Quiche alle melanzane, peperoni, formaggio ed erbe aromatiche



Cosa serve:
300 g. pasta brisèe (clicca qui per vedere ingredienti e procedimento, omettendo l'aggiunta del timo)
2 melanzane lunghe
1 peperone giallo
maggiorana q.b. (possibilmente fresca)
1 ciuffo di basilico fresco
1 spicchio d'aglio
2 pomodori maturi
1 scalogno
100 g. formaggio emmenthal dolce francese
olio evo q.b.
sale 

Preparare la pasta birsèe e stenderla sottile con il mattarello ottenendo una sfoglia rotonda; pareggiare le estremità con una rotella dentellata. 
In una pentola piena d'acqua salata e a bollore, immergere il pomodori. Dopo appena 1 minuto, prelevarli con la schiumarola e pelarli. 
Eliminare i semi in eccesso e tagliarli a cubetti.
In una capiente padella far scaldare olio evo (il fondo dev'essere coperto) con uno spicchio d'aglio in camicia. Fa saltare le melanzane precedentemente lavate e tagliate a cubetti non troppo piccoli. La fiamma non deve essere troppo alta ma nemmeno troppo bassa. Le melanzane non devono nè bruciare nè diventare molli.

Mescolare spesso e lasciare cuocere 5 minuti. Aggiungere il peperone lavato e tagliato a cubettini piccoli.
Scuotere la padella e mescolare spesso. Far cuocere altri 5 minuti. 
Unire i pomodori e salare. Cuocere ancora un paio di minuti. Non di più.


Stendere la pasta brisèe su carta da forno e metterla in una tortiera rotonda da 24/26D.
Bucherellare il fondo con una forchetta. riempire con la dadolata di verdure, unire la maggiorana e il basilico spezzettato. Ricoprire la superficie con il formaggio tagliato a dadini piccoli e infornare in forno già caldo (statico) a 200° per 40 minuti circa.

Controllare perchè dipende dal forno. 
Togliere dal forno e servire subito.




Pesto alla genovese

... premessa: prima che qualche genovese doc mi salti agli occhi (che quando si parla di piatti super tradizionali di un luogo occorre andarci cauti, io stessa a volte vedo la ricetta della nostra bagna caöda, ma anche preparata da grandi chef eh! che però non sono piemontesi e mi si rizzano i capelli!)... dico subito che per chi non è originario del luogo è ovvio che non possa avere una ricetta tramandata, ergo è altrettanto ovvio che nessuno me la possa avere lasciata in eredità, dunque la mia non è sicuramente originale nel senso più ampio del termine; ma penso che non per questo chi non è ligure o, nella fattispecie genovese, non possa amare nel cimentarsi nel preparare (e magari anche abbastanza bene) una salsa, un piatto in generale che non appartenga al proprio territorio.

Non so se ho reso l'idea con tutto sto pasticcio di parole...



Il pesto alla genovese io lo preparo così

Cosa serve:

100 g. foglie di basilico fresco, lavate e perfettamente asciugate 
120 g. parmigiano reggiano grattugiato
80 g. pecorino sardo stagionato grattugiato
n. 2 spicchi d'aglio
una presa di sale grosso
olio evo q.b. (possibilmente di olive taggiasche)
2 cucchiai di pinoli

(in genere vado ad occhio dopo tantissimi anni che lo preparo.. ma approssimativamente il peso del basilico deve essere circa la metà del formaggio)

In un mortaio pestare l'aglio (consiglio di togliere l'anima) con il sale, quando è ridotto in poltiglia, unire i pinoli e poi il basilico. 
Dopo tanto olio di gomito e pazienza, travasare il pesto in una ciotola, unire il parmigiano ed il pecorino, mescolare con un cucchiaio di legno, unire, a filo, olio q.b. per ottenere una salsa morbida.
Io lo conservo in bicchierini di plastica corredati dal loro coperchietto nel freezer, dunque metto poco olio e ne aggiungo altro al momento di condire  trenette, trofie, lasagnette, gnocchi, ecc.
Ho letto da qualche parte che si consiglia, in caso di congelamento del pesto, di unire i formaggio solo all'utilizzo.. mah.. io trovo che poi abbia meno sapore trovo anche che si conservi benissimo anche fino ad un anno (ma... secondo me, a meno che non ne abbiate preparato per l'esercito, si consuma prima...)





Biscotti offelle alla panna e vaniglia



Cosa serve:
200 g. farina 00
100 g. zucchero a velo + q.b. per spolverizzare
80 g. burro morbido di ottima qualità
1 cucchiaio di panna liquida
1 pizzico di sale
1 uovo
i semi di una bacca di vaniglia
la scorza grattugiata di mezza arancia naturale
Tirare fuori dal frigo il burro, farlo a cubetti e lasciarlo ammorbidire a temperatura ambiente.

Incidere la bacca di vaniglia, estrarre, con la punta di un coltello rotondo, i semi e mescolarli ai 100 g. di zucchero a velo. (la buccia si può conservare per aromatizzare il latte quando si farà qualche crema, oppure se messo in un vasetto con zucchero si otterrà zucchero vanigliato)
Su una spianatoia (o nella planetaria o ancora in un robot da cucina provvisto di cutter) mettere la farina, in centro il burro e il pizzico di sale. Lavorare molto velocemente l'impasto. (se fatto a mano usare possibilmente un tarocco in modo da non scaldare il burro col calore delle mani), unire l'uovo leggermente sbattuto con la panna, la scorza dell'arancia e lo zucchero. 
Assemblare gli ingredienti lavorando il meno possibile l'impasto. Avvolgere la pasta in pellicola alimentare e mettere in frigorifero almeno un'ora.

Accendere il forno a 160°/170°
Su una spianatoia leggermente infarinata lavorare un pochino la pasta con le mani per renderla omogenea e morbida (ma non esagerare - giusto il tempo di renderla lavorabile), stenderla ad uno spesso di 1 cm. scarso e, con l'aiuto di un taglia-biscotti a forma ovale.


Fare cuocere, un pochino distanziati tra loro, su una placca rivestita da carta forno. (io a volte imburro comunque la placca per mantenere fermo il foglio di carta da forno)
Cuocere in forno pre-riscaldato a 160° se ventilato o 170° se statico per circa 15/20 minuti, devono diventare dorati nei bordi.
Quando sono cotti trasferirli su una gratella a raffreddare. Spolverizzare poi con zucchero a velo. 





Melanzane arrostite profumate all'aglio e santoreggia


Cosa serve per DUE persone:
1 grossa melanzana lunga (io la qualità striata violetta, dolcissima con pochi semi) 
sale e pepe q.b.
aglio q.b.
olio evo
santoreggia q.b. (possibilmente fresca) se non si ha a disposizione, utilizzare origano
Lavare bene le melanzane (se ne calcola mezza a persona), senza sbucciarle tagliarle a metà per la lunghezza e poi ancora a metà (dunque se ne ricaveranno quattro spicchi per melanzana).
Adagiarle su una teglia rivestita da carta forno, praticare dei tagli nella polpa dell'ortaggio ed inserire fettine d' aglio e pezzettini di santoreggia


Salare e pepare leggermente, condire ancora con la santoreggia ed olio evo abbondante, quindi infornare in forno ventilato già caldo a 180° per circa 20 minuti, poi coprire con un foglio di alluminio e far cuocere ancora per altri 20 minuti circa o comunque fino a quando la polpa delle melanzane risulta morbida e cotta. 
Servire calde. 
Una preparazione tanto semplice quanto gustosa! Ottime come contorno alla carne (o pesce) alla brace, diciamolo..le melanzane grigliate hanno proprio stufato!

Pesche sciroppate home made

.... ancora conserve???? ebbene sì. Se non ora: quando! 
Non è proprio semplicissimo preparare perfettamente la frutta sciroppata. Perchè bastano due minuti in più di cottura e la frutta si sgretola, perchè se non è matura al punto giusto, dunque acerba, rimarrà asprigna e non gradevole, se al contrario, è troppo matura, si spappolerà.

Se si mette troppo zucchero, risulterà stucchevole, se se ne mette troppo poco, ne inficia la buona conservazione.. vi ho fatto passare la voglia e state andando a suonare il campanello al Sig. Del Monte? ma no...dove andate!
Io ho provato a preparare lo sciroppo per ricoprire la frutta (quasi tutte le ricette che ho letto sia in rete che nei libri di conserve, prevedeva questo passaggio, beh: secondo il mio modesto parere, non solo non serve,in quando la frutta è già di per se molto acquosa, ma addirittura, per me, si conservano di meno e perdono la polposità
Quindi io, dopo qualche tentativo di metodo, ho fatto così e mi sono trovata bene...



Cosa serve:

1 kg. percoche (preferibilmente perchè più polpose e compatte) o pesche spaccatelle mature al punto giusto (nè troppo, nè troppo poco)
350/400 g. zucchero (peso lordo con buccia e nocciolo dunque) a piacere secondo il gusto personale
succo di 1 limone
facoltativo: pezzettini di cannella o buccia di vaniglia (ecco come riciclare la buccia quando l'interno, la polpa, i semini insomma sono stati utilizzati per dolci vari)

Mettere sul fuoco un pentolone di acqua. Quando bolle, unire le percoche, tenere sempre altissima la fiamma, dopo UN MINUTO, toglierle con la schiumarola e passarle sotto il getto dell'acqua fredda del rubinetto.

Spellarle e tenere da parte, poi dividerle a metà e se sono troppo grandi rispetto al contenitore (ad esempio rispetto ad un vasetto da 250 g, tagliarle anche in quarti)


Sterilizzare i vasetti seguendo le mie indicazioni cliccando qui,

Riempire i vasetti (meglio optare per quelli da 300 g. o 500 g.) con le pesche (inserendole con la pancia rivolta verso l'altro) pigiandole leggermente con delicatezza, cercando quindi di lasciare meno spazi vuoti possibili. Tra uno strato e l'altro, cospargere con abbondante zucchero e una spruzzata di succo di limone. Inserire, facoltativamente, per aromatizzare, pezzettini di cannella o vaniglia, io consiglio di aromatizzarne solo una parte, non so...uno o due vasetti, e gli altri lasciarli al naturale perchè se poi le utilizzerete per altre preparazioni non è detto che il sapore degli aromi sia il più corretto. Terminare con uno strato di zucchero.

Coprire con una griglietta di plastica (in commercio due misure, eventualmente la ritagliate fosse grande) questo serve a fare stare le pesche "sotto" lo sciroppo che si formerà, al contrario verranno a galla. Spolverizzare con un altro po' di zucchero.

Chiudere con i tappi twist off nuovi.

Agitare con energia il barattolo per far sì che lo zucchero possa distribuirsi in ogni dove.
Lasciare riposare due o tre ore, coprendo i vasetti con un canovaccio o pellicola, ri-agitare i barattoli.


Seguire la procedura della sterilizzazione sempre cliccando qui. (sterilizzare 35/40 minuti)
Quando i barattoli sono freddi (ricordarsi di farli raffreddare nel pentolone), controllare che le capsule siano correttamente abbassate, dunque che il prodotto sia sottovuoto, etichettare (contenuto-data di produzione) e riporre in cantina. Aspettare un paio di mesi per consumare.

Si conservano un annetto