Crostata al cacao con confettura e prugne fresche (frolla Knam)



Questa crostata l'ho fatta da “portare via”preparata con prugne (non nostrane ovviamente) acquistate con la voglia di assaporare frutta diversa dalle mele che mi escono dagli occhi 😅 ma alla fine erano insapori (ma va?...) e così qui si continua a sfornare dolci riparatori 


Cosa serve per uno stampo da crostata da 22D

Per la pasta frolla al cacao (di Knam):
125 g. burro morbido
125 g. zucchero semolato
50 g. uova (1 uovo)
1 pizzico sale
la polpa di ½ bacca di vaniglia
5 g. lievito per dolci
200 g. farina 00
40 g. cacao amaro

Poi serve:
confettura di albicocche senza zucchero q.b. (io ne ho usata circa 150 g.)
prugne nere e gialle q.b.
poco zucchero semolato per la superficie


Preparare la pasta frolla al cacao la sera precedente o comunque alcune ore prima.
Montare in planetaria, o con una frusta elettrica, il burro morbido con lo zucchero, quando è spumoso unire l’uovo, poi tutti li altri ingredienti tutti insieme; se si prosegue a mano, unire l’uovo e quando incorporato aggiungere tutte le polveri, lavorare tutto in brevissimo tempo. Avvolgere la pasta frolla al cacao in pellicola formando un panetto e mettere in frigo.
Trascorse le ore di riposo della pasta, preriscaldare il forno a 170-175° statico.



Stendere la pasta (se ne avanza un po' si possono fare biscotti) e rivestire uno stampo imburrato ed infarinato oppure in carta da forno usa e getta come il mio, rivestire la base con la confettura e disporre a raggera le prugne lavate, private del nocciolo e tagliate in 4 parti, rifinire il bordo con i rebbi di una forchetta, spolverizzare in modo molto leggero con pochissimo zucchero semolato ed infornare e cuocere 35-40 minuti (controllare, ogni forno è diverso), fare raffreddare bene e servire.



Riso pilaf al curry verde con peperoni e mandorle

Per la rubrica al Km 0 prepariamo ricette utilizzando metodi di cottura non scontati e alternativi, io ho scelto di cucinare un buonissimo e leggerissimo riso pilaf secondo la mia fantasia volendo coniugare sapori esotici con prodotti nostrani, si può servire così com'è oppure consiglio di accompagnarlo con bocconcini di tacchino o pollo o maiale o coniglio (insomma.. carne bianca) cotti semplicemente infarinati in un filo d'olio o una noce di burro e poi spruzzati con succo di limone


Cosa serve per DUE persone:
150 g. riso basmati
360 g. brodo di carne (o vegetale se si preferisce) *il liquido può variare, leggere sulla confezione del riso
1 falda peperone giallo precedentemente cotto in forno e spellato
1 falda peperone rosso precedentemente cotto in forno e spellato
6-8 mandorle pelate
una noce burro
1 cipollotto bianco o di Tropea
1 cucchiaino colmo curry verde
sale q.b.
foglioline di menta o maggiorana per guarnire (facoltativo)


Io ho voluto preparare un brodo di carne con scaramella di vitello, cipolla, carota e sedano, poi ho aggiunto una foglia di alloro e una di salvia, ma si può usare anche un brodo vegetale se si preferisce.
Preriscaldare il forno a 180°
Lavare sotto acqua corrente il riso, scolarlo e farlo asciugare.
Fare tostare leggermente le mandorle e poi tritarne metà e tagliare a bastoncino l'altra metà, tenere da parte.
In un tegame, che possa andare in forno, far sciogliere una noce di burro e far stufare a fuoco dolcissimo il cipollotto tritato, poi unire il riso, mescolare per farlo leggermente tostare e poi unire tutto il brodo in una volta, deve essere filtrato e bollente, aggiungere il curry, rimescolare e coprire con un coperchio a chiusura ermetica oppure con carta di alluminio; mettere in forno e lasciare assorbire tutto il liquido (il tempo di cottura varia da riso a riso e da marca a marca), per il mio ci sono voluti 12-14 minuti.
Nel frattempo che il riso cuoce, pelare i peperoni già precedentemente fatti appassire in forno, eliminare filamenti e semi e tagliare il peperone a listarelle. Tenere da parte.
Quando il riso è pronto, toglierlo dal forno, aggiustare di sale se necessario e, con una forchetta, sgranare bene i chicchi poi unire la metà delle mandorle tritate.
Servire in ciotoline o piatti fondi guarnendo con i peperoni e le restanti mandorle.


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Galette di grano saraceno integrale con mele caramellate e timo limone

Sapete quando inizia la bella stagione e con essa i banchi al mercato si riempiono di golosa frutta quale fragole, ciliegie, albicocche ma voi, tonte, avete appena comprato una cassetta intera di mele attirata da un'offerta imperdibile  ma poi non avete più voglia di mangiarle? Ecco che ho avuto l’esigenza di consumarne un po ed è  nata questa galette :-) 


Cosa serve:
100 g. farina grano saraceno integrale
100 g. farina 00
1 pizzico sale
1 uovo
poco latte freddo
1/2 bustina scarsa lievito per dolci
80 g. zucchero semolato + 2 cucchiai
65 g. olio d'oliva o di mais
buccia grattugiata di 1 limone
poco succo limone
poca cannella in polvere
una noce burro
un paio di rametti di timo limone fresco
500 g. mele (peso netto) golden e/o renette

Preriscaldare il forno statico a 170°
Sbucciare le mele e farle a tocchetti.
Fare sciogliere in una padella una noce di burro, una spruzzata di cannella, due cucchiai di zucchero e la buccia di mezzo limone, unire le mele e farle saltare qualche minuto per farle caramellare, aggiungere il timo e quando il liquido è assorbito, spegnere e tenere da parte.
Impastare tutto insieme farine, zucchero, olio, uovo, la buccia di mezzo limone grattugiata e il pizzico di sale, aggiungere latte q.b. (poco) per ottenere un impasto di giusta consistenza (più o meno come una frolla classica, forse un po' più morbida).
Mettere l'impasto tra due fogli di carta da forno e stendere un cerchio con l'aiuto del mattarello, regolare poi i bordi con una rotella dentellata per creare un'estetica gradevole (si può anche omettere questo passaggio del tutto opzionale).



Trasferire l'impasto steso sulla leccarda del forno, distribuire sopra le mele al timo caramellate e richiudere i bordi verso l'interno.
Infornare per 40 minuti circa, sfornare e, aiutandosi con la carta forno, spostare la galette su una gratella. 
Lasciare intiepidire o raffreddare e servire. 
 




Chiffon cake fragole e limone

Non voglio fare (troppi) preamboli inutili, info su questo dolce americano si trovano davvero ovunque, non essendo un dolce che ho acquisito personalmente (magari da un pasticcere a stelle e strisce :-)) preferisco evitare di dire fesserie, fare il copia/incolla selvaggio non è nel mio carattere, però due cosette le voglio puntualizzare: quando non so una cosa (qualunque) cerco di informarmi quanto più possibile su fonti attendibili, in questo caso ho letto tante ricette sia su blog statunitensi che europei e mi sono fatta un'idea di come procedere con questo fantastico dolce al quale mi approccio da poco, confermo che è davvero una nuvola e che rifarò spesso con le varianti che m'inspireranno o che mi frulleranno in testa, come mio solito fare, proprio come questa versione che è mia (sul procedimento, invece,  ho letto due versioni io ho usato il buonsenso e l'esperienza personale prendendo come riferimento il procedimento di p.d.s. & c.) mio punto di vista: in merito agli albumi spesso si legge di montarli a neve ferma, bene io mi dissocio a mio parere vanno montati molto bene ma non a neve fermissima da sembrare marmo, spiego il piccolo trucchetto: il dolce, ma non parlo solo della chiffon cake, so che l'ho già detto altre volte... mi riferisco a qualunque dolce la cui lievitazione ed espansione sia dovuta in parte (o del tutto) all'ariosità degli albumi (pan di spagna, torta margherita, torta paradiso ecc.) cresceranno ancora in forno; mentre invece se alla massa di tuorli e zucchero s'incorporano albumi sodissimi da poter sbattere al muro, 1) si formeranno i grumi 2) la torta sarà si soffice ma crescerà molto meno, invece se gli albumi sono montati in modo fermo sì ma ancora soffici, la lievitazione ne guadagnerà provare per credere (guardare le foto della consistenza nello stampo da infornare)

L'aggiunta di fragole frullate nell'impasto, come detto precedentemente, è una mia idea (e altre ne proverò) nel senso che non l'ho letta da nessuna parte, ma presumo possa essere già stata fatta da qualcuno da qualche parte, in cucina a mio avviso non s'inventa (quasi più) niente. Volendo ottenere una chiffon cake molto golosa si può pensare ad esempio di arricchirla con un coulis di fragole o una glassa, io non voglio assolutamente aumentarne le calorie per cui l'ho servita e degustata semplicemente con il convenzionale zucchero a velo (poco) e fragole fresche, perfetta sia per colazione che per merenda. Una vera bontà, credetemi.


Cosa serve per uno stampo da chiffon cake da 17D:
150 g. farina 00
150 g. zucchero semolato 
1 pizzico sale
3 uova
60 g. olio oliva leggero o di semi
60 ml. acqua naturale
15 ml. succo di limone
70 g. fragole + q.b. per decorare
la buccia grattugiata di 1/2 limone naturale
1/2 bustina lievito
1/2 bustina cremor tartaro
zucchero a velo q.b. per decorare


Usare tutti gli ingredienti a temperatura ambiente (tirare fuori le uova dal frigo almeno un'ora prima di usarle) idem per le fragole. Preriscaldare il forno statico a 170°
Non imburrare lo stampo. 
In una ciotola, con la frusta a mano, mescolare tuorli e 140 g di zucchero fino a che sia sciolto, poi unire le fragole frullate con il succo del limone e l'acqua, l'olio e la scorza di limone; infine aggiungere la farina setacciata con il pizzico di sale e il lievito in due o tre volte, tenere da parte.
In un'altra ciotola con le fruste elettriche montare a neve (leggi la premessa) gli albumi col restante zucchero, unire il cremor tartaro setacciato.


Unire gli albumi al composto dei tuorli in tre step usando una spatola o cucchiaio di legno con un movimento dal basso verso l'alto per non smontare il composto.
Versare subito l'impasto ottenuto nello stampo da chiffon cake ed infornare per circa 50 minuti, fare la prova stecchino, quando è asciutto sfornare e capovolgere subito lo stampo, NON toccarlo, il dolce si staccherà da solo quando sarà freddo, eventualmente passare un coltello dalla lama piatta alla base in modo delicato per agevolare questa operazione, se serve. 



Spolverizzare con poco zucchero a velo. Si mantiene per molti giorni sofficissima e deliziosa, conservata a temperatura ambiente semplicemente coperta a campana da una ciotola di vetro.
Ottima anche degustata anche con confettura di fragole servita a parte e/o frutta fresca.



Il nostro paniere completo ha sfornato:

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Tagliatelle ai 7 cereali con pesto di zucchine, noci e basilico

Un primo piatto veloce, leggero e gustoso. Ho utilizzato zucchine spadellate, ma quando è piena stagione le prediligo dolci, piccolissime e crude, se c’è il fiore tanto meglio! 


Cosa serve per DUE persone:
160 g. tagliatelle ai 7 cereali (grano duro, farro, orzo, segale, avena, mais e miglio)
una manciatina foglie di basilico fresco
4-5 noci
un piccolo pezzetto aglio
150 g. zucchine già spadellate (peso cotto)
olio evo q.b.
sale q.b.
2-3 cucchiai grana padano e pecorino romano grattugiati insieme



Mettere in un tritatutto gli ingredienti per la salsa, frullare e aggiungere olio evo q.b. per ottenere una giusta consistenza, allungare poi con poca acqua di cottura della pasta.


Fare cuocere le tagliatelle, condirle con il pesto preparato (senza riscaldarlo, altrimenti si rovina) stemperato con un po' d'acqua di cottura della pasta e servire subito.


Crêpes (o crespelle) alla ricotta e tris di verdure

Per la rubrica al Km 0 prepariamo ricette dedicate alla primavera, io ho pensato subito alle erbe spontanee: amo follemente sia cucinarle che andare a raccogliere; ho la fortuna d'abitare in un luogo dove la campagna è vicinissima alla cittadina, non mancano i boschi e i pianori dove potermi approvvigionare delle meraviglie che la natura ci offre, oggi quindi ho deciso di utilizzarle in un primo piatto. A casa mia amiamo davvero tanto le crêpes sia salate come quelle ai funghi porcini e calstemagno, oppure alla valdostana  che dolci, ad esempio quelle al cacao con marmellata di arance, oppure alle mandorle con ciliegie caramellate sono facili da fare e sempre golose.


Cosa serve per 12 crêpes (6 persone):
190 g. farina 00
375 g. latte
2 pizzichi sale
3 uova medie
25 g. burro fuso + q.b. per la padella

Cosa serve per la besciamella:
500 g. latte
50 g. burro
30 g. farina 00
sale e noce moscata q.b.

Cosa serve per la farcia:
500 g. ricotta
1 uovo + 1 tuorlo medio
1 presa generosa di: sale, pepe nero, saporita, erbe fini provenzali (con aglio)
500 g. verdura sbollentata e strizzata tra: borragine, verdure spontanee e/o bietole a costa, spinaci
5-6 cucchiai parmigiano grattugiato

Poi serve:
sugo semplice di pomodoro q.b. non molto (polpa di datterini, olio evo, aglio e basilico)
parmigiano grattugiato q.b.
qualche fiocchetto burro

Per prima cosa lavare le verdure, lessare le coste e scolarle quando sono tenere, sbollentare per pochi istanti in acqua salata al bollore gli spinaci e la borragine (le foglie e alcuni fiori, scartare il gambo che è duro e filamentoso), scolare bene, lasciare raffreddare. Fare la pastella per le crêpes: mettere tutti gli ingredienti nel bicchiere del minipimer ed emulsionare fino a quando non siano più presenti grumi; lasciare riposare 30-40 minuti. Intanto fare un sugo semplice di pomodoro facendo cuocere la polpa di datterini con un filo d'olio, aglio e basilico, salare e tenere da parte. Riprendere le verdure, strizzarle, pesare la quantità necessaria e poi tritare grossolanamente a coltello, unirle in una ciotola mescolandole con ricotta, spezie, e il tuorlo aggiungere il parmigiano, regolare sale e pepe e tenere da parte. 

Cuocere le crêpes mettendo poca pastella in una padella antiaderente da 24D imburrata, roteare velocemente in modo che il composto si distribuisca in modo uniforme sul fondo, lasciare cuocere qualche minuto fino a quando si vedono i bordi "incresparsi" poi con l'aiuto di una spatola, rivolarla e proseguire con la restante pastella imburrando nuovamente la padella se necessario (io l'ho imburrata tre volte), tenere da parte e farle intiepidire. Intanto preriscaldare il forno a 200° e fare la besciamella: in un pentolino sciogliere il burro col sale e noce moscata, fuori dal fuoco unire la farina e mescolare velocemente con una frusta per amalgamare senza formare grumi, mettere sul fornello piccolo e, sempre mescolando, fare tostare qualche istante, unire poco alla volta il latte e lasciare addensare, quando la besciamella è densa, sempre mescolando lasciarla cuocere qualche minuto.


Allargare tutte le crêpes su carta assorbente da cucina e distribuire su ognuna una cucchiaiata di besciamella calda, poi mettere una dose di farcia sul bordo avendo cura di metterne una giusta quantità, aiutandosi col dorso di un cucchiaio formare una sorta di salamino come se si stesse riempiendo un cannellone, poi arrotolare le crêpes su loro stesse.

Adagiare tutti i rotolini di crêpes uno accanto all'altro nella terrina nella quale si sarà messo qualche cucchiaio di sugo di pomodoro, cospargere poi la superficie con la restante besciamella e qua e la qualche cucchiaiata di sugo (senza esagerare, verrà quasi tutto assorbito nel passaggio in forno), poi spolverizzare con parmigiano grattugiato, qualche piccolo fiocchetto di burro ed infornare per 18-20 minuti. Lasciare riposare qualche minuto e servire.


Ottime anche preparate il giorno precedente (in questo caso passarle in forno solo al momento di servirle), si possono anche congelare.

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Sgombri arrostiti in forno

Lo sgombro è un pesce molto gustoso, facile da cucinare, molto economico e ricco di omega3 e vitamine ma lo è anche di grassi quanto e più delle sardine (seppur "buoni"), quindi risulta non facile da digerire, infatti lo cucino raramente ed evito assolutamente di cuocerli con olio e/o burro, li prediligo arrostiti senza alcun grasso aggiunto, rilasceranno il loro e il pesce risulterà morbidissimo e saporito, dunque non occorre aggiungere chissà quanti ingredienti per conferire sapore, in questo caso meglio optare per cotture e preparazioni semplici.
Come per tutto il pescato anche il pesce azzurro ha una sorta di stagionalità, di periodo migliore che, in questo caso, va da marzo a giugno.


Cosa serve per DUE persone:
2 sgombri
sale q.b.
aromi q.b. (erba cipollina, prezzemolo, basilico, timo, rosmarino, aneto)

Pulire gli sgombri (meglio farlo fare dal pescivendolo) togliendo la testa e facendo un'incisione nella pancia ed eliminando le interiora, è un pesce che non ha squame ma ha carne delicata e se si vogliono ottenere dei bei filetti occorre un po' di manualità.
Lavare sotto acqua corrente fredda e tamponare.
Preriscaldare il forno statico a 180° e rivestire una pirofila con carta da forno bagnata e strizzata bene.

Praticare tre incisioni con un coltellino affilato su ogni pesce, steccare gli sgombri inserendo nei taglietti e direttamente nella pancia le erbe aromatiche, salare (poco) e cuocere per 30-35 minuti.
Togliere dal forno, attendere 5 minuti ed eliminare coda, pelle e lische, procedere con delicatezza con un cucchiaio e un coltello con la punta arrotondata per ricavare i filetti, adagiarli sui piatti di portata, decorare con timo e qualche verdurina a piacere e servire. D'estate ottimo anche freddo.
Non occorre condire ulteriormente.


Pane di campagna antico (con biga)

Eccoci alla prima uscita mensile del nostro forno virtuale e innanzitutto do un caloroso benvenuto a Federica, new entry nel team, siamo felice che tu abbia accettato di farne parte, nella speranza che possa essere una collaborazione felice e duratura! Oggi ho sfornato un pane che sa d'infanzia, di quelli che ne sentivi il profumo in tutto quartiere, e mentre andavi a scuola t'inebriavi i sensi entrando nella bottega a comprare un pezzo di focaccia; al giorno d'oggi non capita quasi più, è davvero una rarità entrare in un panificio e sentire il profumo di buona farina e di pane fragrante, fateci caso...gli odori sono diversi, a volte impercettibili, un motivo (o più d'uno) ci sarà! Io la mia idea ce l'ho, ma è meglio se me la tengo.

Questo è un pane che noi in Piemonte, chiamiamo "micca" sarebbe perfetto da cuocere nel forno a legna (avendolo) da mangiare con una spalmata di burro fresco e una spolverata di zucchero, come le buone e vecchie merende, mi viene da sorridere quando sento alcune mamme inorridire davanti a una noce di burro per poi rifilare in cartella le merendine industriali (bah...) 

Cosa serve per la biga:
150 g. farina integrale bio macinata a pietra
100 g. farina tipo 1 burrattata mancinata a pietra
100 g. lievito madre rinfrescato e al raddoppio (oppure 1 g. lievito compresso)
200 g. acqua a t.a.

Cosa serve per il 2° impasto
la biga lievitata
150 g. farina integrale bio macinata a pietra 
150 g. farina tipo 1 bio burrattata macinata a pietra 
50 g. farina grano saraceno integrale
1 g. lievito compresso (ovvero fresco)
14 g. sale fino marino integrale
250 g. acqua a t.a.
1 cucchiaino malto d'orzo bio in polvere


Rinfrescare il lievito, tenerne da parte 100 g. e l'altro (dopo aver fatto partire la lievitazione, quindi dopo un'oretta) metterlo in frigo per le panificazioni successive.
Dopo 3 ore (se si è usato il lievito madre) nella ciotola della planetaria o ciotola capiente se s'impasta a mano, mescolare le farine, aggiungere il lievito spezzettato e poca per volta l'acqua. Coprire la ciotola con pellicola e uno strofinaccio pulito tenuto fermo da un elastico e lasciare a temperatura ambiente 1 ora, poi trasferire in frigorifero 12/16 ore.

La mattina 
Prendere la ciotola dal frigo, lasciarla acclimatare un'oretta poi impastare delicatamente la biga qualche istante, aggiungere quindi le altre farine mescolate al malto, il lievito sbriciolato e l'acqua sempre poca alla volta, in ultimo inserire il sale. Impastare fino a quando si ottiene un impasto liscio ed incordato; coprire la ciotola con pellicola e canovaccio e lasciare riposare 30 minuti poi delicatamente rovesciarlo sul piano da lavoro. Dare una piega a libro, coprire con pellicola e lasciare puntare (riposare) 15 minuti poi ripetere un'altra volta. Questo passaggio è importante, serve a dare corpo e volume al pane.
Dare un paio di pieghe di rinforzo all'impasto, (guardare il video presente nella seziona lievitati salati), poi metterlo nel cestino infarinato con farina di grano saraceno e la chiusura verso l'alto, coprirlo con pellicola e canovaccio e lasciarlo lievitare circa 2 ore.

Preriscaldare il forno statico a 250° con la leccarda all'interno. Capovolgere il pane sulla leccarda tirata fuori dal forno e rivestita con carta da forno, spolverizzare leggermente il pane e rimuovere l'eventuale eccesso di farina, praticare un taglio piuttosto profondo in centro con l'aiuto di una lametta o un coltellino affilato, praticare poi altri taglietti e disegni a piacere ai lati.



Spruzzare le pareti e il fondo del forno con acqua (usando uno spruzzino o le mani semplicemente), infornare. Dopo 10 minuti aprire il forno e vaporizzare di nuovo acqua per creare umidità  - attenzione non sul pane! (serve a non fare formare una crosta dura al pane, altrimenti non cresce e non cuoce più bene) poi abbassare a 220° e lasciare cuocere per 15 minuti, di seguito abbassare la temperatura a 190° e lasciare cuocere per altri 50 minuti, poi abbassare ancora il forno a 150° e lasciare 10 minuti con lo sportello aperto a fessura.
Infine spegnere il forno, aprire lo sportello a fessura ma lasciare ancora il pane all'interno per 5 minuti.
Tutto questo calare graduale della temperatura farà sì che il pane possa avere una bella crosta croccante esterna, che sia ben cotto internamente e che l'umidità del pane stesso possa evaporare rendendolo asciutto oltre che cotto.
Nei forni di casa occorre avere procedure un po' "arrangiate" per così dire.
Controllare ogni forno è diverso, "bussando" il sotto del pane si deve sentire un rumore sordo, lo dico sempre che è semplice ma efficace, per capire se è cotto, deve avere un aspetto ben dorato e cotto (prendere il pane col guanto da forno, naturalmente...)
Sfornare la pagnotta e metterla a raffreddare su una gratella (se possibile inclinando il pane dato che è una pezzatura grande, il vapore interno evaporerà meglio).
Un pane digeribilissimo, leggero, profumato e buono che durerà in dispensa a lungo.

                           Manca la foto della fetta perchè è stato tagliato sulla tavola di un'altra casa

Il nostro paniere completo ha sfornato:


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Linzer biscuit morbidi all'olio con marmellata d'arance e confettura d'albicocca

Amo molto sia la torta di linz che i biscotti, mi piacerebbe poter assaporare questi dolci nella terra madre, ovvero l'Austria, la prima volta che ho potuto gustare la torta classica ero in Germania (ma il dolce era importato) e, tornata a casa, ho voluto provare a replicarla e l'ho fatto con soddisfazione, poi ho provato i biscuit morbidi all'olio senza zucchero, bensì al miele con farina di mais e nocciole, poi i classici friabili ma con crema al gianduia ed anche goduriosi in versione sablèe ai mirtilli neri. Tutte varanti di mia fantasia. 

A voi la scelta! 

Cosa serve:
100 g. zucchero di canna 
200 g. farina 1 
100 g. mandorle pelate
60 g. olio evo delicato (o di mais)
un pizzico sale
1 uovo medio
buccia grattugiata di 1/2 limone naturale
1/2 cucchiaino cannella
1/2 cucchiaino zenzero
1 cucchiaino essenza fiori d'arancio
1/2 cucchiaino scarso lievito per dolci
1/2 cucchiaino scarso bicarbonato di sodio
1 cucchiaio d'acqua (se serve, dipende dalla farina utilizzata, da quanto assorbe i liquidi)

Poi serve:
zucchero a velo di canna per spolverizzare
marmellata di arance e mandarini  q.b. (per me la mia home made)
confettura di albicocche , zenzero e cannella q.b. (per me la mia home made)

Nella planetaria, o in una ciotola, sciogliere l'olio con lo zucchero e il pizzico di sale, unire l'uovo, gli aromi e le spezie. 
Amalgamare bene e aggiungere la farina mescolata alle polveri lievitanti e alla mandorle precedentemente macinate finemente (in un tritatutto elettrico; in alternativa usare farina di mandorle). Se il composto dovesse essere un po' asciutto, aggiungere un cucchiaio d'acqua. Formare un panetto e mettere in frigo tutta una notte o almeno 3 ore.
Preriscaldare il forno statico a 170°, rivestire una leccarda con carta da forno, prendere la frolla e dividerla a metà.
Una metà metterla in mezzo a due fogli di carta da forno e, col mattarello dare dei colpetti per assottigliarla, poi passarlo come di consuetudine (sempre con un foglio di carta tra mattarello e pasta altrimenti appiccica) non sottile altrimenti si rompe. Diciamo quasi 1/2 cm. abbondante
Da questa sfoglia ricavare biscotti  (io esagonali, tanto per cambiare una volta).
Posizionare queste basi sulla leccarda ricoperta da altro foglio di carta da forno e, con un cucchiaino, farcire con un pochino di farcitura in centro, allargandola leggermente (lasciando liberi i bordi)

primo step



Prendere l'altra metà della frolla all'olio e mandorle e stenderla come prima.
Con un tagliabiscotti apposito ricavare l'altro biscotto da adagiare sul quello con la marmellata/confettura.  Schiacciare con delicatezza i bordi per farli aderire.
posizionare in centro un cucchiaino di marmellata di arance amare sulla metà dei biscotti e sull'altra confettura di albicocche (confesso che la marmellata di arance e mandarini è perfetta! il sapore insieme alle mandorle contenute nella frolla, e alla e spezie è speciale)
Cuocere per 15-20 minuti poi sfornarli e, mentre sono ancora caldi, spolverizzare tutto intorno con poco zucchero a velo di canna, mettere i linzer biscuit sulla gratella a raffreddare. 


Potrebbero essere perfetti da regalare per la festa della mamma, domenica prossima, io infatti li ho presentati e serviti su un prezioso vassoietto  insieme ad una tazza di the.