Contest di Ma come cucini "Ci offrite la colazione?" HO VINTO!

Sono felicissima di avere vinto il Contest "Ci offrite la colazione?"  del blog Ma come cucini?



Le mug sono strepitose! Bellissime, ancora di più dal vivo :-) e, giuro, sembrano scelte appositamente da abbinare al mio servizio di piatti!
Sono arrivate perfettamente imballate ed incartate con deliziosa carta rosa che profumava di sapone di marsiglia. Un piacere ed una gioia anche a spacchettare.

Ringrazio ancora di cuore Elisabetta e Maria Pia per avere scelto la mia ricetta :-)




Trota iridea marinata cotta su pietra e...consigli sani: il barbecue

Da sempre io non mangio volentieri cibi cotti al barbecue sulla carbonella, mi piacciono intendiamoci, ma sono convinta che facciano molto-molto ma MOLTO male alla salute. E' un metodo cancerogeno. Punto. E' dannosa la bruciacchiatura. Non a caso gli americani che grigliano a colazione, pranzo e cena non se la passano bene stando alle ricerche di chi si occupa di questo settore.

Preferisco di gran lunga usare sì il barbecue ma per fare fuoco sul quale appoggiare la pietra (trattata), che va riscaldata dolcemente e come risultato finale si otterrà un metodo di cottura che al contrario di quanto detto, è sanissimo: carni e pesci ma anche verdure e patate (buonissime fatte a fette e arrostite sulla pietra! provare per credere) risultano cotti in modo più omogeneo, i cibi conservano meglio i loro succhi naturali  e dunque le sostanze nutritive ed il loro vero sapore, conferendo così una morbidezza che con la cottura diretta sulla carbonella non c'è. Anzi.. se non si ha esperienza (o se si ha troppa fretta) il rischio di bruciacchiare il cibo esternamente e lasciarlo crudo internamente, è piuttosto alto.

Le rare-rarissime volte in cui ho cotto sulla griglia direttamente sulla carbonella ho preparato la brace 3-4 ore prima e messo a cuocere quando diventata bianca.. così va fatto!

Mentre si spegne (e ci si impiegano ORE) Così ho imparato a fare da ragazzina, da mio zio che era il re della carne all'asado. Noi in piemonte la chiamiamo così (probabilmente non solo noi che abbiamo copiato il termine dagli argentini :-))

Guardo con orrore chi in un'ora e mezza accende la carbonella e cuoce le costine di maiale.. mi domando se sa che ingoia:
1) grasso non sciolto che fa malissimo alla salute 
2) carne mezza cruda che fa altrettanto male (pollo, tacchino, agnello, capretto, coniglio e suino, che sono carmi bianche... Sì il maiale è una carne bianca! vanno BEN cotte) le costine di maiale devono cuocere lentamente e a lungo, la carne si deve staccare perfettamente dall'osso senza alcuno sforzo. L'osso deve rimanere perfettamente pulito.


Fine del predicozzo .... ma.... 
....ecco una grigliata sana su pietra e non direttamente sulla brace




Cosa serve per persona: (quindi moltiplicare in base ai numeri dei commensali)

1 trota bianca iridea di dimensioni generose
2 cucchiai olio evo
1 cucchiaino succo di limone
un goccino di grappa secca
poche gocce di aceto bianco
sale q.b.
qualche foglia salvia
1 foglia alloro
1 rametto di maggiorana
alcune rondelle di cipolla bianca

Poi serve:

origano q.b.
un filo d'olio evo
pepe q.b.
steli di erba cipollina per decorare

Fare pulire e sfilettare dal pescivendolo la trota lasciandola  intera (dunque non farla dividere in due filetti) lasciando la pelle ed eliminando testa e coda.

Lavarla ed asciugarla con carta da cucina.
Intanto che la pietra del barbecue si riscalda (quindi un'oretta e mezza circa, ma dipende anche dal tipo di pietra se ollare oppure quella lavica. Io preferisco quest'ultima decisamente!) ma si può cuocere su piastra in casa tranquillamente... mettere il pesce aperto in un contenitore che lo contenga bene, col coperchio o piuttosto in un piatto e si coprirà poi con pellicola, unire gli aromi e in una ciotola fare un'emulsione con olio, succo di limone, grappa e aceto. Irrorare la/le trote. Mettere in frigo a marinare ben sigillate.

Trascorso il tempo di marinatura, a pietra o piastra ben calde, scolare il pesce dalla marinatura e dagli aromi e metterlo a cuocere. Prima dalla parte della pelle. Salare da entrambi le parti. Cuocere soltanto 5 minuti (ma anche meno) per lato. Non devono cuocere troppo altrimenti la carne del pesce diventerà asciutta e stopposa. E' normalissimo si rompa essendo molto delicata.

Se non si possiede la palettona grande per pesci, aiutarsi con due larghe spatole per poterla rivoltare. (io ho fatto così, si è un po' rotta ma si sarebbe rotta in ogni caso non essendo un pesce a tranci)

Servire ben calda condita con un filino d'olio evo, una spolverata di origano ed una macinata di pepe fresco.

Ottima servita con una semplice insalata di pomodori conditi con solo ottimo olio evo, cipolla e origano, accompagnare il tutto da pane di segale.

Esteticamente non si presenta appetitosa e golosa, (come invece sa esserlo una bistecca o falde di peperoni, fette di melanzane ecc. che appagano anche l'occhio)  ma assicuro invece essere buonissima!



...questa la mia personale marinatura per il pesce d'acqua dolce, se ti piace e la provi pubblicando la mia versione,  ti ringrazio per l'apprezzamento, ti chiederei di  passare a lasciare un commento e di inserire nel tuo post il link di riferimento a questa ricetta. Grazie

Budinetti caramellati di riso


Cosa serve per 4 cocottine:

80 g. riso  (va bene quello per minestre)
130 g. panna fresca liquida
350 g. latte intero fresco
la polpa di una bacca di vaniglia
1 cucchiaino di cannella in polvere
la scorza grattugiata di mezzo limone naturale
3 uova
90 g. zucchero semolato + quello per la superficie

Mettere a scaldare latte, cannella, vaniglia, 50 g. di zucchero e la scorza del limone.



Quando arriva al primo bollore versare il riso e mescolare continuamente per 12-15 minuti.
Spegnere e lasciare che si intiepidisca bene, deve essere quasi freddo.
Accendere il forno a 180°

Intanto separare i tuorli dagli albumi e montare questi ultimi a neve (ma non fermissima) col restante zucchero.
Frullare il riso cotto con il minipimer in modo grossolano da lasciare ancora qualche chicco intero, unire i tuorli, uno alla volta mescolando velocemente, poi unire la panna e gli albumi montati mescolando dal basso verso l'altro.
Imburrare delle cocottine e riempirle per 3/4 col composto di riso (si gonfierà in cottura, poi si risiederà), spolverizzare con altro zucchero per ottenere una superficie caramellata.
Cuocere in forno a bagnomaria per 20 minuti circa, controllare che si sia formata una leggera crosticina, nel caso non ci sia, accendere il grill qualche minuto.
Togliere dal forno, aspettare che i budini si raffreddino e servire, Buonissimi anche tiepidi

N.b. benchè in piemonte esistano molte versioni del budino di riso, non ho copiato questa ricetta da nessuna parte, si tratta di una mia elaborazione, quindi replicala pure anzi mi fa molto piacere e se è stata gradita aspetto commenti, critiche e consigli, ma per piacere inserisci il link di attribuzione e provenienza al mio blog. Grazie! :-)

Conserva cruda di polpa di pomodoro a pezzetti


...avete presente la polpa a pezzi grossi o finissima, cruda, conservata in lattine in vendita sugli scaffali dei supermercati? .... ecco. Dimenticatevene e provate, davvero con poca fatica, a farla voi. Devo dirlo che ha tutto un altro sapore o è superfluo? :-)
Io la uso, in autunno ed inverno, sulla pizza, per cucinare pietanze in umido e al cartoccio, per cucinare verdure in tegame, per condire la pasta, ecc. ecc.




Cosa serve:
  1. pomodori maturi (la quantità desiderata) per la qualità consiglio i cuori di bue che sono dolci e hanno pochissimo scarto e si sbucciano benissimo (quando sono maturi) senza doverli tuffare qualche secondo in acqua a bollore, altrimenti gli evergreen san marzano ma anche i pomodori giganti e quelli a grappolo anche se sono più acquosi, in questo caso si butta via parte dell'acqua di vegetazione
  2. sale grosso q.b.
  3. foglie di basilico fresco q.b.
Pulire e sterilizzare i barattoli. Per sapere come si fa clicca qui.
Lavare e sbucciare i pomodori ben maturi. Tagliarli a tocchettini piccoli (o nella misura che si preferisce) sopra una ciotola in modo da raccogliere anche la loro acqua, condire con qualche granello di sale grosso e basilico spezzettato con le mani, riempire i barattoli, schiacciare bene per non lasciare bolle d'aria e facendo attenzione che il pomodoro sia ben ricoperto dall'acqua di vegetazione, mettere in superficie ancora qualche granello di sale grosso e chiudere con capsule nuove.
Sterilizzare per 35 minuti (per sapere come si fa leggi nella sezione dei miei consigli per la perfetta conservazione di frutta e verdure cliccando qui) e riporre in cantina. Aspettare un mese per consumare. Se si adottano alla lettera le indicazioni fornite,  Si conserva tranquillamente 8-10 mesi

In inverno si avrà tutto il sapore del pomodoro crudo appena raccolto.


Insalata di pasta con gamberetti, feta e datterini


Cosa serve per DUE persone:

150-160 g. pasta corta (io ho usato le farfalle)
250 g. gamberetti freschi
50 g. feta
150 g. datterini maturi ma sodi
origano q.b.
(se disponibile) cerfoglio fresco tritato q.b.
sale e pepe q.b.
olio evo e succo di limone q.b.

Lessare la pasta in acqua salata, scolarla al dente e passarla subito sotto il getto di acqua fredda per fermare la cottura.

Mentre la pasta cuoce, pulire bene i gamberetti togliendo testa, carapace, incidendo il dorso per eliminare il budellino, (mi raccomando..fatelo! spesso, troppo spesso, si vedono nei piatti anche nei ristoranti di livello, i crostacei non puliti dalle interiora.. è disgustoso, secondo me. Mangereste l'intestino con le scorie.. di altri animali? i gamberetti mica fanno differenza.. sono piccoli ma sempre quello è!) lavarli bene e farli cuocere pochi istanti in acqua salata a bollore.


Lavare ed asciugare i datterini e tagliarli in due o tre parti,
Mettere tutto in una insalatiera, aggiungere la pasta, la feta tagliata a cubettini poi condire con un'emulsione ottenuta miscelando: olio, limone, una macinata di pepe fresco, il cerfoglio e l'origano, mescolare e lasciare possibilmente insaporire un'oretta. Servire.
Questa insalata di pasta portata in spiaggia o mangiata sul terrazzo di una casa al mare, è ancora più buona :-)
Seppur semplice, ho condito questa pasta senza seguire una ricetta, in base ai miei gusti, se la replichi mi fa molto piacere, ma aggiungi per favore il link al mio blog, Grazie.


Panbrioche intrecciato all'arancia, miele e limoncello (lunga lievitazione) per una dolce colazione

Cosa serve:
350 g. farina manitoba
8 g. lievito di birra fresco
1 cucchiaio di germe di grano bio
1 cucchiaino di malto d'orzo in polvere
2 cucchiai di limoncello
1 cucchiaio di miele d'arancio
30 g. di burro morbido
1 pizzico di sale
1 uovo medio intero
2 cucchiai di zucchero semolato
7-8 gocce di essenza di vaniglia (o la polpa di mezza bacca)
la scorza di 1 arancia a foglia naturale
140 g. di latte

Poi serve:
1 uovo intero + un goccio di latte per spennellare


Nella ciotola della planetaria usando l'accessorio a gancio (oppure in una ciotola capiente se se impasta a mano) mettere la farina, il lievito sbriciolato, il germe di grano, il malto, il miele, il burro a pezzettini, la vaniglia e la scorza dell'arancia.

Iniziare ad amalgamare.
Aggiungere tutti gli altri ingredienti tranne il latte ed il pizzico di sale.
Continuare ad amalgamare (se si fa a mano, mescolare con una forchetta)


Unire il pizzico di sale e, poco alla volta, il latte. Se si impasta con la planetaria continuare fino a quando si vedrà il composto ben incordato. E' possibile occorra un pochino di latte in più, dipende dalla farina usata, anche se si usa la manitoba, una marca è diversa dall'altra.
Se si impasta a mano, quando l'impasto è amalgamato ma impossibile da continuare a mescolare con la forchetta, trasferirlo su un piano di lavoro ed impastare fino a quando si ottiene un composto omogeneo.
Formare una palla e metterla in una capiente ciotola ben unta (poco ma dappertutto) e fare roteare la palla di pasta per ungerla (in questo modo non si screpolerà) poi coprire la ciotola con pellicola alimentare e mettere l'impasto a maturare in frigorifero per circa 6/7 ore.



Orario indicativo: mettere in frigo ore 15 - 15,30
Prima di andare a dormire, tirare fuori la ciotola dal frigorifero e lasciarla a temperatura ambiente tutta la notte o comunque per circa 12 ore.

Orario indicativo: tirare fuori dal frigo ore 21,30 e lasciare a lievitare a temperatura ambiente fino alle ore 9,30 della mattina successiva.
Riprendere l'impasto, versarlo delicatamente su un piano da lavoro (legno o foglio di silicone) e lavorare appena-appena l'impasto. Pesarlo: sarà 660 g. circa
Dividerlo in tre parti, dovrebbero pesare circa 220 g. cadauna. (cercare di essere precisi nel formare i tre pezzi, se si ha tagliato di più o di meno, non è un problema, si aggiunge o si toglie e si impasta brevemente il pezzo per uniformarlo)


Ricavare tre salsicciotti ed intrecciarli secondo il proprio gusto e fantasia. Riporre la treccia in uno stampo da plum-cake (il mio di dimensioni cm. 27x10) imburrato ed infarinato leggermente. Coprire con un canovaccio da cucina pulito ed asciutto e mettere a lievitare in luogo tiepido (d'estate non c'è problema ma d'inverno va bene il forno spento con la luce accesa ad esempio, oppure vicino ad un termosifone) per circa 1 ora e mezza o comunque fino a quando sarà raddoppiato di volume.



Preriscaldare il forno ventilato a 190° (io ho la funzione cottura pane che è un ventilato più potente nella parte inferiore, vedete voi conoscendo il vostro forno se utilizzare la funzione ventilato o statico, in questo caso aumentare di 10° la temperatura del forno) se non l'avete consiglio di posizionare la griglia del forno non in centro ma il piano appena sottostante.
Riprendere la treccia. Sbattere un uovo intero con un goccio di latte e spennellare con molta delicatezza, senza premere, in modo uniforme e senza creare colature, la superficie della treccia.

Infornare quando il forno è a temperatura per 15 minuti, poi abbassare il forno a 170°, coprire la superficie del panbrioche con carta di alluminio (fare questa operazione più rapidamente possibile facendo attenzione a non scottarsi) e lasciare cuocere ancora altri 20 minuti circa. Controllare infilzando uno stuzzicanti esattamente come si fa per le torte.

A cottura avvenuta, spegnere ed aprire il forno, eliminare la carta di alluminio ma lasciare ancora all'interno la treccia di panbrioche per cinque minuti, in modo che inizi ad evaporare l'umidità all'interno del dolce.
Poi toglierla dal forno. Quando lo stampo è tiepido da poterlo tenere in mano senza problemi, sformare la treccia semplicemente capovolgendola sul palmo della mano, metterla su una gratella a raffreddare.
Ottima così al naturale o con confettura, nei giorni successivi decisamente buonissima facendo tostare leggermente le fette nel tostapane.


Io l'ho servita per colazione con la mia confettura di pere, vaniglia e cannella, la ricetta la trovi cliccando qui 


N.b. non ho copiato questa ricetta da nessuna parte, ma è frutto della mia fantasia, quindi replicala pure, anzi mi fa molto piacere e se è stata gradita aspetto commenti, critiche e consigli, ma per piacere inserisci il link di attribuzione e provenienza al mio blog.

Grazie! :-)




Confettura di more di rovo al Brachetto d'Acqui

Davanti casa mia c'è una distesa di more di rovo, cosa si fa? Si lasciano li? Eh no...
E perchè non rendere questa confettura, di per se acidula, (si perchè molti credono, erroneamente, che le more siano dolci, manco per niente!) più amabile aggiungendo dell'ottimo vino Brachetto d'Acqui del nostro Piemonte? per chi non conoscesse questo nettare può leggere qualche info cliccando qui (come al solito lo uso e consiglio perchè mi piace, non per sponsor)

Cosa serve:

2 kg. more selvatiche di rovo
600 g. zucchero semolato
1 limone naturale
250 ml. Brachetto d'Acqui
100 ml. acqua



Lavare le more e metterle ad asciugare su carta da cucina.
Preparare uno sciroppo facendo sciogliere e bollire lo zucchero con il vino e l'acqua per 3 minuti. Poi unire le more nello sciroppo bollente, aggiungere la scorza ed il succo del limone.
Far cuocere a fuoco dolce mescolando molto spesso e schiumando (se necessario) fino a quando la confettura sarà densa.
Fare la prova piattino: prelevare un cucchiaio di confettura, metterla in un piattino e farla scorrere inclinando il piattino. Se scorre velocemente farla cuocere ancora un po'. Se invece scorre lentamente la confettura è pronta.
Considerare, poi, che ne vasetti col tempo si solidificherà ancora.
Prendere vasetti pulitissimi e asciuttissimi e capsule nuove di zecca.

Riempire i vasetti (facendo attenzione a non sporcare i bordi, se capita pulire subito con carta da cucina) la confettura bollente. Considerare di lasciare 5 cm di spazio tra confettura e il bordo del vaso. Chiudere stretto ma senza sforzare troppo le capsule sennò si rovinano.
Capovolgerli ancora caldi a testa in giù. Lasciare raffreddare così e poi riporre la marmellata in cantina o luogo fresco. Aspettare almeno un mese, prima di consumare.




Torta salata con ricotta, patate e funghi

Cosa serve:

250 g. pasta sfoglia
300 g. patate
200 g. funghi misti freschi o surgelati peso netto
1 scalogno grande (o due se piccoli)
250 g. ricotta vaccina
1 uovo intero + 2 albumi
olio evo q.b.
sale e pepe q.b.
prezzemolo tritato q.b.
poco vino bianco secco

In un filo d'olio evo fare stufare (non deve prendere colore) lo scalogno tagliato finissimo con il prezzemolo, unire tutto in una volta sia le patate tagliate a fettine piuttosto sottili (ma non trasparenti tipo chips) e i funghi.


Far cuocere a fuoco medio, mescolando spessissimo circa 10 minuti.
Aggiungere un goccio di vino bianco secco per sfumare, alzare la fiamma, lasciare evaporare e riabbassare la fiamma in modo che sia moderata e continuare la cottura per altri 8-10 minuti. Trasferire tutto in una ciotola capiente e fare intiepidire.



Tirare fuori dal frigo la pasta sfoglia (per vedere come la faccio io clicca qui)  e lasciarla a temperatura ambiente per qualche minuto.
Intanto in una ciotola sbattere l'uovo intero e i due albumi con un pizzico di sale e pepe. Unire la ricotta e con il minipimer emulsionare, ad impulsi, pochi secondi, si formerà una bella crema. Tenere da parte.

Preriscaldare il forno a 190° ventilato.
Prendere una tortiera a cerniera da 22D, stendere (o srotolare se acquistata pronta)  la pasta sfoglia e capovolgere la tortiera sul disco di pasta. Con l'aiuto di una rotella dentellata (o liscia va benissimo quella per tagliare la pizza) rifilare la pasta in modo da avanzarne circa 1,5 cm. Io trovo utilissimo un tappetino graduato in silicone.

Inserire il disco di sfoglia con la carta forno (da rifinire anch'essa) nella tortiera, bucherellare il fondo.

Unire ora la crema di ricotta alle patate e funghi cotti, amalgamare con una spatola o un cucchiaio e riempire con questa farcia la pasta sfoglia.
Con la pasta tenuta da parte, ricavare delle striscioline per formare una griglia come si fa per le crostate e decorare la torta salata.


Infornare per 40-45 minuti.
Sfornare, attendere qualche minuto e servire.

Ricette di torte salate, crostate salate, quiche ecc. ce ne sono a bizzeffe e sono tutte molto simili, gli ingredienti base sono i soliti, pur tuttavia non ho copiato questa versione da nessuna parte se non dalla mia fantasia, quindi replicala pure, anzi mi fa molto piacere e se è stata gradita aspetto commenti, critiche e consigli, ma per piacere inserisci il link di attribuzione e provenienza al mio blog. Grazie! :-)