Seppie in umido con prezzemolo, cerfoglio e santoreggia



Cosa serve per DUE persone:
1 seppia grande da circa 700/800 g. (da pulire - peso lordo)
1/2 bicchiere scarso di vino bianco secco
1 spicchio d'aglio in camicia
olio evo q.b.
sale e pepe nero q.b.
abbondante prezzemolo fresco tritato
qualche rametto di santoreggia fresca
cerfoglio fresco tritato q.b.
fumetto di pesce q.b. (circa una tazza) anche granulare se non c'è a disposizione fresco

Io preferisco, sempre, le seppie grandi (anche gigantesche) alle seppioline (quelle già pulite mi piacciono ancora meno) perché sono molto più tenere e polpose, a differenza di quelle piccole, magari decongelate che sono sempre gommose. Le compro con l'inchiostro a prescindere se poi lo uso oppure no.



Far pulire e spellare dal pescivendolo la seppia. Lavarla bene sotto l'acqua fredda corrente e, su un tagliere, ricavare con un coltello ben affilato delle listarelle abbastanza spesse.
In una padella mettere un filo d'olio tanto quanto basta a coprire il fondo del tegame, unire l'aglio ed il prezzemolo e fare soffriggere a fuoco medio (non fare bruciare l'aglio), unire la seppia tagliata, alzare la fiamma, mescolare bene fino a fare evaporare l'acqua che "butta fuori" la seppia, eliminare l'aglio, aggiungere il vino, e quando sar‡ tutto evaporato, salare (poco) e pepare, poi coprire con il fumetto di pesce (o granulare per brodi di pesce), Mettere il coperchio e terminare la cottura. (in totale 1 ora e 15 minuti) se occorre unire, poco alla volta, altro brodo. 

A cinque minuti dal termine della cottura, unire le foglioline di un paio di rametti di santoreggia fresca e cerfoglio tritato.
Lasciare le seppie leggermente brodose e portare a tavola.




Risotto allo zafferano

Cosa serve:

320 g. di riso carnaroli o arborio 
qualche pistillo di zafferano + 1 bustina di zafferano
brodo di carne di vitellone/manzo q.b.
abbondante parmigiano grattugiato e a scaglie per guarnire
1 cipolla media bianca
50 g. burro
un filo di olio evo
1 bicchiere e 1/2 di vino bianco secco

Far per prima cosa il brodo. 

In una capiente casseruola far sciogliere metà del burro col un filo l'dolio evo, unire la cipolla tritata e, a fuoco basso, farla stufare. (non deve abbrustolire), unire il riso e, sempre mescolando, farlo tostare. 
Unire il vino, alzare la fiamma e farlo evaporare, sempre mescolando.
Abbassare la fiamma che dovrà essere media per tutto il tempo della cottura del riso e unire, pochi mestoli per volta il brodo bollente filtrato dalle impurità (meglio farlo il giorno precedente, poi farlo raffreddare, ed eliminare tutto lo strato di grasso depositato in superficie); occorre mantenerlo sul fuoco al caldo per tutto il tempo della preparazione. Per un buon risotto occorre mescolare quasi continuativamente in modo che i chicchi si separino bene e cuociano uniformemente.

Dopo 10 minuti far sciogliere lo zafferano (pistilli e polvere) in un mestolo di brodo ed unire al risotto. 

Unire poi ancora brodo, sempre poco alla volta, (il risotto deve risultare morbido, non asciutto) e portare a cottura (giusta! non al dente e non scotto). Spegnere ed unire, per mantecare, il restante burro e abbondante formaggio grattugiato (grana padano o parmigiano).

Lasciare dunque riposare qualche minuto (se si vuole servire "in forma" utilizzare un coppapasta e lasciarlo riposare un paio di minuti in più, anche se andrebbe servito all'onda e bello bollente - anche se meno "scenico"), servire volendo guarnendo il piatto con scaglie di altro parmigiano.




Insalata pascolo di casa mia




.... ci risiamo: il titolo del piatto. (vedi un paio di post sotto....) Dico piatto e non ricetta perchè, non la considero una vera ricetta. Praticamente questa è un'insalata quasi gratis.
Sono andata nel mio orto e nel mio giardino e ho raccolto ciò che avevo seminato e ciò che la natura offre spontaneamente (vedi il tarassaco).

Beh .. i semi li ho comprati e pure le albicocche secche. Perchè l'ho chiamata pascolo? Ma perchè ho pensato a quando si va in alta montagna e si vedono le mucche, le pecore e caprette felici di brucare e ruminare ciò che la montagna regala, erbetta fresca, fiori (infatti nelle valli dalla mie parti ci sono dei formaggi fatti ancora come una volta - ma non spifferate questa cosa a qualche addetto dell'asl sennò... addio formaggio buono..) e uno di quelli ha proprio il sapore di violetta! Davvero! e....quindi.. nel mio prato non pascolano questi simpatici animali... (ciondola solo mio figlio.. il secondogenito, ma questo è un altro discorso) e così ecco da dove ho preso spunto per il titolo dell'insalata di oggi. Inoltre, se non dico cavolate, nei mangimi per questi animali ci sono anche farine proprio di semi di girasole ecc. 

Ecco qualche foto del mio "negozio"




Cosa serve per 2 persone:

70 g. misticanza primaverile 
70 g. cicoriette primaverili verdi e rosse
1 manciatina di spinacini novelli
1 manciatina di tarassaco
qualche fiore di girasole
1/2 cucchiaio semi di girasole
1/2 cucchiaio semi di zucca
3-4 albicocche secche

Per il condimento e la decorazione:

3-4 steli di erba cipollina
un ciuffo di menta
2 cucchiai di yogurt bianco non zuccherato
un filo di olio evo
aceto bianco q.b.
sale fino q.b.

Lavare ed asciugare bene i vegetali. Tagliare a listarelle le albicocche.
Tostare proprio solo un attimo i semi e farli raffreddare spostandoli subito dal padellino su un piatto.
Mettere il tutto in ciotoline individuali o una insalatiera, a piacere.
In una scodella emulsionare molto bene lo yogurt con un paio di steli di erba cipollina sminuzzata con le forbici, l'olio e l'aceto, regolare di sale. Fare riposare qualche minuto la salsina.

Tutte queste insalatine primaverili ed il tarassaco, sono foglie piccole per cui non sarà affatto necessario doverle tagliare.
Mescolare con il condimento e servire subito.




Merlani al cartoccio

Buon 1° Aprile con gustosissimi, delicatissimi, economici, leggeri e semplici da cucinare, pesci. 


Cosa serve:
2 pesci a persona (se sono piccoli e se non si mangia un primo piatto, calcolarne anche di più)
sale q.b. (io ometto il pepe e l'aglio per questo pesce così delicato)
aromi freschi a piacere q.b.
olio evo q.b.

Accendere e preriscaldare il forno a 180° e preparare il solito cartoccio:
in una pirofila adagiare un foglio di carta da forno, stendere in modo ordinato i pesci eviscerati, lavati ed asciugati, poi salati internamente.
Salare da entrambi i lati, cospargere un trito aromatico a scelta (io vado nel giardino e prendo quel che c'è: prezzemolo, cerfoglio, erba cipollina, santoreggia, aneto) unire un filo d'olio evo, chiudere il pacchetto di carta formando il cartoccio, ed infornare per 20 minuti circa.






Gufi di pasta sablée alle mandorle profumati al mandarino

Questi simpaticissimi stampini me li ha regalati mio figlio Andrea.



Cosa serve:
100 g. farina di mandorle
250 g. farina 00
1 uovo
1 pizzico di sale
125 g. zucchero a velo
150 g. burro morbido
la scorza grattugiata di un mandarino (NON clementina)

Nella planetaria con il gancio a foglia o su in tagliere aiutandosi con un tarocco, sabbiare la farina 00 e la farina di mandorle con il burro. (da qui il nome sablée) ovvero, lavorare velocemente farina e burro in modo che la farina si intrisi del grasso senza lavorarlo con le mani, perchè scaldandolo, si rovinerebbe la friabilità del composto. Unire poi l'uovo precedentemente sbattuto leggermente per renderlo omogeneo, e tutti gli altri ingredienti. Amalgamare molto velocemente. Si otterrà un impasto morbido grazie alla farina di mandorle. 


Avvolgere la pasta in pellicola alimentare leggermente infarinata o carta da forno. Una volta avvolta, appiattirla con le mani molto velocemente, o col mattarello. (in modo tale che sarà avvantaggiata la stesura successiva senza dover lavorare con le mani troppo l'impasto, scaldandolo, che non va bene. Questa è una pasta molto delicata da trattare.


Mettere in frigo un paio d'ore. (ma se c'è il tempo anche tre o quattro)

Passato il tempo, riprenderla, sarà una pasta molto morbida, metterla su una spianatoia o foglio di silicone leggermente infarinato, e stenderla col mattarello (infarinato appena-appena) e ricavare una sfoglia spessa circa 1 cm. Volendo si può stenderla sovrapponendo, tra pasta e mattarello, un foglio di carta da forno. Coppare con il tagliabiscotti preferito. Io ne ho usato uno rotondo (grande quanto i biscotti digestive per intenderci) liscio, poi ho usato un timbro con raffigurato un simpaticissimo gufo.
Sistemare i biscotti su una placca rivestita da carta forno, cercando di maneggiarli il meno possibile, caso mai, passarli dieci minuti in frigo, una volta fatti prima di passare alla cottura.


Infornare in forno già bello caldo a 160° ventilato o 170° se statico, per circa 15-20 minuti dipende dal forno e dalla modalità scelta. Saranno pronti quando i bordi (e la base sotto) inizieranno a diventare dorati, attenzione a seguire la cottura, se bruciano diventeranno amari per via della farina di mandorle: conferisce dolcezza se la cottura è giusta, se va oltre si guasta.
Si possono anche spolverizzare molto leggermente di zucchero a velo.

Questi sono biscotti davvero friabilissimi che si sciolgono in bocca, talmente buoni e delicati con il sapore della mandorla e mandarino che occorre non coprirlo con the o caffè, secondo me. Adattissimi quindi per la merenda dei bambini accompagnati da un buon bicchiere di latte.









Polpettone sofficissimo di pesce e patate


Questo polpettone è delicatissimo, soffice-soffice con il ripieno cotto al vapore o bollito, quindi molto leggero, solo poi fatto dorare in padella per conferire una crosticina appetitosa. Perfetto anche per gli anziani magari con qualche problemino ad addentare cibi troppo duri e perfetto per i bambini!


Cosa serve:

4 grandi patate a pasta bianca
1 uovo
prezzemolo tritato
4 fette di platessa fresca
1 costa di sedano
1 carota
2 scatolette di tonno sott'olio da 80 g. caduna
pangrattato q.b.
olio evo
una grattata di noce moscata
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato

Far lessare le patate e schiacciarle.
Mettere la carota ed il sedano in un casseruolino con acqua leggermente saltata. Far bollire per 10 minuti ed aggiungere i filetti di platessa. Far cuocere 5-6 minuti e scolarli con una schiumarola. Tenere da parte.



Quando le patate schiacciate e la platessa saranno freddi, tritare quest'ultima con il tonno. Unire il tutto, aggiungere la noce moscata, il parmigiano, il prezzemolo e tanto pangrattato quanto serve perchè il composto non sia appiccicoso (ma nemmeno asciutto, andare ad occhio... dipende dalle patate quanto ne assorbono), regolare di sale.



Formare un polpettoncino e passarlo in altro pangrattato.
In una padella antiaderente far scaldare olio evo e far dorare il polpettone da tutte le parti girandolo delicatamente con due cucchiai di legno. Occorre girarlo spessissimo e farlo dorare bene.
Deve solo diventare croccantino, non deve cuocere molto poichè gli ingredienti sono già tutti cotti.
Lasciare intiepidire un po' e servire. E' ottimo anche freddo.





Apple crumble



Cosa serve per la pasta:

150 g. farina 00
1 pizzico di sale
50 g. zucchero semolato
70 g. burro freddo a pezzettini

Cosa serve per il ripieno:

900 g./ 1 kg. mele renette (4-5 mele)
130 g. zucchero di canna chiaro
40 g. di burro
1 cucchiaino scarso (o a piacere) di cannella in polvere
1 cucchiaino scarso (o a piacere) di zenzero in polvere
qualche bacca sbriciolata di cardamomo
i semi di mezza bacca di vaniglia

Facoltativo:

alcune fettine di mela rossa/pink lady per guarnire

Sbucciare e tagliare a pezzettini le mele.
Metterle a cuocere in una padella antiaderente insieme al burro.
Mescolare spesso, quando si sono disfatte unire le spezie.
A fine cottura (dopo circa 15-20 minuti) unire lo zucchero, far cuocere ancora pochi minuti a fuoco basso e spegnere.

Preriscaldare il forno a 180° statico.
Preparare la pasta:
in una ciotola mettere tutti gli ingredienti e, con la punta delle dita, strofinare per ottenere uno sfarinato sbriciolato.
Imburrare una pirofila da forno da 22D o a piacere quadrata o rettangolare (meglio se di ceramica antiaderente) e versare il composto di mele. Cospargere sulla superficie in modo uniforme la pasta sbriciolata. Mettere in forno per 45 minuti



 Trascorso il tempo di cottura, togliere la pirofila dal forno, lasciare intiepidire una decina di minuti e servire. Guarnire a piacere con fettine di mela, lavata ma non sbucciata, tagliata al momento
Un dolce ottimo anche freddo.

Uova mimosa o primavera

Un classico antipasto primaverile, classico, forse scontato, ma BUONISSIMO! Ovviamente quando hai ospiti e vuoi che le uova si sguscino in un battibaleno e perfettamente... il guscio si sbriciola rovinando la polpa dell'albume sodo e....pazienza! 



Cosa serve per 6 persone (ma poi dipende da quante se ne mangia...)

8 uova
160 g. tonno sott'olio
1 cucchiaio di capperini sotto sale
1 acciuga sotto sale o sott'olio
prezzemolo tritato q.b.
3-4 cucchiaiate colme di maionese (se vuoi vedere come la faccio io clicca qui)


Far lessare le uova (tenute prima a temperatura ambiente) per 8 minuti.
Passarle sotto l'acqua fredda per fermare la cottura e farle raffreddare del tutto, poi sgusciarle e tagliarle a metà per il lungo.
Intanto preparare la maionese con 1 uovo intero + 1 tuorlo, un bel pizzico di sale fino, 100 ml. olio di arachidi e 100 ml. olio di oliva, 1/2 cucchiaino di senape dolce ed il succo di 1/2 limone se molto succoso altrimenti anche di 1 intero.


Nel robot da cucina frullare il tonno ben sgocciolato con i capperini dissalati sotto acqua corrente e poi strizzati, con l'acciuga dissalata o scolata dall'olio, 5 o 6  tuorli sodi e prezzemolo.
In una ciotola amalgamare la farcia ottenuta con maionese q.b. per ottenere una crema morbida ma soda.
Inserire la farcia in una tasca da pasticcere e riempire le metà delle uova (o utilizzare semplicemente un cucchiaino)
Sbriciolare utilizzando una grattugia a fori larghi o con uno spremiaglio  (o con le mani) i restanti tuorli sodi e decorare la superficie ed il piatto di portata creando un effetto "mimosa".
Fare riposare in frigorifero un'oretta e servire.





Plum-cake classico



Cosa serve:

4 uova 
1 pizzico di sale
3 cucchiai di rum bianco + q.b. per mettere l'uvetta in ammollo
200 g. burro morbido
250 g. farina 00
190 g. zucchero semolato
120 g. uvetta sultanina
1 bustina di lievito
50 g. cubetti di arancia candita

Usare uova a temperatura ambiente. Accendere il forno a 180° statico

Mettere, in una ciotolina, l'uvetta, precedentemente lavata in acqua tiepida e strizzata, in ammollo nel rum (e un po' di acqua tiepida se si vuole un sapore un po' più delicato o se ci sono bambini)  almeno mezz'ora.
Montare gli albumi a neve ma non fermissima col pizzico di sale. (in modo tale che in cottura il dolce gonfierà meglio). Montare, a parte, il burro con lo zucchero semolato finchè diventa una crema bianca e morbida. Unire, uno alla volta, i tuorli. (non incorporare il successivo se il precedente non è stato assorbito dalla massa di burro). Unire poi il rum, e la farina, precedentemente setacciata con il lievito, a cucchiaiate, poco alla volta. Unire l'uvetta strizzata e infarinata, i cubetti di arancia candita e amalgamare con una spatola. Unire gli albumi montati mescolando dal basso verso l'alto.
Versare il composto in uno stampo da plum cake imburrato se di silicone o imburrato ed infarinato se di altro materiale, pareggiare leggermente il composto in maniera approssimativa con un cucchiaio (senza premere) ed infornare per circa 50 minuti. (dopo 40 minuti controllare infilzando uno stuzzicadenti che deve risultare perfettamente asciutto. Possono occorrere 10 minuti in più o in meno in base al forno)

Fare raffreddare e servire. E' un plum-cake che si conserva soffice per parecchi giorni. (si conserva anche settimane se avvolto e sigillato bene in carta trasparente come quella del panettone-colomba)









Frittelline di carnevale all'arancia e uvetta


Queste frittelline, ottime per Carnevale ma vanno benissimo tutto il resto dell'anno, mi riportano indietro nel tempo e precisamente inizio degli anni '80! Ho ritrovato, molti anni fa, (lo conservavo in un mio libro di cucina) un foglietto ingiallito, sgualcito nelle pieghe, con una calligrafia inconfondibilmente da giovane signora di quegli anni. Sì perchè la calligrafia col tempo è cambiata! (anche io sono una ehm.... giovane signora ma non scrivo così!) Eccome se è cambiata! La ricetta in questione era stata scritta di suo pugno dalla mamma di mio marito.

Ricordo ancora quando faceva quelle frittelline, le adagiava su un'alzatina di vetro (ora tanto in voga e ritornata di moda, ma per moltissimi anni bistrattata) e ce le portava in camera dove io e quello che era il mio ragazzo (poi mio marito),passavamo la domenica appiccicati


Sono frittelline semplici e sfiziose, veloci da preparare, piccoline una tira l'altra

Cosa serve:

3 uova intere
50 g. burro 
8 cucchiai di zucchero semolato + q.b. per spolverizzare le frittelline
succo e scorza di 1 arancia naturale bio qualità "vaniglia"
1/2 bustina di lievito vanigliato per dolci
farina q.b.
1 pizzico di sale
50 g. uvetta sultanina
rum bianco q.b.
olio di arachidi per friggere

Lavare l'uvetta in acqua tiepida e poi metterla a macerare (la quantità è a piacere) nel rum (volendo mescolato ad acqua tiepida per avere un sapore più delicato) per mezz'ora ora circa, poi strizzarla.

Se le frittelle le fate per i bambini, ammollate l'uvetta solo nell'acqua.

Sbattere le uova intere in una terrina, aggiungere il burro sciolto a bagno maria o nel microonde (deve essere appena-appena fuso), aggiungere 8 cucchiai di zucchero semolato. Unire poi il succo e la scorza di 1 arancia  unire poi, a pioggia, utilizzando una frusta rigida, la farina quanto basta per ottenere una pastella morbida (tipo quelle per le crèpe).
Aggiungere l'uvetta e per ultimo, la mezza bustina di lievito.
Lasciare riposare la pastella a temperatura ambiente un'oretta in una ciotola coperta da un canovaccio.


Passato il tempo di riposo mettere sul fuoco una padella larga con abbondante olio che deve essere ben caldo ma non fumante. La pastella è delicata, se l'olio fosse troppo caldo le frittelline si brucerebbero subito.
Con l'aiuto di un cucchiaino (se volete frittelle grandi usate un cucchiaio, ma le frittelline sono più graziose) mettete nell'olio gruppetti di pastella e fate friggere, girandole delicatamente non appena coloriscono.



Farle scolare su carta assorbente da cucina e poi passarle nello zucchero semolato.




Riso con porro, verza, salsiccia e raschera


Cosa serve per due persone:

160 g. riso arborio o carnaroli
200 g. foglie di verza (pulite dalla costa interna) (io ho usato ortaggi del mio orto)
1 salamella verzino
1 porro - solo la parte bianca (sempre del mio orto...)
un filo d'olio evo
50 g. toma raschera (o altro tipo di toma d'alpeggio)
brodo leggero di carne q.b. (perfetto quello di gallina)
sale e pepe 
1/4 di bicchiere di vino bianco secco






In un tegame dal fondo spesso far stufare, in un filo d'olio evo, il porro tagliato a rondelle sottili, unire la verza lavata, pulita dalla parte centrale che è dura, e tagliata a listarelle. Far appassire a fuoco basso ed aggiungere la salamella spellata e spezzettata. Aggiungere quindi il riso, far insaporire bene.


Unire il vino e farlo evaporare, poi aggiungere il brodo poco alla volta e mescolando quasi continuamente, portare a cottura il riso. Regolare di sale e pepe (ma ce ne vorrà poco o niente in quanto c'è già parecchia sapidità data sia dalla salsiccia che dal formaggio).
Al termine spegnere il fuoco e mantecare con la toma tagliata a cubetti. fare riposare il riso qualche minuto e servire.
Praticamente un piatto unico



Faraona con prugne della California e mele renette


Cosa serve:

1 faraona a pezzi
12 prugne (essicate) della California qualità morbide col nocciolo
1 mela renetta ben matura (se è piccola, una e mezza)
2 foglie di alloro
qualche ago di rosmarino
un goccio di olio evo
liquore Calvados q.b. (circa 1/4 bicchiere)
sale e pepe nero macinato al momento q.b.
brodo di carne delicato e leggero q.b. circa 250 ml. (benissimo quello di pollo/cappone o in alternativa vegetale)

In una casseruola far rosolare la faraona a pezzi lavata ed asciugata, in un filo di olio evo. Quando è ben colorita, unire il Calvados e farlo evaporare a fuoco alto, abbassare la fiamma e salare e pepare in ogni parte della faraona. Unire le prugne e la mela sbucciata e tagliata a cubettini.
Far insaporire qualche minuto e poi coprire col brodo.


Aggiungere le due foglie di alloro e qualche ago di rosmarino se possibile quello strisciante che è molto-molto profumato. Mettere il coperchio e ultimare la cottura per circa un'ora abbondante.
Servire ben calda sopra ad un cucchiaio del fondo di cottura (o se preferite mettetelo sopra alla carne) accompagnando la faraona con prugne utilizzate nella preparazione; le mele, cuocendo, si saranno ridotte in purea mescolandosi col il sughetto del fondo addensandolo in modo naturale per la presenza della pectina contenuta nella mela, inoltre la dolcezza della prugna e la dolcezza/acidità della renetta  avranno conferito un sapore davvero delizioso alla preparazione!









Anno nuovo..........



Flan di spinaci e borragine dell'orto con caciocavallo


Cosa serve:

800 g. spinaci freschi (io i miei del mio orto)
150 g. borragine (idem come sopra)
besciamella (leggere sotto)
2 uova 
burro per lo stampo
sale e pepe q.b.
una noce di burro

Preparare una besciamella con:

1/2 lt. di latte
50 g. di burro
50 g. di farina
noce moscata q.b.
sale q.b.

Poi serve: 

120 g. caciocavallo (come risaputo non è un formaggio tipico del piemonte, io ho usato quello ragusano)
50 g. parmigiano

Preparare la besciamella nel metodo classico: in un pentolino dal fondo spesso fare sciogliere il burro con il pizzico di sale e una grattata di noce moscata, fuori dal fuoco unire, tutta in una volta la farina, mescolare con una frusta in modo energico e rimettere sul fuoco, dolce, mescolare sempre per far tostare la farina (senza farla bruciare), unire, a filo, il latte fatto intiepidire nel frattempo al microonde (o sul fornello) mescolare velocemente per evitare grumi e rimettere sul fuoco, fare addensare la salsa besciamella e poi continuare ancora la cottura per 5-6 minuti sempre mescolando. La salsa non deve avere un retrogusto di farina cruda. Spegnere quindi il fuoco. (coprire con pellicola alimentare per evitare la formazione della crosticina in superficie)

Lavare e far lessare gli spinaci e la borragine in acqua leggermente salata, poi scolare bene i vegetali, strizzarli, ripassarli in padella con una piccola noce di burro a fiamma bassa solo per qualche minuto in modo da asciugare bene la verdura. 



Tritare finemente il tutto in un robot da cucina insieme ai due tuorli.
A parte montare gli albumi con un pizzico di sale, in modo che siano sodi ma non a neve fermissima.
Unire alle verdure la besciamella tiepida, il caciocavallo ed il parmigiano grattugiati, unire poi gli albumi ed amalgamare con un movimento dal basso verso l'alto.



Accendere il forno a 180° 
Imburrare uno stampo a ciambella e versare il composto. Livellare bene.
In una teglia che contenga lo stampo a ciambella mettere dell'acqua calda per il bagnomaria. Immergere a 3/4 la ciambella e far cuocere in forno a 180° ventilato (o 190° se statico) per 40 minuti.

Togliere dal forno, fare intiepidire e sformare. Servire. Facoltativamente con una fonduta preparata con lo stesso formaggio (che io ho scelto di evitare considerando il fatto che si tratta già di uno sformato molto morbido e calorico, ma se volete un piatto ancora più goloso... fatela!)