Biscotti integrali all'olio con muesli

Questi sono biscotti salutari, facili da fare e appaganti, li ho preparati per la mia nutrizionista, che ha gradito, ebbene sì... sono una kamikaze :-) 


Cosa serve per 30 biscotti da 12/15 g. l'uno:
150 g. farina di frumento integrale
1 pizzico sale fino marino integrale
25 g. prugne denocciolate secche
25 g. cranberries essiccati
1 uovo
30 g. acqua
50 g. olio d'oliva (oppure evo leggero)
2 g. bicarbonato di sodio (1/2 cucchiaino raso scarso)
100 g. zucchero integrale di canna demerara
50 g. muesli integrale (fiocchi avena e grano saraceno) con cocco e banana disidratata
50 g. noci (peso netto sgusciate)
scorza grattugiata di mezzo limone


Preriscaldare il forno ventilato a 165°
Foderare la leccarda con un foglio di carta da forno.
Nella ciotola mettere la farina, lo zucchero, il pizzico di sale, il bicarbonato, l'olio, l'uovo e la scorza del limone amalgamare con la foglia o un cucchiaio se si fa a mano. Con un tritatutto elettrico (o procedere su un tagliere usando un coltello tagliente) tritare ad impulsi per pochi istanti le prugne e i cranberries insieme (tenendone da parte qualcuno intero) poi tritare anche le noci, sempre ad impulsi e per pochi istanti, non bisogna ottenere polveri ma ingredienti sbriciolati in modo differente e grossolano.

Unire la frutta secca ed essiccata al composto nella ciotola, unire anche l'acqua e il muesli.
Assemblare il composto con una mano inumidita, prelevare poco impasto (12/15 g.) e formare tante palline schiacciandole leggermente e metterle sulla leccarda un po' distanziate tra loro. Infornare e cuocere 12-15 minuti.


Togliere dal forno, attendere 5 minuti poi mettere i biscotti su una gratella a raffreddare. Conservare in una scatola di latta. Buoni e salutari! Perfetti per colazione di chi è a dieta, degli sportivi ma anche di chi semplicemente vuole nutrirsi bene.



Fusilli corti con gamberi rosa alla vodka, robiola e piselli freschi

Per la rubrica al Km 0 oggi festeggiamo l'inizio dell'estate mangiando al fresco, su una  terrazza, su un balcone, in giardino o, per i più fortunati, ai piedi di un bosco o in spiaggia :-) io ho la cena ed è un'ottima occasione per parlare di un prodotto eccellente del mio territorio, ovvero la robiola fresca che è un formaggio che si scioglie in bocca, che "sa" di latte, quella che ho usato io è costituita in parte da latte vaccino e in parte caprino, davvero squisita; Vi invito a provarla anche solo spalmata su un crostino di buon pane, ed è subito merenda, spuntino, appetizer;  ho poi usato piselli appena raccolti, subito sgranati, piccoli e dolcissimi e gamberi rosa del nostro mare molto delicati.
A questo piatto ho voluto dare una spinta tutta anni '80, cioè con una spruzzata di vodka. 
Un primo leggero e goloso da servire anche a cena, io ho immaginato di guastarlo in terrazza al mare, magari avendo la fortuna d'avere la casa per le vacanze, in una calda serata d'inizio estate, ma è perfetto da gustare anche in città e in campagna :-)




Cosa serve per DUE persone:
160 g. fusilli corti
300 g. gamberi rosa freschi
300 g. piselli freschi sgusciati (circa 700 g. peso col baccello)
Un bicchierino da liquore di vodka
100 g. robiola freschissima piemontese
Olio evo q.b.
Basilico fresco
Pepe macinato al momento q.b.
Sale q.b.


Sgusciare i piselli, passarli sotto il getto dell’acqua corrente e farli lessare in acqua leggermente salata e al bollore, per qualche minuto, devono diventare teneri, dipende se sono piccoli o più grandi.
Intanto pulire i gamberi rosa eliminando carapace e budellino interno. mi raccomando... che molto, troppo spesso, (anche al ristorante) si vedono serviti con l'intestino...
Mettere sul fuoco l’acqua salata per la pasta e quando bolle mettere a cuocere i fusilli corti.
In una padella fare scaldare un filo d’olio, unire i gamberi e farli saltare, sfumare con la vodka, poi unire i piselli scolati, la robiola, il pepe e il basilico. Unire anche un mestolo scarso d'acqua di cottura della pasta.


Scolare la pasta e condirla con il condimento preparato direttamente nella padella. Servire subito
Seguiteci anche sulla nostra pagina facebook cliccando QUI

Torta con mandorle, pesche e albicocche

Questa è una torta perfetta per la colazione e la merenda, ricordiamoci di tenerla in luogo fresco (non frigo) e di consumarla in breve tempo, la frutta fresca all'interno di una torta da credenza si conserva poco, al massimo 2 giorni.



Cosa serve per una tortiera da 18D:
140 g. farina 00
40 g. fecola di patate
60 g. farina di mandorle
un pizzico di sale
scorza e succo di 1/2 limone bio
120 g. zucchero semolato
zucchero a velo q.b.
2 uova
60 g. olio semi
90 g. latte
1/2 bustina lievito
2 pesche mature ma sode
2 albicocche mature ma sode


Preriscaldare il forno a 180°. Oliare ed infarinare una tortiera apribile o rivestirla con carta da forno.
Montare con le fruste elettriche le uova con lo zucchero, unire il pizzico di sale, succo e scorza di limone, aggiungere l'olio; amalgamare bene ed unire le farine mescolate con il lievito e latte alternandoli.
Versare il composto nella tortiera e distribuire sopra in modo casuale la frutta lavata, asciugata e tagliata a fettine sottili (io le pesche non le ho sbucciate, si possono spellare o usare anche pesche noci)

Infornare e cuocere per 40-45 minuti circa, fare la prova stecchino in più punti (se si infilza un pezzo di frutta lo stecchino sarà ovviamente bagnato, ma la torta cotta, per cui non farsi ingannare).
Lasciare quindi raffreddare, sformare il dolce e cospargere di zucchero a velo.

Se replichi le mie ricette, ricordati per cortesia, d'inserire il link di provenienza al mio sito, grazie :-)

Pane mix (farine 0, 1 e integrale) con lievito madre

Oggi è l'ultima uscita della rubrica "Il Granaio - Baking Time" prima della pausa estiva, questo pane è un bel mix di farine, io amo molto creare le mie miscele e le faccio a prescindere che abbia pacchetti aperti da dover consumare:-)
Sono sincera: mi dispiace ma occorre riposarsi un po' e soprattutto spegnere il forno che d'estate, io personalmente, accendo il meno possibile; inoltre staccarsi ogni tanto da ciò che si ama, può essere positivo, quando torneremo saremo più cariche d'energia e ricche di nuove idee, riprenderemo a pubblicare il 3 settembre, per cui restate sintonizzati;  ne approfitto per ringraziare tutti coloro che ci seguono, ci scrivono complimentandosi, ci contattano desiderosi di fare parte del nostro team che viene percepito esattamente per quello che è: coeso, collaborativo e collaudato. 

Cosa serve:
400 g. farina tipo 1 bio macinata a pietra
50 g. farina 0 bio macinata a pietra
50 g. farina integrale bio macinata a pietra
80 g. lievito madre rinfrescata e al raddoppio (se si vuole fare con lievito di birra fresco, usarne 2 g.)
12 g. sale fino marino integrale
1 cucchiaino di malto d'orzo bio liquido
320 g. acqua a temperatura ambiente

(orari indicativi: quelli che ho usato io)

Ore 12,30 tirare fuori dal frigo il lievito per acclimatarlo, ore 13,30 rinfrescare il lievito, tenerne da parte 80 g. e l'altro (dopo aver fatto partire la lievitazione, quindi dopo 2 o 3 ore) metterlo in frigo per le panificazioni successive.
Setacciare la farina per arieggiarla. 
Preparare l'autolisi mettendo nella ciotola della planetaria (o ciotola ampia se si impasta a mano) tutta la farina e 300 g. di acqua, dare una mescolata rapida e sommaria con cucchiaio di legno, coprire con pellicola o canovaccio umido e lasciare riposare fino alle 17,30 anche questo composto.

Trascorso il tempo di riposo, togliere la pellicola dalla ciotola, mettere il gancio, aggiungere il malto e iniziare ad impastare lentamente, unire poco alla volta l'acqua rimasta in cui si sarà fatto sciogliere il sale, aumentare poi la velocità poco alla volta e unire il sale. Impastare fino a quando l'impasto si incorda.
Spegnere, riversare l'impasto sul piano da lavoro e dare due pieghe a distanza di 15 minuti l'una dall'altra, coprendo sempre l'impasto con pellicola, poi chiudere l'impasto pirlandolo e mettere la palla, con la chiusura verso il basso, in una capiente ciotola leggermente oliata; coprire con pellicola e canovaccio (io poi lo tengo fermo con un grande elastico in modo che non passi aria, l'impasto non deve assolutamente seccare) e lasciare la ciotola a t.a. per 3 ore, poi trasferirla in frigo a fare maturare l'impasto per 10-12 ore (quindi fino alla mattina successiva e se seguono gli orari che ho usato io).

La mattina ore 9,30 circa
Prendere l'impasto e delicatamente rovesciarlo sul piano da lavoro. Dare una piega a libro, coprire con pellicola e canovaccio e lasciare riposare 15-20 minuti e ripetere un'altra volta. Questo passaggio è importante, serve a dare corpo e volume al pane.
Trascorso il tempo per la puntatura, allargare l'impasto con delicatezza, usando i polpastrelli in modo da ottenere un rettangolo, portare i lembi dell'impasto verso il centro, dare poi una forma di nuovo rettangolare e arrotolare, sempre verso il centro, i due lati, prima uno, poi girare l'impasto di 90° e fare la stessa cosa con l'altro lato, in modo da ottenere un grande salamotto, tirarlo verso di se in modo leggero, senza premere, in modo da dare forza e tensione all'impasto, poi metterlo in un cestino da lievitazione abbondantemente infarinato con semola di grano duro e amido di mais, posizionando la parte della chiusura dei lembi verso sopra (in questo modo, ribaltando poi l'impasto per cuocerlo, la chiusura rimarrà di sotto, a contatto con la placca del forno). Coprire di nuovo con pellicola (facendo attenzione che non tocchi l'impasto, bensì il cestino) e un canovaccio. Lasciare lievitare a temperatura ambiente per due ore (se è estate anche meno), la pagnotta deve essere visibilmente lievitata e l'impasto (900 grammi circa usando lievito madre) deve essere arrivato a circa un dito e mezzo dalla sommità del cestino.


Preriscaldare il forno statico al massimo della potenza (per me 280°) con la leccarda all'interno. 
Quando il forno è arrivato a temperatura, estrarre la leccarda facendo molta attenzione perchè ustiona, e posarla su un piano (per protetto da due o tre canovacci da cucina), rovesciare con estrema delicatezza, il cestino e, con una lametta o un coltellino affilato, praticare leggere incisioni lungo la lunghezza del pane e lateralmente (vedi foto) o fare le incisione a piacere. (serve sia a dare un'estetica piacevole ma anche a farle ultimare meglio la lievitazione in forno)


Aprire il forno e, con l'aiuto di uno spruzzino, vaporizzare abbondante acqua sul fondo e sulle pareti del forno per creare umidità  - attenzione non sul pane! - (serve a non fare formare una crosta dura al pane, altrimenti non cresce e non cuoce più bene) Infornare subito nel ripiano più basso del forno lasciare cuocere per 5 minuti poi abbassare a 250° e lasciare cuocere per 10 minuti, di seguito aprire lo sportello e, velocemente, alzare di un piano la leccarda spruzzare di nuovo acqua e richiudere subito il forno, dopo due minuti abbassare la temperatura a 190° e lasciare cuocere per altri 40 minuti circa.
Infine spegnere il forno, aprire lo sportello a fessura ma lasciare ancora il pane all'interno.
Controllare ogni forno è diverso, "bussando" il sotto del pane si deve sentire un rumore sordo, lo dico sempre che è semplice ma efficace, per capire se è cotto, deve avere un aspetto ben dorato e cotto 
Sfornare la pagnotta e metterla a raffreddare su una gratella (se possibile inclinando il pane dato che è una pezzatura grande, il vapore interno evaporerà meglio).



Il nostro paniere completo ha sfornato:

                                    Seguiteci anche sulla nostra pagina su facebook cliccando qui
                                                           @ilgranaiofoodblogger

Spaghetti con baccalà e olive

Il baccalà preferisco dissalarmelo, 1) perchè quello già pronto in realtà è sempre ancora salato 2) a volte spacciano per baccalà altro filetto di pesce sotto sale, quindi lascio il filettone in una pentola con abbondante acqua fredda (che cambio almeno 3 volte al giorno) in frigorifero per 2 giorni e mezzo/tre. Questo piatto è davvero molto gustoso e facile da fare, occorre solamente avere pazienza per l'ammollo.

Cosa serve per 2 persone:

160 g. spaghetti (o quanto si preferisce)
200 g. baccalà già dissalato da alcuni giorni
salsa di pomodoro pronta q.b.
2 cucchiai olive nere piccole denocciolate (taggiasche o leccine)
1 spicchio aglio
sale e pepe q.b.
trito di prezzemolo ed erba cipollina q.b.
una macinata di peperoncino
olio evo.q.b.


Spellare e fare a pezzetti il baccalà, togliere la pelle e accuratamente tutte le spine, occorre fare molta attenzione a non lasciarne nessuna per evitare spiacevoli incidenti, io ho comprato un filetto di baccalà dichiarato senza spine, in realtà qualcuna c'era e l'ho eliminata con una pinzetta.


In un tegame (dove poi si mantecherà la pasta), fare scaldare un filo d'olio evo ed insaporire lo spicchio d'aglio, unire la salsa di pomodoro, un pizzico di sale (ma proprio solo un'idea) e pepe, lasciare insaporire ed unire il baccalà, le olive e le erbe aromatiche, mettere il coperchio se occorre poca acqua e lasciare che il pesce si sfaldi (bastano una decina di minuti) assaggiare e regolare di sale se serve; nel mio caso non ne ho aggiunto, il sugo deve essere abbastanza liquido. Eliminare l'aglio ed aggiungere peperoncino se piace.
Cuocere gli spaghetti in acqua poco salata (data la sapidità del baccalà) e scolarli al dente, unirli nel tegame e mantecare pochi istanti, quando il sugo "tira" toglierli dal fuoco, unire pochissimo olio evo a filo e servire.

Tortine soffici alla panna con ciliegie e gocce di cioccolato fondente

Per la rubrica al Km 0  noi del team vi offriamo appetizer, stuzzicherie, fingerfood, insomma... tante piccole delizie per ogni pasto della giornata, io porto la merenda ed essendo periodo di golose ciliegie ho sfornato sublimi e sofficissime tortine ulteriormente arricchite da panna e gocce di cioccolato fondente.


Cosa serve per 7 tortine:

125 g. farina 00
½ bustina lievito
Un pizzico sale
1 uovo
Scorza grattugiata di mezzo limone naturale
100 ml panna liquida fresca
100 g. ciliegie (peso lordo da denocciolare)
50 g. zucchero semolato
1 bustina zucchero vanigliato (7 g.)
15 g. gocce di cioccolato fondente + q.b. per la superficie delle tortine
45 g. latte

Preriscaldare il forno statico a 180°
Preparare i pirottini inserendoli nello stampo da muffin o usare gli stampini usa e getta (cuki) imburrandoli ed infarinandoli (in questo caso, essendo più grandi, si otterranno 5-6 tortine).
 Lavare e denocciolare le ciliegie sopra una ciotola per raccogliere il succo, con le dita spezzare la ciliegia in tre o quattro pezzetti, tenere da parte.


In una ciotola, usando una spatola o un cucchiaio di legno (non le fruste elettriche) amalgamare l’uovo con la panna.  In un’altra ciotola mescolare la farina con il lievito, gli zuccheri, la scorza del limone, il pizzico di sale; travasare in un solo colpo il composto uovo e panna, mescolare aggiungendo a filo il latte. In ultimo aggiungere le gocce di cioccolato, dare una mescolata veloce.
Con un cucchiaio riempire per ¾ scarsi i pirottini, inserire in ognuno qualche pezzo di ciliegia premendo leggermente nell’impasto, distribuire su ogni tortina anche un goccino del succo delle ciliegie ed infine gocce di cioccolato sulla superficie.


Infornare e lasciare cuocere 25- 30 minuti. Fare la prova stecchino, dipende dal forno.
Fare raffreddare e servire.


ciliegio fiorito di mio figlio 
Seguiteci anche sulla nostra pagina facebook cliccando QUI

Parmigiana di melanzane light coi fiocchi

Questa parmigiana ovviamente non vuol essere equiparata alla ricetta tradizionale (che chissà perchè non ho mai postato ma che cucino e quindi prima o poi rimedierò), in cui occorre friggere le melanzane e si farcisce con mozzarella e tanto-tanto parmigiano,  ma vuol essere (e lo è) un'ottima alternativa e compromesso rispetto alla classica,  che è insuperabile come sapore ma anche come calorie, per cui se si è a dieta e/o si desidera leggerezza,  ci si può orientare verso una delle tante preparazioni rivisitate. Con questa ricetta sono arrivata seconda classificata ad un contest letterario abbinato ad un piatto :-) sono molto contenta.

Se volete potete dare un'occhiata anche a queste versioni
parmigiana di melanzane con pomodoro fresco e pane aromatico
parmigiana di melanzane e zucchine
parmigianine con melanzane, zucchine tonde e fiori di zucca


Cosa serve per DUE persone:
1 melanzana grande tonda violetta (o 2 se piccole)
300 g. polpa di datterini
1 pomodoro cuore di bue (2 se sono piccoli)
200 g. fiocchi di latte
un ciuffo basilico e un ciuffo timo limone
parmigiano grattugiato q.b.
olio evo per la griglia
sale e pepe nero q.b.

Lavare le melanzane, tagliarle a fette e metterle sotto sale almeno un'ora per spurgare l'amaro (alternare nel colapasta fette di melanzane con sale grosso e mettere un piatto sopra per schiacciarle), poi asciugarle con carta da cucina (NON lavarle) e grigliarle dopo aver spennellato d'olio evo la piastra (ripetere l'oliatura se necessario). Sgocciolare un pochino i fiocchi di latte dal loro siero.
In una pirofila unta d'olio, mettere sul fondo 2-3 cucchiaiate di polpa di pomodoro poi fare strati di: melanzane grigliate, salsa, fiocchi di latte, fettine di pomodoro fresco, aromi spezzettati con le mani e un pizzico di pepe, poi in ultimo abbondante parmigiano. Proseguire fino a terminare gli ingredienti finendo con una spolverata generosa di parmigiano grattugiato.


Mettere in forno già caldo a 190° ventilato per 45 minuti, poi aprire il forno, spegnere ma lasciare ancora dentro la parmigiana coi fiocchi per 10 minuti. Servire. Ottima se fatta in precedenza (anche il giorno prima) e poi riscaldata.


Pane al latte e burro con patate e caciotta

Questo è un pane davvero gustosissimo, ottimo servito da solo tanto è ricco, ma anche servito con altro formaggio, con pomodori, salumi, acciughe al verde e chi più ne ha, più ne metta; perfetto da portare per le scampagnate e gite fuori porta, da servire agli amici per una merenda sinoira (come si dice in piemonte) apericena (come si dice nel resto dello stivale), per una colazione robusta, buono in tantissime occasioni.



Cosa serve:
100 g. lievito madre già rinfrescato
220 g. farina bio tipo 0 macinata a pietra W280
50 g. farina manitoba macinata a pietra W350
60 g. acqua a temperatura ambiente
mezzo cucchiaino sale fino marino integrale
1 cucchiaino malto d'orzo bio liquido
110 g. latte appena tiepido
1 uovo (mezzo per l'impasto/mezzo per spennellare) 
25 g. burro morbido a pomata
150 g. patate a pasta gialla lesse
30 g. caciotta di capra (per me piemontese delle mie vallate) poco stagionata

N.B. Non ho provato a fare questo pane con lievito di birra per cui do indicazioni ipotetiche sulla base della mia esperienza. Se non si possiede lievito madre, credo si possa optare per utilizzare 3-5 g. di l.d.b. fresco

(orari indicativi: quelli che ho usato io)
Ore 14,00
Rinfrescare il lievito madre, prelevarne 100 g. e l'altro metterlo in frigorifero per le prossime panificazioni. Coprirlo lo pellicola e lasciarlo a temperatura ambiente. Se si usa lievito di birra ovviamente andare al passaggio successivo e diminuire, se necessario, il tempo della lievitazione.

Ore 17,00
Setacciare la farina per arieggiarla. Metterla nella ciotola della planetaria con 60 g. di latte, l'acqua e il malto, mescolare con un cucchiaio di legno giusto per miscelare velocemente, coprire con un canovaccio la ciotola e lasciare riposare. Intanto fare lessare le patate come di consuetudine con la buccia in acqua salata. Quando sono cotte schiacciarle con lo schiacciapatate e mescolarle con 50 g. di latte caldo ottenendo un purè poi aggiungerlo nella ciotola insieme agli altri ingredienti. Sbattere l'uovo in una ciotolina ed aggiungerne metà all'impasto. L'altro coprirlo con pellicola e metterlo in frigo. Servirà poi per spennellare la superficie.
Azionare la planetaria (o la macchina del pane con funzione impasto, a mano non credo si riesca a fare, si tratta di un impasto molto molto morbido ed appiccicoso) e lasciare che gli ingredienti inizino ad amalgamarsi tra loro, velocità minima. Unire poi il burro poco alla volta e il sale. In ultimo anche la caciotta (io l'ho grattugiata in una grattugia coi fori molto grandi, si può anche fare a dadini piccolissimi, eventualmente)




L'impasto, che sarà piuttosto molle, andrà messo in una capiente ciotola leggermente oliata e, con l'aiuto di un leccapentole, bisogna girarlo qualche volta su se stesso, per dare una sorta di pirlatura. Servirà a farlo lievitare meglio.
Lasciare lievitare 3 ore poi metterlo in frigorifero



Ore 8,30
Prendere l'impasto riversarlo molto delicatamente sul piano da lavoro leggermente infarinato (l'impasto sarà comunque appiccioso)
Dividerlo in tre parti con l'aiuto di un tarocco ben infarinato, cercare di arrotondarlo.
Tenere la parte della chiusura di sotto, a contatto con il tavolo. Imburrare ed infarinare uno stampo da plum-cake e posizionare il pane, una pagnottina accanto all'altra.
Coprire con pellicola e con un canovaccio in modo che la superficie non asciughi e lasciare lievitare fino al raddoppio o comunque fino a quando l'impasto arriva alla sommità dello stampo.



Qui, come sempre, entra in gioco il fattore lievito. Il mio è decisamente forte e maturo. Se si ha un lievito madre giovane, occorrerà più tempo. Se si usa quello di birra fresco ci vorrà meno tempo.
Preriscaldare forno statico a 220° 
Aspettare ancora 10 minuti da quando si spegne la lucina che indica forno a temperatura.
Intanto: scoprire lo stampo e lasciare asciugare 10 minuti la superficie in modo che si formi una pellicina; tirare fuori dal frigo l'uovo avanzato il giorno precedente, allungarlo con un goccino di latte e sbattere bene per amalgamare. Spennellare il pane in modo uniforme senza schiacciare per non rovinare la lievitazione.
Infornare. Ripiano non centrale bensì la misura sottostante. 
Serpentina sia sotto che sopra. Cuocere per 35-40 minuti. Dipende dal forno. Il pane deve essere, come sempre, ben cotto.
Fare raffreddare la pagnotta prima di estrarla dallo stampo. Poi tagliarla e servirla 

                        Se replichi la ricetta inserisci il link di riferimento al mio sito, grazie
Il nostro paniere completo ha sfornato:

Zeudi: Pane di farro
                                    Seguiteci anche sulla nostra pagina su facebook cliccando qui
                                                           @ilgranaiofoodblogger