Ravioli del plin verdi con tartufo nero estivo piemontese

Oggi al Km 0  prepariamo ricette dedicate alle sagre ed alle fiere. Io ho scelto di cucinare un piatto tutto della tradizione piemontese e tutto rigorosamente fatto a mano in casa per fare sposare due capisaldi della nostra cucina: i ravioli del plin ed il tartufo nero estivo che è perfetto da usare per fare farcie e sughi, ho voluto fare una versione più fresca, di magro, utilizzando ricotta seirass che è cremosissima ma asciutta, costituita da parte di latte vaccino e parte ovino, ho poi aggiunto erbette di campo e coltivate crude e tritate, quali spinaci, bietoline, ortiche, borragine, prezzemolo, porro, erba cipollina ecc.) e, in ultimo una bella grattata di tartufo nero.
Questo è un piatto "della domenica", delle feste, delle occasioni speciali. La pasta fresca si può congelare (e dunque ci si può avvantaggiare sui tempi) e poi cotta in acqua al bollore e salata ancora surgelata.

In Piemonte, si sa, ne siamo portatori sani  :-) ad esso sono dedicate varie sagre che sono concentrate soprattutto verso il tartufo bianco che è il re indiscusso dei tartufi in tutto il nostro Belpaese (almeno una volta nella vita va degustato, magari appena arriva lo stipendio sul conto corrente...), quella più famosa è la fiera ad Alba, la raccolta va da metà settembre a fine gennaio; mentre è dedicata solo una sagra al tartufo nero pregiato, la maturazione va da  metà novembre a metà marzo, quello nero estivo va da fine maggio ad inizio settembre e si può conservare in salamoia al naturale, si può fare l'olio tartufato.

Puoi prendere spunto anche dai miei Gnocchi di zucca con fonduta di tuma e tartufo nero pregiato.


Cosa serve per 3-4 persone (550 g. di prodotto circa)

Per la pasta:
150 g. farina 00 per pasta fresca
50 g. farina di semola rimacinata
2 uova medie
1 cucchiaio (15 g.) erbette di campo e coltivate tritate
1 cucchiaio acqua

Per il ripieno:
240 g. ricotta piemontese (seirass)
Noce moscata q.b. (una bella grattata)
Pepe creola q.b. (una macinata)
1 pizzico sale (poco, il seirass è molto saporito, se si usa altra ricotta consiglio di mescolare quella vaccina e di pecora e lasciarla scolare in frigo tutta una notte in un colino, deve essere asciutta)
2 cucchiai (30 g.) erbette di campo e coltivate tritate
1 tuorlo (conservare l’albume per sigillare la pasta)
2 cucchiai grana padano grattugiato (il parmigiano in questo caso risulta troppo saporito e coprirebbe il tartufo)
½ tartufo nero estivo piemontese

Per condire serve:
burro di malga o da centrifuga di ottima qualità q.b.
salvia fresca q.b.

Lavare, asciugare in una centrifuga per insalata le erbette e tritarle in un robot da cucina provvisto di cutter.

Preparare la pasta mettendo nella ciotola della planetaria, o in una ciotola normalissima, tutti gli ingredienti elencati ed impastare fino ad ottenere un composto sodo ma non duro. Io ho amalgamato il tutto e poi ho impastato ancora a mano. Formare una palla, coprirla con una scodella a campana e lasciare riposare la pasta per 20-30 minuti. Intanto preparare il ripieno.



In una ciotola mescolare, amalgamare tutti gli ingredienti, il tartufo grattugiato per ultimo.
Passare la pasta nella sfogliatrice/nonna papera in modo da ottenere sfoglie sottilissime (posizione 8 la penultima).



Preparare i ravioli formando mucchietti a distanza regolari sulla sfoglia (vedere la foto), spennellare con poco albume, rivoltare la sfoglia sui mucchietti di farcia, premere lungo la lunghezza della sfoglia per fare aderire la pasta poi con la mano “a taglio” premere bene in modo da fare uscire aria (altrimenti in cottura si rompono) e in modo di ottenere raviolini con il ripieno a mucchietti alti e non allargati, poi pizzicare, plin appunto, in corrispondenza del vuoto tra un mucchietto e l’altro infine, con una rotella dentellata, tagliare ottenendo così la classica forma del nostro raviolo del plin.





Mettere sul fuoco abbondante acqua salata e appena inizia a bollire mettere a cuocere i ravioli, nel contempo mettere sul fuoco una larga padella con burro abbondante e abbondante salvia, fare spumeggiare il burro, cuocere pochi istanti i ravioli (essendo pasta fresca cuoce velocemente), con una schiumarola raccoglierli delicatamente e farli passare nella padella, mescolarli con garbo per fare formare una goduriosa crosticina alla pasta e per rendere la salvia bella croccante. Servire subito con grana grattugiato a parte.


Se replichi la ricetta, per cortesia, inserisci il link di riferimento al mio blog, Grazie
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Simona

  1. Cara Simona, con questo caldo io preferisco sempre cose fredde, ma se questi sono fatti in casa, proverei.
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  2. Meravigliosi Simo! hai visto che anche io ho preparato ravioli, sempre di coppia noi due, inossidabili!!!!! bacione :)

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  3. Che precisione e sicuramente che bontà!
    Complimenti!

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  4. davvero un gran bel piatto,, elaborato, originale, sfizioso e curato. Brava Simo. Baci Sabry

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  5. Che squisitezza sono proprio buoni, baci e buona serata

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  6. Simo, questi ravioli sono perfetti!!!! Mi piacciono moltissimo loro, mi piace tanto il tartufo anche!!

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    1. Grazie Sabri, sono felice che ti piacciano 😘😘😘

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  7. Tu pensa che io non impazzisco per il tartufo, ma per quei ravioli farei follie ^_^
    Complimenti!

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  8. Ti ruberei quel bellissimo piatto con tutto il suo contenuto . Magnifici questi ravioli Simo, bravissima sei <3

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  9. Strabuoni...mi piace tutto dei tuoi ravioli a partire dalle erbette nel ripieno ma anche nella fascia, il tartufo che col suo inconfondibile aroma impreziosisce il piatto, e la forma con quella taschina in cui si nasconde il sugo...insomma ci vediamo a pranzo da te!!!!!! Grande Simo!!!!

    Un abbraccio grande
    Moni

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  10. Complimenti sono perfetti, hai preparato un piatto veramente delizioso!
    baci
    Alice

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