Tarte sablèe con fichi neri

Adoro i fichi ma si sa, sono ipercalorici, quindi non bisogna esagerare per non versare poi lacrime di coccodrillo, tuttavia la stagione è così breve che qualche soddisfazione occorre pur togliersela, giusto? Oggi, quindi, nessuna ricetta light del lunedì ma una golosa tarte che ho preparato per la colazione del week end appena trascorso, come al solito io riduco, in proporzione, sia grassi che zuccheri all'interno degli impasti base così come nelle farciture non solo per abbassare le calorie, ma per un gusto del tutto personale, noi l'abbiamo trovata deliziosa non amando i dolci troppo dolci e pesanti; fatemi sapere se è stata di vostro gradimento se la rifate, anzi.. mandatemi le foto!



Cosa serve per uno stampo da crostata col fondo amovibile da 22D

Per la pasta sablèe:
200 g. farina 00
1 pizzico sale
1 uovo grande (o 1 uovo medio + un goccino di latte freddo)
70 g. burro a pezzi freddo da frigo
70 g. zucchero a velo
la scorza grattugiata di 1/2 limone naturale

Per la farcia serve:
400 g. fichi freschi neri
i semi di una bacca di vaniglia
la scorza grattugiata di 1/2 limone naturale
35 g. zucchero semolato
25 g. farina di mandorle + una spolverata per la superficie
35 g. uvetta
1 biscotto savoiardo di Fonni (sardo) pari a 20 g. circa (se non c'è a disposizione usare pari grammatura di biscotti secchi neutri, come galletta/petit)
una noce di burro
2-3 cucchiai di panna liquida (o latte)

Per prima cosa fare la pasta: nella ciotola della planetaria con la foglia (o robot da cucina provvisto di cutter) sabbiare la farina col pizzico di sale e il burro tagliato a cubetti freddo da frigo, bisogna lavorare questo impasto pochi istanti altrimenti si rovina la consistenza e la friabilità che è la peculiarità di questa pasta.
Unire la scorza del limone, lo zucchero, l'uovo. Azionare di nuovo pochi attimi, si compatterà molto in fretta, spegnere subito ed avvolgere la pasta formando un panetto piatto con la pellicola. Mettere nel frigo almeno 3-4 ore oppure 30-40 minuti abbondanti in freezer.
In una padella antiaderente mettere la noce di burro, i fichi lavati, sbucciati e tagliati a spicchi grandi, la vaniglia e lo zucchero. Accendere una fiamma moderata e fare caramellare scuotendo la padella e facendo saltare i fichi, pochi minuti. Aggiungere l'uvetta, la scorza del limone, la farina di mandorle, dare una mescolata spegnere e amalgamare la panna (o il latte). 
Tenere da parte.



Passato il tempo necessario per il riposo al freddo della pasta, riprenderla e appoggiarla su un foglio di carta da forno, con un mattarello infarinato appiattirla e stenderla formando un cerchio che possa ricoprire il fondo e i bordi dello stampo (imburrato ed infarinato), una volta stesa rimetterla in frigorifero (senza toglierla dalla carta da forno) per una ventina di minuti, (è un impasto molto molto delicato che col calore si sbriciola e si rovina, va toccato e manipolato il meno possibile) intanto preriscaldare il forno a 170° statico.
Riprendere l'impasto ben freddo e con un movimento sicuro rivoltarlo sullo stampo, staccare delicatamente il foglio di carta da forno e con i polpastrelli fare aderire bene bordi e fondo. Sbriciolare il savoiardo sulla base della tarte e ricoprire con la farcia di fichi freschi in modo che non si sovrapponga, (deve rimanere uno strato uniforme e sottile di farcitura), appiattendola e livellandola bene con una spatola o il dorso di un cucchiaio. Spolverizzare la superficie con una presa leggera di farina di mandorle (o con qualche mandorla sbucciata tagliata a bastoncino). 


Mettere la tarte in forno per 35 minuti.
Sfornare e attendere che si raffreddi a temperatura ambiente, poi passarla in frigorifero una mezz'oretta prima di toglierla dallo stampo (quello col fondo amovibile è molto utile in caso di paste delicate come questa, se non si possiede, si può creare due strisce di carta da forno per metterle ad X sul fondo della tortiera, lasciando poi dei lembi sporgere all'esterno dello stampo, in questo modo sarà più facile estrarla.
Ottima e delicata, non dolcissima e dunque perfetta da servire a colazione o come dessert a fine pasto accompagnandola ad una crema inglese o una pallina di gelato alla vaniglia o fior di latte.


Deliziosa!
Simona

  1. Marò che bontà Simo! Io devo fare la brava per almeno due settimana e speriamo bastino :(

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  2. Buona, buona, buona ^_^
    Si capisce che mi piace? :D
    Buona settimana

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  3. Che squisitezza! E' veramente bellissima, complimenti!

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