Scorze di cedro candito

Questi due meravigliosi cedri biologici li ho avuti in dono da un mio caro cugino, che ringrazio, direttamente dal suo agrumeto in Sicilia, la polpa si può tenere da parte in frigorifero per altre ricette, da mangiare in insalata o nelle macedonie o come ci suggerisce la fantasia. 

Tutto il tempo occorrente e i passaggi di questa ricetta sono da rispettare se si desidera un prodotto finale dolce e senza retrogusto amarognolo, dalla consistenza morbida e non gommosa o dura; purtroppo per alcune preparazioni occorre rispettare tempi di riposo.  La fretta, il facile e veloce li lasciamo per altre ricette altrimenti, a mio avviso, per fare male meglio lasciare perdere.

Per quanto riguarda i canditi fatti in casa, che siano di cedro o arancia o limone, una volta ottenuto l'agrume candito, a mio modesto parere si può optare per conservarli in frigorifero e consumarli nel giro di poco tempo oppure procedere in questo modo: 

1) sollevare dallo sciroppo le scorze candite, riporle con delicatezza senza schiacciarle in vasetti di vetro sterilizzati (così come lo devono essere i tappi o le capsule) riportare a bollore lo sciroppo e versarlo nei vasetti fino a coprire le scorze, quindi sterilizzare come di consueto in acqua per 20 minuti dal bollore. Etichettare e riporre in cantina o luogo fresco, si conserveranno due anni. Al momento dell'utilizzo c'è da considerare che vanno sgrondate e lasciate asciugare alcune ore prima di poterle adoperare, altrimenti intrise di sciroppo questo conferirà un disequilibrio alla ricetta, soprattutto se si tratta di grandi lievitati, per cui occorre tenerne conto. Un altro fattore è: consiglio in questo caso di produrre vasetti molto piccoli, perchè una volta aperto non so in quanto tempo si dovranno consumare.

IO HO SCELTO L'OPZIONE che segue:

2) sollevare dallo sciroppo le scorze candite e adagiare su una gratella a sua volta appoggiata su una teglia da forno e metterle ad asciugare in forno statico a 40°/50° per un'ora e mezza, poi lasciarle a temperatura ambiente una notte, tagliare a cubetti (o lasciarle intere, come si preferisce) "impanarle" nello zucchero semolato extrafine, distribuirle un po'  distanziate su un vassoio rivestito con carta da forno e passarle nel congelatore alcune ore, infine riporle in un sacchetto da freezer e rimetterle nel congelatore. All'occorrenza si tirerà fuori dal congelatore la quantità che serve e saranno subito pronte all'uso morbide e golose (ma asciutte).

Questo procedimento l'ho messo a punto io e mi sembra più pratico; a questo proposito preciso che lo sciroppo che ho preparato (seguendo le indicazioni su vari libri e siti affidabili) è veramente tanto, perfetto se si opta per l'opzione n. 1, ma vista la mia scelta la prossima volta ridurrò la quantità di circa un terzo. Con lo sciroppo avanzato quindi si può pensare di metterlo in piccole bottigliette, sterilizzare per una ventina di minuti e si avrà all'occorrenza una base per bagna per torte (da allungare con acqua o liquore), ma io non faccio ogni tre per due torte farcite e quindi non l'avrei utilizzato, inoltre ha un sapore particolare, fosse stato di limoni o arancia, magari, ne avrei tenuto un po', invece l'ho buttato e mi ha dato fastidio.



Cosa serve:
600 g. scorze di cedro bio
1.200 g. acqua (il doppio del peso delle scorze)
1.200 g. zucchero (il doppio del peso delle scorze)
180 g. glucosio (15% del peso dell'acqua)
zucchero semolato extra fine q.b.

Lavare molto bene sotto l'acqua corrente i cedri spazzolando la superficie con una spugnetta abrasiva (nuova e pulita), asciugarli e tagliarli a metà, poi a spicchi (4 oppure 8 secondo la grandezza del frutto, i miei sono molto grandi per cui ho scelto di ricavarne otto spicchi), volendo si possono tagliare anche a filetti più piccoli. Eliminare la parte centrale della polpa avendo cura di togliere anche tutta la parte bianca (c'è chi ne conserva una parte, io l'ho trovata a mio gusto indigesta e amarissima, per cui l'ho tolta)


Mettere le scorze in una pentola con abbondante acqua e lasciare a macerare per eliminare l'amaro, cambiare l'acqua ogni 12 ore per 4 volte. C'è chi salta questo passaggio, idem per le marmellate di agrumi, io non voglio rischiare di compromettere il risultato finale, per cui preferisco eliminare il retrogusto amaro effettuando la macerazione, costa davvero poca fatica.

Scolare le scorze e mettere acqua nuova portare a bollore e cuocere fino a quando con uno spiedino di legno (o stuzzicadenti) la scorza risulta tenera, scolare e lasciare asciugare su un canovaccio pulito, attendere che raffreddino e che siano perfettamente asciutte, ci vorrà per tutta la notte o comunque per 8-12 ore.
Pesare le scorze e calcolare le proporzioni di acqua, zucchero e glucosio che servirà per la canditura secondo le indicazioni scritte negli ingredienti.
In una casseruola di giusta misura (non troppo larga altrimenti il liquido evapora in fretta) inserire l'acqua e lo zucchero, portare ad ebollizione e lasciare bollire 2 minuti, spegnere ed unire le scorze avendo cura che siano ricoperte abbondantemente dallo sciroppo. Io uso il cestello in acciaio per la cottura a vapore della pentola a pressione, in tal modo le scorze non le toccherò mai, sarà sufficiente scolarle semplicemente alzando il cestello dallo sciroppo, se l'avete usatelo :-) altrimenti ogni volta usate molta cautela e delicatezza, magari usando una schiumarola in silicone e non in acciaio. Posizionare un peso in modo tale che le scorze non vengano a galla e rimangano sempre sommerse dal liquido. Lasciare riposare per 12 ore a temperatura ambiente mettendo un peso in modo che le scorze rimangano ben immerse nel liquido.


Con una schiumarola prelevare le scorze (o, come me, alzate il cestello forato dal bagno nello sciroppo), metterle a scolare in uno scolapasta con sotto un piatto in modo da recuperare lo sciroppo sgrondato ( che andrà aggiunto all'altro nella pentola) riportare lo sciroppo al bollore, spegnere e aggiungere le scorze, quindi  lasciare riposare a temperatura ambiente di nuovo per 12 ore.
Proseguire la canditura in questo modo per 5 o 6 volte, all'ultima canditura, prima di portare al bollore, unire il glucosio (servirà a non far cristallizzare).


Lasciare ancora riposare 12 ore e proseguire secondo le indicazioni delle due opzioni scritte nella premessa.


Gnocchi di patate e zucca con ragù bianco leggero e zucchine

Per la rubrica al km 0 oggi si portano in tavola i primi piatti, in Piemonte abbiamo una vasta tradizione di pasta fatta in casa, guarda tutta la categoria della pasta fresca e gli gnocchi la fanno sicuramente da padrone, un po' come in tutto il nostro Paese, io li ho preparati di patate e zucca, le proporzioni rispetto la farina sono sempre più o meno le mie solite; guarda ad esempio i miei gnocchi tricolore ripieni di fonduta  oppure gnocchi paglia e fieno all'amatriciana e poi gli gnocchi di patate e bietole alla sorrentina.

Questi gnocchi ci sono piaciuti davvero tanto, sono colorati, e sofficissimi valorizzati dal ragù delicato e leggero che, con le zucchine, li rende un piatto unico.


Cosa serve per 3/4 persone

Per 750 g. circa di gnocchi:
350 g. patate bianche farinose vecchie di montagna
350 g. zucca delica (1/2 zucca) peso netto dagli scarti
50 g. semolino di grano duro
170 g. circa farina 00
1 tuorlo
sale, pepe, noce moscata q.b.

Poi serve: farina di riso o semola rimacinata per spolverizzare (io ho usato farina di riso)

Cosa serve per il condimento:
150 g. carne macinata di maiale
150 g. salsiccia fresca di maiale 
2 fettine di prosciutto crudo dolce
200 g. zucchine piccole chiare
65 ml. panna da cucina
vino bianco secco q.b.
un ciuffo salvia
sale e pepe q.b.
olio evo q.b.
trito sedano, carota e cipolla
1 spicchio aglio
erba cipollina e prezzemolo tritati (una presa)
parmigiano grattugiato q.b.

Pulire la zucca eliminando la buccia, i semi e i filamenti, lavarla e tagliarla a tocchi piuttosto grandi. Sbucciare, lavare le patate e tagliarle. Mettere il tutto in un contenitore adatto alla cottura al vapore e cuocere fino a quando la polpa è tenera. (in alternativa cuocere la zucca in forno avvolta da carta stagnola e le patate farle lessare con la buccia. Spolverizzare la spianatoia con il semolino e, quando zucca e patate sono ancora calde ma non bollenti, passare tutto al passaverdura o nello schiacciapatate (NON frullare altrimenti diventa un composto colloso) direttamente sopra alla semola, unire parte della farina 00 e, in centro, il tuorlo, aggiungere sale, pepe e una bella macinata di noce moscata. Iniziare ad impastare ed aggiungere farina q.b. per ottenere un composto sodo ma soffice. NON bisogna impastare a lungo, anzi tutto il contrario, occorre amalgamare lo stretto necessario gli ingredienti, altrimenti il composto di zucca e patate continuerà ad assorbire farina col risultato d'avere gnocchi duri e gommosi. Il quantitativo di farina può variare in base alla qualità delle patate. (Non della zucca se usate il tipo che ho indicato, che è farinosa e non acquosa, discorso diverso se si usasse una zucca di un'altra qualità).



Formare un salamotto e lasciarlo raffreddare. Ricavare poi tanti salamini e con un coltello o un tarocco, tagliare gli gnocchi; spolverizzarli con farina di riso o semola rimacinata di grano duro (la farina bianca tende ad assorbire e ad appicciare), spolverizzare anche un vassoio rivestito con un foglio di carta da forno e adagiare gli gnocchi passati nei riga-gnocchi o all'interno di una forchetta e lasciarli asciugare un po' all'aria prima di metterli in frigo o di farli cuocere o di congelarli (in questo caso lasciarli tutta la notte ben separati sul vassoio e solo dopo qualche ora metterli in un contenitore etichettato, poi al momento di cuocerli, buttarli nell'acqua a bollore salata ancora congelati, io infatti li ho fatti in precedenza).



Preparare il ragù bianco di maiale:
in un tegame capiente dove poi si mantecheranno gli gnocchi, fare insaporire un trito di sedano, carota e cipolla con un filo d'olio evo, aggiungere il prosciutto crudo tritato poi unire la carne macinata di maiale e la salsiccia privata dal budello e sgranata con le mani, unire la salvia e quando è rosolato, sfumare con il vino, fare evaporare e proseguire la cottura per pochi istanti poi spegnere e tenere da parte (non salare, il prosciutto crudo e la salsiccia daranno già sapidità).



In una padella fare saltare le zucchine tagliate a rondelle fini con un filo d'olio evo, lo spicchio d'aglio (che a fine cottura andrà eliminato), tenerle un po' croccanti, alla fine salare e pepare ed unirle nel tegame con il ragù bianco.
Mettere sul fuoco abbondante acqua salata, quando bolle accendere il fuoco sotto il tegame del condimento,  mettere gli gnocchi a cuocere nell'acqua e quando vengono a galla (pochi istanti), prelevare un mestolino d'acqua di cottura scarso ed unirlo al ragù + zucchine, scolare gli gnocchi delicatamente con una schiumarola e metterli nel tegame con il condimento, spolverizzare con il trito di prezzemolo ed erba cipollina, aggiungere il parmigiano, mescolare con un cucchiaio di legno in modo leggero, spegnere e servire.



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Sbriciolata di mele e pere con marmellata di limoni (home made) e mandorle

Volevo subito testare la mia marmellata di limoni e vaniglia super deliziosa e così ho ideato una torta semplice con ciò che avevo in casa a disposizione, ottima sia per colazione che per merenda.

Cosa serve per una torta da 18D + una tortina da 10 (oppure una torta da 20D)
110 g. burro morbido
320 g. farina 00
1 pizzico sale
1 uovo
1/2 bustina scarsa lievito per dolci
1 cucchiaio olio
110 g. zucchero semolato + 1 cucchiaio
cannella q.b. (un paio di pizzichi o quanto piace)
scorza grattugiata di 1/2 arancia naturale
1 mela piccola
1 pera piccola
marmellata di limoni q.b.
mandorle pelate q.b.

Imburrare ed infarinare le (o la) tortiera o usare quelle di carta da forno usa e getta.
Preriscaldare il forno a 80° statico.
Pelare la frutta, farla a cubetti e mescolarla in una ciotola con il cucchiaio di zucchero e la cannella, tenere da parte.
Preparare le briciole di frolla, si può fare a mano tranquillamente o con il robot di cucina provvisto di cutter facendo attenzione a non ridurre in polvere il composto che deve rimanere in briciole medio-grandi.
Mettere nella ciotola burro a pezzi, olio, lievito e farina, sbriciolare con le mani senza manipolare troppo per non cuocere il burro col calore delle mani o della lama. Unire il sale, la scorza del limone e zucchero, dare qualche giro ad impulsi (o manipolare un altro istante) e poi aggiungere l'uovo, ricavare un composto sbriciolato, amalgamato ma non assemblato, quindi non impastare.


Mettere poco più di metà composto sul fondo delle/a tortiere schiacciando in modo da compattarlo, ma senza esagerare.

Disporre uno strato di marmellata di limoni e sopra i cubetti di frutta zuccherata e aromatizzata, ricoprire poi con le briciole di frolla rimaste.



Con un coltello affilato ricavare scaglie/bastoncini di mandorle e cospargere la superficie.


Infornare per 35-40 minuti la tortina piccola e 40-45 minuti quella grande  (se si da da 24D calcolare 45-50 minuti) dipende dal forno, la superficie dev'essere appena dorata e le mandorle tostate.
Fare ben raffreddare e poi sfornare e servire, ottima!



La sbriciolata più grande l'ho portata da amici, quella piccola l'ho degustata a colazione il giorno successivo :-) ancora più buona!


Baguette tradition con semi misti

Questo tipo di baguette, rispetto a quella classica, non prevede l'aggiunta di alcun additivo, ne può essere surgelata (mi riferisco naturalmente a livello professionale e industriale), inoltre dev'essere rispettato un lungo tempo di maturazione dell'impasto e fermentazione, può essere usato sia il lievito madre che quello compresso. La consistenza (rispetto a quella classica) ha mollica meno asciutta e crosta più spessa e croccante, infine è diversa la forma.



Cosa serve per due spighe:
320 g. farina tipo 1 macinata a pietra
70 g. lievito madre già rinfrescato e al raddoppio oppure 3-4 g. lievito compresso (di birra fresco)
7 g. sale fino marino integrale
15 g. olio evo
190 g. acqua + 30 g.
35 g. semi misti (lino, chia, sesamo nero ecc.)
1/2 cucchiaino malto d'orzo in polvere

Mettere la farina setacciata nella ciotola, irrorare con 190 g. d'acqua, coprire con pellicola e lasciare riposare un'ora.
Mettere i semi in un'altra ciotolina, aggiungere i restanti 30 g. d'acqua e lasciare riposare lo stesso tempo.
Iniziare ad impastare, aggiungere il lievito a pezzi e il malto, quando è ben amalgamato aggiungere l'olio, lasciare incordare o impastare a mano ed unire il sale alla fine, continuare ad impastare fino a quando risulta liscio, aggiungere i semi e impastare ancora.
Formare una palla e metterla in una ciotola oliata, coprire con pellicola, lasciare lievitare a temperatura ambiente 2 o 3 ore (dimezzare se si è adoperato il lievito di birra) poi trasferire la ciotola in frigorifero fino la mattina seguente o comunque per 12 ore.
Tirare fuori la ciotola dal frigo e lasciarla a temperatura ambiente un'oretta, riversare l'impasto sulla spianatoia e dare due pieghe a libro a distanza di 15 minuti, sempre tenendo coperto l'impasto con pellicola.
Pesare l'impasto e dividerlo in due pezzi dello stesso peso. Formare le baguette: dare una forma rettangolare al panetto e formare un filoncino, allungarlo facendo rotolare le mani verso l'esterno fino ad ottenere la lunghezza voluta, adagiare le baguette, con la chiusura verso il basso, sulla leccarda rivestita con un foglio di carta da forno, coprire con pellicola e lasciare lievitare per un paio d'ore (una se con l.d.b.)


Preriscaldare il forno statico a 250°
Scoprire la baguette e formare le spighe: spolverizzare il pane in modo leggero attraverso un colino usando farina di riso o semola rimacinata, con un paio di forbici da cucina pulite ed infarinate, praticare alcuni tagli a distanza regolare tenendo la lama inclinata a 45° fino a due terzi in profondità, girare le punte alternativamente a destra e sinistra. Infornare dopo aver spruzzato acqua sul fondo e sulle pareti del forno, dopo 15 minuti abbassare la temperatura a 190° e proseguire per altri 15 minuti circa, sfornare le spighe con delicatezza e metterle a raffreddare su una gratella

                                  

Il nostro paniere completo ha sfornato:

                              

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Marmellata di limoni e vaniglia

Questa ricetta l'ha avuta mio padre nel lontano 1974 da un suo amico, io l'ho voluta riprodurre abbastanza fedelmente, ho variato la quantità dello zucchero (diminuendolo sensibilmente), ho voluto  aromatizzare la marmellata e, a mio avviso,  ho fatto benissimo perchè è stata una scelta vincente; ho poi effettuato un passaggio in più, un semplice cambio d'acqua ulteriore, per smorzare ancor più l'amaro delle scorze che infatti non si percepisce per niente, anzi.
Questa ricetta è da fare in tre giorni, ma in realtà richiede poco tempo effettivo, per me la marmellata va assolutamente fatta usando tutto il frutto, è nella scorza che si trovano maggiormente vitamine, sapore e oli essenziali. Non bisogna avere fretta (che in cucina non da mai ottimi risultati).
Marmellata (conserva di agrumi) e confettura (la restante frutta) sono due preparazioni diverse, anche se convenzionalmente in famiglia si chiama tutta marmellata; ecco che consiglio di non saltare i passaggi e i tempi di macerazione dei limoni; per quanto riguarda lo zucchero la marmellata va dolcificata parecchio (ecco una differenza dalla confettura, ad esempio), non bisogna mai stare sotto una certa soglia altrimenti risulterà una composta acida; io in ogni caso dal 100%/125% utilizzato canonicamente, ne ho utilizzato 2/3 rispetto al peso netto dei frutti ed è risultata, a nostro gusto, perfetta, anzi dirò di più... non ho mai gustato una marmellata così buona (niente a che vedere con quelle acquistate, soprattutto di agrumi :-)) per altre ricette vai a leggere nella sezione dedicata alle conserve



Cosa serve:
1,5 kg. limoni (peso netto dagli scarti) naturali buccia edibile e sottile (io ho comprato limoni della costa sorrentina e siracusani) pari a circa 2 chili di frutti interi
975 g. zucchero (ovvero 2/3 del peso netto dei limoni)
975 g. acqua (idem come lo zucchero)
1 bacca di vaniglia (solo la scorza non i semi)

Bisogna essenzialmente comprare limoni certificati naturali, senza alcun trattamento e con la buccia sottile. (diversamente la parte bianca prevarrà e non andranno bene)


1° giorno:
lavare accuratamente i limoni strofinandoli con una spugnetta pulita, togliere le estremità (non lesinare, occorre togliere tutto il bianco ed arrivare alla polpa, quindi si scarta parecchio) e tagliarli per il lungo poi a fettine sottili, eliminare la parte bianca centrale e i semi eventuali, metterli in una grande ciotola, pesare i limoni per regolarsi quanta acqua e zucchero utilizzare seguendo le proporzioni indicate negli ingredienti. (segnare il peso se si teme di dimenticarlo). Mettere le fette dei limoni in una grande pentola (suddivisi in due o più pentole se la qualità è maggiore) e coprire con acqua abbondante. Mettere in frigo o luogo fresco coperta da pellicola. Scolare le fette di limone nello scolapasta dopo 12 ore e cambiare l'acqua,  lasciare di nuovo macerare per altre 12 ore. 



2° giorno:
scolare i limoni, cambiare l'acqua, porre la pentola sul fuoco e portare al bollore, spegnere e lasciare raffreddare, poi coprire con pellicola e fare macerare altre 24 h. sempre in frigo o luogo fresco 
3° giorno:
sterilizzare vasetti e tappi già lavati (in forno a 100° per mezz'ora, qui i consigli) e tenerli al caldo 
scolare le fette di limone e buttare l'acqua. Ricoprirle con abbondante acqua nuova e portare a bollore, lasciare cuocere fino a quando le scorze risulteranno tenere (controllare infilandole con una forchetta) una quindicina di minuti. Scolarle.
Intanto in una larga casseruola antiaderente preparare uno sciroppo con l'acqua e lo zucchero indicato negli ingredienti, aggiungere anche la bacca di vaniglia (senza semi perchè conferirebbero un colore scuro alla marmellata, per cui ho usato la polpa per altra ricetta e la buccia per questa marmellata, ha conferito un'aroma favoloso lasciando intatto il colore), quando lo zucchero è sciolto e lo sciroppo bolle aggiungere le fette di limone sgrondate, abbassare il fuoco e lasciare cuocere ancora una quindicina di minuti, ci sarà ancora parecchio sciroppo, è giusto così, controllare bene che non ci siano semi, eliminare la bacca di vaniglia (si può lavare, lasciare asciugare e riutilizzare, magari mettendola dentro al barattolo dello zucchero) e frullare con il frullatore ad immersione lasciando qualche scorzetta intera che fa sempre piacere trovarla, rimettere sul fuoco che deve essere bassissimo (meglio se con uno spargifiamma) e lasciare addensare, altri quindici minuti di solito sono sufficienti, non troppo perchè poi la marmellata  raddenserà ancora col riposo nei vasetti. 


Invasare quando ancora calda, chiudere, rivoltare i vasetti con il tappo a contatto del tavolo e lasciarli in quella posizione 30 minuti, poi rivoltarli, coprirli con una coperta e lasciare che raffreddino completamente per almeno 8-12 ore, poi etichettare e riporre in cantina. Se si resiste consumare dopo un mesetto, quando i sapori e consistenza saranno perfetti.
Una delizia sopraffina



Polpettine vegetariane di ceci, porri e cardi

Per la prima uscita dell'anno della rubrica al km 0 portiamo in tavola pietanze cucinate pensando a salvaguardare il pianeta e ridurre gli sprechi. Queste sono polpettine molto sfiziose e leggere, occorre speziarle un pochino per avere un po' di spinta sul sapore che è abbastanza neutro, ma se non si gradiscono le spezie si possono omettere o sostituire con erbe aromatiche ad esempio con un trito di salvia, timo e rosmarino; anche le dosi possono variare in base ai propri gusti, le polpette hanno di bello questo: la varietà degli ingredienti e il famoso q.b.


Cosa serve:
320 g. ceci già cotti
250 g. porri già cotti
200 g. cardi già lessati
1 uovo
2-3 cucchiai parmigiano grattugiato
1-2 cucchiai pangrattato per l'impasto
1/2 spicchio scarso aglio
una presa prezzemolo ed erba cipollina tritati
una presa paprika
una presa curcuma
sale e pepe q.b.
un piccolo panino
latte q.b.
pangrattato + farina di mais fioretto q.b. per panare
olio evo o di arachide q.b.

Per prima cosa brasare i porri tagliandoli a rondelle e facendoli cuocere lentamente in una padella con poco oilio e acqua fino a che siano tenerissimi, lavare e tagliare i cardi e farli lessare in acqua salata fino a quando sono morbidi.
Ammollare il pane nel latte poi strizzarlo ed inserirlo nel boccale del robot da cucina provvisto di cutter insieme a: ceci, cardi, porri, uovo, prezzemolo e erba cipollina; frullare e versare in una ciotola, aggiungere quindi le spezie a piacere, il parmigiano e pangrattato q.b. per ottenere un composto malleabile ma comunque morbido, dunque non esagerare, aggiustare di sale e pepe. Coprire con pellicola e mettere a riposare in frigo per un'oretta.



Riprendere il composto e, con le mani ripetutamente bagnate sotto il getto d'acqua corrente, formare delle piccole polpette, passarle poi in un mi si pangrattato e farina di mais per polenta (che conferirà quella crosticina molto invitante), dunque rosolare le polpettine vegetali in una padella antiaderente con un filo d'olio caldo ma non fumante, farle roteare muovendo la padella per qualche minuto in modo che si formi la crosticina su tutti i lati. Servire subito




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Riso integrale e grano con zucchine e nocciole

Questo è un primo piatto facilissimo da fare e davvero molto appagante sia sotto il profilo del sapore che della sazietà, è leggero e salutare. Si può tranquillamente sostituire riso e grano con altri cereali.


Cosa serve per DUE persone:
80 g. riso integrale
80 g. grano
200 g. zucchine
1 spicchio aglio
1 pizzico timo secco
olio evo q.b.
sale q.b.
una manciata nocciole del Piemonte tostate

Cuocere separatamente riso e grano secondo le istruzioni sulla confezione, poi scolarli al dente (conservando poca acqua di cottura del riso)
In una larga padella fare insaporire l'aglio intero con le zucchine tagliate a cubetti, cuocerle mantenendole croccanti poi eliminare l'aglio e unire un pizzico di timo secco. A fine cottura unire il riso e il grano, fare saltare in padella unendo l'acqua tenuta da parte. Impiattare e cospargere con nocciole tostate e servire.

Torta di mele all'arancia con cacao e liquirizia

Eccoci alla prima uscita del nuovo anno con la rubrica Il Granaio Baking time che coincide con l'ultimo giorno di feste natalizie, l'epifania, io ho deciso di preparare una torta di mele molto aromatica ma delicata, soffice e deliziosa, perfetta per la merenda dei bambini e la colazione di tutta la famiglia; si può sostituire la bustina della tisana con un'altra secondo il proprio gusto personale tenendo conto dell'intensità che conferisce, eventualmente consiglio d'usarne due.


Cosa serve per una tortiera 18D:
200 g. farina 00
110 g. zucchero semolato
1 bustina (8 g.) zucchero vanigliato
80 g. burro morbido
80 g. latte
2 uova medie
1 pizzico sale
1/2 bustina lievito per dolci
scorza grattugiata 1/2 arancia naturale
220 g. mela rossa (peso netto) 1 o 2 frutti, dipende la grandezza
1 bustina infuso di: cacao, cannella, liquirizia, cardamomo (*oppure leggere il procedimento)
opzionale: *gelatina di albicocca o neutra q.b. per lucidare la torta

 

Tirare fuori dal frigo almeno un'ora prima di fare la torta le uova e il burro.
Preriscaldare il forno ventilato a 170° (o statico a 180°), foderare con un foglio di carta da forno bagnato, strizzato ed asciugato, la tortiera, scaldare il latte a microonde e mettere in infusione la bustina oppure un pizzico di cannella, un pizzico di cardamomo, un pizzico di liquirizia in polvere (si trova da comprare in erboristeria), quindi setacciare la punta di un cucchiaino di cacao amaro con la farina.


In una ciotola con le fruste montare il burro morbido con il pizzico di sale e lo zucchero, quand'è bianco e spumoso aggiungere le uova una alla volta, unire quindi la farina setacciata con il lievito, la scorza dell'arancia, mescolare con una spatola o cucchiaio ed unire il latte aromatizzato. Versare il composto nella tortiera. Sbucciare le mele e affettarle sottilmente, disporle a raggiera ravvicinata inserendole nell'impasto in modo delicato ed omogeneo.


Infornare e cuocere per 45-50 minuti, dipende dal forno e dalla modalità scelta, fare la prova stecchino dopo 40 minuti e regolarsi di conseguenza, lo stecchino deve risultare asciutto. Appena tolta dal forno, se si desidera lucidare la torta, sciogliere un paio di cucchiai di gelatina (o confettura passata, non a pezzi) con un po' d'acqua in microonde per qualche istante e spennellare la superficie. Oppure fare la *gelatina neutra mescolando 35 g. d'acqua fredda con 5 g. di maizena e 85 g. di zucchero, portare sul fuoco e, mescolando, fare addensare, usare subito.

Lasciare raffreddare e servire. Si conserva bene per un paio di giorni

                           

Il nostro paniere completo ha sfornato:


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Biscotti speziati al muesli con cioccolato e prugne secche

Buon 2022! Inizio il nuovo anno in dolcezza.

Questi biscotti sono salubri, profumati e squisiti, ideali per consumare la frutta secca avanzata delle feste; io raramente ho cibo da riciclare in realtà, quindi ho deciso appositamente d' inserire prugne secche nell'impasto che danno quella nota dolce e deliziosa ai biscotti, soprattutto abbinandole alla cannella e  zenzero, ma si possono sostituire con datteri, ad esempio, o fichi secchi e, perchè no, anche con le albicocche secche o arancia candita, insomma.. spazio alla fantasia. Se poi avete bambini che gradiscono le spezie potete realizzarli per arricchire la calza della befana; spesso sento dire alle mamme (o nonne) che i loro bambini non mangiano questo e quello, probabilmente perchè non li avete abituati (e forse non siete propensi nemmeno voi) a sperimentare sapori nuovi,  invece il bello è proprio assaporare gusti non familiari e aprire un po' la mente, i bambini non ne hanno bisogno, loro sono spugne in grado di assorbire e apprezzare ciò che gli viene offerto, i limiti sono degli adulti, a mio avviso.


Cosa serve:
170 g. farina 00
70 g. muesli ai 3 cioccolati
70 g. prugne secche denocciolate
1 uovo
80 g. zucchero semolato
80 g. burro
1 pizzico sale
1 presa zenzero in polvere
1 presa cannella
1 cucchiaino aroma fior d'arancio
5 g. bicarbonato di sodio

Nella planetaria con la foglia o in una ciotola montare il burro morbido con lo zucchero, unire gli aromi e il pizzico di sale e l'uovo, dare una mescolata ed aggiungere tutti gli altri ingredienti, per ultimo il muesli sbriciolato con le mani, compattare il composto, avvolgerlo con pellicola alimentare e mettere in frigo 2-3 ore (anche tutta la notte).
Preriscaldare il forno statico a 165° e foderare una leccarda con un foglio di carta da forno.
Infarina piano da lavoro e mattarello, prendere l'impasto nel frigo e, dopo averlo liberato dalla pellicola, infarinarlo e batterlo con il mattarello per appiattirlo poi velocemente stenderlo ad uno spessore di mezzo cm. considerare che non sarà ovviamente una sfoglia omogenea come una comune frolla, è normale. 

Coppare con un tagliabiscotti liscio e rotondo, posizionare i biscotti un po' distanziati sulla leccarda e cuocere per 12-15 minuti. Sfornare e lasciare raffreddare su una gratella