Polpettine di spinaci e ricotta all'origano

Oggi noi del team della rubrica Light & Tasty  proponiamo ricette a base di spinaci. E' luogo comune pensare siano ricchi di ferro e per questo si cerca di propinarli spesso ai bambini e agli anemici, in realtà ne contengono si, ma limitatamente, ci sono altri alimenti che ne sono maggiormente ricchi come le lenticchie, inoltre l'organismo lo assimila con difficoltà (stesso discorso vale per il calcio), ad esempio basti pensare che il rapporto con la carne rossa è 1: 10, per cui non paragonabile, inoltre occorre consumarli crudi o appena ripassati in padella per non vanificarne le proprietà, che tuttavia ci sono, eccome se ci sono; gli spinaci contengono vitamine, magnesio, potassio, fosforo, rame e calcio. Le calorie sono 23 per 100 g. di prodotto. E' un vegetale altamente versatile e praticamente piace a tutti. Ecco la mia proposta di oggi.


Cosa serve per 2-3  persone:

1/2 kg. di spinaci novelli o comunque piccoli e teneri
1 uovo
200 g. ricotta asciutta ben scolata (per me di capra)
prezzemolo tritato q.b.
sale e pepe q.b.
50 g. parmigiano grattugiato
farina di riso q.b.
olio evo q.b.
una grattata di noce moscata
qualche stelo di ottimo origano (io di Sicilia)
un rametto di rosmarino


Lavare accuratamente gli spinacini e sbollentarli per pochi istanti in pochissima acqua leggermente salata. Scolarli bene, strizzarli e, quando sono freddi,  tritarli. Metterli in una ciotola.
Unire la ricotta, il parmigiano, il prezzemolo, l'origano, l'uovo sale e pepe. Mescolare accuratamente. (se la ricotta fosse cremosa o non ben scolata, piuttosto iniziare ad usare il solo tuorlo, poi eventualmente aggiungere l'albume se il composto fosse asciutto)
Lasciare riposare il composto 10 minuti.
Formare delle palline, schiacciarle leggermente e passarle nella farina di riso.


Per la cottura si possono passare le polpettine tra le mani unte di olio evo, adagiarle su una placca ricoperta con carta da forno e far cuocere in forno preriscaldato a 180° per 10-15 minuti (dipende da quando sono grandi), girandole a metà cottura, oppure (come ho fatto io che amo molto la crosticina che si ottiene con la cottura sul fuoco, passarle in padella antiaderente per rosolarle con un filo d'olio evo e rosmarino girandole spesso, cuocendole 3-4 minuti per lato.

Servire le polpettine di spinaci e ricotta spolverizzandole con origano.


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Torta di briciole all'amaretto con ricotta pere e cacao

Oggi per festeggiare i 700 post pubblicati vi offro una buonissima torta.


Per uno stampo da 18-20D
per la pasta frolla all'amaretto serve:

30 g. amaretti
230 g. farina 00
1 uovo
1 pizzico sale
90 g. burro freddo
90 g. zucchero di canna grezzo
5 g. baking powder (o lievito per dolci)
la polpa di mezza bacca di vaniglia

per la farcia serve:

160 g. ricotta fresca e sgocciolata
200 g. purea di pera
70 g. zucchero di canna grezzo
15 g. cacao amaro

Preparare per prima cosa la purea di pera: sbucciare la frutta e farla a pezzettini, cuocerla a fuoco basso, mescolando spesso, fino a quando risulta disfatta, frullarla e farla raffreddare e pesarne poi la quantità necessaria per la ricetta, tenerla da parte.
Mettere la ricotta in un colino, riporla in frigo a sgocciolare.
Intanto preparare la frolla all'amaretto riducendo gli amaretti in polvere con lo zucchero usando un robot provvisto di cutter.



Unire il burro freddo a pezzetti, la vaniglia e il pizzico di sale, quando il composto è spumoso, aggiungere dapprima l'uovo e poi il lievito e la farina. Azionare ancora per qualche istante il robot, come si è ottenuto un composto omogeneo, prelevarlo velocemente ed avvolgerlo nella pellicola alimentare. Riporlo in frigo un'oretta.



Riprendere la purea di pera ormai raffreddata, inserirla nel robot da cucina (lavato ed asciugato), unire il resto degli ingredienti e frullare per ottenere un composto omogeneo.



Preriscaldare il forno ventilato a 170°
Inserire carta da forno sulla base di uno stampo a cerniera, prelevare 2/3 di frolla e, con le dita, ricoprire il fondo e un centimetro circa di bordo dello stampo. Bucherellare la base con i rebbi di una forchetta e riempire con la farcia preparata.



Prendere la frolla tenuta da parte e, con le dita, strappare pezzettini di pasta lasciandola cadere, delicatamente, in modo sparso e uniforme sulla farcia della torta.


Infornare e cuocere per 50 minuti.
Lasciare raffreddare a temperatura ambiente e servire.
Meglio se preparata il giorno precedente. Al taglio sarà più compatta e i sapori meglio distribuiti (invece noi, troppo golosi, l'abbiamo tagliata ancora tiepida...e si è rotta un po')


          Se replichi la ricetta inserisci per cortesia il link di riferimento al mio blog, grazie!

Pollo alla birra

Oggi in nostro team Light & Tasty cucina pollame. Ci sarebbe tantissimo da dire.. ma voglio tralasciare ciò che ho imparato, su come vengono cresciuti ed allevati i polli in allevamenti intensivi. La carne di pollo è considerata magra, in realtà occorre fare distinzioni anche qui.
Sicuramente per avere piatti leggeri sia a livello di digeribilità che di calorie, bisogna togliere la pelle e il grasso. Ecco alcuni info che ho reperito in rete:

Il pollo ruspante, allevato in cortile, viene classificato dai ricettari tradizionali con nomi diversi. Le tecniche di allevamento moderne però hanno uniformato la produzione e questi nomi hanno perso molto del loro valore tassonomico. Comunque per completezza eccoli:
pollastro: età fino a 3-4 mesi, peso di 600 g;
pollo di grano: fino a 6 mesi, peso di 1 kg;
pollo o pollastra: fino a maturità, peso di 1,5 kg;
galletto: maschio giovane di circa sei mesi;
gallo: maschio da riproduzione, di un paio d’anni;
gallina: da uova, abbattuta a fine attività. Le sue carni sono dure ma come
dice il proverbio “fanno buon brodo” grazie al molto grasso contenuto.
Esistono anche animali allevati con tecniche particolari per ottenere carni più delicate:
pollanca: femmina ingrassata fino a circa 1,8 kg in poco tempo, con alimentazione particolare e una relativa costrizione che ne limita il movimento;
cappone: maschio castrato che arriva a superare i 2,5 kg, molto grasso e dalla carne fine. fonte


Cosa serve per DUE persone:

4 sovracosce di pollo (io piemontese bio)
qualche ciuffo salvia
abbondante rosmarino
250 circa birra chiara (per me Austriaca)
sale e pepe q.b.
un filo olio evo
(volendo aggiungere anche 1/2 cipolla bianca tagliata sottile)


Togliere la pelle ed il grasso al pollo (o acquistarlo già spellato), metterlo in una ciotola, giusta di misura, con gli aromi e la cipolla tagliata sottilmente ed irrorarlo con la birra, coprire con pellicola alimentare e metterlo in frigo alcune ore. Girarlo ogni tanto se possibile.


Mettere un tegame con un filo d'olio evo sul fuoco, fare rosolare il pollo e gli aromi sgocciolati ed asciugati dalla marinata con carta da cucina. Quando ben rosolato da ambe le parti, salare e pepare.



Unire la birra della marinata, lasciare un fuoco allegro per 5 minuti, quando smette di schiumare e l'alcool è evaporato, abbassare la fiamma che deve essere moderata, mettere il coperchio e lasciare cuocere 40-45 minuti.
A fine cottura il liquido sarà tutto assorbito e il pollo sarà gusto e croccante fuori ma morbido dentro e leggero. Servire con insalatina dolce e tenera.

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Stiratine piemontesi (pane) con lievito madre a lievitazione naturale

Oggi per la rubrica " al Km 0" cuciniamo mettendo le mani nei sacchi di farina, ebbene sì... il mio regno :-) perché parliamo di farine del proprio territorio. Chi mi segue e mi conosce sa quanto io sia appassionata di farine, soprattutto quelle biologiche macinate a pietra, a chilometro zero, ma amo provare tutte le farine, anche quelle che arrivano da altre regioni e da altri Paesi. Mi piace toccare con mano altri prodotti, in generale, non solo le farine.  Lo dico spesso: mi annoio a morte usare e mangiare sempre gli stessi alimenti, magari cucinati nello stesso modo, quindi anche lo stesso pane e magari con lo stesso formato, eppure conosco persone che tutta la vita mangiano le stesse cose, io mi scoccerei  che barba!  Sono curiosa e mi piace impastare farine diverse, e vi assicuro: sono diverse l'una dall'altra! E lo dimostro con le mie ricette di pani diversi l'uno dall'altro.
Oggi però, rispettando il senso della rubrica, ho dedicato la mia ricetta a tuttotondo al Piemonte, ho pensato di fare una doppietta, ovvero ho preparato pane regionale, cioè le stiratine con il lievito madre (che sono simili alle biove, la ricetta la trovate cliccando qui) ed ho utilizzato una farina tipo 1 macinata a pietra (inutile fotografarla, è confezionata in un sacchetto anonimo bianco, l'ho già fatta vedere altre volte, in altri post) che proviene dal consorzio. Come sempre vi offro il passo-passo della ricetta sperando di fare cosa gradita. Questo è un pane allungato, croccante fuori ma con una mollica soffice internamente, non si taglia a fette col coltello ma si spezza rigorosamente con le mani (a meno che dobbiate farcirlo a panino, allora è consentito :-))



Cosa serve:
60 g. lievito madre già rinfrescato (oppure 1 g. lievito di birra fresco)
250 g. farina bio tipo 1 piemontese macinata a pietra W 280
180 g. acqua a t. ambiente
1 cucchiaino raso di sale fino marino integrale
1 cucchiaino di malto d'orzo bio in polvere
1 cucchiaio olio evo grezzo
(orari indicativi: quelli che ho usato io)

Ore 10,00
Rinfrescare il lievito madre e prelevarne l'occorrente indicato nella ricetta, metterlo in una ciotolina, coprirlo con pellicola e tenerlo a temperatura ambiente,  l'altro metterlo in frigo per la successiva panificazione (in un barattolo a chiusura ermetica)

Ore 18,30
Mettere nella ciotola della planetaria la farina e metà dell'acqua, dare qualche giro e lasciare riposare per 30 minuti coperto. Poi unire il lievito madre a pezzi, il malto e l'olio, iniziare ad amalgamare con il gancio velocità 1. (Se si fa a mano idem in una ciotola capiente usando, naturalmente, le mani) unire poco la restante acqua (aumentando un po’ la velocità)  a temperatura ambiente, unire il sale.
Formare una palla e mettere a lievitare in una ciotola unta in luogo tiepido (forno spento con luce accesa o avvolgere la ciotola con una copertina se è inverno) per 12-14 ore.


La mattina successiva:
Riprendere l’impasto, dare una serie di pieghe per dare forza alla lievitazione in cottura, stendere la pasta con il mattarello e arrotolarla, formando un filone, coprirlo con pellicola e lasciare riposare per mezz'ora. Riprendere l'impasto e formare poi le pezzature, tagliare con una raschia/tarocco 4 pezzi.


 

 

Con il palmo della mano schiacciare leggermente le pezzature, nella parte centrale del taglio, una alla volta, poi  mettere le pagnotte una vicino all’altra divise da un canovaccio infarinato abbondantemente, (mettere dei pesi – pacchi di farina o zucchero - in modo che si mantengano schiacciati e crescano in altezza e non in larghezza) far lievitare due-tre ore ben coperti da pellicola o dal canovaccio.

 
Riprendere le pezzature e, con un tarocco, tagliarle a metà per il lungo, poi voltarle, cospargere con farina fine (va bene quella rimacinata di grano duro)  ed incidere con una lama affilata nel centro della pagnotta e fare “puntare” cioè riposare ancora una ventina di minuti le stiratine, coperte bene da un panno.
Lasciare riposare ancora una ventina di minuti le stiratine, coperte bene da un panno.

 


 

Preriscaldare il forno a 220° e cuocere 30 minuti, poi abbassare a 150°, aprire il forno a fessura e lasciare ancora le stiratine per 5 minuti, poi togliere dal forno e fare raffreddare su una gratella.

 

Se replichi la mia ricetta, per cortesia, inserisci il link di provenienza al mio sito, grazie!

Insalata di riso, grano saraceno e semi di chia con barbabietola cruda, noci e prosciutto

Oggi in nostro team Light & Tasty porta in tavola rape, ravanelli, cime di rapa e barbabietole rosse, io ho scelto quest'ultimo ortaggio ed ho scelto di consumarlo bio e crudo.


La barbabietola rossa si distingue per la ricca presenza di sali minerali e di vitamine. La sua composizione è costituita prevalentemente da acqua. Una barbabietola rossa contiene sali minerali quali sodio, calcio, potassio, ferro, magnesio e fosforo. Per quanto riguarda le vitamine, viene evidenziata la presenza di vitamina A, vitamina C e vitamine del gruppo B. Sia il tubero che le sue foglie sono ricchi di antiossidanti e di flavonoidi, utili per proteggere l'organismo dall'azione dei radicali liberi. Il contenuto di vitamina A, essenziale per la protezione della vista, è superiore nelle foglie rispetto ai tuberi. Tra le vitamine del gruppo B spicca l'acido folico, conosciuto anche come vitamina B9, ritenuto particolarmente utile per l'assunzione durante la gravidanza, al fine di evitare difetti nello sviluppo del nascituro. Il contenuto di vitamina B9 e maggiore nella barbabietola rossa cruda e può venire ridotto dalla cottura.Il consumo della barbabietola potrebbe essere controindicato a coloro che soffrono di calcoli renali, per via del suo contenuto di ossalati, oltre che in caso di gastrite – in quanto la barbabietola stimola la produzione di succhi gastrici – e di diabete, per via del contenuto di zuccheri da non sottovalutare presente nel tubero cotto, non è un ortaggio molto calorico, infatti la barbabietola cotta contiene circa 43 calorie ogni 100 grammi di prodotto; le calorie sono solo 19 per 100 grammi di barbabietola cruda(fonte)

Per DUE persone:

120 g. di riso con grano saraceno e semi di chia (la dose standard è 70-80 g. a testa, ma io faccio porzioni più contenute)
120 g. prosciutto cotto magro a cubetti (alternativa versione vegetariana: emmenthal svizzero, alternativa vegana: tofu)
6 gherigli di noci
alcune fettine sottili barbabietola cruda (quindi non quella già cotta sottovuoto) io l'ho comprata al mercato dei coltivatori diretti
una spolverata leggera di maggiorana secca
olio evo q.b.
sale q.b.
alcune gocce limone naturale
una grattata leggera scorza limone naturale

Fare lessare in acqua salata il mix di cereali per 15 minuti, scolarli e passarli sotto acqua corrente fredda.
Quando è ben sgocciolato, trasferirlo in una ciotola e condire con un'emulsione di olio e succo + scorza di limone, mescolare ed unire il prosciutto (o formaggio o tofu) e le noci; impiattare ed aggiungere la barbabietola sbucciata e tagliata a crudo sottilissima; (attenzione che macchia tantissimo), infine spolverizzare con la maggiorana (volendo anche con un filino d'olio) e servire.

Io ho preparato questa insalata come primo piatto, è un'alternativa alla solita insalata di riso, va da se che si possa tranquillamente servire come antipasto, in questo caso le dosi indicate vanno bene per quattro persone.

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Cookies di grano saraceno all'olio evo, cranberries e lime

Oggi noi del team Light & Tasty parliamo di farine alternative, io ho scelto di usare un farina di grano saraceno bio fantastica che mi ha regalato la mia amica Terry 💗  e che arriva dritta-dritta dal suo molino di fiducia, per inventare e sfornare biscotti golosi e leggeri senza burro e senza ingredienti raffinati che, se si elimina il lievito per dolci e si sostituisce con cremor tartaro, sono adatti anche per i celiaci dato che non ho usato farine con il glutine.
Questa farina ha un alto valore proteico e ottime fonti vitaminiche e di sali minerali, l'apporto calorico è di 340 Kcal per 100 g.

Cosa serve:

150 g. farina grano saraceno bio
120 g. fecola di patate
1/2 bustina lievito (se si vuole fare biscotti gluten free, usare cremor tartaro e bicarbonato di sodio)
1 bustina zucchero vanigliato (8 g.)
90 g. zucchero di canna grezzo
1 pizzico sale
1 uovo
90 g. cranberries essicati
60 g. olio evo
la buccia grattugiata di 1 lime
25-30 g. acqua fredda

Poi serve:

farina di mais integrale q.b. per lo spolvero


Mettere nella ciotola della planetaria (usando la foglia) o in un robot da cucina provvisto di cutter, la farina e la fecola con gli zuccheri, il sale e l'olio, dare una amalgamata. Unire acqua q.b. per ottenere un composto morbido, spegnere ed unire i cranberries e la scorza del lime, mescolare con una spatola, formare una palla, avvolgerla in carta da forno e mettere in frigo un paio di ore.



Preriscaldare il forno a 160° statico
Stendere in una sfoglia spessa 1 cm. la pasta messa tra due fogli di carta da forno (non sarà affatto facile, appiccica e si sbriciola, è normale essendo un composto privo di glutine), spolverizzare con farina di mais, coppare con un tagliabiscotti rotondo (grande quando i biscotti digestive, per capirci), posizionarli distanziati sulla placca rivestita da altro foglio di carta da forno.





Fare cuocere circa 15 minuti, fare raffreddare sulla gratella e conservare in scatola di latta.
Ottimi inzuppati nel caffè, nel latte, nel the, tisane... 

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