Sabrina: settembrini con granella di pistacchio
Simona: baci di dama al pistacchio
Questa è una variante alla classica parmigiana di melanzane o parmigiana di zucchine, perfetta per chi ama smoderatamente (come me) la zucca. Per una versione leggera le fette si possono far ammorbidire in forno 10-15 minuti, non ho pesato la zucca, occorre andare un po' ad occhio, dipende da quanto è grande e quanto è acquosa, quindi da quanto consuma precuocendola e dalla dimensione della pirofila, di solito la delica si compra intera quindi ciò che avanza, si utilizza per altre preparazioni. Non c'è la foto della fetta perchè avevo ospiti, non volevo farli attendere, immaginatela o fatela :-)
So che la parmigiana si serve come primo piatto, ma a casa mia la offro come piatto jolly, unico o come secondo e contorno insieme.
Oggi alla rubrica "al km0" dedichiamo le nostre ricette ai colori dell'autunno, cosa di meglio e meno emblematico della zucca e dei funghi? Consiglio di non usare altro tipo di zucca perchè completamente diversa come sapore ma soprattutto per consistenza e acquosità.
tirarla fuori dal forno, lasciarla intiepidire, pulirla bene decorticandola dalla buccia, filamenti e semi, pesare la quantità indicata e schiacciarla con lo schiacciapatate dentro ad una ciotola, unire subito le farine e l'uovo, mescolare prima con una forchetta e poi riversare il tutto su una spianatoia, impastare fino a quando si ottiene una pasta omogenea, formare una palla e metterla coperta a campana (anche dalla stessa ciotola usata per amalgamare gli ingredienti), lasciare riposare 10-15 minuti poi tirare la sfoglia infarinandola ripetutamente ed abbondantemente con la semola usando il mattarello o la nonna papera/sfogliatrice, fino al n.7 ovvero il terz'ultimo spessore.
Lasciare le sfoglie infarinate asciugare per un paio d'ore stese distanziate poi arrotolarle in modo morbido senza stringere (altrimenti la pasta si attacca) e con un largo coltello tagliare lo spessore desiderato delle tagliatelle (che può essere variabile) formare dei nidi arrotolando la pasta ottenendo 4 porzioni da 130 g circa caduna (per la pasta fresca se ne calcola sempre di più rispetto a quella secca perchè "rende" di meno).
Conservare i nidi di pasta fresca in frigo adagiati su un vassoio coperti da un canovaccio. Vanno bene preparate anche il giorno precedente, altrimenti congelarle e al momento della cottura tuffare in acqua salata al bollore.
Un’altra (l'ultima per questa stagione, promesso :-) a "metter via" cibo che ritroverò a Natale, a Pasqua e in quelle occasioni in cui non ho voglia o tempo di preparare un contorno o un antipasto; devo dire che le conserve sono sempre molto apprezzate da chi le degusta e le riceve in dono ma che, guarda caso, se ne guarda bene da fare durante il periodo estivo .-))) volponi!
Queste melanzane le ho fatte secondo il mio gusto personale, adottando un procedimento pre-invasamento standard per ogni verdura da conservare sia sott'olio che sott'aceto, poi si può spaziare usando ingredienti ed insaporitori come gli aromi naturali, erbe a piacere. Ho usato tre tipi di qualità di melanzane, quelle che ho trovato dal contadino: violetta, bianca e striata. Meno semi hanno, meglio è. (ma finchè non si aprono non si può sapere :-))
Il tempo è rinfrescato ed è l'ideale per continuare a fare le conserve, oggi approfitto degli ultimi pomodori maturi a puntino al sole (e non nei frigoriferi), non propriamente una ricetta, non do le dosi perchè non occorrono. I pomodori pelati si fanno davvero in pochissime, semplici e veloci mosse ed è meraviglioso trovarli in tutto il loro dolce sapore e profumo in autunno e in inverno perchè, per tanto che si acquistino di ottima qualità, il pomodoro messo via nei barattoli in casa (che sia acquistato dai coltivatori diretti o raccolti direttamente nel proprio orto), senza conservanti o succo di pomodoro che quasi sempre contiene acido citrico, ha tutto un altro sapore.
Si possono utilizzare i pomodori lunghi, perini, san marzano.
Il procedimento a crudo è lo stesso della mia polpa di pomodoro a pezzi.
Oggi si ritorna a pubblicare ricette per la rubrica "al km 0" e, con piacere, il ritorno dalla pausa estiva è con un lievitato (che io amo particolarmente), nello specifico con una profumatissima e squisita focaccia alle mele, perfetta per la prima colazione e per la merenda, per uno snack in qualunque momento della giornata. E' nata perchè avevo voglia di una brioche leggera ma golosa e farcita, un po' diversa dal solito così ho aperto la mia dispensa per capire quali farine avevo da smaltire et voilà.
Naturalmente si può pensare alle varianti sia per quanto riguarda la farina di mais che può essere sostituita da altre tipologie più disparate (farro, grano saraceno, di castagne, mix cereali), si può arricchire con un velo di confettura di albicocca (senza esagerare altrimenti la pasta rimarrà troppo umida e faticherà a lievitare in cottura) prima di inserire le mele, oppure si può cuocere parte delle mele con poco zucchero e cannella, frullarle e utilizzare la composta al posto della confettura. Io ho scelto di creare una focaccia dolce (che da noi in Piemonte si fa semplice, zucchero in superficie o una salamoia zuccherata invece che salata e basta) che fosse una focaccia farcita e non un dolce lievitato, lascerò questa opzione per la prossima volta. Se si utilizza il lievito di birra regolarsi sia per i tempi di lievitazione che saranno più brevi che per il latte inserito (può non essere necessario), stesso discorso vale se si usano farine diverse da quelle che ho usato io, occorre ottenere un impasto morbido ma incordato e malleabile.
Carla: Torta rustica
Sabrina: Pangoccioli
Simona: Focaccia dolce di mais con mele e uvetta
Questa è una crostata morbida senza uova, sostituite con polpa di banana il risultato è stato un'impasto morbido e profumatissimo.
Una golosa alternativa alla parmigiana di melanzane classica perfetta per chi non tollera le solanacee oppure, per una versione più leggera, si può optare per la parmigiana di melanzane con pomodoro fresco e pane aromatico ma è buonissima anche la parmigiana di melanzane e zucchine.
Ottima da riscaldare anche il giorno dopo, perfetta per essere congelata. Se si ha fretta, invece, lasciarla riposare una decina di minuti e servire tiepida. Buonissima anche a temperatura ambiente (e fredda :-))
...un'altra confettura eh si :-) poi magari la smetto e inizio a cucinare davvero qualcosa.
Per le marmellate e confetture consiglio sempre d'usare frutta matura ma soda e senza imperfezioni, se si notano parti verdi o marroncine occorre toglierle e di usare casseruole grandi in modo che l'acqua evaporerà prima, la preparazione sarà pronta in tempi brevi mantenendo meglio la proprietà della frutta. Queste sono prugne particolari, verdi, piccole e molto dolci.
Come dicevo nei post precedenti, voglia di cucinare (nel vero senso della parola) e di accendere fuochi e forni non pervenuta. Questa quindi non è che sia proprio una ricetta, è un modo di condire la pasta semplicissimo, quasi (magari lo tolgo il "quasi") vergognoso postarla, e tra l'altro non ho nemmeno voglia di pubblicare e usar i social, sarà il caldo... tuttavia mi piace così tanto che la scrivo lo stesso.
Si può mangiare calda oppure fredda, tipo insalata di pasta, in questo caso dopo aver fatto cuocere le penne al dente, scolarle, allargarle su un vassoio in modo tale che il calore e vapore si dissolva in fretta (non passare la pasta sotto il getto d'acqua fredda perchè diventa gommosa), fare raffreddare e condire. Perfetta anche per essere trasportata quale insalata di pasta, magari proprio domani per ferragosto.
Continuo con le mie conserve sottovetro (prossimamente melanzane) e le mie ricette senza cucinare in realtà, il caldo si fa ancora sentire molto e la voglia di nutrirsi con alimenti freschi la fa da padrone, così come la mancanza totale di accendere il fornello e di lavorare. Ecco un'idea facile, veloce e golosa da portare a tavola, sono rotolini anche molto carini da vedere, sembra quasi sushi, vero?
Se non piace il salmone si può optare per farcire la mozzarella con zucchine e prosciutto.
Avvolgere il rotolo con pellicola alimentare, chiudere le estremità "a caramella" e mettere in frigo un'oretta. Al momento di servire, eliminare la pellicola e, su un tagliere, tagliare il salamotto di mozzarella farcita a fette regolari impiattare, decorare con olive e una spolverata leggera di timo serpillo ed infine condire con un filino d'olio evo.
Ho ricevuto dei mirtilli neri in regalo davvero fantastici! Ecco una bella scorta da trasformare in confettura (e da congelare per le macedonie invernali); ho usato una dose moderata di zucchero (come mia consuetudine, se la confettura piace più dolce, naturalmente basta aumentare la dose, di meno consiglierei di no, primo perché risulta sbilanciata, secondo perché si conserverebbe pochissimo tempo, oltre che dolcificare ovviamene funge da conservante. Con questa quantità si mantiene per un anno e più, opportunamente riposta in cantina. Ho aromatizzato la confettura con profumatissimo cardamomo che mi è arrivato in dono (anche questo, sono stata molto fortunata) direttamente dall'India, l'ho comprato molte volte qui, anche nel corso di sagre e fiere ma non l'ho mai trovato così intenso. Se si usa già in polvere è più comodo, altrimenti occorre aprire i baccelli e polverizzarlo con un frullino (perfetto il macinacaffè).
La spezia si può omettere, se non piace o, al contrario, se ne può aggiungere di più se è molto gradita.
Oggi propongo un dolcino davvero di facile e veloce esecuzione, poco calorico, fresco e molto appagante, che strizza l'occhio alle nostre piemontesissime pesche ripiene prendendo spunto però dal classico siciliano gelo di anguria, da provare e gustare anche il mio gelo di arancia e mandarino.
Come mia consuetudine, diminuisco la dose di zucchero che va a gusto personale, per me è giusta questa che andrò ad indicare e diminuisco sempre anche la dose di addensante, che sia colla di pesce/agar-agar o amidi (come in questo caso), perchè preferisco le consistenze cremose e non gelatinose e dure; infatti anche questo gelo, così come lo sono stati quelli che ho citato in precedenza, è di una squisita cremosità che si scioglie in bocca.