Stirate di pane di farro integrale e semola di Altamura con lievito madre

Oggi è l'ultima uscita della rubrica "Il granaio baking-time" on line da cinque anni nei quali ho avuto a fianco tante foodblogger con le quali abbiamo condiviso tanto tempo, risate (a volte qualche arrabbiatura) ma soprattutto lieviti, farine e ricette e, come succede per tutti i progetti, quando si esauriscono, occorre dare una svolta. Vorrei ringraziare tutte ma, mi sia consentito, soprattutto quelle che hanno partecipato tanti anni e che hanno arricchito tantissimo la rubrica, come CarlaZeudi ma anche Terry, seppur per in tempo breve, e poi le care Natalia e Federica, ma un grazie speciale va alla mia fidata compagna di sempre, senza di lei il granaio non sarebbe stata la stesso, grazie di cuore Sabrina, sono certa che a mente fresca e rinnovata energia imbastiremo altri progetti insieme :-)

Per questa ultima occasione di condivisone dei miei amati lievitati (ma continuerò ad impastare e pubblicare eh?) ho scelto due farine che uso spesso e che a noi tutti piacciono tanto, quella di farro e la semola rimacinata di grano duro. Per la forma ho scelto una classica piemontese, seconda solo alla biova, ovvero la stirata che oggi ho voluto impastato a mano, impasto ad idratazione al 70%; ho usato farina di farro integrale e semola al posto della canonica tipo 0 o 1, il risultato è più ce soddisfacente, un pane croccante, leggero e saporito. Queste stirate si possono naturalmente ottenere anche con il lievito di birra fresco, (anche se l'alveolatura ovviamente sarà diversa e diverso sarà il sapore dovuto dal gusto acido del lievito naturale), in questo caso consiglio d'usarne 2-3 g. poi occorre aumentare la farina di 60 g e l'acqua di 30 g accorciando i tempi della prima ed ultima lievitazione, mantenendo intatto il passaggio di maturazione in frigo, sempre molto importante.



Cosa serve:
90 g. lievito madre già rinfrescato e al raddoppio
350 g. farina di farro integrale
200 g. semola rimacinata di grano duro di Altamura
385 g. acqua a t. ambiente
12 g. sale fino marino integrale
1 cucchiaino di malto d'orzo bio in polvere


Mettere in una capiente ciotola le farine setacciate, unire poca alla volta 330 g. d'acqua, mescolare con un robusto cucchiaio come se si stessero "sbattendo" delle uova, in modo da fare incorporare aria, proseguire poi con le mani per una decina di minuti poi coprire la ciotola con pellicola e lasciare riposare 15 minuti.



Scoprire quindi la ciotola ed unire il lievito spezzettato e sciolto in una ciotolina a parte con 35 g. d'acqua, mescolare con una forchetta ottenendo un composto schiumoso, con le mani unte d'olio fare incorporare alzando i lembi dell'impasto e portandoli verso l'interno (sempre in ciotola), non importa che l'impasto non sia liscio, lo diventerà, coprire di nuovo e lasciare riposare altri 15 minuti, poi unire il sale sciolto in altra piccola ciotolina con la restante acqua (20 g.) fare incorporare sempre manipolando l'impasto nella ciotola facendo due o tre pieghe, poi rovesciare l'impasto sul piano da lavoro, coprirlo con pellicola e lasciare riposare per altri 15 minuti.

Dare due pieghe di rinforzo (guardare il video nella sezione impasti salati) volendo aiutandosi con una raschia, poi trasferire l'impasto in una ciotola unta d'olio. Coprire come sempre con pellicola e canovaccio tenuto fermo da un elastico e lasciare a temperatura ambiente per un paio d'ore, poi trasferire la ciotola in frigo per 12-14 ore.

La mattina successiva (o comunque dopo il tempo indicato)
Lasciare acclimatare la ciotola a temperatura ambiente un'oretta. Riprendere l’impasto, rovesciarlo sul piano da lavoro, pesarlo e dividerlo in due (il mio, avendo usato il lievito madre pesa un chilo, quindi io ho ricavato due pezzature da 500 g. caduna) stendere con il mattarello ed ottenere due rettangoli, quindi arrotolare formando due filoni, col pollice schiacciare le estremità verso l'interno del filone poi, mantenendo la chiusura di sotto a contatto con il piano da lavoro, coprirli con pellicola e lasciare riposare 15-20 minuti.


Con il palmo della mano schiacciare leggermente  i filoni e posizionarli uno vicino all’altro divisi da un canovaccio abbondantemente infarinato,  mettere alcuni pesi (pacchi di farina o zucchero, ad esempio) ai 4 lati in modo che si mantenga la forma (guardare la foto) far lievitare due-tre ore ben coperti da pellicola o dal canovaccio.
Trascorso il tempo dell'ultima lievitazione preriscaldare il forno a 230° statico.

Riprendere i filoni, rivoltarli in modo che la chiusura dell'impasto ora sia rivolta verso l'alto, cospargere la superficie di semola rimacinata  e tirare le estremità dei filoni delicatamente verso l'esterno, ottenendo così un pane leggermente allungato (lo stesso meccanismo dei grissini, ma in modo molto meno marcato), posizionare quindi le stirate sulla leccarda del forno rivestita con carta da forno, incidere con una lama affilata nel centro del pane per marcare meglio la chiusura in modo che in cottura si espanda meglio, pur rimanendo un pane abbastanza basso (non quanto una ciabatta, ma quasi)


Spruzzare le pareti e il fondo del forno con acqua ed Infornare subito, e cuocere 10 minuti, poi abbassare a 200°, cuocere ancora per 15 minuti, abbassare ancora a 180° e cuocere per 10 minuti, infine abbassare a 150° e cuocere per 5 minuti  aprendo il  forno a fessura, poi spegnere e lasciare ancora le stirate per 5 minuti all'interno dal forno, sfornare e fare raffreddare il pane su una gratella.



                                 

Il nostro paniere completo ha sfornato:

Simona

  1. Ero curiosissima di scoprire di cosa si trattava, quel "stirate" mi incuriosiva molto... E wow Simo, che spettacolo di pane!! Ne immagino il profumo e non dubito della sua bontà! Questo me lo gusterei bello caldo caldo ancora 😋😋 ma anche prepararci un bel paninozzo non dev'esser niente male! Fantastico lui e tu!

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  2. Non volevo utilizzare lo stesso spazio per esprimere il mio stupore nel vedere la tua meravigliosa proposta con la tristezza dei saluti. Quindi eccomi di nuovo qui con un altro commento, stavolta dedicato ai saluti. Lo sai, per me è una tristezza dover salutare questa rubrica che mi ha dato tanto: la gioia di condividere, l'impegno nell'imparare, la soddisfazione nei risultati. In realtà sono io che ringrazio te Simo a che mi hai voluta a bordo con te in questa lunga avventura. Sai che avevo tanta paura di non esserne all'altezza perché i lievitati erano un mio grosso ostacolo. Ma la rubrica è stato un incentivo per studiare questo "settore" a me tanto spaventoso, per impegnarmi, provare e riprovare fino ad ottenere i primi risultati! Non ho voluto appositamente scrivere nulla sul mio post odierno perché è come se salutando ufficialmente si chiudesse definitivamente qualcosa di meraviglioso per me. Così mi do l'illusione che qualcosa continua ancora. Capisco che era giunto il momento di prendere questa decisione. Ma la speranza di tornare presto è più forte. Quindi mi unisco ai tuoi ringraziamenti per le ragazze che hanno fatto parte del team e dalle quali ho imparato molto (alcune nel team anche prima di me), ringrazio soprattutto te per l'impegno le attenzioni e l'affetto dimostratomi e riposto nella Rubrica. Ma ti saluto con un "a presto con una nuova avventura insieme". Grazie Simo, grazie a Il granaio-Baking Time.

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    1. Dico solo che mi hai sinceramente commossa, replico il tuo saluto convinta che ci saranno altri progetti da creare insieme, o magari chi lo sa , riprenderemo la rubrica in tempi più fruttuosi, mai dire mai. TVB amica mia

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  3. L'alveolatura è meravigliosa! rimango sempre incantata dai tuoi lievitati meravigliosi.so bene di non essere stata una compagna esemplare ma è stato comunque un percorso ricco di spunti e avvincente.buona estate e buon proseguimento

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    1. Grazie ancora del tuo contributo Teresa, buona estate a te :-)))

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  4. Un'altra rubrica che conclude il suo percorso. Io, che non panifico mai o per lo meno mooooolto poco, mi sono sempre incantata a rimirare questi pani meravigliosi e mi è sempre parso che il profumo arrivasse fino a me. Mi spiace, lo ammetto, ma capisco che a volte meglio chiudere in gloria che tirare avanti senza più l'entusiasmo necessario. Rimango in attesa di altri progetti :) Buona estate!

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  5. Ero convintissima di aver già risposto a questo post ma non vedo il mio commento. Quindi o sono rimbambita o google fa scherzi … ad ogni modo volevo ringraziarti per avermi coinvolta in questo bel progetto e, se pur per breve tempo, sono stata orgogliosa di farne parte. Una bella rubrica piena di ottime idee e spunti, non ce ne sono molte così sul web. Quindi grazie ancora per avermi citata e ti seguo sempre con tanto affetto, lo sai ❤️

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