Filoncini semi-integrali con grani piemontesi e lievito madre

Oggi inauguriamo una bellissima rubrica, che speriamo piaccia a tutti.
5 foodblogger Carla, Consuelo, SabrinaSimonaTerry con una grande passione comune..mettere le mani in pasta!
Pani, focacce, torte rustiche e tutto quello che unisce farine di ottima qualità, lievitazione, pazienza e bontà, da oggi in una raccolta unica! Ogni 15 giorni sui nostri blog e qui sulla pagina FB troverete tutto il buono delle nostre cucine.
Ricette passo-passo, dettagli degli ingredienti e del procedimento per poter replicare a casa propria un prodotto goloso e sano per tutta la famiglia e per ogni occasione
Seguite il profumo, noi vi aspettiamo!


Cosa serve per il lievitino:
200 g. lievito madre rinfrescato 5 ore prima
150 g. farina bio integrale 300W macinata a pietra
150 g. acqua a temperatura ambiente

Per l'impasto finale serve:

il lievitino
350 g. farina bio integrale 300W macinata a pietra (per me piemontese)
200 g. farina bio tipo 1 300W macinata a pietra (per me piemontese)
2 cucchiaini rasi sale fino marino integrale
1 cucchiaino di malto d'orzo bio liquido
270 g. (circa) acqua a temperatura ambiente + 30/50 g. mentre si impasta


N.B. Non ho provato a fare questo pane con lievito di birra per cui do indicazioni ipotetiche sulla base della mia esperienza. Se non si possiede lievito madre, credo si possa optare per utilizzare 6-8 g. di l.d.b. fresco
questa è la proporzione che uso quando panifico con il suddetto lievito (raramente ormai, solo per alcuni formati di pane), di seguito fare un pastello con 150 g. farina, il lievito, stessa quantità di acqua. Coprire e proseguire come descritto, ma accorciare i tempi, ovvero procedere all'impasto quando il pastello sarà visibilmente raddoppiato. Potrebbe occorrere meno acqua. NON usare il lievito di birra disidratato che è una schifezza, addizionato poi ancora con zucchero gonfia l'intestino, fa male insomma)

(orari indicativi: quelli che ho usato io)

Ore 9,30-10 rinfrescare il lievito, tenerne da parte 150 g. e l'altro, dopo averlo lasciato a t.a. per due-tre ore, metterlo in frigo per le panificazioni successive.

Ore 14,30-15

Setacciare la farina per arieggiarla. In questo caso che per la maggior parte è farina integrale è ricca di germe di grano, fibre e crusca e delle sue naturali ceneri, ribaldare ciò che rimane nel setaccio nella ciotola. Conservare dunque quel che rimane tra la griglia delle maglie, lo scopo di setacciarla è appunto per arieggiarla e togliere i grumi eventuali.
Preparare il lievitino mescolando nella ciotola della planetaria con l'accessorio foglia (o ciotola ampia se si impasta poi a mano)prima il lievito madre rinfrescato con l'acqua in modo da ottenere un liquido schiumoso, poi aggiungendo la farina ottenendo una pastella. Coprire con pellicola e fare lievitare per 3 ore, in contemporanea preparare l'autolisi mettendo in un'altra ciotola la restante farina e l'acqua indicata; dare una mescolata rapida con una spatola rigida o cucchiaio di legno (o anche con le mani, io lo faccio con le mani spesso) coprire con pellicola o canovaccio umido e lasciare riposare per tre ore anche questo composto.



Trascorso il tempo di riposo, unire i due composti nella ciotola dove si andrà ad impastare, aggiungere il malto d'orzo ed iniziare quindi ad amalgamare lentamente per poi impastare in modo più energico, poi il sale. Unire ora, poco per volta ancora un pochino d'acqua (circa 30-50 g.) in basa a quanta me assorbe e si vede che incorda bene (dipenda dalla farina, come sempre)
Spegnere, riversare l'impasto su un piano da lavoro in silicone o leggermente infarinato e dare una piega; coprire con pellicola e canovaccio e lasciare riposare 20 minuti.


Ripetere ancora un'altra volta, arrotondare l'impasto tenendo i lembi sotto e metterlo in una ciotola unta bene d'olio evo con i polpastrelli, coprire di nuovo con pellicola e un canovaccio (io poi lo tengo fermo con un grande elastico in modo che non passi aria, l'impasto non deve assolutamente seccare) e lasciare la ciotola a t.a. per 3 ore, poi continuare la lievitazione in frigo, nella parte bassa, per altre 10 ore.


La mattina tirare fuori dal frigo l'impasto lievitato e subito, quando è ben freddo, dividerlo in tre pezzature con l'aiuto di una raschia/tarocco (pesarle, devono essere uguali altrimenti non cuociono in modo omogeneo), poi con i polpastrelli, senza schiacciare troppo, formare tre rettangoli e arrotolare la pasta su se stessa da un lato fino al centro del rettangolo, poi ruotare l'impasto e arrotolare anche la parte opposta sempre fino al centro del rettangolo, capovolgere poi il rotolino di impasto in modo che la chiusura rimanga di sotto, a contatto con il tavolo. Proseguire in questo modo con le altre due pezzature, saranno così formati tre filoncini arrotolati.



Posizionare i tre filoncini sulla leccarda rivestita con carta da forno, distanziati l'uno dall'altro, posizionare un canovaccio pulito da cucina tra i pani e mettere anche dei pesi (pacchi di farina, pacchi di pasta o zucchero ecc) in modo che i filoncini siano stretti e crescano in altezza e non in larghezza; comprimendoli si avrà uno sviluppo migliore e mettere di nuovo a lievitare indicativamente per 2 ore, ma dipende dalla forza del lievito, in ogni caso fidarsi della propria esperienza ed occhio nel vedere la forma lievitata.


Preriscaldare il forno statico a 240° con all'interno un pentolino d'acqua posto sul fondo del forno (serve per creare umidità, vapore, in modo che il pane possa lievitare ancora e non si formi subito una crosta sulla superficie), oppure vaporizzare abbondantemente sul fondo e sulle pareti del forno.
Quando il forno arriva a temperatura, scoprire i pani, allungarli leggermente tirando ed attorcigliando le due estremità dei filoncini, spolverizzare il pane con poca farina (troppa ingiallisce e rende amaro il pane perchè brucia!), praticare anche tre leggere incisioni oblique sulla superficie con un coltellino affilato o una lametta.



Infornare subito nel ripiano sotto a quello centrale, lasciare cuocere per 15 minuti poi togliere velocemente il pentolino dell'acqua (attenzione che è ustionante) e richiudere subito il forno, abbassare la temperatura a 190° e lasciare cuocere per altri 20-30 minuti (dipende dal forno come sempre), gli ultimi 5 minuti spesso do una "bottarella" di ventilato, quando è cotto poi spengo, apro il forno a fessura e lo lascio dentro ancora 5 minuti, in modo che l'umidità residua evapori e il pane risulti croccante, dipende moltissimo dalla temperatura esterna e stagione in cui si panifica, "bussando" il sotto del pane si deve sentire un rumore sordo, lo dico sempre che è semplice ma efficace, per capire se è cotto. (prendere il pane col guanto da forno, naturalmente...)
Aprire il forno dopo averlo spento, lasciando ancora all'interno la leccarda col pane, poi sofrnarlo e metterlo a raffreddare su una gratella.
Mi piace sempre sperimentare, sono curiosa e mi annoio facilmente ecco che provo sempre tecniche nuove e cerco di affinarle, quindi panificando usando la tecnica del lievitino e l'autolisi il pane rimarrà morbido a lungo, il sapore ne guadagna tantissimo e si conserverà benissimo anche in freezer. Per cui poco lavoro in più per una grande resa secondo me. Io quando è freddo, lo taglio a fette e lo congelo, poi lascio scongelare a t.a. le fette che mi occorrono e in poco tempo ho pane fresco in tavola.

Se replichi la ricetta per cortesia inserisci il link di provenienza al mio blog. Grazie :-)


Il nostro paniere completo ha sfornato:


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Torta mousse ai tre cioccolati Knam (passo-passo)

Questa torta, diciamolo…. è abbastanza complessa da preparare, inoltre occorre una buona dose di pazienza e di tempo a disposizione, per cui il mio consiglio è di cimentarsi se si ha già un'ottima esperienza, data l'elevata complessità per l'esecuzione, ma è stata una grande soddisfazione farla, servirla e degustarla. È la ricetta originale di Knam, l’ho copiata dal suo libro e ho pensato di omaggiare i miei lettori con il passo-passo, come è mia consuetudine fare, ma in questo caso, essendo importantissimi ed essenziali i passaggi, ho preferito fotografarli proprio tutti.
Vi consiglio anche altre proposte,versioni alternative e varianti della TORTA AI 3 CIOCCOLATI alcune più semplici e veloci da fare ma altrettanto deliziose, belle e golose! 

                                                         
Cosa serve per una torta da 18D

Per la marquise al cacao: (le uova da usare sono 3 o 4 dipende dalla grandezza, bisogna sgusciarle e pesare, separatamente, tuorlo ed albume)
Usare uova a temperatura ambiente (io le ho tirate fuori dal frigo la sera precedente dato che ho fatto la torta la mattina presto)
20 g. fecola di patate (o maizena)
60 g. cacao amaro
70 g. tuorli + 70 g. zucchero a velo (circa 4 uova grandi ma bisogna pesarle)
150 g. albumi + 90 g. zucchero a velo (circa 4 uova grandi ma bisogna pesarle)
1 pizzico di sale (mia aggiunta)

Per la mousse al cioccolato fondente:
125 g. cioccolato fondente alta qualità al 60%
125 g. panna fresca liquida (per me Zymil Parmalat)
25 g. tuorlo (circa 1)
1,5 g. gelatina in polvere o fogli colla di pesce

Per la mousse al cioccolato al latte:
125 g. cioccolato al latte alta qualità
125 g. panna fresca liquida (per me Zymil Parmalat)
25 g. tuorlo (circa 1)
2,5 g. gelatina in polvere o fogli colla di pesce

Per la mousse al cioccolato bianco:
125 g. cioccolato bianco alta qualità
125 g. panna fresca liquida (per me Zymil Parmalat)
25 g. tuorlo (circa 1)
3 g. gelatina in polvere o fogli colla di pesce

Per le scaglie di cioccolato gianduia:
50 g. cioccolato gianduia
1 cucchiaino miele acacia
20 g. sciroppo di glucosio

Per la gelatina di albicocche:
confettura di albicocche due cucchiai circa (per me home made)
il succo di mezzo limone
due cucchiai acqua


Per prima cosa va detto che il contenitore dove si andrà a semimontare la panna e le relative fruste andranno messe in frigo qualche ora prima. Preparare innanzitutto la marquise (anche il giorno prima va bene, in questo caso, appena raffreddata, conservarla avvolta da pellicola alimentare) setacciando fecola (o maizena) con i cacao. Tenere da parte.
Preriscaldare il forno, statico, a 200°. Foderare con carta da forno una leccarda. Montare gli albumi (con un pizzico di sale) con 90 g. di zucchero a velo fino a quando risultano essere a neve ferma, tenere da parte.
Montare i tuorli con 70 g. di zucchero a velo fino a quando risultano chiari e spumosi.
Unire gli albumi ai tuorli, poco alla volta, (va bene in 3 step) mescolando con una spatola in silicone o cucchiaio di legno, con un movimento dal basso verso l'alto.
Unire ora le polveri sempre poco alla volta e sempre mescolando come sopra per non smontare il composto.
Non mescolare a lungo, bensì lo stretto necessario per amalgamare il composto.
Versare il composto sulla leccarda preparata facendolo colare in centro, delicatamente. Con una spatola a gomito (o il dorso di un cucchiaio) allargare leggermente lisciando la superficie in modo da ottenere uno spessore di 8 mm.
Questi passaggi li avevo ben spiegati anche in questo post della mousse Afrikana


Infornare subito e mettere un timer. Bisogna essere precisi, tempo di cottura: 8 minuti.
Poi togliere dal forno e trasferire su una gratella per fare raffreddare il disco di marquise.




Prendere una base di cartone e un disco d'acciaio da 18D OPPURE una tortiera apribile ed appoggiarla sulla marquise al cioccolato cotta. Schiacciare leggermente per segnare il cerchio esatto, rifinire poi tagliando il disco con un coltellino ben affilato. (i ritagli si conservano benissimo in una scatola di latta anche per 10 giorni)




Poi:
1) togliere il cerchio d'acciaio/apribile della tortiera
2) appoggiare sulla base della tortiera un foglio di carta da forno bagnato, strizzato benissimo ed asciugato benissimo.
3) foderare il cerchio con una striscia di acetato per alimenti
4) chiudere la tortiera
5) appoggiare la base di marquise al cioccolato

Knam nel libro dice di semimontare la panna tutta assieme e di preparare tutta la gelatina MA io non ho l'abbattitore e, siccome devo usare il freezer e ogni mousse per rassodare deve stazionare nel ghiaccio 30 minuti.. la panna avrebbe il tempo di smontare e soprattutto la gelatina di rapprendersi, quindi per non fare le cose approssimative e a casaccio, io le mousse le ho preparate una alla volta, non è una tragedia, occorre solo più tempo.
Quello che invece si deve fare è mettere tutti i tuorli in una ciotolina (pesarli) e sbattere con una forchetta.
Io ho usato gelatina in polvere, occorre però avere una bilancia digitale che pesi esattamente le piccole grammature, altrimenti usare i fogli di gelatina mettendoli 10 minuti prima di usarli in acqua fredda, poi si strizzano e si procede di seguito come ho fatto con quella in polvere.

Preparare la 1° mousse che è quella al cioccolato fondente.
Fare sciogliere a bagnomaria (l'acqua deve fremere, non deve bollire a fuoco altissimo, se qualche goccia d'acqua o anche solo il vapore va a finire nel cioccolato, si rovina irrimediabilmente), Mescolare con una spatolina di silicone. Il cioccolato, appena fuso, toglierlo dal fuoco e portarlo a 55° (non deve scendere sotto i 45°)
Knam spiega molto bene il motivo: una temperatura più bassa il cioccolato si indurirà e, mescolato alla panna, si trasformerà in stracciatella, al contrario una temperatura più alta farebbe smontare la panna e si otterrebbe una salsa al cioccolato, non una mousse.
Montare intanto la panna (come detto in contenitore e frusta ben freddi) a velocità massima in modo che si incorpori molta aria (a velocità bassa si riscalderebbe) contate ESATTAMENTE 80 secondi. La panna è pronta.
Deve essere semi-montata (perchè poi si monterà ancora qualche istante a mano con i cioccolato). Non montatela oltre altrimenti si otterrà non una mousse delicata bensì un composto burroso e nauseante.



Intanto che il cioccolato scioglie, scaldare 2-3 cucchiai di latte in microonde, ma proprio pochi secondi e sciogliere dentro la gelatina. Quando il cioccolato ha raggiunto la temperatura giusta (se non si possiede un termometro a sonda si può regolarsi mettendo il pentolino che è stato a bagnomaria in una ciotola di acqua fredda con qualche cubetto di ghiaccio per qualche istante - solo qualche istante e, mescolando, si abbassa la temperatura in modo rapido, toccandolo si deve sentire appena tiepido), mettere il pentolino col cioccolato sciolto sulla bilancia, fare la tara e aggiungere il tuorlo indicato nella ricetta (tenere la ciotolina dell'altro tuorlo da parte per le alte due mousse), poi versarlo sulla panna semimontata, tutto in una volta ma a filo. Mescolare subito e velocemente con una frusta a mano. In un attimo si avrà una mousse al cioccolato soffice e spumosa.
Non mescolare oltre, è Importante!


Versare la mousse al cioccolato fondente sulla base di marquise e mettere in freezer. Mettere il timer 15 minuti.

Intanto lavare frusta e ciotola per semimontare la panna indicata nella ricetta per fare la mousse di cioccolato al latte.
quando il timer suona, mettere a sciogliere a bagno maria il cioccolato al latte e rifare la gelatina come si è fatto per la mousse di cioccolato fondente prima.


Fare lo stesso identico procedimento, tirare quindi fuori dal freezer la torta e versare la mousse di cioccolato al latte sopra a quella fondente raffreddata e solidificata. Rimettere in freezer e rimettere il timer 15 minuti.
Infine fare lo stesso identico procedimento per la mousse di cioccolato bianco.


A questo punto quando anche l'ultimo strato è fatto, mettere la torta tris in freezer un ultima volta almeno 3 ore dice Knam. Io l'ho fatta il pomeriggio prima di servirla.





Knam suggerisce di lucidare, quando è surgelata, la superficie della torta, quindi la mousse di cioccolato bianco, con gelatina all'albicocca, ne serve davvero pochissima, non vale quasi la pena in verità e poi occorre un pennello morbidissimo e mano molto leggera. Io ho voluto seguire per bene la sua ricetta, ma ficcanasando qua e là ho visto che nessuno di chi ha replicato questa torta l'ha fatta e le torte sono bellissime lo stesso, a voi la scelta.
Idem per la decorazione finale: Knam dice soltanto: decorare con cioccolato gianduia. Ecco. Grazie ok.. ma come si fanno quei riccioli bellissimi che si vedono sul libro? si sa che il cioccolato gianduia è difficile da trattare ed è particolare, ma lui non spiega niente a riguardo, io perciò ho fatto un cioccolato simil plastico. in modo che non fosse solo cioccolato sciolto su carta da forno e poi grattato (che però poi indurisce a contatto della torta freddissima)... in modo che rimanesse morbido e scioglievolissimo in bocca (anche se l'estetica è quella che è).
Quindi per fare la gelatina: (lui nel libro non spiega come, io la faccio così) sciogliere in un pentolino tutti gli ingredienti mescolando con un cucchiaio, portare a bollore e poi col minipimer renderla finissima.
Quando è fredda passare uno strato leggerissimo, quasi impercettibile, sulla superficie della torta (appena tolta dal freezer).




Per i decori: scogliere a bagnomaria (o microonde a potenza minima altrimenti brucia) pochi istanti il cioccolato gianduia, unire il miele/ lo sciroppo di glucosio, mescolare subito velocemente con una spatola, si noterà che il composto diventa sempre più duro e difficile da mescolare, è pronto.




Avvolgerlo in pellicola e lasciarlo a temperatura ambiente tutta una notte o comunque alcune ore finchè diventerà una mattonella durissima. (io l'ho fatto il giorno precedente)
Avvolgerlo in pellicola e lasciarlo a temperatura ambiente tutta una notte o comunque alcune ore finchè diventerà una mattonella durissima. (io l'ho fatto il giorno precedente)
riprendere la mattonella di cioccolato gianduja e passarlo pochissimi secondi al microonde a potenza bassa (o impastarlo con le mani se si ha la forza) per renderlo morbido. Inizialmente si sbriciolerà, è normale. Stenderlo tra due fogli di carta da forno con il mattarello e poi con un coltello raschiare ottenendo dei ricciolini fini, adagiarli subito sul centro della torta. Comunque io questo passaggio se la rifaccio lo salto, è un po' laborioso per avere quel poco di decoro.

Tirarla fuori dal frigo una decina di minuti prima di servirla. Io in realtà ho faticato molto perchè c'erano 24 gradi e quindi consiglio di fare questa golosa torta ai tre cioccolati in stagione fredda o fresca :-)

                                                             
                                                                  Davvero squisita!

Chiuso per ferie

La cucina è chiusa, riaprirà il 27 agosto.
Buone vacanze a tutti! 


Fagottini mare & orto

Le melanzane: cosi golose fritte ma molto buone anche arrostite con le erbette come ho fatto qui o al gratin con pomodoro fresco home made come queste, ma che bontà poi ripiene di carne e cotte al forno, la ricetta qui, questi alcuni esempi. Oggi voglio proporre un antipasto sfizioso, raffinato, bello da vedere e buono da mangiare, ma soprattutto appagante seppur light. Adatto non solo per chi segue una dieta ipocalorica e si vuole coccolare, ma anche da offrire ad ospiti che preferiscono pietanze sobrie. Naturalmente si può pensare di servirlo anche come secondo piatto.

Ricordiamoci che le melanzane hanno davvero pochissime calorie 25 per 100 g. di prodotto, un'inezia insomma, quindi cerchiamo di non eccedere coi condimenti e mangiamone pure in quantità, sono ricchissime di sali minerali quali potassio,magnesio, fosforo quindi non a caso maturano e sono di stagione d'estate, quando il nostro organismo ha un maggior bisogno di questi elementi, e quando ci sono in abbondanza, quando è stagione, approfittiamone!


Cosa serve per 6-8 fagottini:
1 melanzana violetta
120 g. pesce spada affumicato
maggiorana q.b.
bottarga grattugiata di muggine (o tonno) q.b.
sale grosso q.b.
olio evo q.b.

Per l'emulsione: (praticamente pesto ligure senza formaggio)
una manciata basilico fresco
1 pizzico sale grosso
1 cucchiaio pinoli
olio evo q.b.
1 pezzettino aglio


Lavare, sbucciare e tagliare a fette tonde regolari la melanzana. Mettere le fette in un colapasta e cospargerle con sale grosso. Mettere un piatto sopra in modo che siano schiacciate. Lasciare nel lavello a spurgare l'acqua amara di vegetazione una o due ore. Poi (NON lavarle una volta aperte, che le melanzane sono come le spugne, si inzuppano d'acqua) asciugarle accuratamente con carta da cucina.


Nel frattempo preparare l'emulsione. Mettere nel bicchiere del minipimer tutti gli ingredienti, emulsionare e tenere da parte (bisognerebbe pestare nel mortaio... se è disponibile, meglio, usare quello ed aggiungere olio a filo quando il basilico è pestato).
Oliare con l'aiuto di un pennello una rostiera e, quando è calda, grigliare le melanzane rigirandole più volte, a fuoco moderato facendo attenzione che risultino morbide ma non bruciacchiate.
A fine cottura condirle con maggiorana.




Allargare quindi le fette di melanzane cotte su un piano, adagiare su ognuna (quelle più centrali) il pesce spada affumicato, una bella spolverata di bottarga e formare dei fagottini, poi senza fermarli con stuzzicadenti o altro (si spaccherebbero, sciupandosi), adagiarli sul piatto di individuale o di portata e condirli con la salsina al basilico, spolverizzare ancora con bottarga e servire subito.

             Se replichi la ricetta, per cortesia, inserisci il link di provenienza al mio blog, grazie!