Antipasto di verdure piemontese (tipo Galfrè) da conservare

Questa ricetta è veramente datata, una trentina d'anni o forse più, (mia nonna la faceva simile ma decisamente più untuosa) ho fatto solo una piccola modifica ed aggiunta alla ricetta originale, ovvero ho usato un'ottima passata di pomodoro pronta e non l'ho fatta io partendo da zero da pomodori maturi tipo s. marzano, ma nulla vi vieta d'impostare la ricetta in questo modo, calcolate però che occorreranno un paio d'ore in più; ho poi aggiunto la foglia di alloro che, secondo me, ci sta benissimo ed ho accorciato un pochino i tempi di cottura per ottenere verdure leggermente croccanti, una volta si usava cuocerle più a lungo, per il resto... l'equilibrio degli ingredienti è perfetto così e consiglio di non cambiare una virgola :-)
E' un antipasto tradizionale che si porta a tavola tanto a Natale quando d'estate per pranzi freddi e merende sinoire.
Con queste quantità ho ottenuto 9 vasetti da 320 g. ed uno da 500 g.



Cosa serve:
320 g. fagiolini
320 g. cavolfiore
320 g. zucchine
320 g. peperoni gialli e rossi
320 g. sedano
320 g. carote
160 g. cipolline borettane
35 g. capperi sotto sale
2 acciughe sotto sale
160 g. tonno sott'olio (peso netto, sgocciolato)
3 chiodi di garofano
120 g. olive verdi denocciolate
300 ml. aceto bianco
150 ml. olio evo
700 ml passata di pomodoro
1/2 cucchiaio sale grosso
1 cucchiaio zucchero semolato
alcuni ciuffi basilico
1 foglia alloro

Il peso è inteso al netto degli scarti e il tonno sgocciolato. Ricordarsi di sterilizzare i vasetti e le capsule. Se avete bisogno di qualche consiglio in merito potete leggere la sezione dedicata: come fare per conservare frutta e verdura.


Per prima cosa mettere a bagno i capperi per dissalarli e pulire anche le acciughe ricavando quattro filetti, pulire tutte le verdure (sbucciare le carote) e tagliarle tutte a cubettini. Al sedano eliminare i filamenti con un pelapatate. Spuntate i fagiolini, eliminare il filo e tagliarli a tocchetti. Se le cipolline sono grosse tagliarle a metà o anche in quattro. Una volta pulire e lavate tutte le verdure, mettere sul fuoco una casseruola con acqua senza sale e quando bolle tuffare le carote e il sedano insieme, farli sbollentare alcuni minuti poi scolarli.


In una capiente pentola dal fondo spesso mettere: i chiodi di garofano ridotti in polvere (io li metto dentro a 2-3 fogli di carta da cucina e li polverizzo battendo con un batticarne o un pentolino pesante), olio, aceto, sale, zucchero, capperi lavati e asciugati, acciughe e foglia di alloro.
Accendere il fuoco e quando bolle (e le acciughe sono sciolte) aggiungere la passata di pomodoro, lasciare di nuovo che prenda l'ebollizione, eliminare la foglia di alloro che avrà dato il suo sapore ed aggiungere: (mescolare molto spesso sempre)
1) i fagiolini, dopo 5 minuti
2) carote + sedano sbollentati, dopo 10 minuti
3) cavolfiore fatto a cimette piccolissime + peperoni + zucchine, dopo 10 minuti
4) cipolline, dopo 10 minuti
5) olive + tonno ben sgocciolato e sbriciolato con le mani
fare cuocere ancora tutto insieme per altri 5 minuti.

Invasare avendo cura di schiacciare con un cucchiaino per fare uscire tutta l'aria.
Sterilizzare come di consueto 45 minuti. Lasciare in cantina o al fresco a riposare almeno un mese prima di consumare in modo che i sapori di amalgamino bene e l'antipasto di verdure piemontese sia ancora più buono (infatti sarà migliore dopo alcuni mesi) si conserva perfettamente per un anno e più, anche se... l'assaggio appena freddo è d'obbligo :-)))
(ovviamente se ne può fare di meno o di più calcolando le proporzioni moltiplicandole o dividendole).


Budino light gluten free cocco e vaniglia

Per un dolcino veloce, fresco e leggerissimo.... utilizzando un latte vegetale si può ottenere un prodotto vegan (oltre che senza glutine)


Cosa serve:
500 ml latte (quello che si preferisce, per me parzialmente scremato senza lattosio)
15 g. cocco rapè
2 g. di agar-agar in polvere
1 pizzico di sale
50 g. zucchero semolato
1 cucchiaino estratto naturale di vaniglia
cioccolato fondente al 70% q.b. (circa 40 g.)

In un pentolino mescolare accuratamente la farina di cocco rapè con lo zucchero, il pizzico di sale e l'agar-agar.
Aggiungere un pochino di latte freddo ed amalgamare con una frusta per sciogliere i grumi, continuare ad aggiungere latte poco per volta, sempre mescolando con la frusta, fino ad unirlo tutto; aggiungere anche l'aroma.


Mettere sul fuoco e mescolare vigorosamente fino a portarlo ad ebollizione, quando si starà addensando, abbassare la fiamma al minimo e continuare la cottura per 3-4 minuti.
Bagnare con acqua fredda uno stampo (o stampini individuali) per budino e fare raffreddare a temperatura ambiente, poi mettere in frigorifero 4-5 ore (o anche il giorno precedente il consumo).
Fare sciogliere il cioccolato in microonde a W360 oppure a bagnomaria e, quando è fluido ma freddo, decorare il dolce. Servire


Pesto di pomodori secchi, capperi e olive

Siamo in piena estate e al Km 0 oggi prepariamo le tanto amate conserve e/o preparazioni che ne prevedono l'uso; io ho fatto un gustosissimo pesto di pomodori secchi con aggiunta di capperi e olive.
Fare i pomodori secchi in casa non è affatto difficile, la cosa fondamentale è avere tanto sole e riporli al chiuso di notte (per i passaggi e procedimento cliccate nel link sottostante e andate a leggere) e usare una materia prima eccellente, se non si dispone di un orto, si può ovviare comprandoli da un coltivatore diretto, mi raccomando che siano bio!
I miei pomodorini secchi home made mi avevano davvero dato tanta soddisfazione, erano molto dolci, buonissimi. Se non li fate essiccare voi, vi consiglio di comprare quelli siciliani che, secondo me, sono deliziosi e polposi.
Si può usare per condire la pasta, sulla pizza, come insaporitore nelle farcie varie, ad esempio nelle torte salate, nelle polpette, nelle patate, nei ripieni per le verdure, ottimo con il pesce e anche nell'impasto del pane e focacce. Insomma... si può lasciare libero sfogo alla fantasia, fatemi sapere se avete altre idee su come utilizzarlo :-)



Cosa serve:
100 g. pomodori o pomodorini pachino secchi home made (o siciliani di alta qualità)
50 g. mandorle spellate
50 g. olive verdi dolci col nocciolo
25 g. capperini di Pantelleria sotto sale 
1/2 spicchio aglio
olio evo q.b.
1 lt. acqua
150 ml. aceto bianco
(non ho aggiunto sale, non è servito)


                                                 pomodorini home made al sole

In realtà, come per tutti i pesti, la quantità degli ingredienti è a piacere, si può usare più aglio ad esempio, meno olive, più pomodori secchi ecc. va a gusti, io l'ho fatto con queste proporzioni e mi è piaciuto.
Lavare i capperi e coprirli d'acqua fredda per dissalarli almeno due ore prima di fare il pesto.
Lavare bene sotto acqua corrente fredda i pomodori, mettere sul fuoco una pentola con mezzo litro d'acqua e 150 ml di aceto bianco, quando bolle mettere i pomodori (a più riprese) e lasciarli sbollentare per 2 minuti, poi colarli e metterli ad asciugare e raffreddare su carta da cucina assorbente
Se utilizzate pomodori secchi sott'olio saltate questa operazione e regolate poi l'olio da aggiungere successivamente (ne occorrerà di meno).



In un padellino antiaderente fare tostare a fiamma bassa le mandorle; quando sono fredde inserirle in un tritatutto provvisto di cutter ed aggiungere l'aglio, i capperini scolati e strizzati, le olive denocciolate (non uso quelle già senza nocciolo perchè sono molto meno gustose) e i pomodori, azionare le lame ed aggiungere a filo olio evo q.b. per ottenere la classica consistenza del pesto, non esagerare, nel caso si aggiungerà al momento dell'utilizzo, non deve grondare d'olio.


Mettere il pesto in un barattolo e tenerlo in frigo almeno un giorno prima di consumarlo in modo che si insaporisca e i gusti si amalgamino bene. Si può fare e consumare oppure congelare oppure coprire d'olio, schiacciare bene per togliere bolle d'aria, chiudere con capsule nuove e sterilizzare, conservandolo poi in cantina, per vedere come si conservano frutta e verdura e come sterilizzare i barattoli, vai a leggere nella sezione dedicata al sottovetro e se invece cerchi spunti su cosa conservare cercali nel menù a tendina in alto in home page oppure clicca su conserve


Il Team della rubrica "Al Km 0" vi augura buone vacanze e vi da appuntamento al 10 settembre e, a seguire, il 2° e 4° giovedì di ogni mese! Restate sintonizzati :-)
Crostatine albicocche e amaretti
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Alici gustose

Una preparazione semplicissima ma molto-molto gustosa, l'unica cosa noiosa è pulire il pesce.
Seppur si trovi da acquistare tutto l'anno o quasi, anche il pesce ha la sua stagionalità, ed ora è il momento migliore per gustare il pesce azzurro.


Cosa serve per DUE persone:
500 g. alici piccole e freschissime
2 spicchi aglio
olio evo q.b.
origano siciliano q.b.
trito di: erba cipollina e prezzemolo freschi q.b.
sale e pepe q.b.
1 tazzina (da caffè) aceto bianco


Aprire le alici ed eliminare interiora, lisca, testa e coda.
Lavare i pesciolini sotto un getto leggero d'acqua fredda e asciugarli tamponando con carta da cucina.
In una padella antiaderente scaldare un filo d'olio evo con gli spicchi d'aglio tagliati a metà, una bella presa d'origano e una di trito aromatico, dopo pochi istanti aggiungere le alici mantenendo il fuoco medio-basso, unire subito l'aceto e lasciarlo sfumare, scuotere la padella facendo rivoltare le alici, occorreranno pochi minuti di cottura.
Spegnere il fuoco ed eliminare l'aglio, salare e pepare.
Servire subito.

Linzer biscuit sablée ai mirtilli neri

Questi deliziosi biscottini, che non sono troppo dolci e si sciolgono in bocca, li ho preparati recentemente per un'amica che, secondo me in quel momento, aveva bisogno di una coccola.



Cosa serve:
150 g. farina 00
50 g. farina di mandorle
1 pizzico sale
70 g. burro freddo da frigo tagliato a cubetti
70 g. zucchero a velo + q.b. per spolverizzare
scorza grattugiata di 1/2 limone
1 uovo grande
confettura mirtilli neri q.b. (per me senza zuccheri aggiunti, ma potete usare quella che preferite)

Questa sablèe è molto delicata per cui occorre manipolarla in meno possibile ed è meglio farlo usando un tarocco poichè il calore delle mani, scaldandola, la rovinerebbe.
Nella ciotola della planetaria con la foglia (o robot da cucina provvisto di cutter) inserire le farine, il pizzico di sale e il burro.
Fare sabbiare il composto pochi istanti poi spegnere ed aggiungere l'uovo, la scorza del limone e lo zucchero; fare ripartire la planetaria (o robot) per breve tempo, quanto basta perchè il composto risulti assemblato, prelevarlo con una spatola ed avvolgerlo in pellicola alimentare formando un panetto, metterlo in frigo per almeno 4 ore oppure in freezer per un'oretta.


Preriscaldare l forno statico a 170° e foderare una leccarda con un foglio di carta da forno.
Con farina di riso infarinare piano da lavoro e mattarello spesso e in più riprese (oppure stendere la pasta in mezzo a due fogli di carta da forno), prendere la pasta dal frigo o freezer e dare dei colpetti con il mattarello per appiattirla prima di stenderla in una sfoglia di circa 1/2 cm.
Coppare con una formina adatta a biscotti linzer oppure usare due formine una più grande, l'altra più piccola per ricavare il buco centrale, quindi tagliare uguale quantità degli uni e degli altri col buco (i ritagli impastarli velocemente col tarocco e ricavare altri biscotti).


Metterli in forno per 8-10 minuti poi sfornali e i biscotti senza buco rivoltarli sottosopra, (quindi la parte che era stata a contatto con la leccarda sarà quella che ora sarà da farcire) e  metter un po' di confettura, senza esagerare altrimenti poi fuoriesce, diciamo un bel cucchiaino e coprire quindi con il biscotto bucato; premere leggermente e rimettere in forno per 5 minuti quindi sfornare, spolverizzare di zucchero a velo, lasciare raffreddare completamente e servire.


Conservare i biscotti  in una scatola di latta


Pesto di basilico con cacioricotta e pistacchi

Una volta avevo il mortaio, poi si è rotto e non l'ho più ricomprato, il pesto andrebbe assolutamente pestato come dice la parola stessa, ma si può (un po' indegnamente, lo ammetto) ripiegare sugli elettrodomestici se si usano alcune accortezze spiegate nella ricetta.
Questo pesto è una valida alternativa al classico genovese, il pistacchio conferirà sapore e consistenza, il cacioricotta pugliese molto-molto buono, sapido il giusto (che ricorda un pochino la ricotta salata come texture ma il sapore è decisamente più dolce) da una marcia in più ma anche freschezza avendolo mescolato al parmigiano stagionato e saporito. Ottimo per condire pasta di semola, all'uovo, gnocchi, lasagne al piatto e ogni tipo di preparazione in cui si utilizzerebbe un pesto, sulla pizza a crudo, ad esempio. Mi raccomando non fatelo cuocere, si rovinerebbe :-)
Ultima cosa che in realtà è la prima da dire: usiamo basilico freschissimo e ligure che ha un sapore ed un profumo che non ha eguali, stesso discorso per i pinoli, quelli Italiani costano il doppio rispetto a quelli stranieri ma non sono pasticciati con veleni vari e hanno un gusto unico. Stavolta non avevo i pistacchi di Bronte, altrimenti avrei sicuramente li avrei preferiti, sono di qualità superiore a qualunque altra qualità.
Pochi ma buoni :-)

Cosa serve:
100 g. foglie di basilico di Albenga (io della mia piantina :-))
2 spicchi d'aglio (uno se grande)
25 g. pinoli di Pisa
25 g. pistacchi sgusciati non salati
15 g. parmigiano reggiano 30 mesi grattugiato
30 g. cacioricotta pugliese di media stagionatura (misto capra, mucca, pecora)
100-120 g. olio d'oliva (dipende da quanto ne assorbe il pesto, dipende dal formaggio)
una presa sale grosso
1 cubetto ghiaccio (opzionale)

Lavare bene il basilico ed asciugarlo delicatamente nella centrifuga dell'insalata ed inserirle in un tritatutto elettrico grande provvisto di cutter. Togliere l'anima all'aglio ed unirlo al basilico, volendo si può aggiungere un cubetto di ghiaccio (serve ad non fare annerire il basilico, però poi il pesto rimane un po' annacquato, va bene se lo consumate subito, ma se lo conservate in frigo o freezer secondo me usare il tasto ad impulsi e frullare brevemente è sufficiente per ovviare questo aspetto, io infatti non l'ho usato ed è rimasto di un bellissimo verde), il sale e i pinoli.


Fare girare il robot ad impulsi, le lame del cutter non devono surriscaldare, quando si ottiene un composto amalgamato e tritato (pochi istanti) trasferire il trito nel bicchiere del minipimer, unire 100 g. d'olio d'oliva (o evo leggero) ed emulsionare per ottenere una cremina, smettere il prima possibile per non "cuocere" il basilico, avendolo già tritato in precedenza ci vorrà una manciata di secondi.
Tritare a parte i pistacchi (devono rimanere granulosi non polverizzati), grattugiare i formaggi e mettere il tutto in una ciotola.
Amalgamare con una spatolina ed unire, se necessario, ancora un pochino d'olio, deve risultare una salsina densa.

Crostata di farro semintegrale con ramassin al marsala

Con il caldo al Km 0 prepariamo ricette a basso contenuto di calorie. Io porto la colazione e ho preparato una crostata utilizzando sia ingredienti di stagione che piemontesi, a metro zero più che a chilometro zero :-))) la farina è prodotta e macinata da un mulino a dieci minuti da casa mia e la frutta ancora di meno e ho fatto una frolla all'olio con una quantità di zucchero contenuta.
Voglio parlarvi del ramassin che è una varietà di susino autoctona, tipica del Piemonte sud-occidentale, anch'io ne avevo ben due nella vecchia casa e rimanevo ore ad ammirarle, è una pianta rustica che cresce bene anche sui terreni più complicati, i frutti sono molto delicati e per raccoglierli si devono scuotere in modo delicato i rami recuperandoli una volta caduti a terra, anche se cadono spontaneamente quando maturi al punto giusto. La polpa di questo sublime frutto è unica, dolce e profumata, le confetture sono squisite dal colore intenso, i frutti deperiscono in fretta per cui o si mangiano o si trasformano, in questo caso io ho fatto una crostata rustica davvero squisita.
Accontentatevi di questa foto, la fetta non c'è, la torta era da asporto :-)


Cosa serve:
160 g. farina bio di farro semintegrale spelta piemontese macinata a pietra
75 g. farina bio 1 piemontese macinata a pietra
1 pizzico sale
60 g. olio d'oliva
90 g. zucchero canna + 2 cucchiai
una noce burro
scorza grattugiata 1/2 limone
1 uovo
2 pizzichi bicarbonato di sodio
2-3 cucchiai acqua
400 g. ramassin peso netto denocciolate
1/2 bicchierino da liquore di marsala secco
la punta di un cucchiaino di farina di semi di carrube (opzionale, serve per addensare la frutta caramellata)

Mescolare l'olio 2 cucchiai d'acqua, il pizzico di sale e lo zucchero, unire poi l'uovo, la scorza del limone, i pizzichi di bicarbonato e le farine. Valutare se c'è bisogno di aggiungere poca acqua (dipende dalla farina, la mia l'ha richiesto), formare un panetto, avvolgerlo in pellicola e metterlo in frigo un'ora.
Intanto denocciolare i ramassin già lavati ed asciugati e metterli in una padella antiaderente con una noce di burro e i 2 cucchiai di zucchero di canna, fare caramellare qualche istante ed aggiungere il marsala, lasciare consumare lo sciroppo, unire la farina di semi di carrube e spegnere, lasciare intiepidire (in alternativa, se non c'è disponibile la farina di semi di carrube, buttare via un po' di sciroppo se la frutta rilascia troppa acqua, non deve cuocere troppo, anzi... io l'ho lasciata sul fuoco giusto il tempo che caramellasse e si ammorbidisse).


Preriscaldare il forno a 175°, imburrare ed infarinare uno stampo da crostata da 22D (io ne ho usato uno in carta da forno perchè, come detto nella premessa, la torta era da asporto :-)), rivestirlo con la pasta frolla al farro e bucherellare il fondo.


Farcire con i ramassin caramellati al marsala, rifinire il bordo della crostata e fare dei decori con i ritagli a proprio piacere e gusto.
Cuocere 35-40 minuti, fare raffreddare e gustare.


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Ratatouille agrodolce con pomodorini del piennolo

Questo semplicissimo e leggero contorno è, a mio avviso, buonissimo ed è adatto da servire come accompagnamento a piatti vegetariani o a carni e pesci, è davvero versatile.


Cosa serve:
400 g. trombette liguri (che siano piccole)
1 peperone carnoso giallo (per me piemontese)
1 spicchio aglio in camicia
1/2 cipollina bianca
pomodorini del piennolo del vesuvio q.b.
olio evo q.b.
sale e pepe q.b.
1 foglia alloro
1 rametto timo
2 cucchiai aceto bianco
una presa piccola zucchero

Fare scaldare un filo d'olio evo, unire tutti gli ingredienti in una volta sola: le verdure tagliate a tocchetti, l'aglio intero e la cipolla a fettine sottili, i pomodorini tagliati in due o in quattro, salare e pepare, mettere l'aceto, lo zucchero e poca acqua e lasciare stufare con il coperchio mescolando spesso; raggiungere la cottura desiderata (morbida o croccante) delle verdure regolando l'acqua se necessario; eliminare aglio e alloro e servire.


 Un contorno ottimo servito anche freddo, si può preparare con anticipo il giorno prima.

Polpette vegetariane di zucchine gialle e ricotta

Molto delicate e molto buone! Io le ho accompagnate con semplice insalata dolce verde con pomodori, basilico e cipolla rossa.


Cosa serve:
400 g. zucchine gialle
100 g. ricotta bel scolata
*1 cucchiaino erbe provenzali originali
sale e pepe
pangrattato q.b.
granella pistacchio q.b.
olio arachidi per friggere oppure olio evo q.b. se cotte in forno

Per la besciamella all'olio serve:
100 ml. latte
pizzico sale
pizzico noce moscata
10 g. olio evo
15 g. farina 00



Lavare le zucchine, eliminare le estremità e grattugiarle con una grattugia a fori larghi; salarle con qualche granello di sale grosso e lasciare che spurghino l'acqua di vegetazione per un'oretta.
Fare come di consueto la besciamella scaldando l'olio (se si preferisce si può usare il burro, io ho scelto l'olio perchè le zucchine gialle sono molto delicate e non volevo coprire il loro sapore e la volevo più leggera) con il sale e la noce moscata, questione di attimi, poi togliere il pentolino dal fuoco, unire la farina, mescolare e rimettere sul fuoco sempre mescolando con una frusta, unire poi il latte poco alla volta, fare addensare sempre mescolando e poi togliere dal fuoco.
Strizzare molto bene le zucchine grattugiate, buttando via la loro acqua, unire poi la ricotta, regolare di sale e pepe, aggiungere le erbe provenzali (*se non sono disponibili usare erbette miste essiccate ed aggiungere un pizzico aglio in polvere o un pezzettini piccolo fresco, tritato), unire la besciamella ormai tiepida ed unire pangrattato q.b. (2-3 cucchiai) per ottenere un composto morbido ma malleabile.


Formare delle polpette rotonde oppure oblunghe, passarle in una panatura fatta da 1/2 pangrattato- 1/2 granella di pistacchio e friggerle in abbondante olio di arachidi ben caldo (ma non fumante), oppure cuocerle in forno preriscaldato ventilato a 180° adagiandole sulla leccarda rivestita con carta
da forno ed irrorandole con un filo d'olio evo, per 15 minuti circa.

Servirle ben calde.