Semifreddo ai fichi neri, pesche tabacchiere e gocce di meringa

Cosa serve per il semifreddo:
4 pesche tabacchiere
4 fichi neri
25 g. di gocce di meringa
g. 125 zucchero semolato
g. 125 acqua
4 tuorli
g. 200 panna liquida

Per la decorazione serve:
fichi neri q.b.
caramello q.b.
gocce di meringa q.b.




Per prima cosa lavare e sbucciare la frutta che deve essere matura. Metterla a pezzi nel bicchiere nel minipimer e frullare. Tenere da parte.


Montare la panna, unire le gocce di meringa, mescolando con un cucchiaio e tenere in frigo.
Fare uno sciroppo facendo bollire per un minuto lo zucchero mescolato all'acqua.
Intanto, in una capiente ciotola che possa andare a bagnomaria, mettere i tuorli e montarli con le fruste elettriche, quindi versare a filo lo sciroppo. L'acqua deve fremere, NON bollire. Continuare a montare il composto finchè diventa biancastro e gonfio, soffice.


Quindi raffreddare la crema ottenuta subito immergendo la ciotola in un bagnomaria freddo. (Ovvero immergerla ora in una altro recipiente con dentro cubetti di ghiaccio), unire la purea di frutta fatta precedentemente, e continuare a sbattere con le fruste elettriche finchè il composto si raffredda (monterà ancora un po'). Se si vuole si può aromatizzare con un pochino di liquore.


Unire ora la panna montata con le gocce di meringa mescolando con un movimento dal basso verso l'alto delicatamente.
Foderare uno stampo adeguato (io ho usato uno stampo rettangolare dimensioni: cm. 24x10 altezza cm. 8) con carta di alluminio spennellata di olio di mandorle alimentare oppure foderare con pellicola alimentare, versare dentro il semifreddo, coprire bene e mettere nel freezer almeno 6-8 ore, meglio se il giorno precedente il consumo.


Lasciare raffreddare.
Tirare fuori dal freezer lo stampo, lasciare a temperatura ambiente dai 5 ai 10 minuti prima del consumo (dipende se lo mangiate a marzo o agosto.. dipende dalla temperatura esterna, il semifreddo deve risultare ammorbidito.. semifreddo appunto!) tagliarlo a fette, guarnire con fichi freschi, semplicemente lavati e tagliati con la buccia, qualche goccia di meringa e con caramello ottenuto facendo sciogliere qualche cucchiaio (5 o 6) di zucchero in un pentolino dal fondo spesso a fiamma media senza mai mescolare ma scuotendo il pentolino. (Se si desidera un caramello più chiaro e delicato occorre fare sciogliere lo zucchero in un paio di cucchiai di acqua e qualche goccia di limone e procedere nel farlo cuocere)

Se replichi la ricetta, inserisci per cortesia il link di riferimento al mio sito. Grazie!

Busiate trapanesi con sugo di pesce spada e bottarga

Cosa serve per DUE persone:

160 g. busiate trapanesi
sale e pepe
1 spicchio aglio
1 cucchiaio di trito classico: carota-sedano e cipolla
200 g. pesce spada
prezzemolo q.b.
poco vino bianco secco
olio evo trapanese q.b.
fettine q.b. bottarga di tonno (se di Favignana... meglio!) o 2 cucchiai se grattugiata
passata di datterini q.b. (200 g. scarsi)
Ricotta salata grattugiata q.b. (facoltativo)


Fare lessare la pasta in abbondante acqua salata (per il tempo occorrono 10 minuti se acquistte secche o pochi minuti se acquistate fresche).
Mentre l'acqua bolle preparare il sugo: in una larga padella fare scaldare (non rosolare) il trito delle verdure con l'aglio e prezzemolo. Unire il pesce spada tagliato a cubetti, sfumare con poco vino bianco secco e, quando è evaporato, eliminare l'aglio, salare (poco - c'è già la bottarga che da sapidità) e pepare


Unire la passata di datterini e la bottarga, cuocere pochi minuti, tenere da parte.
Quando le busiate sono ad un minuto dalla cottura, scolarle e passarle in padella, farle saltare nel sugo.
Servire subito, volendo con un altro filo d'olio a crudo.
Mio figlio ha aggiunto una bella grattata di ricotta salata (io no, ma forse aveva ragione lui...)

Fiori di zucca al forno farciti con salmone e seirass (ricotta piemontese)

Ho già parlato molte volte di questo prodotto d'eccellenza che è il seirass piemontese, quindi non mi ripeterò ma vi invito, se volete, a leggere un mio vecchio post cliccando qui

Cosa serve:

12 fiori di zucca
250 g. seirass (ricotta freschissima piemontese)
50 g. salmone scozzese o norvegese affumicato
origano q.b.
sale e pepe nero q.b.
olio evo q.b.
pangrattato q.b.


Aprire delicatamente i fiori ed eliminare il pistillo. Passarli sotto un getto leggerissimo di acqua corrente. Eliminare il gambo e i filamenti alla base, metterli ad asciugare sopra un canovaccio.
Nel frattempo preriscaldare il forno ventilato a 200° e preparare la farcia:
In una ciotolina mettere la ricotta ben sgocciolata, unire il salmone tagliato finemente a coltello, salare leggermente e pepare, unire una spolverata di origano di qualità e condire con un filo d'olio evo e mescolare accuratamente.


Riempire una sac-a-poche usa e getta, tagliare l'estremità, aprire delicatamente ogni singolo fiore e riempirlo con la farcia. Attenzione a non esagerare o il fiore, che è delicatissimo, si romperà.


In ultimo, attorcigliare le punte (in modo che il ripieno non fuoriesca in cottura) ed adagiare i fiori su una teglia precedentemente ricoperta con carta da forno bagnata, strizzata ed asciugata. (Non saltare questo passaggio 1) perchè la carta da forno ad alte temperature meglio inumidirla, 2) rimarrà distesa meglio nella teglia)

Spolverizzare i fiori con pangrattato, salare appena-appena, condire con un filo d'olio evo.
(Volendo si possono impanare nell'uovo ma io preferisco prepararli in questo modo, più leggero quasi in purezza)
Infornare per 8 minuti, poi spostare la manopola del forno sulla funzione grill e lasciarli ancora 3 minuti e servire subito.

Oggi il tema per la rubrica "al Km 0" è: arriva l'estate!



Merenda ospite Manu con smoothie di lamponi bio

Seguiteci anche sulla nostra pagina facebook cliccando QUI

Tiramisù con savoiardi bicolore, ricotta e fichi caramellati (senza uova)

Cosa serve per DUE coppe/bicchieri

n. 6-8 savoiardi bigusto alla vaniglia e cacao
350 g. ricotta fresca cremosa
4 cucchiai colmi di zucchero a velo
latte q.b.
due cucchiai di rum bianco
2 fichi grandi o 3 se piccoli
una piccola noce di burro
30 g. zucchero di canna scuro
gocce di meringa q.b.
mandorle a lamelle q.b.


Lavorare bene la ricotta con lo zucchero a velo fino ad ottenere una crema omogenea.
Lavare ed asciugare i fichi, tagliarli a spicchi.



In una padellina antiardente far caramellare lo zucchero di canna con la noce di burro, unire i fichi e farli saltare qualche minuto (ma non devono diventare troppo morbidi!) a fiamma sostenuta. Tenere da parte.

In una ciotolina/piccola terrina mettere del latte con il rum bianco.
Nelle coppette o bicchieri mettere sul fondo una cucchiaiata di crema di ricotta. Passare velocemente il savoiardo nel latte e rum, dividerlo in due parti ed inserirlo nel bicchiere, unire qualche goccia di meringa, qualche lamella di mandorle e due spicchi di fico colante di caramello.


Continuare e fare due o tre strati. Decorare la superficie con due o tre spicchi di fico col caramello e mandorle a lamelle.

La ricetta è di mia inventiva, se la replicherete, ne sarò felice ma, per cortesia, inserite il link di provenienza e appartenenza al mio sito, Grazie! 


Crostata con confettura di frutta mista

Capita d'avere in giardino alberi da frutto e la raccolta è a singhiozzo, per cui si ha sempre un po' di tutto in esubero, o magari non si sono fatti bene i calcoli e se n'è acquistata troppa, in ogni caso, dopo aver preparato fresche macedonie, si può pensare a preparare golose confetture di frutta mista.

Da sempre preparo le mie confetture e marmellate senza l'ausilio di pectina, stavolta ho voluto provare un addensante bio che ho trovato alla biobottega, Che dire.. si fa in un attimo senza stare ore ed ore a sudare attaccata al fornello, D'ora in poi la preparerò così.


Cosa serve per 4 vasetti di confettura di frutta mista

1 Kg. frutta in proporzione variabile (peso netto dagli scarti) tra:
pesche
mirtilli
fragole
fichi
ciliegie
albicocche
400 g. zucchero semolato
1 busta gelificante bio

Preparare la confettura: lavare la frutta, pulirla dagli scarti e farla a piccoli pezzetti. Metterla in una pentola alta di acciaio, unire lo zucchero, mescolarla e lasciarla macerare per 1 oretta.


Poi aggiungere il gelificante bio e farla cuocere secondo istruzioni sulla confezione.


Tenerne da parte la quantità necessaria per farcire la crostata (circa 200 g.) in resto invasare e riporla in dispensa. Seguire, volendo, i miei consigli in questa sezione dedicata alle conserve: cliccando qui
Preparare la pasta frolla montando il burro ammorbidito con lo zucchero, unire il pizzico di sale e la scorza di limone, poi l'uovo. In ultimo la farina tutta in una volta. Assemblare velocemente con la punta delle dita, formare un panetto e mettere la pasta a riposare in frigo almeno un'ora.
Trascorso il tempo di riposo, lavorare brevemente la pasta su un piano da lavoro leggermente infarinato, per conferire elasticità, foderare uno stampo per crostate imburrato ed infarinato, con 3/4 di pasta.


Bucherellare il fondo coi i rebbi di una forchetta, farcire con confettura q.b. poi formare la classica griglia con la pasta frolla avanzata.


Cuocere in forno preriscaldato a 170° per circa 35 minuti (dipende dal forno, quando i bordi della crostata sono dorati, è pronta). Sfornare, lasciare raffreddare completamente e gustare!


Caponatina light

La vera caponata uh... quanto la amo! Ricordo quanto era buona quella che preparava in Sicilia mia zia Alba, una delle sorelle di mio padre, erano tutte cuoche straordinarie, ma lei era la zia più affettuosa ed amorevole, la mamma che tutti vorrebbero avere (almeno per me),  ricordo i profumi, ricordo quando mi spiegava come si preparavano varie pietanze (io ero piccolina).. ed io stavo lì col naso sui tegami a godere di quei sentori di vacanza, di mare, di famiglia, di buono; ricordo profumi e colori. poi c'era un'altra zia che preparava dolci pazzeschi, abitava a Torino che invece era quella più tosta, protettiva, con lei ti sembrava che nulla potesse capitarti. Ma questa è un'altra storia. Qui trovate la ricetta della caponata classica che mi aveva "passato" questa zia quando ero già grande, mamma a mia volta.

Nostalgia a parte.. questa caponatina è palesemente un'altra cosa. Una preparazione rivisitata. Una parente lontana, diciamo così, però è un contorno non fritto ma molto saporito


Cosa serve per DUE persone:

1 melanzana
2 grandi zucchine
1 cipolla fresca piccola bianca
doppio concentrato di pomodoro q.b.
1 manciatina di uvetta lavata e strizzata
1 manciatina di pinoli
olio evo q.b.
sale e pepe q.b.
1 pizzico di zucchero

In un tegame fare insaporire senza che prenda colore la cipolla affettata finemente.
Unire la melanzana lavata, sbucciata e tagliata a cubotti. Unire anche le zucchine tagliate a cubi più piccoli, mescolare ed unire il concentrato, il pizzico di zucchero e un po' d'acqua. Salare e pepare.


Aggiungere l'uvetta ed i pinoli. Mettere il coperchio, se serve aggiungere di tanto in tanto un goccino d'acqua e cuocere fino a quando la verdura risulta morbidissima.


Torta dei 21

Ho chiamato così questa torta, davvero golosa ma assolutamente equilibrata e non stucchevole (non mi piacciono i dolci troppo dolci), perchè l'ho ideata in occasione del ventunesimo compleanno del mio secondogenito. Ora in realtà ne ha compiuti 23, ma siccome in quel periodo di due anni fa noi di sicuro non avevamo voglia di festeggiare niente... la torta l'ho fatta alcuni mesi più tardi. 
Non avevo postato la ricetta e quindi... eccola. 


Cosa serve per il pan di spagna al burro:
250 g. farina 00
1 pizzico di sale
280 g. di uova intere (5 uova medie)
180 g. zucchero semolato
50 g. burro fuso ma freddo

Cosa serve per la crema mousseline al cioccolato:
400 g. di crema pasticcera
250 g. cioccolato fondente al 70%
125 g. burro

Poi serve:
2/3 alchermes + 1/3 acqua q.b. (circa un bicchiere)
50 g. gocce di meringa
400 ml panna montata
120 g. zucchero a velo
50 g. torrone duro
250 g. fragole
3 rose di marzapane
3 foglie di marzapane

Fare il pan di spagna il giorno precedente (anche due giorni prima in modo tale che sarà morbido ma si taglierà bene). Ricordo che il vero pan di spagna non si prepara col lievito!
In un pentolino scaldare, a fiamma bassa, le uova precedentemente leggermente sbattute fino alla temperatura di 45°. Se non si dispone di termometro lasciare scaldare appena-appena.
(Questo passaggio è facoltativo ma serve per far montare meglio le uova) Se si teme di non riuscire a scaldarle leggermente, e si teme di cuocerle, saltare questo passaggio e lasciarle a temperatura ambiente almeno un'ora prima del'utilizzo poi proseguire:
montare albumi con un pizzico di sale, quando stanno per diventare a neve, unire, a pioggia, metà della dose dello zucchero. A parte montare i tuorli con l'altra dose di zucchero.
Facoltativamente aromatizzare con scorza di limone o semi di vaniglia o alcune gocce di estratto naturale di vaniglia. Unire, al composto dei tuorli, a filo, il burro fuso ma freddo/molto tiepido continuando a montare. Unire ora albumi e tuorli tutto montato.

Togliere le fruste ed incorporare, con un cucchiaio di legno o una spatolina leggera in silicone con un movimento delicato dal basso verso l'alto, la farina precedentemente setacciata. Poca alla volta. Non insistere nel lavorare l'impasto, come la farina è incorporata trasferire il composto in una tortiera a cerniera apribile, imburrata e infarinata da 20-22D



Cuocere in forno statico preriscaldato a 180°/190° per 20-25 minuti circa.
Temperatura e tempo si differiscono leggermente in base al forno. Fare la prova stecchino.


Fare la crema pasticcera, (sempre il giorno prima va benissimo!) altrimenti appena fatta metterla in una bagnomaria freddo (ovvero farla raffreddare mettendo la ciotola contenente la crema dentro una ciotola più grande contenente acqua e cubetti di ghiaccio), coprirla subito con pellicola a contatto, in questo modo non si formerà la pellicina in superficie.


Tirare fuori dal frigo il burro, farlo a pezzettini e lasciarlo a temperatura ambiente almeno un'ora in modo che sia molto morbido.
Nel frattempo far sciogliere il cioccolato mettendolo in un pentolino a bagnomaria (l'acqua sottostante deve sobbollire-fremere, non bollire forte)  e fare intiepidire.


Se si dispone la planetaria (o ciotola di robot da cucina provvisto di fruste) sennò ovviamente fare a mano con frusta e olio di gomito, mettere la crema ormai fredda, con l'accessorio frusta iniziare a montare unendo, poco alla volta il burro; quando è tutto incorporato, unire, a filo, il cioccolato fuso e a temperatura ambiente.




Trasferire in un ciotola e coprirla con pellicola e metterla in frigo.
Lavare ed asciugare la ciotola della planetaria (o robot) e lavare ed
asciugare bene anche la frusta. Mettere tutto in freezer (se possibile)
Con un coltello bello affilato (o un robottino con il cutter), tritare grossolanamente il torrone, mettere da parte
Prendere ora il pan di spagna e, con un coltello dalla lama lunga e seghettata, tagliarlo in tre parti.
Quindi praticare due tagli.



Inzuppare una parte con la bagna di alchermes + acqua aiutandosi o con un pennello da pasticceria o, semplicemente, con un cucchiaio.
Farcire con la crema mousseline al cioccolato, facendo attenzione a non farla trasbordare (calcolare che, sovrapponendo poi il secondo e terzo disco di pan di spagna, la crema un po' si allargherà), coprire dunque con il secondo disco di pan di spagna e bagnare anche questo.


Prendere ciotola + fruste nel freezer e versare dentro la panna liquida, montarla facendo attenzione a fermarsi al punto giusto per non renderla burrosa, quindi non insistere, appena si vede che è montata, bisogna fermarsi.
Mentre monta, unire, a pioggia, lo zucchero a velo (si può aumentare la dose o diminuirla in base al proprio gusto)
Dividere a metà la panna (una metà deve essere più abbondante, questa tenerla da parte)
Con l'aiuto di una spatola, distribuire la panna montata sul secondo disco bagnato, distribuire sopra il torrone tritato e le gocce di meringa sbriciolate grossolanamente con le mani (tenerne da parte qualcuna intera per decorare la torta).


Coprire quindi col il terzo disco, bagnare con la bagna anche quest'ultimo, ricoprire anche i bordi della torta con la seconda metà abbondante della panna montata rimasta.


Guarnire con ciuffi di panna usando una tasca da pasticcere (o siringa per dolci, quel che si ha a disposizione), le fragole fresche, lavate ed asciugate, decorare anche con alcune gocce di meringa (prese dalla grammatura della ricetta) e rose e foglie di marzapane.
Mettere in frigo e lasciare riposare alcune ore (si può tranquillamente farcire anche il giorno precedente e decorare con le fragole, che ho lucidato spennellandole con gelatina neutra, poco prima di servirla)
Tirare fuori dal frigo una ventina di minuti prima di servire
Purtroppo non ho la foto della fetta tagliata, era sera quando l'abbiamo degustata, e non a casa nostra per cui ho niente... cioè sono state fatte alcune foto coi cellulari ma erano bruttissime e buie, peccato non posso farvi vedere gli strati distinti della torta.

Le ricette ideate, come specificato a piè pagina, sono protette da copyright, si autorizza la replica e la divulgazione ma si chiede per cortesia di non cambiare il titolo e di linkare il proprio post al mio sito, grazie!

Cous cous con pesto di pistacchi di Bronte, taccole e champignon - vegan

Ecco una ricetta che ho etichettato come primo  piatto, ma in realtà si può considerare piatto unico, che ho ideato per me e la fidanzata di mio figlio dopo una mattina di ginnastica posturale (grazie Ylenia!), avevamo bisogno di nutrirci in modo equilibrato e sano (e chi, meglio di lei, che è un atleta professionista, personal trainer, dottoressa in scienze motorie, può ispirarmi?) quindi un bel piatto fresco e nutriente  ma ipocalorico e leggero con:

carboidrati > cous cous
proteine > taccole
vitamine e aminoacidi> pistacchi
potassio, fosforo  selenio e zinco > funghi 


Cosa serve per 2 persone:

120 g. cous cous
120 g. taccole di piselli piccole e tenere
180 g. acqua
sale q.b.
olio evo q.b.
3 cucchiaini pesto di pistacchio di Bronte DOP
2 ciuffi generosi basilico fresco
un ciuffo maggiorana
4-5 funghi champignon freschissimi, piccoli e bianchi
granella di pistacchio di Bronte DOP q.b.


Pulire le taccole eliminando il filo da entrambi i lati, lavarle e farle lessare in acqua salata il tempo necessario perchè siano tenere. Passarle sotto il getto di acqua fredda del rubinetto, scolarle e tenerle da parte.
Lavare, asciugare ed affettare sottilmente i funghi.
Preparare il cous cous seguendo le indicazioni sulla confezione. Si assomigliano un po' tutti, dipende dalla grana se è fine o grossa, io ho usato 180 g. d'acqua per 120 g. di cous-cous.
Quando è gonfio e pronto, condire con il pesto di pistacchio allungato con un filo d'olio evo, sgranarlo bene con una forchetta,  e fare raffreddare.


Al cous-cous condito già col pesto di pistacchi, unire abbondante basilico fresco lavato, asciugato e spezzettato con le mani (col coltello meglio evitare perchè ossidando, annerisce), unire poi un paio di steli di maggiorana (o maggiorana essiccata), gli champignon e le taccoline tagliate in 3 o 4 parti. Mescolare bene, coprire con pellicola e mettere in frigo un paio d'ore. (nel frattempo fare ginnastica)


Al momento di servire spolverizzare con granella di pistacchio q.b. ( a piacere), e valutare se aggiungere ancora un filino d'olio evo.
Vegan e saporitissimo!

Se replichi la ricetta, per piacere, inserisci il link di riferimento e proprietà al mio sito, grazie!

Con questa ricetta partecipo al Contest "freschi e leggeri" di Una famiglia in cucina in collaborazione con Snips

Crêpes alle mandorle con ciliegie caramellate allo sherry

Nel mio giardino ho due ciliegi (+ uno, centenario, a casa di mio figlio che regala ciliegine piccole ma dolcissime): una pianta delle mie non ho idea che qualità sia, me lo sono trovato, in ogni caso i frutti non hanno alcun sapore, invece l'altro, che ho piantato io, è l'ottima qualità "ferrovia". Si tratta di un ciliegio di origine pugliese, ha un frutto grande, croccante, dolce, molto pregiato. Infatti è un frutto che ad acquistarlo occorre accendere ad un mutuo.. è carissimo! 


 Ciliegio di mio figlio 

Ciliegio ferrovia

Cosa serve per 4 crêpes/ due persone:

80 g. farina 00
40 g. mandorle pelate
1 uovo
1 pizzico di sale
1 presa di zenzero in polvere
1 cucchiaino colmo di zucchero (o di più se piacciono più dolci)
15 g. burro fuso + quello per la piastra
175 g. latte

Poi serve:

200 g. ciliegie (peso netto/ denocciolate)
2 cucchiai zucchero
1 noce burro
1 bicchierino da liquore scarso di sherry (o se non disponibile: maraschino o porto bianco o grappa all'amarena)

Fare la pastella mettendo nel bicchiere del frullatore ad immersione il burro. Farlo fondere a 360W in microonde. Unire tutti gli altri ingredienti ed emulsionare fino ad ottenere una pastella liscia e vellutata. Coprire con pellicola e fare riposare per 30 minuti.


Intanto lavare, denocciolare e rompere a metà le ciliegie (fare questa operazione sopra una ciotolina in modo da raccogliere il succo) Trascorso il tempo di riposo, imburrare bene una piastra antiaderente per crêpe e metterla sulla fiamma che deve essere moderata. Siccome questa non è la pastella classica ma contiene parte di mandorle, la consistenza è diversa, è più delicata, non bisogna cuocere a fuoco altro altrimenti si brucia.
Quando la piastra/padella è calda, versare un mestolo scarso di pastella e farla roteare bene in modo da ricoprire tutta la superficie e in modo da ottenere crêpes sottili. Farla cuocere da un lato, poi quando si inizia a vedere i bordi incresparsi, appunto, rivoltarla con l'aiuto di una spatolina di silicone o legno, cuocere qualche minuto anche dall'altra parte. Continuare fino a terminare la pastella.



In una larga e capiente padella mettere una noce di burro, le ciliegie e lo zucchero. Mettere sul fuoco moderato e, sempre mescolando, fare sciogliere lo zucchero, quando si vede che le ciliegie iniziano a raddensare (davvero pochi minuti) unire il liquore, fare evaporare due minuti e spegnere.


Fare intiepidire poi distribuire questa farcia su ogni crêpe, aggiungere anche 4-5 mandorle tagliuzzate a coltello e ripiegare la crêpe in quattro e poi ancora in due, volendo.


Rimetterle in padella. Accendere di nuovo il fuoco (basso) e ripassarle per un minuto nello sciroppo di ciliegie e sherry. Servire.
Per una portata ancora più sostanziosa, servirle con una pallina di gelato alla vaniglia o crema o yogurt, oppure con cioccolato fondente fuso o, ancora, con yogurt greco.


La ricetta non l'ho copiata ma l'ho ideata, se la replichi sono contenta ma,  per piacere, inserisci il link di provenienza al mio sito, grazie!

Oggi il tema per la rubrica "al Km 0" è: sapore di mare



Pranzo ospite Manu con riso, patate e cozze
Merenda Carla con tortilla di baccalà

Seguiteci anche sulla nostra pagina facebook cliccando QUI