Biscotti morbidi con datteri, mandorle e miele - senza zucchero senza burro

Capita, a volte, che alcune ricette nascano per caso e poi non si abbandonino più; questi biscotti sono il risultato di voglia di qualcosa di buono ma, in regime di dieta, dovendo mangiare senza zucchero e senza burro e dovendo limitare altri alimenti... è un pochino duretta..

... ma non mi sono persa d'animo e ho cercato d'ottenere la dolcezza e morbidezza nei prodotti che fanno bene alla salute, ecco che ho aperto la dispensa ed ho afferrato il miele, la frutta secca e rimasugli di farine (quasi tutte di molini locali) macinate a pietra. 
Biscotti morbidi, molto- molto golosi; piaceranno senz'altro a chi ama gusti meno convenzionali e non stucchevoli ma soprattutto a chi ama mangiare in modo sano senza dover rinunciare al dolce.


Cosa serve:

100 g. farina bio tipo 0 macinata a pietra
50 g. farina bio di canapa macinata a pietra
50 g. farina bio tipo 1 macinata a pietra
1/2 bustina lievito per dolci
45 g. datteri morbidi senza nocciolo
30 g.mandorle sgusciate
45 g. olio evo delicato
1 uovo intero medio
3 cucchiai di mielbio d'arancio
1 cucchiaino scarso di cardamomo in polvere
1 pizzico di sale
acqua fredda q.b. (2 cucchiai circa, ma dipende dalla farina)

Usare la planetaria con l'accessorio foglia, oppure un robot da cucina con il cutter.
In un tritatutto mettere i datteri e le mandorle, usare il tasto impulsi fino ad ottenere un composto tritato grossolanamente, tenere da parte.

Nella ciotola setacciare farine + lievito, aggiungere il cardamomo, il pizzico di sale, l'uovo, il mielbio d'arancio e l'olio. Azionare sul 2 la planetaria per qualche minuto.


Aggiungere la frutta secca tritata precedentemente, fare amalgamare di nuovo un minuto, poi verificare la consistenza che sarà senz'altro appiccicosa data la presenza della frutta secca, ma si deve poter manipolare bene, se il composto è asciutto aggiungere un pochino d'acqua. Io ne ho messi 2 cucchiai ma dipende dalla farina. (Se si vuole fare una variante ed usare una 00 comune, basterà 1 o addirittura non occorrerà)

Assemblare il composto con una mano, direttamente nella ciotola (nel robot.. beh...superfluo dirlo ma non si sa mai: togliere prima il cutter) ed avvolgerlo in pellicola alimentare senza pvc, dando la forma di un panetto rettangolare e metterlo in frigo per almeno un'ora.


Preriscaldare il forno statico a 170°

Stendere la pasta (che, come detto, sarà un po' appiccicosa) con un mattarello infarinato, o su un foglio di carta da forno oppure sul tappetino di silicone; eviterei la spianatoia in legno.
Stenderla non sottile. Non sono delicati pasticcini con tantissimo burro e farina bianchissima, non si sciolgono in bocca, sono tutto il contrario: sono biscottoni rustici ma morbidosi, tutti da mordere,  per cui devono belli spessi, anche se leggeri di peso, per cui abbondiamo con la misura diciamo... un bel centimetro. Quindi con l'aiuto di un tagliabiscotti dalla forma desiderata, io li ho fatti rettangolari, ricavare i dolcetti da mettere un po' distanziati sulla placca del forno, rivestita dalla solita carta.


Impastare i ritagli e ricavare altri biscotti.
Con queste dosi e misure io ho fatto 16 corposi biscotti.

Infornare per 15 minuti, poi spegnere aprire del tutto il forno e lasciare ancora 5 minuti i biscotti dentro a stemperare calore e ad evaporare umidità, poi metterli su una gratella a raffreddare, infine, in una scatola di latta nella quale si conserveranno soffici benissimo per molti giorni.



Questa ricetta non l'ho copiata ma l'ho elaborata secondo la mia fantasia ed il mio gusto, dunque se la replicherete mi fa molto piacere ma, per cortesia, inserite il link di riferimento di proprietà al mio sito.
 Grazie

Se volete vedere come li ha replicati Mara nella sua versione con cannella cliccate qui

Zuppetta di quinoa e bulgur con baccalà


Cosa serve a porzione:

60 g. mix bulgur e quinoa
120 g. baccalà di ammollato da 2 giorni
olio evo q.b.
un peperoncino piccante qualità arlecchino (o quella che si desidera)
poca cipolla di Tropea
un pezzetto d'aglio
un pezzetto di carota (grande quanto una noce)
prezzemolo tritato q.b.
un cucchiaio scarso doppio concentrato di pomodoro
fumetto di pesce o brodo vegetale q.b. (circa 150-180 ml dipende se si vuole una zuppetta più brodosa o più densa)
sale q.b.

Dopo aver lasciato in ammollo il tempo necessario il baccalà, spellarlo, spinarlo e togliere la pelle. Sbriciolarlo con le mani (avendo l'accortezza di controllare se ci fossero eventuali lische e spine) dentro ad un piatto in modo irregolare, lasciando qualche pezzetto un po' più grosso.

Per la cottura del bulgur e della quinoa seguire le istruzioni sulla confezione, dipende se si è scelto il tipo precotto o meno. (*Io ho portato a bollore acqua salata, come per cuocere la pasta, e fatto bollire i cereali per 12 minuti, scolato bene in un colino grande a maglie fitte)

Intanto preparare il fumetto di pesce con carapace di gamberi e scarti di altri pesci che potete reperire dal pescivendolo oppure optate per un brodo vegetale classico: carota, sedano, un gambo di prezzemolo, poco sale e cipolla. Tenere al caldo.

In una casseruolina fare stufare a fuoco lento un pezzo di cipolla tritata finemente insieme alla carota in un filo d'olio, unire anche l'aglio (che a fine cottura andrà eliminato, poco prima di unire il pesce), aggiungere il fumetto di pesce o brodo vegetale e il doppio concentrato di pomodoro, unire il peperoncino sbriciolato se secco o tritato se fresco e un pizzico di sale.



Fare cuocere 5 di minuti. *Intanto, nel frattempo portare a cottura del bulgur e della quinoa.
Unire prezzemolo tritato al brodo e il baccalà sbriciolato, cuocere 7-8 minuti. Se si dovesse addensare troppo unire un pochino di brodo.
Unire il bulgur e la quinoa al brodo di baccalà, condire con olio evo a crudo e servire bollente.

Questa ricetta non l'ho copiata ma l'ho elaborata secondo la mia fantasia ed il mio gusto, dunque se la replicherete mi fa molto piacere ma, per cortesia, inserite il link di riferimento di proprietà al mio sito.
 Grazie

Pizzette e salatini di sfoglia.. in attesa del Giveaway


A chi non piacciono le pizzette ed i salatini alzi la mano...
Oggi non una ricetta vera e propria ma un'anteprima: il 23 novembre 2016 (data a me cara) partirà il mio Giveaway che terminerà il giorno dell'epifania, il 6 gennaio 2017. Il tema?

  1. lievitati dolci e salati di Natale
  2. biscotti dolci e salati di Natale
.. ma Vi darò tutti i dettagli dopodomani.. alle ore 11!

...nell'attesa... servitevi pure 😋

Cosa serve per questo vassoio

500 g. di pasta sfoglia per vedere la ricetta clicca qui
salsa pomodoro q.b.
olio evo q.b.
mozzarella sgocciolata q.b.
würstel q.b.
peperoni in agrodolce o arrostiti q.b.
prosciutto cotto q.b.
acciughe sott'olio  sgocciolate q.b.
tonno sott'olio sgocciolato q.b.
farcia ottenuta con ricotta e spinaci lessi e tritati 

facoltativo: origano q.b.
facoltativo: semi di sesamo e papavero

Poi serve:

1 uovo
poco latte


Per le pizzette: stendere, non troppo sottilmente, la pasta sfoglia, copparla con un tagliabiscotti rotondo di piccole dimensioni. Farcire con salsa di pomodoro, precedentemente emulsionata con un goccio di olio evo,  mozzarella e, volendo, origano.


Per i salatini: stendere la pasta, farcire con pezzettini di ingredienti sopra elencati, o con quanto dice la fantasia, arrotolare o dare la forma desiderata. Spennellare con l'uovo sbattuto con un goccio di latte.

Se piace (a me piace! ma stavolta non c'erano a disposizione) cospargere i salatini con semi di sesamo e/o papavero.
Infornare il tutto (saranno due teglie) a 180° statico per circa 15 minuti (dipende dal forno)




Pane leggero alla zucca e farro bianco

Questo pane l'ho voluto fare per dimostrare cosa si può ottenere utilizzando pochissimo lievito di birra fresco! (inorridisco quando leggo 25 grammi per mezzo chilo di farina)  ho usato 3 g. di lievito per quasi 1 kg. di farina, giusto perchè c'è la zucca, e occorre essere sostenuto, altrimenti  avrei usato 1 g.,  lunga lievitazione e grandissima digeribilità, un pane leggerissimo, croccante e molto saporito. Impastato a mano. Ho voluto prepararlo anche per dare un'idea da sfornare alle amiche e amici non sono avvezzi al lievito madre che di solito utilizzo e preferisco.
Spero di avere fatto cosa gradita :-)



Cosa serve per due pagnotte da 800 g. l'una:

Per il lievitino:
3 g. lievito fresco di birra
150 g. farina 0
150 ml. acqua temperatura ambiente

Per il secondo impasto:

Il lievitino precedente
400 g. farina di farro bianca bio
400 g. farina 0 W 280-300
600 g.di zucca cruda con la buccia (ovvero 400 g. polpa di zucca cotta)
2 cucchiaini di sale marino integrale fine
1 cucchiaino colmo di malto d'orzo (se proprio non si ha in casa, sostituirlo con miele ma non è la stessa cosa..)
2 cucchiai di olio evo grezzo
acqua a temperatura ambiente q.b. (circa 180 - 200 ml.) dipende da quanto è rimasta acquosa la polpa della zucca e dipende dalla farina utilizzata (come sempre..)

Mettere nel forno il pezzo di zucca (con la buccia) a 190° finchè, bucandola con una forchetta, si sente morbidissima.


Fare il lievitino, mescolando con una forchetta, all'interno di una ciotolina gli ingredienti sopra elencati. (il lievito sbriciolato nella farina), come si ottiene una sorta di pastella, coprire con pellicola e mettere a lievitare fino al raddoppio in luogo tiepido. NON sciogliere il lievito nell'acqua riversandola poi nella farina, perchè è poco e in parte rimarrebbe attaccato ad un bicchiere. Io lo sbriciolo direttamente nella farina, molto più pratico e non ci sono sprechi.
Trascorso il tempo (intanto la zucca dovrebbe esser cotta) Prendere una ciotola capiente e inserire nell'ordine:


la farina di farro bianca e quella di frumento setacciate insieme, il lievitino, il malto, l'olio, la polpa di zucca ormai tiepida e frullata con il minipimer. Mescolare con una forchetta, unire, POCA alla volta, acqua q.b. per ottenere un composto che si faccia fatica a mescolare con la forchetta. Unire il sale per ultimo.
Versare l'impasto su una spianatoia leggermente infarinata ed impastare abbastanza da fare amalgamare bene gli ingredienti. Considerare che sarà un impasto morbido (si otterrà una pagnotta leggera, non dico come una ciabatta, ma sicuramente non compatta e pesante come un pane di campagna) quindi rimarrà in ogni caso appiccicaticcio.
Formare una palla e metterla in una capiente ciotola unta per bene, coprire con pellicola e lasciare maturare in frigo per 14-18 ore  Questo è un impasto con pochissimo lievito e lunga maturazione. Ne conseguirà un'ottima digeribilità e ottimo sapore.


Dunque trascorso il tempo di riposo in frigo, riprendere l'impasto (sarà molliccio) e riversarlo delicatamente sulla spianatoia leggermente infarinata.
Impastare brevemente senza sbattere l'impasto! (altrimenti si perderà la lievitazione...) formare per due o tre volte delle pieghe a libro ed ogni volta coprirlo ed attendere 20 minuti di riposo, poi proseguire dividendo l'impasto in due parti (pesarlo, altrimenti si rischia in cottura che uno rimanga crudo, l'altro bruciato se non è uguale) se si toglie/aggiunge un pezzetto di impasto, non fa niente.. lo si incorpora alla metà più piccola tranquillamente..
arrotolarlo prima da un lato, poi dall'altro, in modo da formare delle pagnotte oblunghe, spolverizzarle di farina e rimetterle a lievitare (sulla placca rivestita da carta da forno), distanziandole il più possibile. Non importa se poi in cottura si attaccheranno.

Con un coltellino affilato ed infarinato, praticare due o tre tagli sulle pagnotte. (se si desidera che siano meno evidenti, praticare i tagli solo prima della messa in forno)
Coprire il pane con un canovaccio pulito e asciutto da cucina e fare lievitare ancora (l'ultima volta!) per circa 3 ore.


Quindi ore 9,30 > ore 12,30 messa in forno.


Accendere il forno a 240° statico mettendo sul fondo un pentolino d'acqua per creare un po' di umidità nel forno
Quando è a temperatura, non prima, infornare.
Lasciare cuocere 20 minuti, poi togliere dal forno il pentolino d'acqua (a questo punto non serve più, anzi il pane deve acquisire croccantezza) ed abbassare la temperatura a 190° statico, continuare la cottura per altri 35 minuti (ma controllare.. il pane deve risultare ben dorato sia sopra che sotto, dipende dal forno, possono volerci 5-10 minuti in più)
Togliere dal forno e mettere le pagnotte su una gratella a raffreddare

Un pane fragrante, colorato, leggerissimo e molto gustoso! si presta molto bene ad essere congelato.

Questa ricetta non l'ho copiata ma l'ho elaborata secondo la mia fantasia ed il mio gusto, dunque se la replicherete mi fa molto piacere ma, per cortesia, inserite il link di riferimento di proprietà al mio sito.
 Grazie 😉

Crostata al cacao e fichi secchi con mele e pere


Cosa serve per la crosta:

35 g. fecola di patate
4 g. lievito per dolci
190 g. farina 00 180W
15 g. cacao amaro
1 pizzico di sale
80 g. burro freddo
80 g. zucchero semolato
60 g. fichi secchi (qualità morbidi senza picciolo)
1 cucchiaino di essenza naturale di vaniglia
la scorza grattugiata di 1 arancia naturale bio
2 uova intere medie

Cosa serve per la farcia:

2 mele golden
2 pere kaiser
1 noce di burro
2 cucchiai di zucchero di canna grezzo


Preparare la pasta mettendo nella ciotola della planetaria (usando l'accessorio foglia) oppure usando un robot da cucina provvisto di cutter: la farina setacciata con la fecola, il lievito, il cacao e il pizzico di sale. Unire il burro freddo a pezzettini ed azionare l'elettrodomestico qualche istante, si otterrà uno sfarinato.

In un tritino elettrico ridurre in poltiglia i fichi, unirli al composto sfarinato. Unire anche la scorza d'arancia precedentemente lavata ed asciugata (solo la parte arancione, fare attenzione a non grattugiare la parte bianca che è amara) aggiungere anche lo zucchero, l'essenza di vaniglia e le uova.


Azionare nuovamente la planetaria o robot che sia per qualche minuto, affinchè il composto si assembli in modo compatto. Risulterà una pasta morbida.
Avvolgerla in pellicola alimentare e riporla in frigo un paio d'ore (ma se c'è il tempo anche tutta la notte come ho fatto io).


Trascorso il tempo necessario per fare riposare la pasta, accendere il forno ventilato a 170° e preriscaldarlo.
Lavare e sbucciare le due pere e le due mele, tagliarle a fette abbastanza spesse ma corte (diciamo quanto lo spicchio di una clementina), in una padella fare spumeggiare il burro, unire la frutta e subito lo zucchero di canna grezzo. Fare saltare (o mescolare delicatamente con una spatolina di silicone o legno) due o tre minuti. Spegnere e fare intiepidire. La frutta rilascerà la propria acqua.



Nel frattempo tirare fuori la pasta dal frigo, toglierla dalla pellicola e, dopo aver infarinato le mani, maneggiarla per renderla morbida. Infarinare il piano di lavoro (ottimo il foglio di silicone quando si preparano crostate e biscotti con cacao e frutta candita o frutta secca appiccicosa, poi si pulirà in un batter d'occhio, al contrario la spianatoia di legno rimarrà difficoltosa perchè assorbe). infarinare leggermente anche il mattarello e stendere la pasta abbastanza alta, diciamo 1 cm e 1/2, lasciandone da parte un pezzettino per formare poi la consueta griglia.
Lo spessore deve essere generoso perchè il ripieno di questa crostata è abbastanza pesante, dunque non bisogna rischiare che sia fragile e si rompa.

Imburrare ed infarinare (io faccio questo passaggio anche con le teglie antiaderenti, credo durino più a lungo) uno stampo rettangolare cm. 35x10 dal fondo amovibile, molto utile quando si preparano crostate con generoso ripieno (avanzando un pochino di pasta) oppure uno stampo da crostata classico rotondo da 22D. Foderarlo con la pasta stesa rifilando poi i bordi con un coltello dalla punta arrotondata.
Prendere lo stampo e bucherellare il fondo con i rebbi di una forchetta.



Riempire in modo casuale (quindi non allineare le fettine di frutta .. ma poi fate come volete naturalmente! :-)) scolando bene le mele e le pere con una schiumarola (altrimenti la pasta di bagna e risulterà cruda), formare poi una griglietta con la pasta avanzata, stendendola e ritagliandola con una rotella dentellata, o se si preferisce liscia, e mettere in forno per circa 35-40 minuti, dipende come al solito dal forno. Controllare infilando uno stuzzicadenti nella crosta. Deve risultare asciutto.

Negli ultimi 8/10 minuti di cottura consiglio di impostare il forno sullo statico calore inferiore.
Quando la crostata è pronta, spegnere e aprire del tutto il forno ma lasciare ancora lo stampo sulla gratella del forno. Poi sfornare e aspettare che sia completamente fredda prima di sformarla.
P.s. Un consiglio:  Se non si usa uno stampo con fondo amovibile, (rettangolare o rotondo che sia)  essendo delicata, forse meglio servirla direttamente nella teglia di cottura per evitare una possibile rottura.

Questa ricetta non l'ho copiata ma l'ho elaborata secondo la mia fantasia ed il mio gusto, dunque se la replicherete mi fa molto piacere ma, per cortesia, inserite il link di riferimento di proprietà al mio sito.
 Grazie

Pasta frolla al cacao con fichi secchi

Cosa serve:

35 g. fecola di patate
4 g. lievito per dolci
190 g. farina 00
15 g. cacao amaro
1 pizzico di sale
80 g. burro freddo
80 g. zucchero semolato
60 g. fichi secchi (qualità morbidi senza picciolo)
1 cucchiaino di essenza naturale di vaniglia
la scorza grattugiata di 1 arancia naturale bio
2 uova intere medie

Preparare la pasta mettendo nella ciotola della planetaria (usando l'accessorio foglia) oppure usando un robot da cucina provvisto di cutter: la farina settacciata con la fecola, il lievito, il cacao e il pizzico di sale. Unire il burro freddo a pessettini ed azionare l'elettrodomestico qualche istante, si otterrà uno sfarinato.


In un tritino elettrico ridurre in poltiglia i fichi, unirli al composto sfarinato. Unire anche la scorza d'arancia precedentemente lavata ed asciugata (solo la parte arancione, fare attenzione a non grattugiare la parte bianca che è amara) aggiungere anche lo zucchero, l'essenza di vaniglia e le uova.

Azionare nuovamente la planetaria o robot che sia per qualche minuto, affinchè il composto si assembli in modo compatto. Risulterà una pasta morbida.

Avvolgerla in pellicola alimentare e riporla in frigo un paio d'ore (ma se c'è il tempo anche tutta la notte come ho fatto io).

E' possibile congelarla


Questa versione non l'ho copiata ma l'ho elaborata secondo la mia fantasia ed il mio gusto, dunque se la replicherete mi fa molto piacere ma, per cortesia, inserite il link di riferimento di proprietà al mio sito.
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Ossibuchi di agnello con aromi, miele di rododendro e olio di noce

Per questa ricetta ho unito sapori utilizzando prodotti eccellenti  appartenenti a questi territori:


  • Piemonte: (la mia regione) noci e miele di rododendro bio di alpeggio di Rorà (TO) poco distante da casa mia, una mezz'oretta di auto. Melissa del mio giardino :-) 
  • Trentino - Lombardia - Veneto: Tra montagne e lago: Olio evo del Garda
  • Valle d'Aosta: Olio di noce spremuto a freddo
  • Sardegna: Agnello

Cosa serve per DUE persone:

ossibuchi di agnello sardo q.b. (3 se grossi o 4 se piccoli)
1 bicchierino di grappa secca
1 chiodo di garofano
alcuni rametti di timo e rosmarino (del mio giardino)
sale marino integrale e pepe nero macinato fresco q.b.
alcune foglie di melissa (del mio giardino) secca o fresca
brodo vegetale (o acqua)
miele di rododendro artigianale bio d'alpeggio Piemontese q.b. (io quello delle api di un conoscente di famiglia)
un filo d'olio evo del Garda
un goccio d'olio di noce della Valle d'Aosta
il gheriglio di 2 noci


Aromi nel mio giardino: salvia, melissa, timo, maggiorana

Incidere la pellicina esterna in modo che gli ossibuchi non si arriccino in cottura.
In una casseruola antiaderente far rosolare la carne in un filo d'olio evo del Garda, (notoriamente eccellente e delicato) le spezie e gli aromi. (Sarebbe l'ideale creare un sacchettino di garza alimentare in cui racchiuderli, per poi eliminarlo a fine cottura).

Salare e pepare da entrambe le parti, sfumare con la grappa e, quando è evaporata,  coprire con brodo vegetale caldo e mettere il coperchio. Mantenere la fiamma molto dolce. Scuotere il tegame e, di tanto in tanto, rivoltare l'ossobuco; aggiungere brodo o acqua calda se serve.
Cuocere 1 ora e mezza circa.


A fine cottura togliere il chiodo di garofano e gli aromi, (che devono dare sapore, ma il commensale non deve ritrovare tra i denti, ecco perchè il mio consiglio di cui sopra), togliere la carne e tenerla da parte al caldo (ad esempio metterla in una pirofila da forno precedentemente scaldata e poi coprire gli ossibuchi con carta stagnola), unire al fondo di cottura un cucchiaio abbondante di miele di rododendro artigianale bio, le noci ridotte in polvere precedentemente.

Mescolare accuratamente.


Servire gli ossibuchi con la salsina calda e decorare il piatto con un richiamo di miele di rododendro emulsionato con un goccio di olio di noci.
Se si desidera dare croccantezza al piatto lasciare le noci sgusciate e tritate grossolanamente. In questo caso, però, addensare il sughetto facendo sciogliere un cucchiaino di maizena in due dita d'acqua fredda, unirlo al fondo di cottura.

P.s. NON usare l'olio di noce, che è pregiatissimo e molto delicato, in cottura:  va usato esclusivamente a crudo, è un'ottima fonte di Omega-3  / Omega-6, ricco di minerali e vitamine.

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 Grazie


Rape stufate in agrodolce

Per due persone:

400 g. rape violette piccole e sode
2 cucchiaini di zucchero
una noce di burro
un filo d'olio evo
una tazzina di aceto di mele
sale q.b.

Scegliere rape violette (e dentro bianche) sode.
In una padella sciogliere una noce di burro con un filo d'olio evo.

Mescolare lo zucchero all'aceto. Mettere le rape sbucciate e tagliate a fettine e fare saltare un attimo nel burro. Non devono prendere colore o acquisiranno un sapore amarognolo.

Salare, unire l'aceto di mele con lo zucchero e dopo che sarà evaporato coprire a filo con acqua (o brodo vegetale leggero). Mescolando spessissimo, cuocere per una decina di minuti o comunque fino alla morbidezza desiderata.

Se asciuga, aggiungere un pochino di acqua.


Anche se l'aspetto non è goloso, (d'altronde sono rape...) a chi ama questo ortaggio, la versione agrodolce, penso piacerà :-)