplici, direi casalinghi (ed era proprio quello il bello ed il buono), golosissimi.
Chissà perchè da moltissimi anni non ve n'è più l'ombra. 
Erano tortine a forma di cupola, decorate semplicemente con una spolverata di zucchero a velo e, di tanto in tanto, con qualche fiorellino di zucchero. Mia nonna le faceva così. 
Ho preparato un dolce a forma di plum-cake che mi ricorda molto, per il sapore, colore ed il profumo, quella tortina della festa.


Cosa serve:


125 g. farina di mais fioretto
125 g. farina rinforzata
170 g. burro
130 g. zucchero
4 uova
1/4 di bicchiere di latte
1 bustina lievito per dolci
1 limone bio
zucchero a velo

Sbattere a lungo con le fruste le uova a temperatura ambiente con lo zucchero.
Unire la buccia grattugiata del limone, il latte e le farine setacciate con il lievito.
Unire poi il burro appena fuso a filo, poco alla volta.
Imburrare ed infarinare uno stampo da plum-cake e versare il composto.
Cuocere nel forno già caldo a 170° per 45 minuti.
Quando è raffreddato spolverizzare con zucchero a velo







Strudel con pesche, amaretti, cacao e ricotta

Abbiamo gustato le ultime pesche in un goloso strudel :-)


Per 6 persone


Cosa serve per la pasta strudel (dosi per 2 strudel)


250 g. farina rinforzata o 00

60 g. burro
1 uovo
6 cucchiai di acqua tiepida
1 cucchiaino di zucchero
1 pizzico di sale.

Cosa serve per il ripieno (dosi per 1 strudel)


4 pesche gialle mature

40 g. cacao amaro
10 amaretti
80 g. ricotta
50 g. zucchero a velo
80 g. zucchero semolato
poco latte
pane grattugiato.

FARE LA PASTA PER STRUDEL:


Leggere la ricetta cliccando qui



Dunque sulla sfoglia spolverizzare una cucchiaiata abbondante di pangrattato
precedentemente leggermente tostato in un padellino antiaderente, a fuoco basso, attenzione che non bruci altrimenti diventa amaro

Preparare ora il ripieno:

Pelare le pesche e tagliarle a cubetti. Aggiungere lo zucchero semolato e lasciare macerare una decina di minuti.



Intanto tritare finemente gli amaretti. Metterli in una ciotolina e amalgamare la ricotta, lo zucchero a velo ed il cacao.
Se la ricotta dovesse essere asciutta, aggiungere un goccio di latte.
Deve rimanere un composto morbido ma compatto.


Disporre a mucchietti questo composto sulla sfoglia e sul pangrattato,
cospargere poi anche le pesche scolate dal liquido.


Chiudere la parte più lunga facendo una "piega" di pasta verso l'interno,
in modo tale che non fuoriesca il ripieno.
Arrotolare poi con molta delicatezza lo strudel su se stesso facendo in modo
tale che l'estremità rimanga di sotto.

Trasferirlo (sempre con delicatezza) su carta forno e poi su una placca o pirofila.

Spennellare con latte e praticare due incisioni per far sì che l'umidità esca
e il dolce cuocia perfettamente all'interno.


Cuocere in forno preriscaldato a 180° per 40 minuti
Far raffreddare e spolverizzarlo con cacao amaro.







Baci di dama piemontesi


Oggi occorre un dolcino per tirarsi sù di morale.
Non si preparano in occasioni particolari, durante le feste comandata, si preparano e gustano ogni volta che si ha voglia di golosità, di una coccola per se stessi o da regalare agli altri, per cui si infornano sempre e sempre si trovano nelle pasticcerie.
Qualcuno dice che siano nati da un'idea di rappresentare l'unione tra due bocche, insomma di un bacio, mah! boh. Non lo so, sarà.
Parliamo di baci di dama, ecco.. ci sono due filosofie: chi usa le mandorle, chi le nocciole. Chi usa il cioccolato fondente sciolto, chi la crema gianduia.  Giusto per complicarsi la vita, in Piemonte le ricette subiscono variazioni e variabili da provincia a provincia. Succede così anche nelle altre regioni?
Comunque.. io ho usato le mie nocciole (+ pochissima farina di mandorle) Nel giardino abbiamo un nocciolo, non è gigantesco, produce nocciole piccoline, diventi matto a sgusciarle, ma ne vale la pena perchè sono davvero gustosissime.

Poi, ho usato del burro che avevo comprato in montagna (ne ho comprato una quantità importante e poi l'ho congelato) da un malgaro.
Ed ho usato, per congiungere le due metà, cioccolato fondente + una piccola parte di cioccolato gianduia.

Ho diminuito le dosi del burro, aggiungendo poco latte. Il risultato è stato molto soddisfacente.


Cosa serve:
200 gr. farina 00
150 gr. nocciole sgusciate, tostate, private della pellicina e tritate
50 gr. farina di mandorle o mandorle tostate e tritate
160 gr. di zucchero a velo
160 gr. di burro ammorbidito
1 tuorlo
poco latte
1/2 bustina di lievito.


Per sigillare:
70 gr. di cioccolato fondente
20 gr. cioccolato gianduia


Amalgamare lo zucchero con il burro ammorbidito fino ad ottenere un composto spumoso. Aggiungere il tuorlo d'uovo. La farina setacciata al lievito, mandorle e nocciole e poco latte, quel tanto che basta per ottenere un impasto corposo ma non asciutto.
Formare una palla, avvolgerla in pellicola e mettere in frigo per una mezz'ora.
Accendere il forno a temperatura dolce/media 165°/170°
Prelevare un pochino di impasto (dipende da quanto volete sia grandi o piccoli i baci), formare una pallina e disporla sulla placca da forno, ricoperta da carta-forno. Premete ma proprio leggermente. Cuocendo, la pallina tenderà ad allargarsi un pochino.  Continuate fino ad esaurimento della pasta, lasciando un po' di spazio tra una pallina e l'altra.




Cuocere per una ventina di minuti.


Sfornare e mettere a raffreddare su una  gratella. Saranno morbidissimi quando sono ancora caldi, per cui o li prendete con una spatolina o, se li prendete con le mani, abbiate l'accortezza di non premere, sennò li schiaccerete. Raffreddandosi e asciugandosi, diventeranno friabilissimi.



Quando saranno freddi (io questa operazione la faccio il giorno dopo se li preparo di sera, o dopo qualche ora se li preparo di giorno) preparate il cioccolato.
A bagnomaria fate sciogliere i due cioccolati a fuoco bassissimo, mescolando con una spatolina o un cucchiaio di legno.
Prendete una metà, intingetela appena nel cioccolato fuso e caldo e unitela subito ad un'altra metà facendo una pressione lieve.
Ecco i baci di dama piemontesi pronti. 








Bonet al cioccolato

Oggi posto una ricetta conosciutissima e di semplice esecuzione, dunque non mi darete il premio per originalità :-) tuttavia è un dolce al cucchiaio golosissimo che fa parte della tradizione della mia regione, il Piemonte, e quindi non posso non condividere con Voi, più che gli ingredienti e la procedura, già noti, (anche se ogni tanto mi capita di leggere ingredienti aggiuntivi improbabili....) le proporzioni degli stessi che conferiscono poi un sapore diverso. Aggiungo che il bonet, il suo nome,  deriva da un antico recipiente di cottura: uno stampo in rame rotondo, a ciambella. Mia nonna quando era giovane preparava i dolci nel forno a legna e mia mamma, che era piccolina, dice che erano buoni, ma così buoni....


Cosa serve per 10-12 porzioni:

1/2 lt. latte
200 ml panna liquida
6 uova
80 g. di cacao amaro
2 cucchiai di rum
100 g. di amaretti sbriciolati
65 g. zucchero per il bonet
65 g. zucchero per il caramello
1 pizzichino sale


In un pentolino dal fondo spesso ed antiaderente far sciogliere molto lentamente 65 g di zucchero con un goccio di acqua, non mescolare ma agitare il casseruolino finchè il caramello è pronto.
Con una frusta a mano emulsionare le uova con altri 65 g di zucchero e il pizzichino di sale, quando lo zucchero risulta sciolto unire il rum, gli amaretti, il latte e la panna. Aggiungere il cacao setacciato.
Rivestire col caramello uno stampo col buco.
Versare il composto e cuocere a bagnomaria in forno a 200° per circa 40 minuti.


Lasciare raffreddare, riporre in frigorifero un paio di ore, sformare e servire.







Farinata di ceci

La farinata mi ricorda l'adolescenza e i week end passati a Torino con il fidanzato e gli amici, sono particolarmente legata (nonchè golosa) di questa preparazione che è, in se per se, semplice ma che nasconde non poche insidie, per la consistenza che dev'essere giusta e senza grumi e per la cottura, va detto che con la temperatura del forno di casa, un po' come per la pizza, non ci si deve aspettare lo stesso prodotto della pizzeria, perchè va (andrebbe...) cotta nella teglia in rame e ad altissima temperatura. 



Cosa serve:
250 g. farina di ceci
sale e pepe nero
4 cucchiai di olio e.v.o.
700 ml. di acqua

Mettere nel boccale del frullatore (o in una grande brocca e poi emulsionare con il minipimer)  l'acqua, la farina, due pizzichi di sale, una bella macinata di pepe e 
l'olio;  frullare fino ad ottenere una pastella 
fluida. Coprire con pellicola e mettere in frigo. Lasciare riposare 4 ore/6 ore.


Oliare abbondantemente la teglia in rame o, se non disponibile, una teglia antiaderente da forno e versare il composto.
Lo strato deve essere sottile circa 1 cm. Questa dose è perfetta per una teglia cm. 38x26 (spazio interno utile)
Infornare nel secondo ripiano (partendo dal basso) in forno preriscaldato ventilato a massima temperatura per circa 20/25 minuti (il mio 250 funzione pane e pizza, più caldo nella parte inferiore), dev'essere croccante fuori e ancora leggermente umida (ma cotta!) dentro. 


Si può anche congelare, molto comodo poi trovarla pronta, scongelandola in frigo o a t.a. per poi passarla pochi minuti in forno già caldo. Togliere dal forno e, se piace, cospargere ancora con un po' di pepe nero macinato al momento.







Budino alla menta bianca Piemontese



Cosa serve:

1/2 litro di latte
8 gr colla di pesce
3 cucchiai di zucchero
8 cucchiai di sciroppo bio di menta bianca del Piemonte
a piacere decorare con foglioline di menta fresca

Metter i fogli di colla di pesce in ammollo in acqua fredda.
Scaldare il latte, aggiungere lo zucchero, lo sciroppo di  menta e i fogli di colla di pesce strizzati.
Amalgamare bene.
Togliere dal fuoco e mettere il composto nella forma desiderata.
Lasciar raffreddare a temperatura ambiente, poi metter in frigo per 4 ore.
Sformare il budino e servire volendo con foglioline di menta freschissima.








Gallette Bretoni



Cosa serve:


250 g farina 00
150 g. zucchero semolato
60 g. burro salato o leggermente salato
1 uovo
2 cucchiai di latte
1 tuorlo
1/2 bustina di lievito

L'impasto si può fare a mano o nel robot da cucina.

Si procede come per la pasta frolla:
Se fatto a mano usare il burro ammorbidito a temperatura ambiente, 
se fatto con il robot, usarlo a pezzettini freddo da frigo.
Sfarinare il burro con la farina ed il lievito con la punta delle dita (o azionare per un minuto il robot)
aggiungere lo zucchero, l'uovo intero leggermente sbattuto ed il latte.
Non lavorare troppo l'impasto.
Formare una palla, avvolgerla nella pellicola e mettere a riposare in frigo
per un'ora.

Trascorso questo tempo, riprendere l'impasto e lavorarlo velocemente con le mani per ammorbidirlo.


Accendere il forno a 160°

Stendere l'impasto in una sfoglia spessa circa 5 mm.
Ricavare con un tagliabiscotti liscio e abbastanza grande
(le gallette sono grandi quanto i biscotti "digestive")dei dischi.
Spennellare con il tuorlo d'uovo sbattuto con un goccio di latte.



Infornare le gallette, messe su carta forno e sulla placca, per circa 15 minuti.
Io ho usato un accessorio da cucina ricevuto in regalo da mio figlio, lo ha
comprato in Germania, ed ho scritto su ogni galletta "bretagne"



Torta Margherita

Per la torta margherita (o pasta margherita), la torta paradiso, la genoise e il pan di spagna NON va usato il lievito! E' sbagliato. Così come è sbagliato aggiungere latte o qualsiasi altro ingrediente che non sia: farina e fecola (o amido di mais), uova, zucchero e aromi. A volte burro. Punto.
Sono paste cotte tradizionali e di base della pasticceria italiana, rese sofficissime dall'alto contenuto di uova che, inglobando tanta aria, risultano leggerissime e morbide, adatte da farcire o da mangiare al naturale spolverizzate da un leggero strato di zucchero a velo.

Queste sono torte apparentemente semplici, ed è palese non lo siano altrimenti non si spiega perchè moltissimi aggiungono il lievito per avere una scorciatoia, vita facile e sicura.. ma,aggiungendolo, il risultato quale la  sofficità, consistenza e durata della torta non sono paragonabili. Le insidie sono poche ma incisive, avendo comunque cura nel rispettare a tavolino i passaggi e le temperature, il risultato è garantito ed è davvero soddisfacente.


Cosa serve per uno stampo a cerniera apribile da 23-24D:

100 g. farina 00
100 g. fecola di patate
180 g. zucchero semolato
6 uova
110 g. burro
1 cucchiaio raso di marsala secco (o se si preferisce, scorza di limone grattugiata o semi di vaniglia)
un pizzico di sale
zucchero a velo q.b.

Se si possiede un termometro a sonda e un po' di esperienza, l'ideale è riscaldare le uova leggermente sbattute a bagnomaria, fino a 40° Tenendole sempre in movimento con una forchetta, e poi montarle insieme allo zucchero e saltare il prossimo passaggio fino ad incorporare il marsala e poi proseguire. Anche senza termometro ci si può regolare toccando le uova. Si devono percepire appena calde.
Se si teme di fare la frittata lasciare perdere e procedere come segue:
usare uova lasciate a temperatura ambiente da qualche ora,  montare i tuorli con metà dello zucchero finchè si ottiene un composto molto spumoso e biancastro (circa 15 minuti con le fruste elettriche) occorre incorporare molta aria all'impasto.
Sbattere gli albumi con il pizzico di sale, quando stanno per montare aggiungere il rimanente zucchero, gli albumi devono essere ben montati ma non a neve fermissima (tipo blocco), perchè in cottura devono ancora gonfiare, se sono montatissimi poi non crescono più; aggiungere ora il marsala secco.

Amalgamare con una spatolina i due composti in modo delicato.
Incorporare ora sempre delicatamente, in 3 step e a pioggia, le farine precedentemente setacciate
Unire a filo, sempre mescolando lo stretto necessario dal basso verso l'alto, il burro fuso ed intiepidito (NON deve essere caldo ma solo appena-appena tiepido cioè a 40 gradi))
Trasferire il composto senza sbatterlo e senza livellarlo in una tortiera con cerniera apribile imburrata ed infarinata perfettamente.

 

Cuocere in forno preriscaldato a 170° per 30- 35 minuti. Fare la prova stecchino.
Quando è fredda, spolverizzarla con lo zucchero a velo.
Torta buonissima! Tra le più buone, si scioglie in bocca

Ciambella soffice alle albicocche

Cosa serve:

280 g. farina rinforzata o 00
100 g. di burro appena fuso
3 uova
1 pizzico di sale
140 g. di zucchero
zucchero a velo q.b.
170 ml. di latte
1 bustina lievito vanigliato
la scorza grattugiata di 1 limone bio
6 albicocche (o più dipende la grandezza)

Usare gli ingredienti a temperatura ambiente.
Separare i tuorli dagli albumi e montare questi ultimi con un pizzico di sale
a neve ben ferma.
Separatamente montare i tuorli con lo zucchero, aggiungere il burro liquefatto,
la scorza del limone, e, alternativamente, la farina setacciata con il lievito ed il latte.

Incorporare gli albumi montati a neve usando una spatolina o un cucchiaio di legno.
Imburrare ed infarinare uno stampo a ciambella e versare il composto.
Lavare ed asciugare le albicocche, tagliarle in quarti e disporle a raggiera.


Cuocere la ciambella in forno preriscaldato a 170° per circa 45 minuti in forno
ventilato o 50 minuti in forno statico.
Lasciare raffreddare e spolverizzare con zucchero a velo.





Parmigianine di zucchine tonde e melanzane in fiori di zucca

Adoro sia le parmigiane di melanzane che di zucchine e, ancor di più amo i fiori di zucca. Fritti, ripieni, al forno... e così ho pensato di mettere insieme questi sapori e di portare a tavola queste belle e gustose parmigianine,(esisterà questo termine?) ottime da servire sia come antipasto caldo/tiepido (a me piacciono anche fredde) che come contorno.
L'idea poi della monoporzione è utile e versatile ad esempio anche per un buffet.



Cosa serve per 6 stampini usa-getta tipo cuki:


6 fiori di zucca belli cicciosi
2 melanzane 
2/3 zucchine tonde (dipende dalla grandezza)
2 uova
farina di riso q.b. 
parmigiano grattugiato q.b.
1 mozzarella fiordilatte
qualche cucchiaiata di salsa di pomodoro
sale e pepe
2 foglie di basilico
2 foglie di menta fresca
olio e pangrattato per gli stampini
olio di arachidi per friggere



Per le fritture di verdure (e di pesce) uso la farina di riso, ogni tanto qualcuno mi chiede il motivo. E', secondo me, l'ideale per ottenere fritti asciutti e leggeri, non assorbe l'olio come la farina di frumento ed il risultato è senz'altro più leggero e più piacevole è il sapore.
Per prima cosa tagliare le  melanzane a fettine sottili senza spellarle e mettere le fette cosparse di sale grosso in un colapasta. Coprire con un piatto e lasciare che "buttino" l'acqua amara per un'oretta. Poi lavarle ed asciugarle perfettamente.
Sbattere le uova. Passare le fette di melanzane nell'uovo facendo sgocciolare molto bene, passarle nella farina di riso e friggere in olio di arachidi caldo ma non fumante. Scolarle su carta da cucina e salare leggermente.
Tagliare le zucchine sempre a fettine sottili e procedere l'impanatura come per le melanzane. Friggere. Salare leggermente.



Oliare leggermente e cospargere di pangrattato 6 stampini, lavare con molta delicatezza i fiori di zucca eliminando il picciolo interno. Tagliarli in due.
Adagiare una fetta di zucchina tonda, poi mezzo fiore di zucca (crudo) sul fondo di ogni stampino, poi disporre le fette di melanzane in modo che trasbordino dallo stampino. Mettere dunque sul fondo una fetta di zucchina tonda, una fettina sottile  di mozzarella, una cucchiaiata scarsa di salsa di pomodoro alla quale si sarà aggiunto un trito di menta, basilico, un pizzico di sale e pepe, una spolverata di parmigiano grattugiato e finire con un'altra fetta di zucchina tonda, rivoltare le estremità trasbordanti delle fette di melanzana.
Continuare in questo modo con tutti gli stampini.



Premere il tutto e ultimare con l'altra metà del fiore di zucca.



Passare gli stampini in forno preriscaldato a 180° per circa 20 minuti.
Sfornare, attendere qualche minuto, sformarli e servire.










Muffin e tortine con cuore di albicocca caramellata

Questi muffin e tortine sono davvero deliziosi e facili da preparare. Io sostengo sempre che la semplicità, molto spesso, sia sinonimo di bontà soprattutto quando si utilizzano, come in questo caso, prodotti genuini a km.0, le albicocche non sono mie ma me le ha omaggiate una mia amica che ha la fortuna di avere un albicocco meraviglioso, (la mia piantina è invece ancora piccolina....) e BIO!
Il burro è di montagna, in questa stagione con le scampagnate ci riforniamo dai margari :-)

Cosa serve:


160 g. di farina rinforzata o 00
2 uova
100 g. di zucchero + 70 g.
60 g. di burro
50 ml. panna liquida
40 ml. latte
qualche goccia essenza vaniglia
mezza bustina di lievito
zucchero a velo q.b.
un pizzico di sale
300 g. albicocche

Lavare le albicocche e tagliarle a pezzettini.



Mettere le albicocche e 70 g. di zucchero in una padella andiaderente e
fare cuocere a fiamma bassissima finchè le albicocche si siano caramellate 
e disfatte (circa 16 minuti) mescolando quasi continuamente.



In una terrina montare le uova con i 100 g. di zucchero, unire il latte, la panna 
ed il burro fuso. Unire il pizzico di sale e le gocce di vaniglia.
Unire molto velocemente la farina setacciata al lievito.
Versare il composto negli stampi per muffin (o come ho fatto io, in stampi per muffin 
e tortine) fino a poco più di metà dell'altezza. Unire una cucchiaiata di composta di
albicocche caramellate.




Cuocere in forno preriscaldato a 170° ventilato 20 minuti per i muffin, 15 minuti per le tortine.
Sfornare, lasciare raffreddare, spolverizzare con zucchero a velo e servire.
Ottimi anche appena tiepidi


Soffici-soffici....






Biscotti novaresi

Questi biscotti di Novara, sono i cugini dei savoiardi: non contengono grassi,
ne lievito, sono ideali da inzuppare nel the o nel latte, da offrire agli anziani e ai bambini in convalescenza per la presenza delle energetiche uova e l'assenza di burro.
Si lavorano facendo montare molto bene le uova con lo zucchero a bagnomaria.

Cosa serve:
250 g. farina 00
250 g. di zucchero
5 uova
2-3 cucchiai di acqua calda
1 o 2 biscotti secchi (tipo novellino o galletta)
se volete biscotti morbidi, aggiungete una punta di lievito, anche se la ricetta non lo prevede.

In un casseruolino posto su un altro un po' più grande adatto per il bagnomaria,
sbattere con le fruste elettriche le uova a temperatura ambiente, con lo zucchero.
Aggiungere 2-3 cucchiai di acqua calda quando il composto sta diventando spumoso.


Togliere dal fuoco, mettere il composto in una terrina e continuare a montare.


Eliminare le fruste e, con una spatolina o cucchiaio di legno, aggiungere a pioggia la farina
setacciata, (con il lievito - opzionale) mescolando dal basso verso l'alto per non far smontare il composto.

Accendere il forno a 180°
Foderare con carta forno la placca del forno e, con l'aiuto di un cucchiaio
(se l'avete grande, ma proprio grande, potete usare una sac-a-poche con il
beccuccio largo e liscio) mettere una striscia di composto, formando così un biscottone.
Devono essere grandi, non piccoli come pavesini, per intenderci.


Lasciare un po' di spazio tra un biscotto e l'altro.
Non occorre affatto che siano uguali-perfetti. Anzi.. nelle panetterie e pasticcerie li vedrete
uno diverso dall'altro.
Con un frullino tritare finemente i due biscotti secchi.
Spolverizzare la polvere ottenuta sopra i biscotti.
Infornare per circa 20 minuti, lasciare raffreddare e servire per la colazione o merenda.
Essendo privi di  burro, si conservano a lungo, non inacidiscono, ma devono essere riposti in una scatola di latta, altrimenti si seccano troppo.



Quiche con zucchine, robiola e pomodori secchi

La ricetta l'ho inventata. Ho cercato di assemblare sapori che amo, tentando di creare un connubio piacevole. Spero vi piaccia.


Cosa serve per la pasta brisée al timo:
300 g. farina 00 W 170 BIO
125 g. burro
50 ml acqua gelata
1 presa di sale
2 rametti di timo (che ho sulla terrazza...)

Cosa serve per il ripieno:
1/2 kg. di  zucchine con il fiore (dell'orto fresche-fresche)
5 pomodori secchi
1 puntina di aglio
un ciuffo di menta fresca (che ho sulla terrazza...)
una manciata di pinoli
sale
150 g. robiola
50 ml. panna da cucina
olio e.v.o.

In una ciotolina mettere i pomodori a rinvenire in acqua tiepida.
Fare la pasta brisèe:  Sfarinare la farina con il burro tagliato a pezzettini freddo da frigo, il timo ed il sale, aggiungere l'acqua gelata ed impastare molto velocemente, formare una palla
e metterla in frigo, avvolta da pellicola, per almeno mezz'ora.


Nel frattempo mondare e tagliare a cubettini piccoli le zucchine.Unire anche i fiori puliti dal pistillo.
Metterle a soffriggere in poco olio e.v.o. e una puntina di aglio,



dopo cinque minuti, aggiungerei pomodori strizzati e tagliati grossolanamente, continuare la cottura per altri cinque minuti.
Aggiungere la menta, salare e dopo pochi minuti spegnere.
Lasciare intiepidire.
Nel frattempo prendere la pasta dal frigo, rimodellarla un po' con le mani per renderla
maneggevole e stenderla con il mattarello.
Imburrare ed infarinare una teglia per crostate e foderarla (compresi i bordi) con la pasta


Unire alle zucchine la robiola e la panna. Amalgamare bene e versare il ripieno sulla pasta.
Cospargere una manciata di pinoli.


Infornare in forno preriscaldato a 180° forno ventilato per 30/35 minuti.
Lasciare leggermente intiepidire e servire