Torta Fedora (pasticceria siciliana)

La torta Fedora fa parte della pasticceria siciliana o meglio, di una parte dell'isola, perchè ho chiesto a mio cugino (marsalese) se la conoscesse e mi ha risposto negativamente, idem ad una conoscente catanese, per cui non so l'origine, so solo che l'avevo vista in qualche sito e mi era piaciuta da subito, ovviamente ... io amo i dolci con la ricotta di pecora per cui ho voluto fare delle ricerche e ho letto che si tratta di un dolce datato, infatti esteticamente ricorda le torte classiche degli anni '80 e '90 e a me sinceramente sta benissimo non apprezzando per niente i dolci moderni con glasse, gelatine, zucchero a volontà, coloranti; tuttavia ho voluto omettere le ciliegie candite proprio perchè fasulle (diciamo), preferendo senza dubbio la scorza d'arancia candita di qualità. Per la farcia (molti dolci siciliani si contraddistinguono per la stessa identica farcia che poi viene utilizzata in diversi modi, ad esempio cannoli, sfinci) mi sono regolata secondo il mio gusto nel rapporto ricotta/zucchero/gocce di cioccolato (come ad esempio nei miei cannoli siciliani) tenendo conto che in questa torta c'è anche la bagna con la sua bella dose di zucchero, credo di averla bilanciata molto bene perchè è risultata dolce il giusto (secondo il nostro palato nordico). Ho poi usato pistacchi di Bronte interi tritandoli io a coltello e un liquore alla mandorla fatto in casa che ho ricevuto in dono, in modo che riprendesse il sapore della frutta secca, abbinamento azzeccatissimo, se non trovate un corrispettivo in rete ho letto che usano un liquore all'arancia, vedete voi, io non l'avessi avuto avrei senza dubbio usato un marsala secco. Davvero ottima! L'ho preparata per il compleanno di mio figlio Andrea



La mia tabella di marcia:

1° giorno:
- fare il pan di spagna
- comprare la ricotta e metterla in frigo a sgocciolare dentro ad un colino a sua volta dentro ad una ciotola, coperta da pellicola e lasciarla per tutta la notte o per almeno 8 ore

2° giorno
- fare la crema di ricotta e farcire la torta; fare riposare il frigo tutta la notte o per almeno 8 ore
- mettere nel frigo il contenitore (piccolo) e la frusta per montare la panna

3° giorno
- degustare la torta

Per 8-10 fette
Cosa serve per il pan di spagna all'arancia (stampo da 22D):


100 g. farina 00
20 g. fecola di patate
4 uova
120 g. zucchero semolato
1 pizzico sale
buccia grattugiata 1 arancia naturale
1 semi di mezza bacca di vaniglia

Cosa serve per la farcia:
800 g. ricotta di pecora freschissima
170 g. zucchero a velo (non vanigliato)
i semi di mezza bacca di vaniglia
50 g. gocce di cioccolato extra fondente

Cosa serve per la bagna:

200 ml. acqua
50 ml. liquore mandorlato (o liquore all'arancia o marsala secco) se ci sono bambini spremuta d'arancia fresca
la buccia della bacca di vaniglia

Cosa serve per decorare:
100 ml. panna liquida fresca
1/2 cucchiaino zucchero a velo (non vanigliato)
mandorle a lamelle q.b.
pistacchi di Bronte (non salati) sgusciati q.b.
10 filetti scorza arancia candita (o ciliegie rosse candite se si preferisce)

Fare il pan di spagna seguendo la mia ricetta aggiungendo gli aromi, sfornare e lasciare raffreddare bene, poi avvolgerlo con pellicola alimentare e tenere da parte fino al giorno successivo.
Mettere la ricotta dentro al un colapasta a sua volta adagiato dentro ad una ciotola, coprire con pellicola alimentare e mettere in frigo (leggere la tabella di marcia).


Il giorno successivo prendere la ricotta, buttare via il siero scolato nella ciotola, e passarla al colino a maglie strette rimettendola così dentro al ciotola vuota. E' una seccatura ma va fatto altrimenti non si otterrà una crema vellutata ad hoc. quindi mettere a cucchiaiate la ricotta dentro al colino e schiacciare col dorso di un cucchiaio da minestra passandola tutta. Aggiungere i semi della mezza bacca di vaniglia avanzata dal pan di spagna, lo zucchero a velo e mescolare molto bene con una spatola fino a fare assorbire lo zucchero, poi unire le gocce di cioccolato, mescolare, coprire con pellicola alimentare e mettere in frigo.
Preparare la bagna: in un pentolino d'acciaio inserire l'acqua, lo zucchero e la buccia della bacca di vaniglia avanzata dal pan di spagna e dalla crema; portare a bollore e fare ridurre lo sciroppo di 1/3 (qualche minuto sul fuoco), poi spegnere, fare intiepidire ed unire il liquore (o la spremuta). Fare completamente raffreddare.


Prendere le mandorle a lamelle e farle scaldare a fuoco dolce 2 o 3 minuti in un padellino antiaderente scuotendolo continuamente, attenzione che si bruciano facilmente. Fare raffreddare e tenere da parte.
Prendere i pistacchi e tritarli grossolanamente a coltello, tenere da parte.
Montare la panna insieme a poco zucchero a velo, inserirla in una piccola sac a poche usa e getta e conservarla in frigo fino al momento dell'utilizzo.
Prendere il pan di spagna e tagliarlo esattamente a metà col coltello seghettato del pane. Eliminare la crosticina superiore (e buttarla).
Con metà della bagna inumidire molto bene e omogeneamente la prima metà del pan di spagna, distribuire in modo uniforme 3/4 della farcia, ricoprire con la seconda metà del pan di spagna, bagnare anche questo e ricoprire con la restante farcia spalmandone un velo anche sul bordo.
Fare aderire le mandorle a lamelle e i pistacchi di Bronte tritati (io ho appoggiato un coppapasta in centro della torta ed ho inserito i pistacchi, poi ho distribuito le mandorle a lamelle su tutta la torta), fare alcuni ciuffi con la panna montata e adagiare sopra i filetti di arancia candita.
Coprire la torta a campana con una grande (ma grande!!!) ciotola se l'avete e mettetela in frigo fino al giorno dopo per degustarla riposata con tutti i sapori amalgamati e morbida il giusto.
Toglierla dal frigo una quindicina di minuti prima di servirla.



Simona

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