Melanzane sott'olio

Eccole!!!! le prime melanzane del mio orto, e la menta che cresce sul mio terrazzo! Nella foto sembrerebbero grandine, in realtà sono piccole e lunghe, quasi prive di semi e dunque perfette per essere utilizzate da mettere nei vasetti per l'inverno.

Cosa serve:
3 kg. e 1/2 di melanzane scure sottili e lunghe
1 bottiglia di vino di aceto bianco
acqua
sale
olio d'oliva o e.v.o. q.b.
foglioline di menta fresca
origano
aglio tagliato a fettine sottili
pezzi di peperoncino fresco o secco (facoltativo)


Lavare le melanzane ed eliminare le estremità. Tagliarle a fette non troppo sottili, senza pelarle,  e metterle in uno (per questa quantità ne occorrono due) scolapasta, cospargetele di sale fine e lasciatele un paio d'ore a spurgare l'amaro.
Asciugatele con carta scottex.
Mettere sul fuoco una pentola di acciaio ed aggiungete la bottiglia di aceto + la stessa quantità d'acqua e pochissimo sale grosso.

Portate ad ebollizione e mettere a cuocere, poche alla volta, le fette di melanzane che dovranno bollire pochissimo: 3-4 minuti dalla ripresa del bollore.
Scolatele su un canovaccio da cucina. (o una vecchia tovaglia: si macchierà ma in lavatrice a 60° ritornerà perfetta)
Quando le avrete fatte sbollentare tutte, prendete una spianatoia ed allineate le fette di melanzana. Mettetele al sole mezza giornata (dipende dove abitate, al sud che fa più caldo, anche meno) Devono asciugare perfettamente, risultare quasi secche.

A questo punto, spolverizzatele con origano. Prendete i vasetti che devono essere puliti e perfettamente asciutti e alternate fette di melanzana, fettine d'aglio, foglioline di menta. (e peperoncino se vi piace)
Schiacciate le fette, delicatamente, in modo da non lasciare spazi vuoti.
Ricoprite con ottimo olio d'oliva o e.v.o.
Proseguite fino ad esaurimento delle fette di melanzana.
NON mettete il coperchio, ma coprite con pellicola alimentare o un canovaccio (per far sì che qualche ospite indesiderato - moscerini - si introduca nella vostra preparazione)
Il giorno successivo potrebbe essere necessario aggiungere altro olio.

Ora potete incapsulare. Fate sterilizzare 1/2 ora.
Si può consumare dopo un mese


Con questa quantità di melanzane ho ottenuto 8 vasetti da 250 gr.
Con l'olio potrete, poi, usarlo come condimento per la pastasciutta. Ottimo!


Biscottoni al latte per la colazione

Questi biscottoni sono l'ideale da "pucciare" nel latte o nel the.
Sapete... detesto quei biscotti che quando li inzuppi .. diventano subito molli e..splash te li ritrovi sotto forma di pappetta molle nella tazza. Bleah.
Questi rimangono morbidi ma compatti e li senti sotto ai denti, sono anche veloci e facili da fare.
Perfetti per i bambini - contengono poco burro e poco zucchero.


Cosa serve:


250 g. farina 00
50 g. di burro
50 g. zucchero semolato
40 ml. latte condensato
2 uova
1 limone bio
1 cucchiaino di lievito
un pizzico di sale.


Fare una frolla mettendo nel robot da cucina il burro freddo da frigo tagliato a tocchettini e la farina setacciata con il lievito. Azionare pochi istanti la lama.
Aggiungere il sale, lo zucchero (tranne un cucchiaio), il latte condensato e i tuorli delle  uova precedentemente leggermente sbattuti. Unire poi la buccia grattugiata del limone.
Azionare nuovamente il robot per qualche minuto, finchè gli ingredienti si siano amalgamanti.
Prendere il composto e, molto velocemente, con le mani, formare una palla.
Avvolgerla nella pellicola e metterla in frigo per mezz'ora.

Riprendere l'impasto e maneggiarlo un po' tra le mani per renderlo morbido.
Stenderlo su una spianatoia leggermente infarinata e tagliare dei biscotti alti circa 1/2 cm. della forma che volete, io ho scelto di dare la classica forma rettangolare dei biscottoni da inzuppo.
Adagiarli sulla placca rivestita da carta forno.
Sbattere un albume e spennellare i biscotti.
Spolverizzarli con il cucchiaio di zucchero tenuto da parte.

Cuocerli in forno preriscaldato a 180° per circa 20 minuti, o finchè si siano leggermente dorati.
Conservarli in una scatola di latta.








Sfogliatine alle fragole

Eh.. sì ancora fragole! Se poi sono fresche-fresche appena raccolte nell'orto allora sono ancora più golose, succose e dolci e.. ovviamente, da non sottovalutare, completamente BIO
Per onestà dico che non sono del mio orto,non le ho piantate quest'anno, ma dell'orto di una mia conoscente, comunque poco cambia...
E' una ricettina facilissima e velocissima se utilizzare pasta sfoglia confezionata. Decisamente più lunga e più laboriosa se la sfoglia la fate voi, ma ne val la pena.. inoltre io la faccio davvero raramente, ma a quantità industriali, poi la congelo già porzionata e sono "a posto" per parecchio tempo.
Di seguito metto il link per la preparazione.

Cosa serve:


250 g. pasta sfoglia. Per la mia clicca qui
n. 10/12 fragoloni
zucchero semolato
zucchero a velo

Stendere la pasta sfoglia e ricavare un rettangolo.
Ritagliare nove rettangoli e adagiare tre fettine di fragola su ognuno.
Spolverizzare con zucchero semolato.



Mettere le sfogliatine su carta forno ed infornare in forno già caldo a 200°
per circa 20 minuti.
Sfornare, lasciare raffreddare e spolverizzare ancora con zucchero a velo.
Se non mangiate subito le sfogliatine, o comunque non le consumate tutte, conservatele al fresco, perchè la fragola cotta tende a deteriorarsi velocemente.




Carciofini sott'olio da conservare

I carciofini da conservare vanno preparati in questo periodo, ossia aprile-maggio, quando sono piccolissimi e si comprano a peso. Io uso quelli sardi con le spine che, per me, sono i migliori per questa preparazione.
Li ho fatti poco dopo Pasqua, in una giornata bella soleggiata.
(Ora qui continua a piovere e ci sono 12°...)


Cosa serve:


3 kg. di carciofini
2 limoni
1 lt. e mezzo di aceto per conserve o aceto bianco
alcune foglie di menta fresca 
alcune foglie di alloro
aglio q.b.
pepe in grani q.b.
peperoncino q.b.
Mix erbe aromatiche provenzali secche q.b. 
sale
olio e.v.o. q.b. (o se preferite olio d'oliva)


Tagliare i gambi, eliminare parecchie foglie esterne fino ad ottenere il cuore dei carciofini, eliminare le punte spinose. Ci sarà molto scarto. Lasciarli interi.
Man mano che si puliscono metterli in un recipiente capiente (va bene anche la vasca del lavandino precedentemente lavata con amuchina) pieno d'acqua e il succo dei limoni. Questo servirà a non fare annerire i carciofini.


In una grande pentola portare a bollore l'aceto con un bicchiere d'acqua, qualche foglia di alloro, qualche granello di pepe e un pugnetto di sale grosso.
Scottare i carciofini per 4/5 minuti dalla ripresa del bollore. Non occorre cuocerli tutti in una volta, altrimenti vi servirà un pentolone decisamente grande e una maggior quantità di aceto.
Potete scottarli un po' alla volta.
Recuperarli con una schiumarola e metterli a scolare in un colapasta.
Successivamente, una volta cotti tutti, stendere sul tavolo un paio di canovacci da cucina e disporre i carciofini a "testa in giù" e lasciarli asciugare tutta la notte.


La mattina successiva, invasarli distribuendoli uniformemente aiutandosi con una pinza da cucina, dentro a vasetti puliti e perfettamente asciutti. Occorre cercare di lasciare meno spazio possibile tra un carciofino e l'altro, evitando però di schiacciarli troppo per non rovinarli.
Alternare foglie di menta, fettine di aglio, peperoncino a pezzi, le erbe aromatiche e granelli di pepe.
Coprire con buon olio e lasciarli così fino alla sera.
Di sera, controllare il livello dell'olio. Generalmente si abbassa un po', dunque rabboccare l'olio necessario perchè siano completamente coperti.
Chiudere con capsule nuove e sterilizzare per 20 minuti dal bollore dell'acqua.
Ricordarsi che i vasetti devono essere completamente coperti d'acqua.
Lasciare i vasetti raffreddare nell'acqua della sterilizzazione.
Dopodichè si possono etichettare e mettere a riposare in cantina o un un luogo fresco e buio. Aspettare due mesi prima di consumarli.


C'è chi non sterilizza le verdure messe sott'olio, io preferisco sterilizzare tutto o quasi... escludo solo le marmellate.
Per regolarvi: con queste proporzioni ho ottenuto 3 vasetti da 1/2 kg. e 2 vasetti da 250 g.




Frittata di luvertin

Ieri,  siamo andati a raccogliere i luvertin.
Cosa sono? per chi non fosse di queste parti.. lo spiego subito: si tratta di luppolo selvatico, cresce spontaneamente in mezzo ai rovi, ha un sapore intenso ed unico, è versatile, si può far leggermente lessare e si può preparare alla parmigiana (come gli asparagi) oppure si possono fare ottimi risotti, torte salate, flan ecc. ma, secondo me, il modo migliore per gustarli è una velocissima e facilissima frittata!

Cosa serve:


5 uova
3 belle manciate di luvertin
sale
poco olio e.v.o.


Raccogliere i luvertin fino alla seconda foglia.
Lavarli molto bene e tritarli a coltello molto ma molto grossolanamente.
In una padella antiaderente mettere poco olio e.v.o. ed i luvertin.
Farli cuocere pochi minuti a fuoco basso, salare leggermente.
Sbattere le uova, salare leggermente ed unirle ai luvertin.
Cuocere a fuoco basso per non fare bruciacchiare le uova che diventerebbero amare, girare la frittata con l'aiuto di una spatolina, far cuocere ancora qualche minuto e.... la frittata più economica, sana, veloce e buona del mondo è servita!







Choux al prosciutto e caprino fresco

Questi choux sono davvero sfiziosi, io li ho serviti come antipasto, ma sono perfetti anche come stuzzichino e/o da servire con l'aperitivo. Sono, inoltre, simpatici perchè a prima vista sembrano dei bignè dolci, invece.. la sorpresa è il ripieno delicatamente salato.



Cosa serve per la pasta choux: * aggiornamento: ora ho adottato la ricetta per me perfetta per la pasta choux, clicca qui


250 ml. di acqua
75 gr. di burro
4 uova da 55/58 gr. a temperatura ambiente
150 g. farina 00
1 pizzico di sale
1 pizzico di zucchero


Cosa serve per il ripieno:


150 g. prosciutto cotto
50 g. di caprino fresco (vero caprino, non rotolini di latte vaccino)
50 g. di burro
un cucchiaio di cognac 
un pizzico di sale
una presa di erba cipollina fresca sminuzzata con le forbici


Preparare gli choux:


Mettere sul fuoco un pentolino con l'acqua, i pizzichi di sale e zucchero e il burro.
Appena inizia il bollore, allontanare il pentolino dal fuoco e aggiungere, tutta in una volta, la farina. Mescolare molto velocemente con una frusta in materiale antiaderente o di legno. (se non avete una frusta, usate un cucchiaio grande di legno)
Rimettere sul fuoco a fiamma dolcissima e, sempre mescolando con una certa energia, lasciare cuocere finchè si sente sfrigolare e la pasta si stacca dalle pareti.



Togliere dal fuoco, versare la pasta in una boule e lasciare un po' intiepidire.
Mettere al frullino le fruste a gancio (se non l'avete procedete a mano, ma aspettatevi di farvi due bicipiti grossi così....) unire ora le uova. Una alla volta.
Non unire la successiva se la precedente non è ben assorbita.
Mettere l'impasto in una siringa per dolci o una sac-a-poche con la bocchetta larga liscia. Ricoprire la placca del forno con carta-forno e formare delle palline ben distanziate l'una dall'altra.
Cuocere in forno già caldo a 220° per 15 minuti, poi (senza aprire il forno) abbassare la temperatura a 180° per altri 15 minuti, poi abbassare la temperatura a 160° e lasciate cuocere ancora per altri 10 minuti con il forno aperto a fessura.
Spegnere il forno e lasciarli ancora per altri 10 minuti sempre aperto a fessura.
questo farà sì che gli choux non si sgonfino.
Poi sfornarli e farli raffreddare per bene.



Preparare il ripieno:
Tenere almeno un'ora a temperatura ambiente il burro.
Nel robot da cucina inserire il prosciutto a cubetti e il caprino. Frullare per ottenere un composto morbido.


A parte con una frusta, montare il burro fino ad ottenere un composto spumoso.
Aggiungerlo al prosciutto e formaggio. Aggiungere un pizzico di sale, il cucchiaio di cognac e l'erba cipollina.
Con l'aiuto di una siringa per dolci o sac-a-poche, con la bocchetta lunga e stretta, molto delicatamente, riempire bene gli choux. Mettere ogni choux in un pirottino di carta.
Riporre in frigo almeno un'oretta e servire.






Torta di carote, mandorle e arancia

Cosa serve:

250 g. farina 00
50 g. di fecola di patate
3 uova
200 g. di carote
50 g. farina di mandorle
1/2 bustina di lievito
200 g. di zucchero semolato
1 arancia
80 ml. di latte
80 ml. di olio di semi
la scorza di 1 limone bio
1 pizzico di sale
zucchero a velo

Usare gli ingredienti a temperatura ambiente.

Montare le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto biancastro, unire l'olio a filo e il pizzico di sale.
In un robot da cucina grattugiare le carote ed unire la farina di mandorle.
Aggiungere la scorza del limone.
Unire al composto delle uova montate.
Setacciare la farina, fecola e lievito.
Unire a cucchiaiate al composto precedente mescolando delicatamente con una spatola o un cucchiaio di legno.
Unire, infine, il latte e il succo dell'arancia.

Io ho usato uno stampo in silicone, molto bello,  che mi ha comprato mio figlio Andrea in Germania.
Cuocere in forno già preriscaldato a 170° per circa 40 minuti. Fare la prova stecchino.
Quando è fredda, sformare la torta e spolverizzare con zucchero a velo.
Rimane molto morbida per diversi giorni. Buonissima con il caffè, latte e the.



Caviale alla russa con uova sode

Questo è un antipasto semplice il cui successo è affidato all'ottima qualità degli ingredienti ed alla freschezza delle uova.
Perfetto per ogni pranzo "importante" compresa l'occorrenza della Santa Pasqua.



Cosa serve: (per 4 persone)


1 scatoletta di caviale nero (se volete spendere di meno optate, come ho fatto io,  per le uova di lompo che però, ovvio, hanno un altro sapore)
6 uova grandi
4 fettine di salmone norvegese o scozzese (che sono i migliori) affumicato
5 filetti di acciuga sott'olio
2 cucchiai di capperini sotto sale
1 cucchiaio di panna acida
succo di limone
olio oliva
sale (per la maionese)
un pizzico di pepe bianco
lattughino fresco o valeriana per guarnire il piatto


Rassodare 4 uova e sgusciarle. Quando sono fredde, tagliarle a metà per il lungo.
Con le rimanenti due uova fare una maionese:


gli ingredienti vanno usati tutti a temperatura ambiente. Mettere le bicchiere del minipimer 1 tuorlo + 1 uovo intero, mezzo limone spremuto, un pizzico di sale, 100 ml. olio semi, 150 olio oliva. Immergo il minipimer e monto. La maionese è pronta.
Incorporare la panna acida alla maionese, aggiungere i tuorli sodi precedentemente sminuzzati con un frullino insieme alle fette di salmone affumicato, i capperi dissalati e le acciughe scolate dall'olio




Trasferire in una ciotola, e aggiungere un pizzico di pepe bianco, aggiungere metà del caviale.
Aiutandosi con una siringa o una sac-a-poche, riempire le uova sode sistemate in un piatto su un letto di lattughino fresco o valeriana.
Guarnire con il restante caviale.








Trippa alla piemontese

Sembra che la primavera si sia dimenticata di passare anche dalle mie parti... fa decisamente freddino.
Ancora in tempo, dunque, per mangiare un piatto che non piace a tutti, molti in realtà non l'hanno nemmeno mai assaggiato (come mia madre che dice che non le piace.. ma come fa a saperlo se prima non assaggia? mah!). Non è certo un piatto dietetico, anzi... tuttavia pur essendo una frattaglia, non è parte dell'intestino come tanti pensano sia, bensì dello stomaco; è una ricetta antica della tradizione piemontese
E' un piatto povero, ma nutriente, probabilmente di cultura contadina.
Mia nonna la cucinava egregiamente.. di cosa parlo? la della trippa! La preparava sia con le patate (ricetta che sto postando), sia con i fagioli, con le cipolle, e in zuppa col pomodoro.
Poi, siccome mia mamma aveva ed ha avversione per la trippa e non la cucinava, ne portava una porzione per me.

Cosa serve: (per 4-6 persone)


500 gr. di trippa di vitello, possibilmente la parte millefoglie/foiolo
1 cipolla
1 costola di sedano bianco
1/2 carota
1 rametto di rosmarino
2 o 3 foglie di alloro
1 l. di brodo vegetale o di carne a piacere
1 tazza di salsa di pomodoro
olio e.v.o.
sale e pepe
4 patate pasta gialla
Per completare: tuma di montagna stagionata.


Lavare la trippa più volte sotto acqua corrente fredda.
Asciugarla e tagliarla a listarelle.
Pulire ed affettare sottilmente la cipolla, tritare il sedano e la carota,  rosolare in una casseruola con olio e.v.o. Aggiungere il rosmarino e l'alloro.
Unire la trippa, salare, pepare e far rosolare qualche minuto.



Aggiungere tutto il brodo caldo, mettere il coperchio e lasciare cuocere a fuoco molto dolce per circa un'ora


Trascorso il tempo, aggiungere le patate tagliate a tocchetti quadrati e la salsa di pomodoro, aggiustare il sale e proseguire la cottura (sempre col coperchio) per altri 20-30 minuti. Dipende se le patate piacciono più sode o morbide da schiacciare quasi.
Controllare se serve aggiungere un altro po' di brodo. Mescolare spesso.
Servire bollente, dopo aver completato con una bella spolverata di tuma di montagna stagionata grattugiata (opzionale)







Biscotti morbidi al cocco

Questi non è che siano una novità.. ce ne sono a bizzeffe di ricette di biscotti e dolcetti al cocco, però sono sempre buoni, non è così?
questi, proprio questi, li avevo fatti, tempo fa, da regalare alla mia dottoressa, (non il medico di base) così.. mi andava di farlo: era stata molto premurosa e gentile e mi faceva piacere donarglieli. (insieme ad altri, ne avevo fatti di diverse qualità e gusti)
In realtà non li avevo dati io personalmente, non c'era in quel momento e così avevo lasciato all'infermiera. Confesso che ci sono rimasta un po' male perchè non ho avuto riscontro. Mah! o l'infermiera se li è pappati o era allergica a qualche ingrediente e, inconsapevolmente, l'ho fatta fuori? Rimarrà per me un mistero sul silenzio (e un dispiacere ... perchè avevo sfornato tutto il giorno e li avevo preparati col cuore)


Cosa serve per circa 15/20 biscotti:

150 g. farina 00
1 cucchiaino lievito in polvere
125 g. di burro
100 g. di zucchero semolato
1 uovo
125 g cocco disidratato
un pizzico di sale
qualche ciliegina candita tagliata a metà.

Accendere il forno a 200°.
Stendere sulla placca del forno la carta-forno.
Setacciare la farina con il lievito ed il sale.
Con le fruste, montare il burro ammorbidito a temperatura ambiente con lo zucchero, incorporare l'uovo. Aggiungere la farina + sale + lievito e il cocco e mescolare con un cucchiaio di legno o una spatola.
Versare a cucchiaiate, un po' distanziate, sulla carta forno e decorare con la mezza ciliegina.


Cuocere per circa 15 minuti, finchè risultino leggermente dorati.
Trasferirli sulla gratella e farli raffreddare ed asciugare l'umidità interna.


Pan di Spagna al cioccolato

Cosa serve:

105 g. zucchero semolato
3 uova medie
90 g. di farina 00
30 g. cacao amaro in polvere
1 pizzico di sale
50 g. burro fuso ma freddo (opzionale, si può omettere)

Accendere il forno a 180°
Setacciare bene la farina con il cacao
Usare le uova a temperatura ambiente. Montare con le fruste elettriche gli albumi con il pizzico di sale e 30 g. di zucchero a neve ferma (ma non fermissima in modo che poi il pan d spagna crescerà maggiormente). Tenere da parte.
Montare a lungo i tuorli con i 70 g. di zucchero rimanenti, quando la massa è gonfia e biancastra, unire il burro fuso ma freddo, va aggiunto a filo poco alla volta mentre si continua a montare.
Unire in tre step gli albumi montati alla massa dei tuorli usando una spatola di silicone o un cucchiaio di legno con un movimento dal basso verso l'alto per non smontare il composto.
Più aria incorpora, più sarà soffice.

Togliere le fruste. Incorporare poco alla volta farina, e cacao setacciati insieme, usando un cucchiaio di legno, con un movimento dal basso verso l'alto, per non smontare il composto.
Amalgamare bene ma non a lungo.



Cuocere per circa 25 minuti

Zuppa di ceci e cavolo nero e crostoni di pane casereccio fatto in casa con lievito naturale


Cosa serve: 


un mazzo di cavolo nero
150 g. ceci secchi
4 fette pane casereccio (per me con lievito naturale)
aglio
acqua
1 l. circa di brodo vegetale
olio e.v.o.
trito di cipolla, sedano e carota
1 piccola foglia di alloro
parmigiano grattugiato

Per il brodo vegetale:

2 l. e mezzo di acqua
carota
cipolla
sedano
patata
porro
aromi a piacere (prezzemolo, timo, maggiorana)
sale

Mettere le verdure e gli aromi legati nell'acqua, salare leggermente e fare consumare quasi fino a che il liquido si sarà dimezzato. Eliminare gli aromi legati, filtrare ed utilizzare il brodo.

Mettere in ammollo in acqua fredda con un pizzico di bicarbonato i ceci per una notte intera, meglio ancora 12 ore.
Pulire il cavolo nero, che va utilizzato fresco, subito dopo l'acquisto  (non lasciarlo in frigo perchè le foglie sono delicate e si deteriorano velocemente) eliminando la costa centrale che è dura. Tagliarlo a listarelle e lavarlo bene.


Mettere in una casseruola, tutto a freddo, il trito di sedano, cipolla e carota in poco olio evo, la fogliolina di alloro ed aggiungere i ceci sgocciolati; coprire abbondantemente d'acqua fredda leggermente salata.
Far cuocere a lungo, lasciando appena sobbollire, per un'ora e mezza/due. Dipende quali ceci avete usato, io ho adoperato quelli piemontesi che sono abbastanza grossi rispetto, ad esempio a quelli toscani o pugliesi.
Unire poi 1 litro/ 1 litro e mezzo, dipende se volete una zuppa più densa o brodosa, di brodo vegetale, unire il cavolo nero e cuocere ancora per circa 40 minuti.
Spegnere il fuoco, eliminare la fogliolina di alloro e condire con un filo di ottimo olio e.v.o.
Fare tostare il pane in forno e, quando è ancora caldo, strofinarlo con l'aglio fresco.

Servire la zuppa calda con il pane caldo e una bella spolverata di parmigiano.



















Lasagne (non bolognesi... ma le mie!)

Come si può intuire dal titolo, queste lasagne sono le mie, in ogni casa c'è la versione famigliare, quindi da non confondere con quelle classiche bolognesi.
Io detesto le lasagne in" teglia", ossia mettere in teglia la pasta cruda, affogarla in litri di besciamella super liquida e farla, per così dire, cuocere in questo modo. 
Le ho assaggiate, preparate da una mia parente, ma proprio non mi piacciono, secondo me c'è un retrogusto (nemmeno troppo retro) di crudo e, ovviamente mancanza di sale nella pasta.
Quindi dove eravamo rimasti?... ah si! tagliate rettangoli di sfoglia da far cuocere.
Non troppo grandi, sennò rischiate che in cottura si rompano, ma nemmeno grandi quanto un post-it;
"buttate" delicatamente, una per volta, le sfoglie nell'acqua salata al bollore (cuocetene 3-4 per volta), aiutatevi con un cucchiaio di legno per smuoverle un po' mentre cuociono. Dopo 3-4 minuti, con l'aiuto di una schiumarola, scolatene una per volta e gettatele in una boule di acqua fredda per fermarne la cottura


Dosi per 8 persone:

Cose serve per la sfoglia:

4 uova grandi o 5 medie intere 
450 g. di farina 00
50 g. semola rimacinata di grano duro
un filo di olio e.v.o.

Per il ragù:

350 g. tritata vitello
350 g. tritata maiale
trito di cipolla, sedato e carota
1/2 bicchiere di vino rosso (io uso il nebbiolo)
sale e pepe
una foglia di alloro
un rametto di rosmarino
olio e.v.o.
800 g. polpa di pomodoro
2 cucchiai doppio concentrato di pomodoro
foglie di basilico fresco

Per la besciamella:

80 g. di farina 00
100 g.  di burro
1 litro di latte
sale
una grattata generosa di noce moscata

completare con abbondante parmigiano grattugiato.

Iniziare con il ragù:
Soffriggere in poco olio e.v.o. il trito di sedano, cipolla e carota, aggiungere le carni e fare rosolare molto bene, aggiungere il rametto di rosmarino e l'alloro. 
Bagnare con vino, alzare la fiamma e farlo evaporare tutto, salare e pepare leggermente.
Aggiungere la polpa di pomodoro ed il concentrato, mescolare, mettere il coperchio e lasciare cuocere molto lentamente per un'oretta almeno. Mescolare di tanto in tanto, più frequentemente verso la fine della cottura. A cottura ultimata, eliminare la foglia di alloro e il rosmarino ed aggiungere, invece, qualche foglia di basilico fresco.
Intanto che il ragù cuoce,
fare la pasta con gli ingredienti indicati: mettere la farina a fontana, aggiungere una presa di sale, l'olio e le uova, impastare bene, se occorre aggiungere poca acqua per ottenere un composto compatto ed elastico ma non asciutto.
Far riposare, coperto da un canovaccio per mezz'ora poi tirare la pasta con la macchinetta. 
Mettere a bollire l'acqua con il sale per fare cuocere la sfoglia.
Dev'essere una  pentola capiente, io aggiungo un filo di olio che servirà a non fare attaccare una sfoglia con l'altra mentre cuociono. Durante la cottura non mettetevi a fare altro.. ci vorranno solo pochi minuti di cottura trattandosi di pasta fresca. 
Non vi scotterete le dita e potrete, così, delicatamente prendere ogni sfoglia e adagiarla su canovacci da cucina puliti e asciutti. Stendere le sfoglie per farle asciugare. Continuate così cuocendone 3-4 per volta
fino ad esaurimento della pasta. Se necessario aggiungete nella pentola altra acqua bollente e salata. Fate ora la besciamella con le dosi indicate.
Per il procedimento potete leggere questo mio post: cliccate qui


Composizione delle lasagne.
In una pirofila stendere sul fondo qualche cucchiaiata di ragù e qualche cucchiaiata di olio e.v.o. stendere, senza sovrapporle, le sfoglie, aggiungere qualche cucchiaio di ragù, stenderlo bene anche sui bordi altrimenti rimarranno secchi durante la cottura, fare uno strato anche di besciamella e spolverizzare con abbondante parmigiano grattugiato.
Continuare a fare strati fino ad esaurimento degli ingredienti. Completare con il parmigiano.
Cuocere in forno giù caldo a 180° per 30/40 minuti e servire, ancora più buone se preparate il giorno prima. 


Minestra ris e còj (riso e cavolo)


Cosa serve:

1 bel cavolo di media grandezza
1/2 cipolla bianca
olio e.v.o.
1 etto di lardo bianco
6 manciate di riso
200 gr. parmigiano o toma
sale
prezzemolo (facoltativo)
12 mestoli brodo vegetale

Lavare il cavolo ed eliminare la costa dura centrale. Tagliarlo fine.
In una pentola far stufare in pochissimo olio e.v.o. la cipolla tagliata a rondelle fini insieme al lardo tritato (o a dadini piccolissimi).
Unire il cavolo e poca acqua.


Mettere il coperchio e lasciare stufare bene per circa 30 minuti. Se necessario aggiungere ancora poca acqua durante questo tempo.
Dopo mezz'ora (ma anche 40 minuti) aggiungere 12 mestoli di brodo vegetale (la ricetta originale, molto povera prevede solo acqua), un pizzico di sale (e pepe se vi piace) e, quando bolle, aggiungete il riso.
Mettete di nuovo il coperchio e mescolate ogni tanto.
Cinque minuti prima della cottura del riso aggiungete il formaggio e fate fondere bene.
Fuori dal fuoco, poco prima di servire, condite con olio e.v.o. e una manciata di prezzemolo tritato (facoltativo io non l'ho messo)