Patate ripiene

Queste patate sono davvero facili da preparare ma sono gustosissime! Perfette,secondo me, per chi è alle prime armi in cucina.
Adatte sia nella stagione fredda che in quella calda, essendo appetitose anche fredde.



Cosa serve:

7-8 patate
2 etti e mezzo di mortadella
1 uovo
2 pizzichi di saporita
2 cucchiai di prezzemolo ed erba cipollina tritati
2 cucchiai di parmigiano
sale e pepe q.b.
pangrattato q.b.
poco burro



Lessare le patate con la buccia in acqua salata per circa 20 minuti dal bollore.
Dipende dalla grandezza delle patate, devono arrivare a metà cottura.
Lasciarle intiepidire, sbucciarle, togliere la calotta e scavare delicatamente la polpa.
Foderare con carta forno bagnata e strizzata una teglia ed adagiare le patate da farcire.



In un robot da cucina inserire la mortadella che dev'essere di ottima qualità. consiglio di non comprare quella confezionata, a tocchi piccoli, ma di farne tagliare uno spicchio o una fetta spessa da una forma grande, poi  aggiungere tutti gli altri ingredienti e tritare. Per chi non conoscesse la saporita ne ho parlato qui in alternativa, se proprio non la trovate (ma cercatela ne vale la pena!) consiglio la noce moscata.




Versare la farcia in una terrina, regolare il sale, amalgamare bene e farcire le patate.
Spolverizzare poi con un pochino di pangrattato e finire con qualche fiocchettino di burro.



Passare nel forno a 180° per circa 25 minuti. Le patate devono essere belle morbide dentro e croccantine fuori. Controllare con una forchettina o uno stuzzicadenti che la polpa sia morbida-morbida. eventualmente far cuocere ancora qualche minuto.
Sfornare, lasciare intiepidire 5 minuti e servire.










Rotolo alle crema di burro con cacao e nocciole


Il rotolo o rollè, secondo me, è sempre considerato troppo poco... è un dolce buonissimo, allegro (può un dolce essere allegro? secondo me sì) ci riporta un po' tutti bambini quando, prendendone una fettina ci imbrattavamo le mani con la crema.... insomma a me piace un sacco!
Ecco la mia versione con l'aggiunta di pasta di nocciole, ancora più goloso!


Cosa serve per la pasta biscuit:


3 uova + 2 tuorli

100 g. zucchero semolato
100 g. farina 00
un pizzico di sale

Cosa serve per la crema al burro e cacao:


150 g. burro a temperatura ambiente

80 g. zucchero semolato
60 g. albumi a temperatura ambiente
un goccio di liquore all'amaretto
20 g. cacao amaro in polvere
2 cucchiai di pasta di nocciola - si compra nei negozi specializzati un po' di nicchia (se non si trova utilizzare la crema spalmabile di uso comune.... senza fare nomi però sappiate che non è la stessa cosa....)
un pizzico di sale

Inoltre serve:


burro per spennellare

bagna fatta con 1 cucchiaio di liquore all'amaretto, un cucchiaio di acqua
zucchero a velo q.b.

E' importante usare gli ingredienti a temperatura ambiente, tirarli fuori dal frigo almeno un'ora prima.

Per saperne di più sulla pasta di nocciole cliccare qui
Preparare la pasta biscuit:
Montare molto a lungo con le fruste (almeno 15 minuti)  le uova + i tuorli a temperatura ambiente con il pizzico di sale e lo zucchero, finchè si ottiene un composto sofficissimo e spumoso.
Nel frattempo riscaldare il forno a 180° statico
Aggiungere, a pioggia, la farina setacciata mescolando  con un cucchiaio di legno e con un movimento da basso verso l'alto.
Prendere la placca del forno ed imburrarla uniformemente.
Stendervi sopra la carta forno ed imburrare anche la carta in modo che aderisca perfettamente alla placca.


Versare sopra il composto ed allargarlo molto delicatamente per non smontarlo con una spatolina.



Infornare e cuocere per 15 minuti.
Mentre cuoce prendere un canovaccio da cucina pulito e bagnarlo leggermente, deve essere appena umido.
Sul piano di lavoro stendere una tovaglia doppia e sopra il canovaccio.
Sfornare la pasta biscuit cotta e capovolgerla sul canovaccio.
Eliminare la carta forno.



Mescolare il liquore con l'acqua e spennellare. Adagiare sopra la pasta un foglio di carta forno pulito e, con l'aiuto di un mattarello, assottigliarla un pochino.
Queste operazioni vanno fatte velocemente in modo che la pasta non si raffreddi ancora.
Con l'aiuto del canovaccio, arrotolare la pasta e lasciarla raffreddare.


Questo fa sì che prenda la forma e non si rompa.
Preparare ora la crema al burro con cacao e nocciola:
Con una frusta elettrica montare il burro fino a farlo diventare soffice, spumoso e bianco.


Tenerlo da parte in frigo.
Lavare ed asciugare perfettamente la frusta.
Montare a neve l'albume con un pizzico di sale.


Intanto mettere in un pentolino, dal fondo spesso, lo zucchero con un goccio di acqua e metterlo sul fuoco dolcissimo. Deve solo scaldare. Muovere il pentolino mentre è sul fuoco.
Io vado ad occhio se l'avete, usate il termometro, dovrebbe essere circa a 110°.
Incorporare lo zucchero caldo piano piano, agli albumi montati continuando a montare con la frusta elettrica, deve risultare un composto molto spumoso: La meringa italiana.
Riprendere il burro montato ed incorporare, a cucchiaiate, la meringa sempre sbattendo con la frusta elettrica.
Di seguito, aggiungere la pasta di nocciola e il cacao setacciato.


La farcitura è pronta.
Riprendere il rotolo ormai raffreddato, srotolarlo delicatamente. Avrà preso la forma senza rompersi.


Distribuire a cucchiaiate la crema e poi spalmarla con una spatola su tutta la superficie.
Arrotolarlo di nuovo, stringendo un pochino, avvolgerlo nella pellicola alimentare e poi nell'alluminio.
Mettere il rotolo in frigorifero per almeno due ore.
Riprenderlo, toglierlo dall'involucro, spolverizzarlo di zucchero a velo, tagliarlo a fette e servire.






Torta stracciatella di pere, ricotta e cioccolato


Cosa serve:

200 g. ricotta di pecora

220 g. farina 00
180 g. zucchero semolato
zucchero di canna q.b.
2 per abate mature
3 uova
25 g. olio di semi
100 g. cioccolato fondente
1 bustina di lievito vanigliato

Lasciare a temperatura ambiente gli ingredienti almeno per mezz'ora.

Accendere il forno a 180° statico.
Amalgamare, con le fruste, la ricotta setacciata alla uova.
Aggiungere lo zucchero semolato e l'olio.
Setacciare la farina con il lievito ed unirla al composto a cucchiaiate sempre girando con le fruste.
Tritare grossolanamente il cioccolato lasciando qualche pezzo più grosso ed unirlo al composto mescolando con un cucchiaio di legno.



Imburrare ed infarinare una teglia da 24D e versare il composto livellandolo.
Sbucciare le pere e tagliarle a spicchi, disporli a raggiera e spolverizzare la superficie con un cucchiaio circa di zucchero di canna.
Infornare nel forno ormai caldo e far cuocere circa 50 minuti (controllare con lo stecchino che deve essere asciutto)


Sfornare, lasciare raffreddare, sformare la torta e servire



Questa ricetta non l'ho copiata ma l'ho elaborata secondo la mia fantasia ed il mio gusto, dunque se la replicherete mi fa molto piacere ma, per cortesia, inserite il link di riferimento di proprietà al mio sito.
 Grazie

Torta simil- Zurigo

Questa è una torta davvero godereccia. Peccato che... la ricetta originale sia coperta da copyright.
Con la città di Zurigo, in realtà non c'entra nulla; è un'antica storia di un mastro pasticcere che, negli anni '30, ha confezionato questa torta su richiesta della principessa Jolanda di Savoia, frequentatrice della città della Cavalleria, cioè Pinerolo. Infatti questa delizia la trovate solo nelle pasticcerie di questa cittadina. La storia.
Dunque, essendo impossibile sapere esattamente gli ingredienti, la quantità, la procedura.. praticamente mi sono affidata alle mie papille ed alla sbirciatina che ho dato sul bancone della pasticceria, nella bacheca degli ingredienti.
Ho timidamente azzardato una domanda al pasticcere: ossia se la base fosse ehm... più assomigliate ad un pan di spagna al cioccolato, piuttosto che ad una pasta frolla al cioccolato, ecc. ecc. ma lui ha sapientemente glissato rispondendomi semplicemente che è la macchina che la fa,  manualmente sarebbe troppo complicato.
Umh...Mah. D'altronde.. che segreto sarebbe stato se me lo avesse confidato?

In ogni caso Torta Zurigo o meno, a noi tutti è piaciuta :-)
L'ho fatta per il compleanno di mio figlio. Per il suoi 23 anni.


Stranamente è avanzato un pezzettino e ho scoperto che è più buona il giorno dopo.
Le ciliegine sulla torta (quella vera) appaiono glassate, ma a me non piace la glassa, dunque le ho lasciate natùre.

Cosa serve per la base:
150 gr. cioccolato fondente
150 gr. burro
3 tuorli
6 albumi
150 gr. zucchero a velo
105 gr. farina 00 
1/4 bustina lievito per dolci
1 pizzico piccolissimo di sale

Cosa serve per la crema:
500 g. panna montata leggermente zuccherata
150 g. crema pasticcera
50 g. torrone

Cosa serve per decorare:
200 gr. cioccolato fondente
ciliegie sotto spirito (non amarene.. proprio ciliegie)

Preparare la base:
mettere il cioccolato ed il burro in un casseruolino capiente e fare sciogliere a bagno maria.
Accendere il forno a 210°
Togliere il casseruolino quando il cioccolato sarà fuso ed incorporare i tuorli, uno per volta, mescolando con un cucchiaio di legno.
Lasciare raffreddare. Montare con un pizzico di sale gli albumi a neve ben ferma, aggiungendo lo zucchero.
Trasferire 1/3 del composto nel casseruolino, aggiungere poi la farina setacciata al lievito, ed infine il resto degli albumi montati, facendo attenzione a mescolare dal basso verso l'alto per non smontare il composto.
Trasferire il tutto in uno stampo per torte imburrato ed infarinato di 26D
Mettere in forno a 201° per 10 minuti.
Abbassare a 150°/160° e far cuocere ancora per altri 20 minuti.
Spegnere, sfornare e lasciare raffreddare.

In realtà la torta è già buonissima così, risulta dìun dolce finissimo al cioccolato per la pochissima farina utlizzata.
ma noi vogliamo esagerare dunque... proseguiamo con la crema:
Montare la panna in un recipiente precedentemente raffreddato in frigo o nel freezer (idem per le fruste)

Fare la crema pasticcera con:
2 tuorli
50 g. zucchero semolato
15 g. farina 00
250 ml. di latte
una scorza di limone

Montate i tuorli con lo zucchero, aggiungere la farina. Versare, molto lentamente, il latte caldo ed unire una scorza intera di limone.
Mettere sul fuoco dolcissimo, sempre mescolando con un cucchiaio di legno o una frusta di legno o in silicone, e fare raddensare. Ci vorranno pochissimi minuti.
Eliminare la scorza e fare raffreddare mescolando di tanto in tanto per evitare la formazione di grumi.
Utilizzare 150 gr. della crema pasticcera per la preparazione della torta. Quel che resta.. beh.. mangiatela magari con una bella macedonia di frutta!
Quando fredda mescolarla con la panna montata, molto delicatamente, ne uscirà una crema soffice e vellutata. aggiungere il torrone tritato molto finemente e 50 gr. di cioccolato a scaglie.

Mettete in frigo.
Far sciogliere a bagno maria il cioccolato rimasto, una volta fuso stenderlo su un tagliere aiutandovi con una spatola.
Quando tutto sarà ben freddo, potrete assemblare la torta.
Tagliare in due la base, prendere le ciliegie, solarle conservando il liquore. Allungarlo con acqua.
Con questa bagna spennellare bene i due dischi.
Farcire il primo con meno della metà della crema. Coprire con l'altro e farcire con altra crema conservandone un po' per guarnire.
Prendere una siringa per dolci o una sac-a-poche e formare dei ciuffetti sul quali adagerete le ciliegie.
Prendete il tagliere con il cioccolato fuso, deve essere ben freddo, si sarà solidificato. Dovete ricavare dei riccioli con l'arricciaburro o un coltello non seghettato. Il cioccolato deve essere raddensato ma non indurito del tutto sennò faticherete a fare questa operazione.
E' un po' lunghetta sì.. ma ne vale la pena







Grissini torinesi stirati a mano con lievito madre

Qui in piemonte siamo famosi per i nostri grissini stirati a mano. La pasta non è la classica del pane eh no.... vi confesso una cosa: io una volta, tanti anni fa avevo un negozio. Ok: il mio fornitore di pane preferito era un vecchio panettiere, un signore scorbutico, guardava sempre storto, era sempre spettinato e di corsa, sempre tutto infarinato infatti quando mi portava il pane appena sfornato il pavimento del mio negozio si riempiva delle orme dei suoi zoccoli :-) però ogni tanto si lasciava andare a confidenze, i suoi segreti me li svelava..  purtroppo non c'è più da anni nel senso che è passato a miglior vita, mi aveva spiegato come si facevano i grissini come si facevano una volta e mi aveva spiegato l'impasto. La sua "ricetta" era addirittura di suo padre.


Cosa serve:
500 g. farina tipo 1
7 g. di malto
1 cucchiaino di sale fino
2 cucchiai di olio evo + quello per spennellare
200 ml. acqua tiepida
100 ml. latte tiepido
100 g. lievito madre rinfrescato oppure 2 g. lievito di birra fresco

Preparare la biga: sciogliere il lievito (che sia lievito madre come ho 

usato io o lievito di birra, usare lo stesso procedimento) nell'acqua 
leggermente tiepida. 
Per avere informazioni sul lievito madre leggi il mio post clicca  qui
Dopo circa 30 minuti aggiungere 200 g. circa di  farina. Impastare dapprima con la forchetta, dentro ad una terrina, poi con la mano e lasciare lievitare almeno due ore coperto con pellicola alimentare.
Riprendere l'impasto ed aggiungere gli altri ingredienti sciogliendo precedentemente il malto nel latte appena-appena tiepido.



Trasferire l'impasto sulla spianatoia o sul foglio di silicone e impastare a lungo ma senza strapazzare troppo l'impasto, finchè diventa liscio ed  elastico. Metterlo in una terrina oliata leggermente e fare lievitare ancora finchè raddoppia il volume.
Difficile dire la durata: dipende dal lievito usato e dalla temperatura.
Quando è raddoppiato, riprendere l'impasto, sgonfiarlo delicatamente e standerlo con un mattarello sul piano infarinato, con un coltello affilato o una raschia e ricavare dei salamini.



Allungarli con le mani ma sempre delicatamente e formare dei salamini. 

Metterli su una placca foderata con carta forno e lasciare ancora lievitare per una mezz'ora. Intanto riscaldare il forno (statico) a 180°
Spennellare i grissini con una mistura di olio evo ed acqua e poi spolverizzarli leggermente con poca farina.
Infornare i grissini per circa 20/25 minuti (dipende da quanto li avete fatti grossi) devono risultare dorati. Appena sfornati e caldi sono croccanti fuori ma morbidi dentro. Devono essere così! Conservarli nella carta del pane.









Gnocchi alla romana (di semolino)

A noi gli gnocchi piacciono tutti. In primis quelli semplici di patate ma anche quelli di zucca, con spinaci, soffiati, al formaggio, e chi più ne ha più ne metta. Amiamo molto anche quelli di semolino, "alla romana" ma si chiamano così perchè originari della capitale? non lo so se qualche romano mi illuminasse ne sarei felice. Comunque sia.... non ho idea quale sia la ricetta originale; io li faccio così e ci piacciono molto. (quelli già pronti sotto forma di rotolo-salame nei banco della pasta fresca sono tremendi!!! è davvero facilissimo e veloce farli!)



Cosa serve:


1 lt. latte intero

burro q.b.
una grattata di noce moscata 
parmigiano grattugiato q.b.
250 g. semolino
3 tuorli
sale

Mettere sul fuoco il latte leggermente salato con una noce di burro, aggiungere una grattata di noce moscata.

Prima del bollore unire il semolino a pioggia. Amalgamare con una frusta per evitare grumi, tenere il fuoco basso e fare raddensare qualche minuto.
Togliere il casseruolino dal fuoco e lasciare intiepidire. Aggiungere, uno alla volta, i tuorli mescolando bene e velocemente con un cucchiaio di legno o con la frusta.



Trasferire il composto su un tagliere o in una pirofila di "misura" ossia la polentina deve risultare un composto spesso 1 cm circa.
Fare raffreddare bene a temperatura ambiente.
Con un coppapasta o un tagliabiscotti o se non si possiede ne l'uno ne l'altro, utilizzare un bicchierino leggermente bagnato di acqua (insomma ci si ingegna..) ricavare tanti dischi che dovranno essere posizionati leggermente sovrapposti in una pirofila/teglia imburrata. (i ritagli" io li aggiungo, non si butta via niente! se avete ospiti potete evitare e fare una coccottina per voi :-))
Cospargere con abbondante parmigiano grattugiato e fiocchetti di burro
Infornare a 180° per 20/30 minuti (finchè si forma una bella crosticina). servire.






Torta gianduja

Questa è una torta della tradizione piemontese. Io ne conosco due versioni (come ho già detto in altri post, non so come funzioni nelle altre regioni, ma noi ci complichiamo la vita da una provincia all'altra.. ). Mi è capitato di leggere ricette della torta gianduja (qualcuno dice gianduia) dove non c'è ombra del cioccolato in questione (ho visto usare il cioccolato fondente o al latte... NO e poi ancora NO!) Ci vuole il nostro piemontesissimo cioccolato gianduja! dal quale la torta evidentemente prende il nome...)
E' una torta veramente golosa e di bell'effetto!




L'ho preparata per i 18 anni del mio secondogenito. Auguri Marco!!!
Cosa serve:

Per la crema ganache al gianduja  e per guarnire:
200 g. cioccolato gianduja
500 g. panna liquida da montare
50 g. nocciole in granella
qualche nocciola tostata intera 
cacao amaro in polvere
2 cucchiaini zucchero a velo
maraschino o alchermes (+ zucchero e acqua q.b. per la bagna)

mia variante per la guarnizione: granella di pistacchio e meringhette q.b. per vedere la ricetta clicca qui

Per il pan di spagna al cioccolato:
100 g. zucchero semolato
3 uova medie
90 g. di farina 00
30 g. cacao amaro in polvere
1 pizzico di sale
50 g. burro fuso ma freddo

Calore del forno:
calore dolce: 110°-130° (pasta maddalena, paste molto zuccherate)
calore medio: 130°-170° (torte guarnite, pasta per bignè)
calore caldo: 180°-200° (paste lievitate)
calore caldissimo: 200°-250° (pasta sfoglia, pasta brisè)

Preparare il pan di spagna al cioccolato (io lo preparo il giorno prima)

Accendere il forno a 180°
Setacciare bene la farina con il cacao
Usare le uova a temperatura ambiente. Montare con le fruste elettriche gli albumi con il pizzico di sale e 30 g. di zucchero a neve ferma (ma non fermissima in modo che poi il pan d spagna crescerà maggiormente). Tenere da parte.

Montare a lungo i tuorli con i 70 g. di zucchero rimanenti, quando la massa è gonfia e biancastra, unire il burro fuso ma freddo, va aggiunto a filo poco alla volta mentre si continua a montare.
Unire in tre step gli albumi montati alla massa dei tuorli usando una spatola di silicone o un cucchiaio di legno con un movimento dal basso verso l'alto per non smontare il composto.
Più aria incorpora, più sarà soffice.

Unire poco alla volta farina e cacao setacciati insieme, sempre in tre step e sempre dal basso verso l'alto.
Amalgamare bene ma non a lungo.
Imburrare ed infarinare una tortiera con la cerniera di 20 D (max da 22D) (o uno stampo di carta usa e getta imburrato)
Far scendere l'impasto nello stampo delicatamente. Non serve schiacciare, non serve scuotere altrimenti il composto perderà volume creato dall'aria incorporata, non occorre:  il composto si distribuirà uniformemente.


Cuocere per 25-30 minuti a 180°- fare la prova stecchino dopo 25 minuti.
Raffreddare sulla gratella.


Preparare la crema ganache al gianduja:


In un casseruolino fare a pezzettini il cioccolato ed unire 300 g. di panna. Far sciogliere lentamente a bagnomaria mescolando. Appena si sarà sciolto, non proseguire oltre la cottura ma spegnere. (in alternativa  - io ho fatto così: mettere panna e cioccolato in un recipiente che possa andare in microonde e farlo fondere a 300- 350W non di più! Altrimenti brucia! mescolare ogni tanto e tenerlo d'occhio, basteranno pochi minuti)  Quando si sarà raffreddato, mettere in frigo.




Lasciare un'oretta o comunque finchè sarà freddissimo e poi montarlo con le fruste elettriche a velocità massima fino ad ottenere un composto soffice e spumoso, ben montato. NON insistere oltre altrimenti la panna rilascerà un retrogusto burroso fastidioso al palato.
A parte, montare la restante panna. Zuccherarla a metà montata con due cucchiaini di zucchero a velo. Metterla in una tasca da pasticciere usa e getta con la bocchetta a stella o zigrinata, a piacere. Tenere da parte
Dividere in due il pan di spagna al cioccolato. Preparare la bagna.  In un pentolino mescolare parte di acqua (mezza tazzina da caffè) con un cucchiaino di zucchero, accendere il fuoco e fare sciogliere, spegnere subito e quando tiepido, mescolare il liquore scelto q.b. (circa 1 tazzina abbondante)




Spennellare il primo disco con la bagna e ricoprire con metà scarsa di ganache al gianduja
poi aggiungete 3/4 di granella di nocciole

Ricoprire con l'altro disco di pan di spagna al cioccolato e spennellare con la bagna al maraschino. Ricoprire con l'altra parte della ganache al gianduja, compresi i bordi della torta.

Ricoprire i bordi con la granella di nocciole rimasta. 
Decorare con ciuffi di panna montata utilizzando una sac à poche o siringa per dolci e guarnire con nocciole intere tostate o, come ho fatto io con meringhette fresche e granella di pistacchio- Mettere in frigo almeno 4 ore. Se fatta il giorno precedente il consumo ancora meglio!
Tirare fuori la torta dal frigo, mezz'oretta prima di consumare.

1° foto: Versione classica farcita in superficie con granella di nocciole e nocciole intere (prima di essere spolverizzata di cacao)




2° foto: Versione rivisitata farcita in superficie con granella di pistacchi e morbide meringhe 







 3° foto: Versione classica farcita in tre strati invece di due e sulla superficie nocciole intere, granella di pistacchio e cacao in polvere