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I miei food amici
giovedì 10 aprile 2014
Pubblicato da
Simona Nania
|
Un po' di storia.... fonte
Cosa serve:
350 g. farina 00
7 g. lievito madre secco
1 pizzico di sale
120 g. burro (ammorbidito almeno un'ora fuori frigo)
75 g. zucchero semolato
60 g. vino bianco secco (mia aggiunta personale)
80 g. di acqua frizzante (circa, la quantità di acqua dipende dalla qualità della farina per cui potrebbe servirne anche di più, deve rimanere un impasto morbido ma malleabile e non appiccicoso)
poi serve:
zucchero di canna q.b.
Mettere nella planetaria usando il gancio (oppure mettere in una ciotola e mescolare inizialmente con una forchetta, poi travasare l'impasto su un piano da lavoro e proseguire impastando a mano) il vino, metà dell'acqua, il lievito e 250 g. di farina. Iniziare ad amalgamare bene, poi unire il pizzico di sale e lo zucchero.
Coprire con pellicola e mettere in luogo tiepido (forno chiuso preriscaldato a 50° poi spento e con luce accesa) almeno un'ora e e mezza.
L'impasto non deve raddoppiare o triplicare, non dev'essere come un palloncino gonfiato ad elio, io sono contraria ad usare paccate di lievito.
Questa è la giusta e sana lievitazione...
Nel frattempo tirare fuori dal frigo il burro e farlo a pezzettini in una ciotolina.
Trascorso il tempo l'impasto sarà lievitato.
Rimettere il gancio (o riversarlo su spianatoia) ed aggiungere alternativamente pezzi di burro e la restante farina, poco alla volta.
Continuare ad impastare, se occorre aggiungere altra acqua.
Ricoprire con pellicola e, come sopra, rimettere a lievitare un'altra ora e mezza.
Riprendere l'impasto, ri-lavorarlo a mano ma molto delicatamente, tagliare dei pezzettini di pasta per ottenere i torcetti. Formare dei filoncini lunghi 10/12 cm. (un po' come si fa per gli gnocchi) e attorcigliarli su se stessi. Chiudere le estremità formando la classica forma del torcetto ("a goccia" - " a cuore" ) passarli nello zucchero di canna e poi adagiarli, un po' distanziati, sulla placca rivestita da carta forno.
Cuocerli per circa 25 minuti a 180° o comunque fino a leggera doratura.
Si conservano in sacchetti come quelli del panettone o in scatola di latta
Definizione
Il torcetto è un prodotto di pasticceria secca a lievitazione naturale, costituito da un bastoncino di pasta, ricoperto di zucchero, e ripiegato ove le due estremità si uniscono assumendo una forma ovale - allungata, a goccia. La superficie del torcetto di Lanzo è lucida grazie alla pennellatura con acqua, prima, e successivo spolveramento con zucchero semolato.
Il torcetto è un prodotto di pasticceria secca a lievitazione naturale, costituito da un bastoncino di pasta, ricoperto di zucchero, e ripiegato ove le due estremità si uniscono assumendo una forma ovale - allungata, a goccia. La superficie del torcetto di Lanzo è lucida grazie alla pennellatura con acqua, prima, e successivo spolveramento con zucchero semolato.
- Zona di produzione: I torcetti sono prodotti tradizionali delle Valli di Lanzo, del Torinese, del Canavese e delle vallate Biellesi. Si distinguono torcetti più sottili, caramellati, con pasta più bianca e meno ricca di burro (torcetti di Lanzo, di Agliè e del Canavese occidentale) e torcetti più spessi, di colore più chiaro e pasta più scura, con più burro (torcetti al burro o della Serra o biellesi).
- La storia: I "torchietti", come venivano chiamati nel '700 per la loro forma attorcigliata, erano già descritti nel libro "Confetturiere Piemontese" edito nel 1790. Nel "Trattato di cucina e pasticceria moderna" del 1854 Giovanni Vialardi, aiutante capocuoco dei re Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II, descrive tre ricette di torchietti, partendo da altrettanti tipi di impasto. Una di queste è pressoché simile all'attuale; la differenza più evidente sta nell'utilizzo del lievito naturale al posto di quello di birra impiegato ai giorni nostri. Sandro Doglio, nel suo "Dizionario di gastronomia del Piemonte", dopo un'attenta ricerca bibliografica cita Lanzo come probabile paese di origine del torcetto. Tradizionalmente i torcetti sono nati come dolci a base di pasta di pane, passati nello zucchero o nel miele e preparati nei forni comuni a legna dei paesi, nei quali un tempo tutte le famiglie cuocevano insieme il pane. Generalmente i torcetti venivano posti in cottura sulla bocca del forno, in attesa che questo fosse sufficientemente caldo per infornare il pane. Con il passare del tempo il prodotto subì una trasformazione: dagli iniziali grossi bastoncini di pane dolce, dal 1800 in poi il torcetto diventò un vero prodotto di pasticceria secca. La dimensione dei torcetti si ridusse di circa la metà, la consistenza della pasta si fece più leggera anche grazie alla farina meno grezza, al lievito e, soprattutto, all'introduzione del burro. Si modificò anche il modo di consumare i torcetti. Dapprima essi erano destinati solo ai bambini (nelle rare occasioni che essi avevano, un tempo, di mangiare dolci), poi si passò a presentarli a fine pasto nelle ricorrenze familiari (battesimi, matrimoni, ecc.) a volte accompagnati con panna montana (fioca) spruzzata di caffè d'orzo macinato o con lo zabaione (successivamente).
- Tutela legislativa: I torcetti sono classificati come "Prodotto agroalimentare tradizionale della Regione Piemonte", ai sensi dell'art. 8 del D.lgs. 30 aprile 1998, n. 173 e dell'Allegato alla Deliberazione della Giunta Regionale 15 aprile 2002 n. 46-5823.
Cosa serve:
350 g. farina 00
7 g. lievito madre secco
1 pizzico di sale
120 g. burro (ammorbidito almeno un'ora fuori frigo)
75 g. zucchero semolato
60 g. vino bianco secco (mia aggiunta personale)
80 g. di acqua frizzante (circa, la quantità di acqua dipende dalla qualità della farina per cui potrebbe servirne anche di più, deve rimanere un impasto morbido ma malleabile e non appiccicoso)
poi serve:
zucchero di canna q.b.
Mettere nella planetaria usando il gancio (oppure mettere in una ciotola e mescolare inizialmente con una forchetta, poi travasare l'impasto su un piano da lavoro e proseguire impastando a mano) il vino, metà dell'acqua, il lievito e 250 g. di farina. Iniziare ad amalgamare bene, poi unire il pizzico di sale e lo zucchero.
Coprire con pellicola e mettere in luogo tiepido (forno chiuso preriscaldato a 50° poi spento e con luce accesa) almeno un'ora e e mezza.
L'impasto non deve raddoppiare o triplicare, non dev'essere come un palloncino gonfiato ad elio, io sono contraria ad usare paccate di lievito.
Questa è la giusta e sana lievitazione...
Nel frattempo tirare fuori dal frigo il burro e farlo a pezzettini in una ciotolina.
Trascorso il tempo l'impasto sarà lievitato.
Rimettere il gancio (o riversarlo su spianatoia) ed aggiungere alternativamente pezzi di burro e la restante farina, poco alla volta.
Continuare ad impastare, se occorre aggiungere altra acqua.
Ricoprire con pellicola e, come sopra, rimettere a lievitare un'altra ora e mezza.
Si conservano in sacchetti come quelli del panettone o in scatola di latta

Etichette:dolcetti e biscotti,ricette della nonna
25 commenti:
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Buona giornata!
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Una sola parola: stupendi!!!! Troppo brava!
RispondiEliminaTroppo gentile Giuly :-) grazie
Eliminaè giusto fare sapere la storia nulla nasce per caso, io tutte queste informazioni mica le conoscevo, hanno veramente un ottimo aspetto
RispondiEliminaGrazie :-) anche a me piace tanto trovare qualche cenno storico collegato ad una ricetta e mi piace molto leggerli sugli altri blog, ad esempio il tuo :-) che è davvero un'enciclopedia eheheh
EliminaStupendi questi dolcetti, li conosco bene, e mi piacciono anche molto, ma non conoscevo la ricetta. Grazie Sabrina
RispondiEliminaSono semplicemente MERAVIGLIOSI!!!! Complimenti, un abbraccio
RispondiEliminane ho sentito parlare di questi torcetti,ma grazie a te ora ne so molto di più!!!Bellissimi!
RispondiEliminaSono quelli....uno tira l'altro? ah si li conosco......e tu li hai fatti benissimo...
RispondiEliminaSono fantastici,.mi viene l'acquolina al solo pensiero :-P
RispondiEliminaMolto belli e sono sicura che sono anche buoni !!! Sei di Piemonte ? Dove abiti ? Alla prossima !!! :)
RispondiEliminaSì cara, vicino a Torino!
EliminaAllora siamo più o meno della stessa zona. Io abito ad Asti. Piacere di averti conosciuta, anche se virtuale !!! :)
EliminaPiacere mio! Eh sì allora siamo ad un'oretta e 1/4 di macchina :-))))
EliminaAdoro questi biscottini!!
RispondiEliminaSei stata bravissima, sono davvero perfetti!!
Un caro abbraccio e buona serata
Carmen
Ciao, interessante la storia dei torcetti, e poi sono anche buoni :D
RispondiEliminaChe golosi!!!! Splendida ricetta e ricca di storia! Grazie per aver partecipato anche con questa ricetta al mio contest!!! In bocca al lupo!!!
RispondiEliminaBuonissimi! Non conoscevo questi dolci, ma per recuperare me li mangerei tutti! :D
RispondiEliminaun bacione!!
Quanto sono buoni i torcetti, io li adoro inzuppati nel marsala o nel vin santo! Grazie della ricetta! Baci
RispondiEliminaMi piacciono tantissimo e non ho mai pensato di prepararli in casa. Mi salvo la tua ricetta :)
RispondiEliminaBuon fine settimana
mamma che buoni che devono essere , ne ho sentito parlare ma non conoscevo la ricetta , grazie per averla condivisa ......felice domenica delle palme
RispondiEliminaUn grazie a tutti :-) felice vi siano piaciuti!
RispondiEliminaCiao,
RispondiEliminatrovo molto bello il tuo blog!! complimenti!
Ti vorrei inserire come Blog amico, ma non sò cosa ne pensi....mi piace sempre chiedere una opinione!
un saluto,
CiRo
www.degustazioni-sapori.blogspot.it
Geniale la ricetta con il lievito madre secco, allora posso provare a farli. Molti di quelli che compro in giro sono fatti con il lievito di birra (che io evito di usare dato che non lo digerisco), il lievito madre secco è alla mia portata, grazie!
RispondiEliminaCiao Cinzia, sì è stata una felice scoperta anche per me il lievito madre secco, sia quello già pronto (comodissimo) comprato che farlo in casa, io generalmente non seguo però le dosi indicate sui pacchetti, ne uso di meno :-) grazie a te!
Eliminaciao,cercavo una ricetta per i torcetti e sono capitata qui da te,che bel blog....sicuramente proverò anche la tua ricetta,ieri ho realizzato quella di una mia amica,buon risultato ma poco goloso,la tua mi sembra ben bilanciata.Magari ometto il vino,li mangia anche la mia bimba....ti farò sicuramente sapere.
RispondiEliminaSe ti va passa da me,www.attimidicucina.blogspot.com
buona giornata Katia